Sono 3.444 le casette consegnate ai sindaci dei comuni del centro Italia colpiti dai terremoti del 2016 mentre altre 112 sono già state installate ma non ancora consegnate in quanto si è in attesa del completamento della seconda fase dei lavori di urbanizzazione. Delle 3.639 ordinate ne restano da consegnare dunque poco meno di duecento, anche se altre 217 Sae sono state ordinate a fine novembre 2017 da Marche, Lazio, Umbria e Abruzzo.In particolare, sono state consegnate 1.664 Soluzioni abitative d'emergenza (Sae) nelle Marche su 1.825 ordinate, 815 nel Lazio (su 824), 748 in Umbria (su 752) e 217 in Abruzzo (su 238). Sul sito del Dipartimento della Protezione Civile è possibile consultare la mappa interattiva sullo stato di avanzamento dei lavori di installazione.
(Fonte Ansa)
Dalle prime indiscrezioni sul futuro Vescovo della Diocesi di Camerino e San Severino Marche, che andrà a sostituire Brugnaro, tutti gli indizi portano a don Francesco Massara.
Il sacerdote, parroco a San Pantaleone di Limbadi, nella zona pastorale di Mileto in provincia di Vibo Valentia, ha infatti 54 anni e ha svolto importanti incarichi in Vaticano per poi essere trasferito nel paese calabrese.
Don Massara è originario di Drapia ed è stato parroco di Vazzano per nove anni. Altri tredici li ha trascorsi in Vaticano prima di optare per il ruolo pastorale. Il 5 marzo dello scorso anno è approdato a Limbadi.
Venerdì a mezzogiorno, nella chiesa dove è parroco, sono stati convocati i fedeli per un importante annuncio. Visto che, in concomitanza, venerdì a Camerino monsignor Brugnaro saluterà ufficialmente la sua diocesi, il mosaico sembra essere completo.
Il profilo sembra corrispondere in pieno alle informazioni trapelate e, dopo un intero pomeriggio trascorso a cercare notizie certe, siamo giunti al profilo di don Massara.
Un incontro di amicizia ha suggellato, a Capodistria, l’inizio dell’iter per il gemellaggio fra la città slovena e il Comune di San Ginesio, che si compirà con ogni probabilità a maggio 2019 in occasione delle celebrazioni della festa comunale di Capodistria.
Il sindaco ginesino Giuliano Ciabocco e il vicesindaco Daris Belli sono stati ricevuti a Palazzo Pretorio, prestigiosa sede di rappresentanza della municipalità capodistriana, dal vicesindaco del Comune Città di Capodistria, Alberto Scheriani, accompagnato dal Presidente della Comunità Autogestita della Nazionalità Italiana, Fulvio Richter. L’occasione è stata quella delle celebrazioni per Santa Brigida a Crevatini, organizzate dalla locale Comunità degli Italiani, a cui San Ginesio è tradizionalmente presente da circa vent’anni. Proprio nel corso del consueto scambio di doni, Scheriani e Ciabocco hanno messo in risalto che la proposta di gemellaggio era partita già due anni fa, ma il disastroso terremoto che ha colpito anche il comune marchigiano aveva un po' frenato l’iniziativa. “Non si possono dimenticare – ha detto Ciabocco – vent’anni di collaborazione. E’ un qualcosa che ti entra dentro e, passata l’emergenza, abbiamo ripreso il discorso per stipulare questo patto di amicizia”.
Il vicesindaco Scheriani, da parte sua, ha rimarcato che la municipalità capodistriana espleterà tutte le formalità per concretizzare l’iniziativa. La delegazione ginesina ha poi visitato il cantiere della nuova scuola italiana di Capodistria, le istituzioni della Comunità Italiana, quali la CAN comunale e costiera, la Comunità degli Italiani, la Radio e la TV Elisa Salotto del libro italiano.
Oggi per Macerata è stata una giornata importante, un punto di approdo, segnati dalla cerimonia della posa della prima pietra di avvio del cantiere che porterà alla realizzazione del nuovo polo scolastico Enrico Mestica nell’area dell’ex Casermette.
Un evento che ha visto arrivare in città il sottosegretario al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, Salvatore Giuliano, il commissario straordinario per la ricostruzione, Paola De Micheli, il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, il direttore generale del Qatar Fund for Development, ambasciatore Khalifa Bin Jassim Al-Kuwari e l’ambasciatore dello Stato del Qatar in Italia, Abdulaziz Bin Ahmed Al Malki.
L’intera delegazione, dopo essere stata accolta in piazza della Libertà dal sindaco Romano Carancini, dalla Giunta e dal Prefetto Iolanda Rolli, si è trasferita a Palazzo Buonaccorsi dove, nella sala dell’Eneide, presenti anche alcuni consiglieri comunali, ci sono stati i saluti istituzionali e la presentazione del progetto del campus.
“Un giorno importante – ha detto il primo cittadino dando il benvenuto agli intervenuti - in cui però non dobbiamo fare festa, la faremo quando i lavori per la nuova sede della scuola saranno finiti. Il sorriso, la speranza e la gratitudine per la generosità debbono essere invece lo spirito con cui ci ritroviamo, perché i bambini, le famiglie e i docenti vedono partire il cantiere. Un viaggio iniziato nel gennaio 2017 grazie alla struttura commissariale per la ricostruzione post sisma 2016, a quel tempo guidata da Vasco Errani, e che oggi vede al suo posto Paola De Micheli la quale in questi mesi ha lavorato con grande entusiasmo fino ad arrivare al punto in cui siamo”.
Le parole di gratitudine del sindaco Carancini sono state tutte per il Qatar, in particolare per il Fund for Development che ha confinanziato l’opera con una donazione di 5,6 milioni di euro: “Qui - ha proseguito il sindaco – il terremoto ha colpito in particolare le scuole e quindi la possibilità di crescere nuove generazioni. Ma grazie a un segno di grande civiltà, spinto da un altrettanto grande senso di relazioni e di pace, dell’istituzione del Qatar, proseguiamo nel cammino di ricostruzione. La solidarietà non ha confini e il Qatar ce lo ha dimostrato così come il fatto che pur vivendo in Paesi distanti si possa essere cittadini del mondo. Le nuove generazioni e l’attenzione alla pace debbono caratterizzare la nostra amicizia che oggi, con questo evento, suggelliamo”.
Il direttore generale del Qatar Fund for Development, l’ambasciatore Khalifa Bin Jassim Al-Kuwari, dopo aver espresso solidarietà alla cittadinanza maceratese per le difficoltà che sta incontrando a causa del sisma, ha detto che una delle mission di Qatar 2030 “è dare importanza alle scuole per arrivare allo sviluppo sostenibile del settore educativo. Il Fondo vanta una grande esperienza in tema educativo e appoggia Paesi e strutture a favore dell’istruzione e in questo contesto, nel 2017, ha siglato un’intesa con il Governo italiano per donare i 5,6 milioni di euro per la costruzione della scuola. L’investimento sarà dei bambini di Macerata e rappresenta un messaggio di pace per ricostruire la speranza nei cittadini”.
Parole sentite di ringraziamento al Fondo di sviluppo del Qatar anche da parte del commissario straordinario del Governo per la ricostruzione Paola De Micheli che ha sottolineato come “le parole sull’educazione del direttore Khalifa Bin Jassim Al-Kuwari rappresentino un bel modo di guardare alle generazioni future. Grazie all’ambasciatore del Qatar grande conoscitore dei nostri pregi e dei nostri difetti, grazie al sindaco Carancini che non si stanca mai di servire i cittadini e grazie a Ceriscioli che non perde mai di vista l’obiettivo. E grazie al Sottosegretario Giuliano che porta la vicinanza dello Stato a questo territorio. La donazione che è stata fatta è una delle più importanti ricevute dal nostro Paese e per questo sarà la gratitudine che dovrà segnare il rapporto con il Qatar. Nel nostro piccolo, ricostruendo questo territorio, abbiamo fatto una scelta fondamentale che guarda al futuro. Vogliamo che siano le famiglie a credere con fiducia nel domani e nella qualità della vita”.
E’ stato poi l’architetto Giovanni Di Mambro, capo del settore operativo affari generali e interventi di ricostruzione a illustrare il progetto della nuova sede della scuola Enrico Mestica.
La struttura, per cui è previsto un investimento complessivo di circa 7,7 milioni di euro, in larga parte cofinanziato dalla donazione del Qatar Fund for Development (5,6 milioni di euro) mentre il resto è a carico dello Stato italiano (2,1 milioni di euro), è destinata a ospitare gli alunni della scuola materna, elementare e media.
Il nuovo polo scolastico si estende su una superficie complessiva di 4mila metri quadrati. Verranno realizzate 19 aule (12 per la media, 5 per l’elementare e 2 per la materna), 5 laboratori (4 per le media e 1 per l’elementare), una sala polifunzionale, una palestra di tipo A1 (di circa 431 mq, alta 7,3 metri). Complessivamente la struttura ospiterà 455 alunni (300 della media, 125 dell’elementare e 30 della materna).
Il complesso scolastico verrà realizzato in legno, su due piani, nel rispetto dei più rigorosi parametri di efficienza energetica e antisismici e potrà essere utilizzato anche come edificio strategico di protezione civile in caso di calamità naturale. Infine, sarà dotato di un parcheggio di servizio di oltre 5mila mq e altri 8mila mq verranno destinati a verde attrezzato.
Subito dopo l’illustrazione del progetto con l’ausilio di alcune slides esplicatiove, ha preso la parola il Governatore delle Marche, Luca Ceriscioli che dopo aver ringraziato il Fondo per lo sviluppo del Qatar per quella che è la più grande donazione alle Marche, riferendosi al terremoto ha detto: “Raccontiamo un regione che a causa del sisma ha avuto 51 vittime, 32.000 sfollati e 45.000 edifici danneggiati ma anche una regione che ha un’economia basata sulle piccole e medie imprese, una ogni 10 abitanti, leader nel settore calzaturiero e nell’allevamento di polli biologici, ma la sua vera dimensione è la bellezza dell’arte presente in tutto il territorio e la parte più colpita dal sisma è stato proprio il cuore di questa bellezza. Quello che permette a una comunità di continuare a essere tale è la scuola e mantenere la comunità significa preservarne la bellezza”. Ceriscioli ha concluso il suo intervento con un paragone calcistico: “ I mondiali 2018 sono come il terremoto per l’Italia. Nel 2022 speriamo di tornare a festeggiare la nazionale così come tra 6 mesi la nuova scuola”.
Per l’ambasciatore dello Stato del Qatar in Italia, Abdulaziz Bin Ahmed Al Malki l’evento di oggi rappresenta “un passo nobile nel segno del futuro per tutto il territorio e questo progetto è un modo per rafforzare rapporti di amicizia fruttuosi tra Italia e Qatar”.
A conclusione degli interventi il saluto del sottosegretario al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, Salvatore Giuliano: “Quello del Qatar Fund for Development è un grande dono che consentirà di iniziare a pensare di fare scuola in un modo nuovo. Grazie per aver creduto nella ricostruzione, per averci messo i soldi che sono sì, sono importanti, ma non sono tutto. Grazie soprattutto per averci messo il cuore”.
Dopo la presentazione del progetto, nell’area dove sorgerà il nuovo polo scolastico al suono degli inni nazionali italiano e del Qatar, è avvenuto lo scoprimento di una targa a ricordo dell’evento dove si legge una frase della pedagogista Maria Montessori che recita “La società deve prodigare ai bambini le cure più perfette e più sagge per ricavarne maggior energia e maggiori possibilità per l’umanità futura”. Subito dopo, la posa della prima pietra con la benedizione del vicario del vescovo don Andrea Leonesi e una piccola esibizione di alcuni piccoli studenti della Enrico Mestica accompagnati dalle loro insegnanti e dalla dirigente scolastica Sabina Tombesi.
Trapelano le prime indiscrezioni su quello che sarà il prossimo vescovo della Diocesi di Camerino e San Severino. A insediarsi nella città ducale il prossimo mese di ottobre sarà, infatti, un prelato proveniente dalla Calabria e più precisamente da Mileto, in provincia di Vibo Valentia.
Il nuovo vescovo, sul cui nome c'è ancora il massimo riserbo, ha 54 anni e in passato ha avuto anche incarichi a Roma. L'annuncio ufficiale verrà dato venerdì nella chiesa del seminario da monsignor Giovanni Francesco Brugnaro che, come noto, si era dimesso nei mesi scorsi dopo aver compiuto 75 anni.
Se in un primo momento sembrava che per monsignor Brugnaro ci fosse una proroga grazie alla quale avrebbe potuto proseguire il suo incarico a Camerino ancora per qualche tempo, questa mattina invece è arrivata la comunicazione dal Vaticano relativa alla nomina del nuovo vescovo ad ottobre.
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa a firma del presidente della Onlus Italia Nostra Macerata, Antonio Pagnanelli
Non sono molti i centri storici della provincia di Macerata che possono godere della vicinanza di un parco. Normalmente distesi sui crinali delle colline, i vari nuclei antichi hanno visto il proliferare quasi mai pianificato della città moderna, con espansioni che raramente hanno lasciato terreni liberi da destinare a parchi pubblici. Cingoli con il Parco della Portella è uno di questi rari casi.Senza trascurare gli importanti effetti dei servizi ecosistemici che esso svolge (superfici permeabili e drenanti, lotta al CO2, etc, etc…) il Parco della Portella gioca un ruolo fondamentale, seppur trascurato, dal punto di vista urbanistico svolgendo la propria funzione in termini di socialità, di offerta di relax e di identità rivolta a tutti i cittadini di Cingoli.
L’incipit di questa storia è la decisione dell’ufficio speciale della ricostruzione, l’USR, di ricostruire una nuova sede per l’istituto alberghiero e per il liceo sociopedagogico e linguistico, danneggiati dal terremoto, chiedendo al comune di Cingoli di individuare un’area in cui realizzarli. Una buona notizia, almeno in apparenza, perché, con un ritardo di quasi un secolo, si sta decidendo quanto, evidentemente per fortuna, non era stato realizzato sinora: il riempimento di quell’ultimo vuoto disponibile subito fuori dalle mura, proprio il Parco della Portella, per insediarvi le nuove scuole.
La pianificazione vigente viene completamente scavalcata, con la trasformazione automatica di un’area destinata a verde pubblico in area per attrezzature scolastiche: ma le previsioni del PRG, aggiornato anche in tempi recenti, e quelle del PPAR son state fatte per scherzo? E gli edifici occupati finora dalle due scuole e che si stanno lasciando, che fine faranno? Possibile che si realizzerà una trasformazione così importante senza che gli enti che dovrebbero governarla non riescano a parlarsi senza trovare un minimo di coordinamento?Leggendo i vari documenti (lettere della provincia, verbali di sedute del consiglio comunale, …) sembrerebbe stia succedendo proprio questo, con l’USR, che in perfetta solitudine decide, finanziandola, la realizzazione della nuova sede scolastica, e, dall’altra parte, un’amministrazione comunale che, anche giustamente, è attenta principalmente a non perdere l’importante finanziamento per le due nuove scuole. In mezzo ci sono gli uffici della provincia che si barcamenano cercando una mediazione fra i due, con l’USR che raramente comunica e, quando parla, lo fa tramite ordinanze contraddittorie o poco comprensibili, ed il comune che, portando avanti le richieste provenienti dai cittadini, ha bisogno di un’interlocuzione più seria e continua di quella attuabile tramite un semplice scambio di missive.
Il rischio purtroppo fondato è che si arrivi ad una nuova immagine del centro storico di Cingoli dove, al posto della consolidata presenza verde del parco si realizzi un casermone prefabbricato (magari anche in legno, oggi tanto di moda) che, sicuramente, non cadrà sulla testa dei nostri ragazzi ma che, vista proprio quell’emergenza posta alla base di questo processo e che sta giustificando anche le operazioni più discutibili in questa ricostruzione che ancora stenta a partire, difficilmente riuscirà a creare impatti accettabili con il contesto in cui si colloca.Il territorio di Cingoli, nonostante le profonde ferite infertegli da decenni di indiscriminate attività estrattive, mantiene ancora oggi una sua bellezza da condividere e conservare per le future generazioni. Riteniamo sia giusto dedicargli quell’attenzione che sinora non gli è stata prestata iniziando a mettere al centro della sua gestione una strategia ambientale degna di questo nome. Pianificare la realizzazione delle nuove scuole senza la distruzione del parco della Portella ci sembra il primo passo opportuno di questa nuova strategia che l’amministrazione comunale in primis, ma anche la provincia, per il suo ruolo, dovrebbero mettere in campo. L’USR è inutile chiamarlo in causa: tanto non ci sente…
Il terremoto ha provocato al nostro paesaggio danni incommensurabili. Cerchiamo di evitare quelli della burocrazia: ci rimarrebbero sulla coscienza.
Ad appena due mesi dall'ultimo sequestro di ricci di mare nei confronti di alcuni pescatori sportivi al Passetto, la Guardia di finanza ha eseguito un altro sequestro di circa 650 kg di cozze nella zona prospiciente lo stabilimento Fincantieri nel porto di Ancona. Le Fiamme Gialle del Reparto Operativo Aeronavale sono intervenute dopo la segnalazione di movimenti notturni di barchini non identificati all'interno dello scalo dorico.
Intercettato un veloce natante con a bordo due pescatori sportivi e circa 650 kg di cozze pescate nella zona e destinate ad essere immesse illegalmente sul mercato. Il prodotto è stato sequestrato perché pescato in quantità, zone e tempi vietati, cui si somma una sanzione amministrativa tra 12 mila e 50 mila euro nei confronti dei due fermati. Le cozze ancora vive sono state rigettate rapidamente in mare per evitare ulteriori danni all'ecosistema marino. (Ansa)
Grosso spavento questa mattina per una donna, che in località Fontespina, a Civitanova, nei pressi del ponte dell'autostrada, si è vista attraversare la strada un cinghiale di grandi dimensioni, che dopo lo scampato pericolo, è riuscita anche a fotografare.
Purtroppo, anche dalle nostre parti, non è raro incontrare animali selvatici, soprattutto cinghiali e caprioli, che possono essere molto pericolosi, soprattutto, come nel caso di questa mattina, quando attraversano le strade, con il rischio, oltre della morte dell'animale, anche di fare danni ingenti all'autovettura. Ricordiamo a tal proposito l'investimento di un cinghiale in via del Casone nell'ottobre 2016.
Altri avvistamenti ci erano stati segnalati qualche settimana fa, in contrada Asola, quando una pensionata trovò un grosso esemplare di cinghiale vicino al recinto della propria abitazione. Ne seguì una segnalazione alle autorità competenti che portò all'appostamento, per un paio di notti, di un selezionatore della Federcaccia che però non sortì nessun risultato.
Quest'estate continua la positiva esperienza del progetto Unità di Strada “Alza la testa e… non il gomito” promosso dalla Regione Marche e gestito dalla cooperativa sociale PARS , in collaborazione con il Dipartimento Asur per le Dipendenze patologiche di Civitanova Marche. L’unità mobile territoriale “Alza la testa e...non il gomito” sarà presente con uno stand interattivo di prevenzione nei principali luoghi frequentati dai giovani per informare sui rischi legati alla guida non sicura, all’abuso di alcol e di sostanze stupefacenti, purtroppo in continuo aumento nel nostro territorio e abitudine sempre più comune anche tra i giovanissimi.
Prossima tappa, il Mind Festival a Montecosaro. “Where is my mind?” è il tema dell'edizione del Mind Festival 2018 che per cinque serate, dal 25 al 29 Luglio, accoglierà un numero straordinario di giovani e famiglie da tutta Italia. Seguendo lo slogan di quest’anno, i giovani avranno l’occasione, grazie alle iniziative dello stand, di immergersi nello spirito del festival al meglio, incoraggiati a starci “with the mind”. Presso lo stand infatti sarà possibile sottoporsi a quiz che testano la conoscenza dei rischi dell'abuso di alcol e altre droghe, si potrà provare l'esperienza della “guida in stato di ebrezza” con speciali occhiali che ne simulano l'effetto, inoltre i ragazzi avranno la possibilità di effettuare il test dell'etilometro per esaminare il tasso alcolemico ed eventualmente valutare gli effetti subiti, le risorse psico-motorie di chi deve guidare, al fine di dissuadere dalla guida chi risulta positivo ai test effettuati. Ci saranno anche opuscoli informativi, molti gadgets e quiz interattivi. L’équipe degli “operatori di strada” è composta da professionisti del settore sociale, disponibili e motivati al confronto e al dialogo con i giovani per sensibilizzare ad una scelta consapevole per un divertimento rispettoso di sé e degli altri.
Francesco Giovanni Brugnaro non sarà più l'arcivescovo di Camerino e San Severino Marche. La notizia era nell'aria da tempo, ma sarà annunciata venerdì in chiesa dallo stesso arcivescovo. Nei mesi scorsi, lo ricordiamo, si era dimesso in seguito al compimento del settantacinquesimo anno di età. C'era, però, la possibilità di una proroga, che consentisse a Brugnaro di mantenere il timone dell'arcidiocesi per qualche anno ancora.
Sembrava questa la strada verso cui si indirizzavano le decisioni della Santa Sede, poi, nelle ultime settimane, qualcosa é cambiato. Brugnaro, che stando a quanto é dato sapere si trovava fuori Camerino per alcuni giorni di riposo, ha fatto rientro anticipatamente in sede. E questa mattina, stando alle indiscrezioni, é giunta dal Vaticano una lettera.
Nessuno degli addetti ai lavori, per ora, conferma la notizia, ma sembrerebbe che per Francesco Giovanni Brugnaro sia pronta una nomina romana, e per ora sarà Amministratore Pontificio. Quindi, per l'arcidiocesi di Camerino e San Severino Marche si provvederà in tempi strettissimi alla nomina di un nuovo arcivescovo. Sul cui nome, almeno per ora, vige però la massima riservatezza. Sembrerebbe che non sarà un marchigiano, ma nessuno é intenzionato a sbilanciarsi. Non é da escludere, tuttavia, che l'annuncio possa arrivare già tra poche ore, dopo che Brugnaro avrà dato, venerdì, la notizia ai fedeli del suo addio.
(servizio in aggiornamento)
Un riconoscimento che arriva direttamente dal Senato della California per il sindaco di Colmurano, Ornella Formica. "Questo riconoscimento da parte della comunità californiana e soprattutto della senatrice Hannah-Beth Jackson è davvero incredibile - racconta - La vostra amicizia ci aiuterà ad affrontare con maggiore tenacia il faticoso percorso della ricostruzione. Grazie infinte a Mrs Diane e Mr Maurice Priest, giunti appositamente a Colmurano per consegnarci questo riconoscimento".La fase dell'emergenza post sisma "non è stata facile Credo che per nessun sindaco sia stata facile. Per me è stato possibile grazie alla collaborazione di tanti concittadini volontari, dei consiglieri di maggioranza e dipendenti comunali, dei vigili del fuoco sempre in prima linea e con una versatilità funzionale incomparabile, i carabinieri, la Regione Marche, la mia famiglia e soprattutto alcune Associazioni, in particolar modo della Società operaia e la Proloco di Colmurano"."Dedico, pertanto, questo riconoscimento a tutta la Comunità di Colmurano - prosegue ancora il sindaco - che oltre ad organizzare dei bellissimi eventi come Artistrada, sa distinguersi per collaborazione e volontariato anche nelle difficoltà. Spero che questo riconscimento diventi una grande opportunità per allacciare una solida amicizia e per far conoscere meglio al popolo americano il nostro meraviglioso territorio con le sue specialità: accoglienza, clima, cibo, vino, birra"."I terremoti del 2016 hanno causato tanti danni alle abitazioni private e agli edifici pubblici di Colmurano - ricorda - Sono nate però nuove amicizie ed opportunità: per esempio domani si sottoscrive il gemellaggio tra la Proloco di Colmurano e quella di Sedico una città in provincia di Belluno e le rispettive Avis e questa sera ... questo riconoscimento. Per me è un grande onore, troppo grande"."Ma chi è che ha raccontato le ore tremende del terremoto e le infinite responsabilità durante l'emergenza? Qualcuno che ha lavorato con noi volontariamente: la famiglia Taylor Herbert. Il punto di vista di chi viene da un altro Paese ed ha scelto di vivere qui è molto importante per la nostra amministrazione comunale.Non ci sono parole per ringraziarvi abbastanza ed ancora una volta è stupefacente la vostra profondità. Il vostro pensiero ci incoraggia a fare meglio e di più".
Ricostruire la comunità attraverso un'offerta ampia di servizi per la comunità e la lungimiranza di chi si trova in questo momento ad amministrare dei territori tanto duramente colpiti dalle scosse. È nata, dall'amministrazione comunale di Pieve Torina assieme alla Regione Marche e all'AIC, l'Associazione Italiana Calciatori, la volontà di adoperarsi per rendere concreta l'idea di dotare Pieve Torina di un asilo nido.
“Un nuovo servizio per la comunità che oggi, pezzo dopo pezzo, si sta ricostituendo. – ha detto il sindaco, Alessandro Gentilucci. Dopo il rientro di tutte le famiglie terremotate, concluso lo scorso gennaio, la ricostruzione della scuola primaria e secondaria di primo grado, quella dell'infanzia in via di realizzazione, l'area commerciale inaugurata lo scorso autunno e tutti i lavori di messa in sicurezza o demolizione, in preparazione per la ricostruzione degli edifici pubblici e privati, crediamo che per offrire un futuro ancora più dignitoso e appetibile a questa cittadina e al territorio che la circonda si debba pensare anche e soprattutto a dare nuovi impulsi e nuove opportunità”.
Per questo è stata realizzata la progettualità di quello che sarà il nuovo asilo nido di Pieve Torina, realizzato nell'area di fronte alla scuola materna. Un'attenzione sempre alta per tutte le fasce d'età. Infatti la prima nell'elenco delle opere pubbliche che saranno ripristinate in paese è la casa di riposo, gravemente danneggiata dal terremoto. Un altro servizio fondamentale per la comunità.
"Sono sinceramente onorata di assumere le funzioni di prefetto della provincia di Macerata e desidero rivolgere un indirizzo di saluto alla popolazione tutta, nella piena consapevolezza di accingermi ad espletare un incarico volto a corrispondere alle esigenze e alle aspettative di una comunità ricca di storia e di tradizioni, con un patrimonio culturale straordinario e con eccezionali ricchezze naturali". Così il nuovo prefetto di Macerata, Iolanda Rolli al momento del suo insediamento.
"Un caloroso saluto rivolgo ai rappresentanti degli Enti Locali, alle Autorità civili, militari e religiose, alla Magistratura, ai rappresentanti delle organizzazioni economiche e sindacali, della cultura e delle libere professioni, delle associazioni combattentistiche e d'arma, del volontariato e dello sport, nonché al mondo della scuola e dell’Università, della sanità, della comunicazione e dell'informazione.Un riconoscente pensiero va alle Forze dell'Ordine, ai Vigili del Fuoco, alle Polizie locali e provinciali, per il qualificato impegno profuso quotidianamente a tutela della convivenza civile, della legalità e della sicurezza collettiva".
"Ho avuto modo di conoscere le bellezze di questa terra poiché ho trascorso più volte periodi di vacanza nella regione e, in particolar modo nella provincia di Macerata- aggiunge ancora - Ogni volta ho portato con me ricordi indelebili legati alla squisita accoglienza ed alla dolcezza dei panorami. Una terra splendida dove il paesaggio collinare diventa un tutt’uno con il mare. Ora torno, su questo territorio profondamente ferito dalla violenta prepotenza del terremoto con un ruolo diverso, di cui sento tutta la responsabilità, che intendo interpretare con il massimo impegno e dedizione, svolgendo un’azione propositiva e improntata al dialogo ed alla disponibilità a ricercare soluzioni condivise nelle vicende più complesse che stanno interessando Macerata e la sua provincia".
"La sfida sarà nel ripartire più solidi e forti preservando, in primo luogo, l’incolumità delle persone oltre che il ricco patrimonio artistico conosciuto e riconosciuto in tutto il mondo.Non mancherò di prestare la massima attenzione alle situazioni di maggior disagio e bisogno - prosegue - Un punto importante da cui muovere è quello della prevenzione e contrasto, alle illegalità e a qualsiasi forma di illeceità che vada ad incidere negativamente sulla vita delle persone e sull'andamento del sistema socioeconomico territoriale.
Sull'impegno mio personale e della Prefettura potranno fare affidamento le Istituzioni, le espressioni della società e, in particolare, i sindaci e le Amministrazioni locali che, nell'immediato contatto con i cittadini, hanno un ruolo fondamentale nella formazione e nel consolidamento di una autentica coscienza civile. Il mio auspicio è di mantenere e rafforzare con tutti loro un proficuo canale di dialogo e collaborazione volto a promuovere condizioni sempre più avanzate di benessere e prosperità della comunità provinciale - conclude - Con tali sentimenti inizio questa nuova esperienza certa della condivisione e della collaborazione di tutti per il perseguimento del bene comune nel territorio maceratese".
Nell’ambito delle attività di rimozione delle macerie pubbliche, Confindustria Macerata intende richiamare l’attenzione sulla recente vicenda della presenza di fibre di amianto, riscontrata dalle autorità competenti, presso il deposito temporaneo del Cosmari, il sito dove vengono destinate le macerie pubbliche prodotte dal sisma.
"E’ opportuno evidenziare che il meccanismo pubblico individuato a livello nazionale" si legge in una nota di Confindustria "prevede una fase di rimozione in sito effettuata dal Genio militare, di successivo trasporto al Cosmari per la selezione, e una fase finale di trasferimento alle aziende private per la lavorazione delle macerie per il loro riutilizzo.Come sempre sostenuto dalla nostra Associazione le prime fasi del processo devono essere realizzate con personale specializzato, idoneo a individuare la presenza dei materiali pericolosi, ivi incluso l’amianto, seguendo tutte le procedure previste dalla norma e con impianti di prossimità, che ne limitino la circolazione, a tutela delle imprese, dell’ambiente e della salute dei lavoratori.La normativa prevede infatti un preciso protocollo e adeguati requisiti per svolgere attività di demolizioni, con piani di gestione delle sostanze pericolose, piani di controllo delle polveri e del rumore e l’individuazione di apposite misure di protezione ambientale.
E’ evidente che, la non corretta preventiva individuazione a monte della presenza di materiali pericolosi nelle macerie, rischia di compromettere l’attività delle aziende private di trasporto, selezione e lavorazione, sulle quali finirebbe per ricadere la responsabilità civile e penale per la non corretta selezione del materiale.Il paradosso è infatti che le aziende private che ricevono il rifiuto già selezionato e passato da rifiuto urbano a rifiuto speciale non pericoloso, e quindi nel passaggio dalla gestione pubblica a quella privata, si trovino poi a rispondere di responsabilità per fatti ascrivibili a fasi monte del processo stesso.Confindustria Macerata rivolge un appello alle istituzioni affinché venga individuata con chiarezza la responsabilità, salvaguardando i diritti degli operatori economici impegnati nella filiera produttiva".
Torna, puntuale, anche oggi la consueta rubrica "Chiedilo all'avvocato", curata dall'avvocato Oberdan Pantana.
In questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato maggiormente tematiche riferibili alle responsabilità in generale e nello specifico a quella dovuta da infortunio di un calciatore nell’utilizzo di una struttura sportiva.Il caso di specie ci offre la possibilità di fare chiarezza riguardo alla responsabilità penale del gestore dell’impianto sportivo in occasione di un infortunio accorso ad un atleta dovuto alla cattiva manutenzione del terreno di gioco. Di seguito le spiegazioni dell'avvocato Pantana.
Caso giuridico: Un calciatore finisce a terra a causa di un avvallamento coperto dall’acqua procurandosi così un serio infortunio. Sotto accusa le condizioni del terreno da gioco in sintetico. Il fattaccio si verifica quando, durante una partita di calcio, un atleta viene tradito da "un avvallamento occultato da una pozzanghera", riportando serie lesioni fisiche. A finire sotto accusa sono le condizioni del campo in erba sintetica: in particolare emerge che «si erano formate pozzanghere, caratterizzate da infiltrazioni d’acqua sotto la moquette presenti sul terreno da gioco», e diversi testimoni raccontano che "nelle pozze presenti il terreno affondava fino alla caviglia". A fronte di tale quadro probatorio, la responsabilità per il brutto incidente viene attribuita al presidente della società calcistica che utilizza abitualmente il campo. Lui, in qualità di "gestore dell’impianto sportivo", viene condannato per il reato di "lesioni colpose" di cui all’art. 590 c.p. , oltre a dover risarcire la parte offesa.Difatti, i Giudici della Suprema Corte sottolineano, innanzitutto, che, a fronte di "lesioni colpose patite da un calciatore", "il gestore di un centro sportivo è titolare di una posizione di garanzia, che gli impone di adottare le necessarie cautele per preservare l’incolumità fisica degli utilizzatori, provvedendo alla manutenzione delle infrastrutture e delle attrezzature". Spiegano, infine, i Giudici che è sempre il gestore dell’impianto a "dover governare i rischi connessi alle caratteristiche del campo sportivo" e a "dover impedire che esso presenti problematiche nell’utilizzo anche in condizioni meteorologiche avverse".In particolare, il presidente della società calcistica "ben poteva rappresentarsi che sul campo si potessero formare pozzanghere d’acqua, e quindi era tenuto ad impedire" che si verificasse tale situazione, in quanto lo stesso risulta titolare di una posizione di garanzia, ai sensi dell’art. 40 comma 2 c.p. ed è tenuto anche per il disposto di cui all’art. 2051 c.c., a garantire l’incolumità fisica degli utenti e ad adottare quelle cautele idonee ad impedire il superamento dei limiti di rischio connaturati alla normale pratica sportiva, con la conseguente affermazione del nesso di causalità tra l’omessa adozione di dette cautele e l’evento lesivo accorso ad un utente dell’impianto sportivo. (Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n. 9160/18; depositata il 28 febbraio 2018).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
È accaduto ieri sera sul lungomare Sud di Civitanova, quando un signore che stava parcheggiando la propria auto, ha visto nei giardini accanto alla strada una coppia con due cani, uno dei quali stava defecando sull'erba, proprio in quell'istante.
Dato che i due sembravano allontanarsi, l'automobilista ha chiesto loro, in maniera abbastanza decisa, di raccogliere la pupù del proprio cane, rimanendo a controllare che questo venisse realmente fatto.
La donna che teneva il cane al guinzaglio, ha aperto la borsetta, tirato fuori un sacchetto ed effettivamente raccolto la deiezione, mentre l'uomo che era con lei, un po' indispettito per essere stato ripreso, ha detto che non stavano andandosene ma semplicemente spostandosi per appoggiare la borsa sulle fioriere poco distanti.
Fatto sta che una volta raccolto il bisogno del proprio animale, invece di buttarlo nel cestino, i due l’hanno sbrigativamente gettato all'interno della fioriera che non è di certo il luogo più adatto per buttare i rifiuti.
Procedono spediti e dovrebbero terminare prima dell'inizio delle ferie di agosto i lavori di messa in sicurezza del "vecchio ponte dell'Annunziata" sulla strada 78 Bis "Montecosaro - Montegranaro". Completate le operazioni di asporto dei giunti usurati, si procederà con l'asfaltatura e immediatamente dopo con la posa in opera dei nuovi giunti di dilatazione.
Per evitare fastidiosi rallentamenti e con l'obiettivo di favorire una celere esecuzione dell'intervento, il traffico è stato completamente deviato sul nuovo ponte costruito qualche anno fa in adiacenza. L'intervento è stato affidato alla ditta ASE - applicazioni Speciali nell'Edilizia di Pescara che lo scorso hanno aveva già effettuato lo stesso genere di lavori sul ponte Chienti lungo la Corridoniana. Alla spesa complessiva per la realizzazione del progetto appaltato per 190.000 euro, contribuirà anche la Provincia di Fermo in proporzione al tratto di ponte di sua competenza."La messa in sicurezza del vecchio ponte dell'Annunziata - dice il presidente della provincia di Macerata, Antonio Pettinari - rappresenta un altro obiettivo raggiunto da questa Amministrazione nonostante i continui tagli finanziari con i quali negli utlimi anni ci siamo dovuti confrontare."
Oggi presso la Sala Polivalente “Amici del Trentino”, ubicata nell’area S.A.E. del Capoluogo, si è tenuta un’affollatissima assemblea pubblica aperta a tutti, residenti e proprietari di seconde case per illustrare il documento finale della “Microzonazione sismica di III° livello” e le attività inerenti la ricostruzione pubblica e privata. L’assemblea è stata aperta dal Sindaco Mauro Falcucci, presenti anche il Vice Sindaco Ovidio Valentini, l’Assessore Maurizio Marinelli, i Responsabili dell’Ufficio Sisma Arch. Marco Guardascione e Ing. Michele Fraticelli, unitamente al Dott. Geol. Marcello Maccari e Prof. Geol. Alfonso Russi che hanno redatto il documento di Microzonazione di terzo livello. Il Sindaco ha innanzi tutto richiamato l’avvenuta approvazione da parte della Camera dei deputati del D.L. n. 55/2018 così come licenziato dal Senato sottolineando la delusione per il mancato accoglimento degli emendamenti presentati, con particolare riguardo a quelli riguardanti le difformità con incrementi pari al solo 5% sulle manutenzioni straordinarie (richiesti incrementi fino al 20% come il piano casa), misura che non consentirà quell’accelerazione che già registra un ritardo non più accettabile. Vedere totalmente disattese le richieste di emendamenti al testo originario, peraltro note a tutte le forze politiche e oggetto anche della campagna elettorale delle recenti elezioni politiche specialmente dei partiti oggi al Governo, preoccupa e non fa affatto intravedere che l’impianto dato al sistema gestione terremoto, ritenuto da tutti oggettivamente inadeguato e inappropriato, venga a breve modificato. Perdura l’estensione normativa uguale a tutti i 138 Comuni senza alcuna differenziazione per specifiche circostanze, senza quell’attenzione per quelle realtà che non esistono più, come quella di Castelsantangelo sul Nera e altre limitrofi e questo non depone verso una vera ricostruzione. Occorre, ha ribadito il Sindaco, che il Governo riservi da subito un’attenzione legislativa alla tutela delle aree montane, proponendo una rivisitazione della Legge n. 97/1994 ad oggi totalmente disattesa per mancata approvazione (sono trascorsi 24 anni) dei Decreti Legislativi attuativi che avrebbero dovuto prevedere agevolazioni, contributi, esenzioni e mantenimento dei servizi essenziali come la scuola e la sanità. Si ricorda che la salvaguardia e la valorizzazione delle zone montane, ai sensi dell’art. 44 della Costituzione, rivestono carattere di preminente interesse nazionale (Cfr. Finalità della Legge n. 97/1994). Approvare subito specifiche misure legislative di salvaguardia e di tutela della montagna italiana popolata da 10 milioni di cittadini, significa destinare una reale attenzione e dare un significato vero alla ricostruzione che avverrà nei prossimi lustri, altrimenti una riedificazione finalizzata a se stessa non ha ragione di essere portata avanti. Le popolazioni terremotate hanno il diritto di risposte serie con conseguenti norme certe, basta con le promesse, basta con gli slogan, ci voglio subito i fatti! Il documento finale della microzonazione ha mostrato come reagisce il territorio comunale alle sollecitazioni sismiche consegnando un elaborato di estrema utilità ai professionisti che dovranno progettare gli interventi di ricostruzione. Ha evidenziato che non ci sono limiti oggettivi che inficino la non ricostruzione di come era. Il sindaco ha però richiamato l’attenzione che questo documento tecnico non è il solo che consente un’immediata pianificazione, ma il piano dei dissesti idrogeologici, che dovrebbe a brevissimo essere approvato dal Commissario per la Ricostruzione specificamente per i tre Comuni di Castelsantangelo sul Nera, Ussita e Visso, è indispensabile perchè necessario per affidare gli incarichi professionali per la redazione dei Piano Attuativi delle 9 perimetrazioni approvate a novembre 2017 (Primo Comune dell’intero cratere). Molto apprezzato il pieghevole che è stato consegnato a tutti i partecipanti che ha riportato tutti i numeri del sisma, le donazioni in risorse e in interventi, i mezzi donati, le opere approvate e quelle pianificate, insomma, un documento che evidenzia la massima trasparenza dell’operato dell’Amministrazione comunale. E’ stato ribadito più volte che la ricostruzione sarà un percorso partecipato con tutti cittadini e il confronto sarà periodico con i professionisti incaricati per la predisposizione dei Piani attuativi e che la regia della pianificazione sarà in capo all’Amministrazione comunale che si avvarrà anche delle competenze collaborazione dei politecnici di Milano e Torino che hanno già iniziato un studio sul territorio. L’assemblea è stata molto partecipata e attenta, tanto che le domande avanzate hanno rilevato non solo la voglia di tornare quanto prima, ma di essere pronti a qualsiasi manifestazione pubblica in qualsiasi Sede che acceleri le procedure fino ad oggi individuate che si sono rivelate carenti per efficacia ed efficienza. Non possiamo più accettare supinamente di essere presi in giro, è stata la sintesi dei tantissimi partecipanti!
Via libera definitivo del Parlamento al decreto legge sul terremoto. Il provvedimento contiene una serie di misure urgenti per le popolazioni del centro Italia ed è stato approvato dalla Camera, giovedì 19 luglio, in via definitiva, con 398 sì, 98 astenuti e nessun voto contrario.
“Oggi dal Parlamento – ha commentato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, – arriva un importante segnale di unità e attenzione verso i terremotati del Centro Italia. Le popolazioni ferite dal sisma, che ho incontrato nei primi giorni del mio incarico, non devono sentirsi abbandonate. Il Governo è dalla loro parte”.
Il sottosegretario all’Economia, Laura Castelli, nel corso del dibattito ha annunciato che per la struttura commissariale ci saranno interventi di rifinanziamento nella legge di Bilancio e che altri interventi potrebbero essere previsti in prossimi provvedimenti. Tra questi, l’inserimento di un sindaco nella cabina di coordinamento e l’inserimento dell’Università tra i soggetti attuatori. Il Governo, inoltre – ha aggiunto la Castelli che ha anche sottolineato “l’ottimo lavoro svolto dalla commissario per la ricostruzione De Micheli” – punta a prevedere “più ore di permesso per i sindaci del cratere” del terremoto.
“Vi chiedo di avere sempre un atteggiamento unitario e condiviso come istituzioni per affrontare la sfida del terremoto”, ha detto la commissaria per la ricostruzione Paola De Micheli, intervenuta anche lei in Aula. “Questa ricostruzione è molto più difficile di quelle precedenti”, ha aggiunto dopo aver ringraziato per il lavoro svolto e per l’impegno comune il Parlamento e il Governo, quello precedente e quello in carica. “I cittadini delle aree colpite dagli eventi sismici non hanno bisogno solo di buone leggi ma anche e soprattutto di fiducia. Invito tutti i parlamentari, anche quelli di altri territori, a venire a visitare le zone terremotate. La sfida della ricostruzione è durissima e ce la possiamo fare solo se come Istituzioni la affrontiamo uniti”.
Queste le principali misure previste nel decreto per i territori del centro Italia colpiti dagli eventi sismici 2016/2017:
Proroga dello stato di emergenza fino al 31 dicembre 2018. Intervento di 300 milioni di euro finanziato dallo Stato con risorse della struttura commissariale.
Creazione di aree attrezzate per roulotte o camper per proprietari di seconde case. Intervento di 10 milioni di euro finanziato dallo Stato con risorse della struttura commissariale (la ripartizione dei fondi tra le Regioni viene rinviata a successiva ordinanza commissariale). Le aree attrezzate verranno messe a disposizione dalle Regioni su richiesta dei Comuni e dovranno essere rimosse una volta completati i programmi di ricostruzione degli immobili privati.
Il rimborso dello Stato per la riparazione o ricostruzione degli edifici pubblici e privati inagibili comprende anche le spese per eliminare le barriere architettoniche e per l’adeguamento antincendio. Rimborsati anche i costi per l’occupazione di suolo pubblico (canoni o tributi) nei casi sia necessaria per l’apertura del cantiere (per esempio quando serve installare ponteggi)
Prorogati al 31 dicembre 2018 i termini per la presentazione delle domande di contributo per la riparazione dei danni lievi. Con Ordinanza del commissario straordinario, è possibile posticipare ulteriormente il termine fino al 31 luglio 2019.
Per gli appalto pubblici, la soglia per la richiesta di attestazione Soa alle imprese sale da 150mila euro a 258mila euro.
Possibilità di regolarizzare le strutture provvisorie realizzate sul terreno di proprietà per le immediate esigenze abitative
E’ previsto il rimborso delle spese per la ricostruzione privata anticipate dai soggetti beneficiari con modalità da definire in una prossima ordinanza
Gli interventi fino a 500mila euro per il ripristino o riparazione delle chiese attuati dalle diocesi seguono le procedure previste per la ricostruzione privata per quanto riguarda l’individuazione dell’impresa esecutrice dei lavori
Il pagamento delle rate dei Comuni in scadenza nel 2018 e nel 2019 è prorogato rispettivamente al primo e al secondo anno successivi
Proroga della sospensione dei mutui sulle abitazione private
Proroga e sospensione dei termini per gli adempimenti ed i versamenti tributari e contributivi, sospensione del pagamento del canone Rai. Posticipata la data di inizio del rimborso da parte di lavoratori dipendenti e pensionati dal 31 maggio 2018 al 16 gennaio 2019 (busta paga pesante). La durata temporale del periodo di rateizzazione viene estesa da 24 mesi a 60 mesi. Prorogata al 1 gennaio 2019 anche la ripresa del pagamento dei premi di assicurazione, dei contributi previdenziali e assistenziali a carico dei datori di lavoro, con la possibilità di spalmare gli arretrati in 60 rate.
Sono previste norme di accelerazione per le procedure di condono pendenti. Introduzione di una procedura di sanatoria delle lievi difformità edilizie preesistenti al danno arrecato dal sisma: la percentuale di difformità consentita è del 5 %.
Il Tribunale delle imprese ha deciso: Gianni Piangiarelli ha diritto a riscuotere la fideiussione di 275mila euro relativa alla vendita delle sue quote della S.S Maceratese sottoscritta da Filippo Spalletta. A quest'ultimo, sempre secondo i giudici, spetta anche il pagamento delle spese legali per 43.500 euro. Accolto il ricorso dell'ex proprietario e della ex presidente Maria Francesca Tardella, assistiti dagli avvocati Giancarlo e Massimo Nascimbeni, contro la decisione, in prima istanza, del Tribunale monocratico di accogliere la richiesta di bloccare il pagamento.
La vicenda legale, relativa alla vendita della società calcista, prende dal ricorso fatto da Spalletta al Tribunale di Macerata per sospendere l'incasso della fideiussione. Ricorso per il quale venne dichiarata l'incompatibilità territoriale. La questione approdò, quindi, al Tribunale delle imprese di Ancona. Il quale, in composizione monocratica, accolse la richiesta di Spalletta.
Il successivo reclamo promosso dagli avvocati Nascimbeni sempre davanti al Tribunale delle imprese, ma in composizione collegiale (di fatto il secondo grado di giudizio) ha portato a una decisione di segno completamente apposto, essendosi concluso "con il totale accoglimento" di quanto sostenuto dai due legali, disponendo l'esigibilità della fideiussione e il pagamento delle spese per l'assistenza anche per Maria Francesca Tardella, ritenuta estranea alla vicenda già dal primo grado (vendita e fideiussione non la riguardavano).
"La decisione - spiegano gli avvocati Nascimbeni - determina in via cautelare definitiva, fatta salva la facoltà di controparte di iniziare una lunga e dispendiosa causa di merito che comunque non sospenderebbe l’esito favorevole del giudizio cautelare conclusosi come sopra, il diritto del signor Piangiarelli di escutere immediatamente la fideiussione di 275.000 euro, che rappresenta il residuo del prezzo di vendita delle quote della S.S. Maceratese, nei confronti di Confidi Supremo e del signor Spalletta Filippo, obbligati al pagamento in solido tra loro".
Leggi QUi il documento dell'ordinanza