Nei giorni scorsi si è svolto il tour di ispezione nelle aree Sae nell’entroterra maceratese per controllarne l’adeguatezza e verificare la veridicità delle polemiche mosse contro il Consorzio Stabile Arcale (leggi qui). Al giro di sopralluogo erano presenti Angelo Borrelli (Capo Dipartimento della Protezione Civile nazionale), David Piccinini (Direttore della Protezione Civile regionale), Angelo Sciapichetti (assessore regionale alla Protezione Civile), Giorgio Gervasi (presidente del Consorzio Arcale) e alcuni dei sindaci dei paesi delle aree sae visitate.
Durante il “pellegrinaggio” nel cratere ci siamo imbattuti in una vecchia conoscenza, un allevatore di Visso che, insieme alla sua famiglia, l’anno scorso aveva raccontato di aver perso non solo la casa ma anche la sua attività. Infatti lui era titolare di una macelleria a Visso e anche il negozio ha riportato gravi danni, così come la stalla dove teneva gli animali. Il giovane allevatore si chiama Mario e oggi sorride un po’ di più.
Lo abbiamo incontrato nella sua nuova casetta e ci siamo fatti raccontare come sta andando per lui la ricostruzione.
”La casetta in cui viviamo è calda e comoda. Ci sono state alcune rifiniture da fare ma assolutamente nulla di che. Facendone tante di casette non è facile farle tutte perfette. Ma tutto è stato aggiustato subito appena dopo la consegna e ora ci si sta proprio bene”.
Per quanto riguarda l’attività “stiamo facendo la delocalizzazione del negozio e stiamo sbrigando i vari procedimenti richiesti dall’iter burocratico per riavere una stalla per i nostri animali. Staremo a vedere”.
“Intanto siamo felici che la vita quotidiana sia ripresa, anche se siamo ancora pochi. Mi auguro che le cose possano migliorare presto”.
Dal canto nostro ci auguriamo che la famiglia di Mario possa presto riavere quello che ha perso.
Tanti meravigliosi scatti che riassumono un anno da favola per le escursioni del "Camoscio dei Sibillini".
"Grazie a tutti quelli che in questo 2017 per vivere i Sibillini e la Natura della Regione Marche si sono affidati a Il Camoscio dei Sibillini - Escursioni e Trekking & Forestalp Cooperativa e alle Guide Abilitate secondo legge della Regione Marche, le Guide AIGAE Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche" dicono gli organizzatori "siamo saliti su cime innevate con le ciaspaole, abbiamo visto albe e tramonti dalle Due Sorelle alla Cima del Sibilla, sempre meravigliandoci e capendo che tesoro abbiamo nella nostra Regione Marche. Un grazie particolare alle guide Simone Gatto, Maurizio Baccanti, Fabrizio Sabbatini".
Il Corpo nazionale dei vigili del fuoco si colloca nell'ambito dell’organizzazione del Ministero dell’Interno quale struttura a cui è affidato, su tutto il territorio nazionale, il servizio di soccorso pubblico, anche per la difesa civile, e di prevenzione ed estinzione degli incendi, al fine di garantire la tutela della vita umana e la salvaguardia dei beni e dell’ambiente. Oltre agli interventi di soccorso tecnico urgente e all’attività di prevenzione incendi espletata anche nel settore dei rischi di incidente rilevante, il Corpo nazionale assicura la vigilanza antincendio negli impianti sportivi e nei locali di pubblico spettacolo, la formazione degli addetti alla sicurezza antincendio, i presidi antincendio nei principali porti ed aeroporti civili oltre a svolgere le funzioni di organo di vigilanza ai sensi della vigente normativa per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Inoltre il Corpo nazionale è la componente fondamentale del sistema di protezione civile e, con il coordinamento del competente Dipartimento, interviene in caso di calamità mobilitando le sezioni operative delle colonne mobili regionali. Al fine di assolvere ai molteplici e delicati compito di istituto, nel rispetto del principio di prossimità ai bisogni dei cittadini, il Corpo nazionale dei vigili del fuoco si articola sul territorio in Direzioni regionali, Comandi provinciali, distaccamenti permanenti e volontari, reparti e nuclei speciali. In tale contesto la statistica riveste un ruolo strategico, sia per gli aspetti di pianificazione operativa che per più generali finalità istituzionali, favorendo, mediante il monitoraggio e l’analisi delle attività svolte, il continuo aggiornamento dell’organizzazione del Corpo Nazionale, l’ottimizzazione dell’impiego delle risorse disponibili e il miglioramento dei servizi resi alla collettività.
La Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco Marche, conclude l’anno corrente con i seguenti dati relativi agli interventi di soccorso espletati dall'1 gennaio al 31 dicembre 2017 con il numero totale di 59977, così divisi per province:
Comando di Ancona totale di interventi di soccorso espletati nella provincia - 7172
Comando di Pesaro e Urbino numero totale di interventi di soccorso espletati nella provincia - 4830
Comando di Macerata numero totale di interventi di soccorso espletati nella provincia - 25764 di cui 20516 relativi all’emergenza terremoto.
Comando di Ascoli Piceno numero totale di interventi di soccorso espletati nella provincia - 22211 di cui 14491 relativi all’emergenza terremoto.
In merito alle dichiarazioni di Caprodossi, Consigliere Comunale di Camerino, riportate su alcuni mezzi di informazione, il Presidente Pettinari precisa che dal 15 novembre 2016, la strada 256 Muccese non è più di competenza provinciale bensì regionale e ANAS e quindi ogni tipo di intervento su tale arteria riguarda altri e Enti e non la Provincia.
Quand'anche la Muccese fosse stata una strada di pertinenza provinciale, il Presidente chiarisce che gli interventi possibili previsti dalla normativa per l'Ente da lui amministrato riguardano esclusivamente lavori di messa in sicurezza, di manutenzione ordinaria e straordinaria e non la realizzazione di opere di urbanizzazioni quali la realizzazione di marciapiedi, illuminazione ed altro.
Quando la determinazione di un cittadino incontra la volontà politica si riescono ad ottenere ottimi risultati. Potremmo riassumere così quanto accaduto questa mattina nel condominio di via Enrico Fermi a Civitanova Marche, il palazzone abbandonato dietro la stazione.
Grazie alla richiesta di un cittadino, inoltrata e recepita dall'assessore alla sicurezza e cura urbana Giuseppe Cognigni, è stato possibile trovare le chiavi e con il permesso del curatore fallimentare della lottizzazione, si è potuto intervenire in un’area altrimenti off limits, per ripulirla dai giacigli di fortuna, coperte e vecchi vestiti usati da tossicodipendenti, senzatetto ed extracomunitari, che l'hanno scelta come loro dormitorio.
"Operatività allo stato puro. Grazie Giuseppe Cognigni e ai due operatori che si sono sporcati le mani". Titola così il post con le foto del materiale rimosso e dei locali tornati finalmente sgombri, pubblicato su Facebook dalla persona che si è attivata.
Alla domanda dell'ex candidato sindaco Mei, che chiede se ciò fosse stato possibile anche con la precedente amministrazione, la risposta, leggermente polemica, è la seguente: "Certo ma nessuno mi ha mai dato ascolto, il problema semplicemente non esisteva. Ho fatto 6 esposti e nessuno li ha calcolati, ho raccolto firme (200) e nessuno le ha considerate. Oggi mi è bastata una telefonata".
La cellula di Ancona dell’associazione “Luca Coscioni” e l’associazione “Radicali Marche” hanno trasmesso una diffida, a tutti i comuni delle Marche e alla stessa Regione Marche, per chiedere l’adozione del PEBA (Piano Eliminazione Barriere Architettoniche).
In base alla normativa attualmente in vigore (legge n 41 del 1986, art. 32, commi 21 e 22, così come modificata ed integrata dalla Legge n. 104 del 1992, art. 24, comma 9, nonché dell’art. 5 della legge della Regione Marche n° 52 del 1990) infatti è fatto obbligo ai comuni, alle Provincie e alle Regioni, di programmare le opere di abbattimento delle barriere architettoniche/sensoriali presenti nei luoghi pubblici di propria competenza, mediante la redazione e l’annuale aggiornamento di specifici Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA) e dal 1992 anche dei Piani di accessibilità urbana (PAU).
Inoltre l’ente regionale, in base alla citata normativa, ha una funzione di controllo ed eventualmente di sostituzione sulle Provincie e sui Comuni, destinatari anch’essi dell’obbligo di redigere i rispettivi PEBA, in relazione al loro effettivo adempimento con l’obbligo, in caso di mancata adozione dei PEBA, di nominare un Commissario ad hoc per la loro adozione.
Le associazioni hanno dato 90 giorni di tempo alla Regione e ai comuni delle Marche per rispondere in merito alla redazione del PEBA, suggerendo di prendere esempio dal comune di Loreto che lo ha adottato con la delibera 287 del 12 dicembre 2017 (dopo che il 25 gennaio del 2017 avevano presentato una denuncia/esposto alla Procura della Repubblica di Ancona), con l’espresso avvertimento chein caso di mancata attuazione si riserveranno di agire per vie legali.
Il gip di Macerata Domenico Potetti ha respinto l'istanza di dissequestro della casetta in legno abusiva, costruita dai parenti di Giuseppa Fattori, 'Nonna Peppina', la 95enne di Fiastra diventata il simbolo degli sfollati del terremoto.
"Una tegola che non ci voleva, soprattutto considerando la sanatoria introdotta con il dl fisco collegato alla manovra" dice all'ANSA Gabriella Turchetti, la figlia con cui l'anziana sta trascorrendo le festività a Castelfidardo. 'Nonna Peppina' rifiuta di abbandonare un vecchio container vicino alla sua casa resa inagibile dal terremoto e vicino alla casetta di legno nella frazione di San Martino. Secondo il magistrato non sarebbe stata presentata tutta la documentazione richiesta.
"Stiamo predisponendo il progetto per la ristrutturazione della casa, a cui è legata la sanatoria - spiega Gabriella -, ma è tutto in fieri, perché sino a poco fa si pensava ad una perimetrazione dell'intero borgo, che però avrebbe richiesto tempi più lunghi". (Ansa)
In data 30 dicembre 2017 è stato inviato al Presidente del Consiglio Gentiloni, al Commissario Straordinario Paola De Micheli e al Presidente della Regione Marche Ceriscioli il documento, condiviso da 20 Sindaci del Cratere marchigiano, Ordini professionali della Provincia di Macerata e Comitati dei terremotati, relativo al Decreto Legge 148/2017, pubblicato sulla GU n.284 del 5-12-2017, che aveva nell’art. 2-bis comma 6 la norma denominata "salva Peppina".
Promotore, come noto, è stato il sindaco di Camporotondo di Fiastrone, Emanuele Tondi.
Questo il testo della missiva inviata questa mattina:
Gentile Presidente del Consiglio dei ministri,
Gentile Sottosegretario e Commissario straordinario,
Gentile Presidente della Regione Marche e Vicecommissario,
a seguito degli eventi sismici di fine agosto e ottobre 2016, l’assistenza agli sfollati prevedeva l’alloggio in struttura ricettiva o il Contributo di Autonoma Sistemazione (CAS), allontanando di decine di chilometri gli sfollati dalla propria residenza. Quest’ultimo aspetto, se da un lato è stato recepito dai residenti delle aree urbane, dove venivano individuate le “Zone Rosse” vigilate dalle forze dell’ordine e dall’esercito, non lo è stato per gran parte dei residenti delle case sparse, tipiche delle nostre zone rurali. In campagna, allontanarsi, significava di fatto lasciare la propria abitazione “aperta” (in quanto danneggiata) e incustodita, con tutti i propri beni e averi, i propri animali e le proprie culture. Per questo motivo, numerosi terremotati, non rientrando nella categoria di “allevatore” per i quali era previsto la fornitura di MAPRE, hanno installato a proprie spese e nei propri terreni alloggi di emergenza, come piccole casette in legno, case mobili, container e/o roulotte e camper.
Così facendo, oltre a rispondere in maniera efficace alle proprie esigenze abitative e di sicurezza, hanno “alleggerito” il dramma dell’emergenza a comuni e protezione civile, non hanno richiesto le costosissime e impattanti, da un punto di vista ambientale e paesaggistico, SAE e, rimanendo nei territori, hanno contribuito da subito alla loro ripresa. Purtroppo, la normativa corrente non prevede che tali “Interventi eseguiti per immediate esigenze abitative” sussistano oltre i 90 giorni dall’evento emergenziale e il recente Decreto Legge 148/2017, pubblicato sulla GU n.284 del 5-12-2017, che aveva nell’art. 2-bis comma 6 l’obiettivo di superare tale limite, di fatto non lo permette. Tutto questo, oltre a determinare un enorme disagio a centinaia di terremotati, spesso anziani ed invalidi, determinerà nei prossimi mesi un’altra ondata di sfollati ad oltre un anno dal sisma, facendo ripiombare diversi comuni nell’emergenza.
Di seguito, quindi, inviamo delle note che evidenziano le criticità dell’art. 8-bis e una proposta di modifica, condivisa dai Sindaci e Ordini professionali, nonché dai Comitati dei terremotati. Si fa presente, che le stesse erano già state inviate, per vie brevi, dal Sindaco del Comune di Camporotondo di Fiastrone in data 16 Dicembre 2017 al Commissario De Micheli, ai parlamentari Morgoni e Carrescia e all’Assessore regionale Sciapichetti.
Note su art. 8-bis del D.L. 189/2016 – “Interventi eseguiti per immediate esigenze abitative”
La criticità della norma, così come scritta, riguarda il comma 4) quando si fa riferimento a “opera precaria e facilmente amovibile” e per questa fattispecie si rimanda alla condizioni del comma 1) escludendo la conformità urbanistica e del piano di assetto del parco. Facendo un rimando al comma 1), tra le varie attestazioni richieste vi sono gli allegati di cui al comma 2) ed in particolar modo quello della lettera a) «una perizia asseverata a firma di tecnico abilitato che attesti .....(omissis)..... , nonché il rispetto delle norme vigenti, ivi comprese quelle in materia igienico-sanitarie e antisismica». Quindi, il tecnico asseveratore deve verificare che i locali utilizzati a fini abitativi abbiano, tralasciando l’aspetto puramente strutturale (sismica), i requisiti di cui al Decreto Ministeriale 05/07/1975. L’art. 1 del Decreto prescrive un’altezza minima interna di m 2,70, riconducibile a m 2,40 per i vani accessori (bagni, corridoi, ripostigli, wc). Tale altezza, per i comuni posti al di sopra dei 1000 SLM, può essere ridotta a m 2,55. Tali altezze non possono essere derogate, salvo che l’attestazione riguardi locali di edifici sottoposti a intervento di recupero e miglioramento igienicosanitario con caratteristiche specifiche del luogo meritevoli di conservazione. (è tutto scritto nell’articolo 1 del DM). All’art. 2 del predetto DM, si prescrive inoltre la superficie minima abitabile per ogni individuo (14 mq/ab fino a 4 abitanti e 10 mq/ab da 5 in poi), nonché le superfici minime delle camere da letto: mq 9 per una persona e 14 se per due e che ogni alloggio deve essere dotato di una stanza di soggiorno di almeno mq 14.
Facendo una ricognizione delle strutture a cui fa riferimento l’articolo 8-bis del D.L. 189/2016, presenti sul territorio del cratere marchigiano, nessun tecnico potrà fare una dichiarazione asseverata di questo tipo. Sono infatti presenti, roulotte, case mobili, box metallici prefabbricati, strutture in legno, che in nessun caso hanno, quantomeno, questi requisiti (altezza utile e superficie).
In allegato il documento PDF contenente il testo corrente dell’art. 8-bis e la nostra proposta in virtù delle considerazioni tecniche sopra esposte e, come sollecitato da Sindaci e Comitati dei terremotati, la modifica relativa alla decadenza del Contributo Autonoma Sistemazione. Ovvero, per quanto riguarda esclusivamente le strutture “con caratteristica di precarietà”, ricomprese nell’art. 3, comma 1, lettera e.5) del DPR 380/2001, la proposta che, qualora l’intervento venga realizzato all’interno dei territori dei Comuni individuati negli allegati 1, 2 e 2-bis del D.Lgs. 189/2016 da soggetti di cui all’art. 8-bis, comma 1 - lettera a) del predetto decreto, le “esigenze meramente temporanee” siano estese al tempo necessario per la ristrutturazione/ricostruzione dell’immobile danneggiato.
Confidando che quanto esposto possa rappresentare un contributo costruttivo, si inviano cordiali saluti,
Il Sindaco di Camporotondo di Fiastrone
Dott. Emanuele Tondi
Documento sottoscritto da:
SINDACI (in ordine alfabetico)
Giuseppe Amici (Palmiano), Mauro Baroni (Muccia), Ilenia Catalini (Loro Piceno), Mauro Falcucci (Castel Sant’Angelo), Luca Giuseppetti (Caldarola), Ornella Formica (Colmurano), Ottavi Gianmario (Cessapalombo), Luigi Monti (Pollenza), Sara Moreschini (Appignano del Tronto), Roberto Paoloni (Belforte del Chienti), Gianluca Pasqui (Camerino), Mauro Passerotti (Ussita), Aleandro Petrucci (Arquata del Tronto), Giuseppe Pezzanesi (Tolentino), Silvia Pinzi (Serrapetrona), Gabriele Santamarianova (Serravalle del Chienti), Mario Scagnetti (San Ginesio), Sante Stangoni (Acquasanta), Emanuele Tondi (Camporotondo di Fiastrone), Giovanni Zavaglini (Gualdo)
ORDINI PROFESSIONALI
Ordine degli Architetti, paesaggisti, pianificatori e conservatori della Provincia di Macerata
Arch. Vittorio Lanciani
Ordine degli Ingegneri della Provincia di Macerata
Ing. Paulini Maurizio
Collegio Provinciale e Geometri Laureati di Macerata
Geom. Paola Passeri
Collegio Provinciale e Geometri Laureati di Camerino
Geom. Marcello Seri
COMITATO DI COORDINAMENTO DELLE ASSOCIAZIONI E DEI COMITATI
PRESENTI NEL CRATERE. “Terremoto Centro Italia”, Francesco Pastorella, Francesca Mileto; “La Terra Trema Noi No”, Diego Camillozzi
Dopo l’incontro al vertice avvenuto ieri nelle aree Sae della montagna maceratese, il sindaco di Sarnano Franco Ceregioli annuncia la tanto desiderata consegna delle casette nell’area San Cassiano. Di seguito il comunicato stampa inviatoci dal primo cittadino.
Facendo seguito alle note vicende che hanno recentemente interessato l'area SAE di San Cassiano, preso atto che il consorzio Arcale ha provveduto nella giornata di ieri ad ultimare la fornitura e a consegnare il richiesto rapporto di controllo dei gruppi termici dei moduli, si comunica che domani, domenica 31 dicembre 2017, alle ore 12:00, verrà inaugurata la predetta area e consegnate le casette alle famiglie assegnatarie.
Due considerazioni finali, a margine della vicenda.La prima. L'amarezza (mia e ritengo ancor di più delle famiglie assegnatarie delle SAE) per una vicenda che si sarebbe potuta evitare se solo Arcale avesse effettivamente fatto quello che aveva dichiarato di aver fatto già il 21 novembre, cioè la completa fornitura, montaggio e controllo di tutto quello che è previsto nella convenzione.La seconda. Questa storia è almeno servita per cambiare le modalità di consegna delle SAE. D'ora in avanti e per tutte le aree SAE, la consegna delle chiavi al Comune sarà preceduta da un preventivo sopralluogo e verifica congiunta tra Regione, Erap, Consorzio Arcale e (lo affermo con una punta di soddisfazione) Amministrazioni Comunali, che finalmente potranno partecipare, anche se solo nella fase conclusiva, a questo procedimento così importante per ridare serenità a tante nostre famiglie ancora in condizioni abitative precarie e disagiate.
Finalmente risolto l'annoso problema in località Vecciola a Sarnano: verrà ampliato il tornante inadeguato per i mezzi pesanti su una delle strade interne del territorio maceratese.
Tra i molti progetti approvati in queste settimane dalla Provincia e immediatamente avviati ad appalto, ve ne è uno particolarmente importante che riguarda la sistemazione e l'allargamento di una curva sulla strada provinciale 119 Sarnano Gualdo in località Vecciola nel Comune di Sarnano.
Tale arteria è la principale via di comunicazione tra i Comuni di Sarnano e Gualdo ed il resto del suo comprensorio; la provinciale in questione garantisce il collegamento anche per diverse attività produttive presenti nella zona.
L'utilizzo della suddetta strada è attualmente penalizzato da una stretta curva a gomito situata nella frazione Vecciola; questa rende impercorribile il transito di mezzi pesanti e di autobus costituendo in tale punto una situazione di pericolo per la scarsa visibilità e per la necessità di invadere da parte di tali mezzi la corsia opposta per poter effettuare la curva.
Il progetto, dal costo complessivo di centosettanta mila euro, prevede l'acquisto di un'area e di alcuni accessori, la loro demolizione e la realizzazione dei lavori di sistemazione e allargamento della curva.
“E' un intervento atteso da tempo – dichiara Pettinari – un impegno preso ed un altro obiettivo raggiunto dall'Amministrazione Provinciale nonostante le note ristrettezze economiche. Un'opera, oggi, ancor più importante dopo il terremoto che finalmente si può realizzare grazie anche alla disponibilità dei proprietari degli accessori e delle aree interessate dall'intervento.”
Commozione ieri sera al termine dell'ultimo servizio prima del meritato congedo del brigadiere capo Domenico Iori, capo equipaggio Norm dell'aliquota radiomobile di Tolentino.
I colleghi, infatti, al suo rientro in caserma a Tolentino gli hanno preparato una sorpresa insieme ai Vigili del Fuoco e alla Polizia Locale.
Nato a Pievebovigliana nel 1964, impiegato della radiomobile tolentinate dal 1992, ha prima svolto servizio a Livorno, Ancona, Filottrano, Fano, Civitanova Marche e Camerino.
Sposato e padre di tre figli, le scosse del 26 ottobre 2016 hanno distrutto la sua abitazione, tanto da essere stato costretto a spostare altrove il nucleo familiare.
Come piacevole tradizione di ogni Natale, la Bcc di Civitanova Marche e Montecosaro è stata in visita all'Opera Pia "A. Gatti" di Montecosaro.
Gli Amministratori dell’Istituto di credito, Maria Tiziana Pepi e Giuseppe Ascani, e il titolare della filiale di Montecosaro centro storico Stefano Morganti, hanno salutato e rivolto gli auguri per le festività e per il nuovo anno agli ospiti ed agli operatori della struttura, agli impiegati, amministratori e al Presidente Luigi Talamonti.
E, sempre come da tradizione, la Banca di viale Matteotti ha consegnato agli ospiti il contributo annuale.
Presenti anche il Sindaco Reano Malaisi e il Presidente della Pro Loco di Montecosaro Alessandra Massari.
“Ringraziamo la Banca per la sua ormai storica vicinanza e sostegno”, ha detto il presidente Talamonti.
”L’Opera Pia Gatti è una delle eccellenze di Montecosaro – ha evidenziato Maria Tiziana Pepi – e Montecosaro rappresenta una parte importante delle radici della nostra Banca”.
“Questa Struttura – ha detto Ascani – si occupa di dare assistenza e qualità della vita ai nostri anziani che sono una risorsa e la nostra memoria storica”.
“Vorrei ringraziare tutta l’Opera Pia Gatti – ha detto il Sindaco Malaisi - il presidente, gli impiegati e gli operatori che sono tutti i giorni in prima linea, per quanto avete fatto e farete anche nel 2018 per gli anziani ospiti della Struttura. Siete un vanto per il territorio”.
Si chiude un anno molto impegnativo e si sta per aprire un 2018 altrettanto ricco di interventi, iniziative e opportunità per Recanati. Per raggiungere gli importanti obiettivi che l’amministrazione si è data con l'approvazione del bilancio di previsione occorrono collaborazione, impegno e attenzione quotidiana ai vari passaggi amministrativi.
Per questo motivo il sindaco Francesco Fiordomo gestirà la delega dei Lavori Pubblici vista la delicatezza delle procedure, i rapporti da tenere ed i cospicui finanziamenti da gestire. Franco Frapiccini seguirà i temi dell'Ambiente e dei Beni ambientali, dello sviluppo sostenibile, servizio smaltimento rifiuti; inquinamento acustico, atmosferico ed elettromagnetico. Luca Castagnari seguirà la valorizzazione del sistema agricolo, Carlotta Guzzini le pari opportunità, Mirco Scorcelli Protezione Civile e Sport, Antonella Mariani sanità, Massimiliano Grufi i rapporti con i quartieri.
“In questi giorni è tornata all’attenzione della stampa la situazione degli immigrati irregolari, senza dimora, i quali hanno chiesto, giustamente, aiuto e sostentamento per affrontare la stagione gelida. Chi non l’avrebbe fatto al loro posto?”.
Così l'avvocato Andrea Marchiori commenta la questione degli immigrati clandestini in Italia e in particolare a Macerata. “Mi sento anche di apprezzare l’ausilio offerto dal collega Consigliere Omar Cherqaoui, rappresentante degli immigrati, il quale per Statuto ha “facoltà di intervento e di interrogazione sulle materie attinenti l’immigrazione e le condizioni degli immigrati nel territorio comunale”, e che ha dichiarato di voler interessare il Consiglio della questione; sarà una ulteriore occasione di confronto.
Chi rappresenta le istituzioni ha, però, il dovere di pretendere il rispetto della legalità ed anche in questo contesto la solidarietà ed il rispetto per la dignità delle persone deve interrogarci sulle iniziative da intraprendere. La legge, ancorché “dura”, è legge: gli immigrati irregolari devono essere rimpatriati. Non c’è spazio per diverse valutazioni considerata l’entità del fenomeno. E se il Governo è latitante e inadempiente nel far rispettare la legge, chiunque si occupa di amministrazione degli Enti locali ha il dovere di battersi per far rispettare la legge.
Resta, però, da affrontare la delicata situazione della povera gente nell’immediato, nel frattempo che lo Stato torni ad essere animato dal sentimento del rispetto della legalità. L’Amministrazione comunale, corresponsabile per aver intrapreso una politica di sovrabbondante ed incontrollata accoglienza, ha più volte annunciato di aver risolto la situazione: cecità o imbarazzante inettitudine? Sistemare queste decine di persone, significa tamponare il problema per qualche settimana dato che, poi, ne verranno altre a dormire in strada, non appena saranno “cacciati” dai progetti di accoglienza, solidali con i rifugiati, impietosi con gli irregolari.
Con queste considerazioni invito ad una ulteriore riflessione sul paradossale, quanto insensato, finanziamento dei progetti di accoglienza: davanti al Parco Fontescodella circola un veicolo acquistato anche grazie al contributo elargito dagli aspiranti rifugiati che, loro malgrado, non hanno superato l’esame. Dormono in tenda e vedono passare i loro ex compagni di stanza accompagnati a lezione di integrazione. E’ possibile che con tutti quei soldi, non ci siano avanzi per un pò di sostentamento a chi dorme in strada? Se non ci sono, almeno non chiamatele associazioni umanitarie!
L’Ordinanza n. 899 del 28 febbraio 2017 emanata dal Sindaco con lo scopo di far sgomberare gli accampamenti nel parco di Fontescodella è la dimostrazione che il problema da noi sollevato era reale e che la soluzione temporanea sempre da noi proposta non poteva che essere quella di responsabilizzare il Gus, il quale aveva in affidamento quegli immigrati. La motivazione dell’Ordinanza contiene, peraltro, le medesime motivazioni delle mozioni che abbiamo presentato in Consiglio: “le suddette persone bivaccano, importunano i passanti, disturbano e consumanoalimenti e bevande sul suolo comunale, disseminano rifiuti con pregiudizio del decoro e dellavivibilità urbana, creando difficoltà alla libera fruizione degli spazi pubblici e generando una percezione di insicurezza tra i cittadini”. Certo è che il problema non può dirsi risolto visto che l’Ordinanza resterà in vigore sino al 28 febbraio del 2018 e che l’accoglienza dei senzatetto da parte del Gus sarà garantita per poche settimane”.
Tutto è bene quel che finisce bene, come il summit travestito da sopralluogo che si è svolto oggi in diverse aree SAE dell’entroterra maceratese. Al centro del vertice le polemiche contro il Consorzio Stabile Arcale - che ha l’appalto per la costruzione delle Sae - mosse dai sindaci di alcuni comuni che hanno riscontrato problemi nelle casette realizzate.
Il tour è partito alle ore 11 dall’area Sae di San Cassiano a Sarnano, dove c’è stato un tavolo di confronto a porte chiuse in una delle strutture non consegnate. Al summit sono intervenuti Angelo Borrelli (Capo Dipartimento della Protezione Civile nazionale), David Piccinini (Direttore della Protezione Civile regionale), Angelo Sciapichetti (assessore regionale alla Protezione Civile), Giorgio Gervasi (presidente del Consorzio Arcale) e il sindaco di Sarnano Franco Ceregioli.
"C’è stato un equivoco sulla data di consegna delle Sae - ha dichiarato Borrelli - Abbiamo verificato che in quest'area le Sae sono tutte a posto, stiamo aspettando l'ultima certificazione che ci arriverà adesso relativa all'accensione delle caldaie. Ricevuta questa certificazione da parte dei tecnici il sindaco procederà a prendere le chiavi e consegnerà le soluzioni abitative d'emergenza alla popolazione" (la certificazione è poi arrivata in serata, consentendo di poter procedere all'assegnazione delle casette già nelle prossime ore, ndr).
“È stata l'occasione per un lungo confronto, in alcuni momenti anche (eufemisticamente) acceso - ha detto ai microfoni il sindaco Ceregioli - Questo pomeriggio, dopo aver richiesto espressamente tutte le certificazioni, mi sono stati consegnati anche i verbali di accensione e collaudo delle caldaie, per cui si è chiusa (finalmente e positivamente) la fase di verifica delle casette”.“Siamo qui per consegnare le casette, non per cercare le colpe - ha osservato Gervasi - I ritardi a Sarnano? Abbiamo consegnato le casette quando era il momento, abbiamo ricevuto la possibilità di allacciare le utenze luce, gas acqua, mercoledì prima di Natale, il giorno dopo siamo intervenuti e abbiamo lasciato in pressione gli impianti fino a mercoledì scorso, quando è venuta fuori una problematica. Abbiamo risolto tutto ieri sera, stiamo parlando di 48 ore".
La carovana dei "cinque big", seguita da un nutrito gruppo di giornalisti, si è poi mossa in direzione Caldarola. Lì alcune casette sono già abitate e i cittadini hanno dichiarato di essere soddisfatti. “Qui viviamo molto bene - racconta una coppia di signori mentre pranzano nella loro nuova casa - La casetta è a posto, non è come si dice. Siamo stati 13 mesi in Abruzzo, ora ci hanno permesso di tornare nella nostra città”.
“Appena arrivati non si poteva pretendere il Grand Hotel - racconta un altro abitante del villaggio - Qualcosa mancava ma si sono adoperati subito per risolvere i problemi”.
Il sopralluogo è continuato a Pieve Torina e poi a Visso per concludersi nel tardo pomeriggio a Castelsantangelo sul Nera. “Stiamo chiarendo le posizioni - ha affermato Gervasi (Arcale) - C’è un atteggiamento propositivo da parte di tutti, mi sento soddisfatto. I fatti lo dicono. Le Sae sono ben fatte e alcune sono abitate. Ci sono solo alcune finiture da sistemare”.
A Castelsantangelo sul Nera, al villaggio Sae di Nocria, c'era ad aspettare gli ospiti il sindaco Mauro Falcucci. “Ogni sopralluogo è sempre positivo - ha dichiarato il primo cittadino - Se fosse stato effettuato prima di Natale così da permettere alle persone di passare le feste a casa sarei stato contento, questo é il mio rammarico. A quanto pare il buon senso non è di casa per questo terremoto - ha continuato con tono amareggiato Falcucci - la montagna sarebbe dovuta venire prima perché ogni giorno che passa perdiamo cittadini e la montagna maceratese soffre. Voglio sottolineare una questione. La politica - ha concluso Falcucci - lasci fuori il terremoto dalla campagna elettorale. Il terremoto è una sconfitta per gli italiani e noi da sindaci stiamo soffrendo più degli altri”.
A tirar le somme della giornata all’insegna del controllo delle Sae, il bilancio sembrerebbe positivo. Il disagio di una popolazione che soffre resta, ma le parti si sono chiarite e soprattutto è risultato chiaro che tutti gli attori coinvolti nella realizzazione nell’approvazione e nella consegna delle casette remano in unico verso: far tornare tutti a casa quanto prima. Che oggi è, comunque, già troppo tardi.
Quando si vive, come il sottoscritto in un ambiente malsano ed altamente inquinato come quello di Milano, con le sue polveri sottili perennemente in agguato a irritare bronchi e polmoni, l’aria pulita dell’interno delle Marche è considerata quasi come un toccasana. E’ quindi mia abitudine da oltre 30 anni approfittare dei soggiorni a Serrapetrona per “fare il pieno di aria buona” percorrendo a piedi qualche chilometro della strada che unisce Serrapetrona a San Severino, dove passa una macchina “ogni cavata di Papa”, come diremmo noi a Milano.
Ieri pioveva, ma non mi sono scoraggiato, ho lasciato a casa l’ombrello e mi sono calato sugli occhi un cappello a larghe falde per proteggermi dall’acqua che cadeva dal cielo.Gli occhi a guardare dove mettevo i piedi ai bordi della strada, senza altre ulteriori distrazioni pensavo ai fatti miei quando, in nemmeno 2 chilometri di strada ho visto buttate tra l’erba quattro scatolette di Halcion, un prodotto piuttosto forte per dormire che si vende in farmacia dietro presentazione di ricetta medica.Un primo commento, scontato peraltro, potrebbe riguardare la mancanza di senso civico che trasforma le nostre strade in un immondezzaio a cielo aperto alla faccia della raccolta differenziata, ma non è questo il punto.Come dicevo pocanzi quel tratto di strada lo conosco bene e, mai in tanti anni avevo visto un fenomeno del genere, segno minuscolo ma tangibile dello stato di disagio mentale e quindi fisico in cui versano le popolazioni del dopo terremoto, che non riescono nel modo più assoluto a mettersi alle spalle quanto accaduto nel 2016 e, purtroppo sta ancora accadendo.
Ero a Serrapetrona in occasione della prima, devastante scossa di Amatrice ed ho potuto verificare la differenza di reazione tra chi, negli anni, ha sempre dovuto convivere con la minaccia, latente, del terremoto e chi l’ha affrontata per la prima volta o quasi. Da un lato un terrore che riaffiora, nascosto ma sempre presente nell’inconscio, dall’altro sì una paura ma più razionale, con la convinzione che, passata la scossa, tutto tornerà alla normalità.Normalità che, invece è ben lontana dall’arrivare, basta proseguire la strada per San Severino ed arrivare ai primi quartieri, quelli dell’Uvaiolo. Uno scempio indicibile, case lesionate e transennate, ad oltre un anno dalla prima scossa, un edificio grande come l’Itis Divini non esiste più e verrà ricostruito altrove, ma quando?Per una scuola sgomberata quante case mostrano quotidianamente le loro macerie, segno che non siamo nemmeno all’aperitivo di un pasto, quello della ricostruzione, che mai sarà servito.Di fronte, un bar gelateria che era sempre frequentatissimo di giorno e di notte, vero punto di ritrovo, dove non si ritroverà più nessuno, taglio netto ad anni ed anni di storie e di frequentazioni.
Sono tutte ferite che non si rimarginano, ogni giorno si rinnova il dolore per quello che è stato e non sarà più.La Stampa che, correttamente, fa il proprio dovere, sparge sale sulle ferite indicando tutte le magagne e le lentezze di una ricostruzione che, sempre promessa, mai arriva e quando arriva lo fa in modo insufficiente e distorto, autorizzando chiunque a pensare che non si tornerà più come prima, che la Burocrazia al di là di discorsi di facciata si inghiottirà tutto avvolgendo la ricostruzione in un mare di carte bollate, petizioni, ricorsi dalle quali sarà difficile uscire.La farmacia stessa di San Severino, una delle tante, certifica uno stato di disagio sempre più manifesto, con corsi di sostegno psicologico alle persone che non ce la fanno, quelle stesse che buttano le scatolette delle pastiglie per dormire sulla strada vicino a Serrapetrona.Ed allora, tristemente e con la morte nel cuore per chi ama una terra come questa, bella e sfortunata, viene da dimenticare l’aria irrespirabile e l’inquinamento della Pianura Padana, guaio di poco conto di fronte ai drammi che si vivono e, purtroppo si vivranno ancora per molto nei paesi del Cratere.
Andrea Cesari de Maria
Dopo Vallicenter, il piccolo centro commerciale che è stato inaugurato nella giornata di ieri, si compie quest'oggi un altro passo in avanti verso la realizzazione del centro commerciale di San Paolo che ospiterà circa 70 attività.
L'ufficio tecnico del Comune di Camerino, infatti, ha provveduto questa mattina a far partire gli inviti per l'affidamento dei lavori di urbanizzazione e realizzazione delle fondazioni. Le buste saranno aperte il prossimo 15 gennaio, dopo di che uomini e mezzi della impresa vincitrice si metteranno subito al lavoro.
La fase progettuale curata dall'Università di Camerino è dunque definitivamente terminata e per quei commercianti che ancora sono ospitati al City Park, così come per quelli ancora senza la loro attività, potrà aprirsi un nuovo capitolo.
"Difetti nelle Sae? Vedo che in realtà si trattava di finiture. E' possibile che casette costruite in 60 giorni debbano essere finite" e si procede per questo con il "collaudo". Lo ha detto oggi a Sarnano Giorgio Gervasi, presidente del Consorzio Arcale che ha l'appalto per realizzare le Soluzioni Abitative d'Emergenza anche nelle località marchigiane colpite dal sisma. Oggi il manager sta facendo un giro nel Maceratese per verificare la situazione insieme al capo della Protezione civile Angelo Borrelli, all'assessore regionale Angelo Sciapichetti e ai vari sindaci interessati, che avevano lamentato disservizi.
"Siamo qui per consegnare le casette, non per cercare le colpe - ha osservato dopo una riunione dentro una delle nove Sae di cui è stata rinviata la consegna -, le casette sono pronte per i cittadini, sono tutti soddisfatti". I ritardi a Sarnano? "Abbiamo consegnato le casette quando era il momento - ha spiegato -, abbiamo ricevuto la possibilità di allacciare le utenze luce, gas acqua, mercoledì prima di Natale, il giorno dopo siamo intervenuti e abbiamo lasciato in pressione gli impianti fino a mercoledì scorso, quando è venuta fuori una problematica. Abbiamo risolto tutto ieri sera - ha concluso Gervasi - stiamo parlando di 48 ore". (Ansa)
Dal 1989 sul mercato, la Piro89 di Montecosaro è stata una delle prime aziende nate in provincia di Macerata ad ottenere la licenza prefettizia per la vendita dei fuochi d'artificio e dei giochi pirici. Si tratta di un settore particolare, dove la normativa è cambiata durante gli anni, con diversi prodotti che prima erano destinati alla libera vendita e che successivamente sono stati divisi in categorie e regolamentati.
Per quanto riguarda la Piro89, come spiega il fondatore Giovanni Capasso, il target dei "fuochi" venduti è più familiare e si è deciso di rinunciare a quelli più potenti come i Cobra e le bombe carta, per avere dalla questura il via libera a tenere quantità maggiori delle categorie inferiori e meno pericolose, dove c'è il grosso della richiesta.
In negozio è possibile trovare una vasta gamma di prodotti, come le fontanine per i bambini, che arrivano massimo ad un metro e mezzo di altezza, le farfalline e i fiorellini che fanno la rosetta a terra, le intramontabili cipolline, fontane con raffiche da 20/30 colpi, razzi di varie dimensioni e diversi tipi di petardi. I prodotti più venduti sono le classiche "torte", molto semplici da utilizzare, che basta appoggiare a terra in un luogo aperto e distante dalle abitazioni ed una volta accese non c'è da fare altro che allontanarsi e godersi lo spettacolo.
Tranne pochi articoli come quelli che sparano stelle filanti e le cipolline, tutti i fuochi d'artificio e i giochi pirici sono vietati ai minori di 18 anni. "Il settore è molto controllato, come è giusto che sia - ci confida Capasso - e anche noi riceviamo spesso verifiche da carabinieri e guardia di finanza".
Oltre ai consigli e alle istruzioni fornite in negozio, sul corretto utilizzo dei prodotti acquistati, Capasso ha preparato un foglio con tutte le precauzioni da adottare dal momento successivo all'acquisto a quello dell'accensione che rilascia ai clienti. Molto importante, detta e ridetta anche da tutti i mezzi di comunicazione è l'avvertenza di non raccogliere mai petardi inesplosi.
Nata nel 1989, l'attività di Giovanni Capasso ha saputo trasformarsi nel tempo, passando dalle aperture quasi esclusivamente nel periodo natalizio dei primi anni, al negozio funzionante tutto l'anno, integrando ai fuochi d'artificio anche fumogeni e torce da stadio. Nel 2003, anticipando di molto il tempo dell'e-commerce, venne creato un sito di vendita online che negli anni è molto cresciuto, iniziando a commercializzare anche innumerevoli gadget per tifoserie, locali e discoteche, tanto da portare l'azienda ad essere il fornitore di numerosi programmi televisivi quali lo Zecchino d'Oro, Ti lascio una canzone, Io canto e Miss Italia. Viste le richieste sempre maggiori, dal negozio online si è passati a quello fisico, gestito dalla figlia Serena, che attualmente fa del settore "prodotti per le feste" l'attività prevalente e i "fuochi" si tengono più che altro per tradizione e per accontentare i molti clienti affezionati che per una reale questione di business.
Oltre ai soliti appelli a prestare la massima attenzione e a non raccogliere fuochi d'artificio inesplosi, visto le condizioni in cui spesso si trovano certe strade la mattina di Capodanno, vogliamo fare anche quello di pulire una volta "sparato" e di non lasciare tutto lo sporco in giro.
“Le casette di San Ginesio dimostrano ancora una volta che il lavoro di squadra fra le Istituzioni porta a risultati che aiutano i cittadini a vivere meglio”. Di fronte allo scatenarsi, anche mediatico, di tante polemiche intorno alle Sae del cratere, il vicesindaco Eraldo Riccucci ha subito richiesto una verifica delle reali condizioni delle 38 casette consegnate a San Ginesio, una ad una. “Ho voluto immediatamente fare chiarezza sulla situazione di San Ginesio, e verificare che tutto fosse a posto. Non voglio che si diffondano voci senza fondamento”.
Grazie alla collaborazione della Regione Marche, in tutte le fasi e anche in questa, ieri i tecnici del Comune insieme all’architetto Lucia Taffetani dell’Erap Macerata e a un tecnico della società Arcale hanno fatto un sopralluogo puntuale di tutte le casette e preso nota di ogni mancanza. “Salvo qualche piccola manutenzione, le nostre casette del centro storico, di Pian di Pieca e Santa Maria in Altocielo sono risultate abitazioni sicure, confortevoli e idonee a restituire tranquillità ai rispettivi abitanti - ha commentato Riccucci- Andiamo avanti sempre. Lavorare bene e a testa bassa è la nostra parola d’ordine. E da gennaio iniziamo la ricostruzione degli edifici pubblici”.