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Con UniMc il futuro risiede nel 'centro' storico: 9 milioni per la ricostruzione e valorizzazione dei suoi edifici storici

Con UniMc il futuro risiede nel 'centro' storico: 9 milioni per la ricostruzione e valorizzazione dei suoi edifici storici

Questa mattina, 8 luglio, nell'hub universitario dell'Università di Macerata, si è tenuta una conferenza stampa per annunciare l'avvio dei cantieri per la ricostruzione e la riqualificazione di importanti edifici storici, proprietà dell’Ateneo, che gli eventi sismici del 2016 hanno reso parzialmente e totalmente inagibili. L'evento ha visto la partecipazione del commissario alla ricostruzione Guido Castelli, del rettore John McCourt, del direttore generale Domenico Panetta e dell'architetto Francesco Ascenzi. Nel corso della conferenza, è stato sottolineato come Palazzo Ugolini sarà trasformato nella sede centrale della biblioteca del Dipartimento di Studi Umanistici, destinata a ospitare 200 mila volumi e 300 postazioni studio. Altro obiettivo è la valorizzazione di Piazza Garibaldi e la riqualificazione di altri immobili storici come Palazzo Ciccolini e la sede di via Crescimbeni 20. Questi interventi, finanziati con quasi 9 milioni di euro, rappresentano un passo fondamentale per il recupero e la valorizzazione dell'Ateneo e della città stessa, offrendo spazi sicuri e funzionali per tutta la comunità studentesca e civile. l’Università, in qualità di soggetto attuatore, ha attivato i processi per la progettazione e l’ottenimento delle autorizzazioni delle tre opere, inserendo ulteriori temi progettuali - quali ad esempio l’adeguamento alle norme antincendio, la riqualificazione energetica, il superamento delle barriere architettoniche, la riqualificazione funzionale, architettonica e impiantistica - al fine di affrontare anche le ulteriori esigenze non direttamente connesse con gli interventi strutturali di riparazione e miglioramento sismico finanziate nell’ambito dell’Ordinanza. “L'Università di Macerata - sottolinea il commissario straordinario alla ricostruzione per il sisma 2016 Guido Castelli - è un presidio essenziale del territorio, che vogliamo recuperare pienamente per restituire agli studenti, ai docenti e al personale sedi sicure e funzionali, tenendo insieme sicurezza e valorizzazione di edifici storici che fanno parte dell'identità visiva della città di Macerata. La partenza dei lavori per palazzo Ciccolini, via Crescimbeni e per palazzo Ugolini è il migliore augurio alla città e all'ateneo di portare a compimento tutti i progetti di ricostruzione che stiamo, con un grande lavoro di squadra, sbloccando uno ad uno. Passare dalle norme ai cantieri non è stato semplice, ma un passo alla volta stiamo scrivendo un nuovo capitolo di questa ricostruzione”. Il rettore John Mc Court ha ringraziato il Commissario Castelli per il costante sostegno fornito all'Università di Macerata: “Questi lavori – sottolinea – testimoniano l’impegno dell’Ateneo per un futuro migliore, sostenibile e inclusivo e rappresentano un investimento di grande rilevanza non solo per l'Università, ma per l'intera città di Macerata. Così come dopo la riqualificazione di Villa Lauri, palazzina Tucci, Loggia del Grano ed ex seminario in piazza Strambi, la comunità studentesca sarà la prima a beneficiare di questi miglioramenti, trovando spazi più adeguati e stimolanti per la propria formazione e crescita personale. Il progetto non solo migliorerà le infrastrutture, ma contribuirà anche a rafforzare il legame tra l'Università e il territorio, nel segno di uno sviluppo armonioso e condiviso”. In particolare, per quanto riguarda Palazzo Ugolini in corso Cavour, il progetto prevede la trasformazione funzionale dello storico edificio progettato dal Valadier in sede centrale della biblioteca del Dipartimento di Studi Umanistici, la quale conterrà circa 200 mila volumi, 300 postazioni studio, molteplici servizi bibliotecari, un caffè letterario e altri servizi. L’auspicio è che questa opera di valorizzazione faccia da innesco con il Comune di Macerata per attivare un processo di valorizzazione della zona sud di piazza Garibaldi, dove è presente la statua, mediante la pedonalizzazione e la riqualificazione dell’area. Per sostenere economicamente le opere aggiuntive, l’Ateneo ha partecipato al bando del Ministero dell’Università e della Ricerca, di cui DM 1274 del 10 dicembre 2021, acquisendo un finanziamento di circa 5,5 milioni di euro, e stanziando fondi di bilancio per un importo di quasi 1 milione di euro. Concluse le attività di progettazione e autorizzazione dei tre interventi, sono state espletate le procedure di affidamento, al termine delle quali sono stati selezionati gli operatori economici: il Consorzio Edilart di Senigallia per palazzo Ugolini, l’impresa Ottavi di Subiaco Roma per palazzo Ciccolini e Palmucci di Roma per via Crescimbeni 20. I lavori avranno una durata di circa 2 anni per i palazzi Ciccolini e via Crescimbeni 20 e 3 anni per palazzo Ugolini.            

08/07/2024 17:04
Matelica, ampliata la casa di riposo: 26 posti in più per gli ospiti

Matelica, ampliata la casa di riposo: 26 posti in più per gli ospiti

Inaugurato questa mattina a Matelica l’ampiamento della casa di riposo “Fondazione De Luca - Mattei”. La struttura, che oggi ospita 90 anziani, aveva bisogno di un intervento di riparazione danni e miglioramento sismico mantenendo nel limite del possibile l'attuale sistemazione degli spazi interni e la presenza degli ospiti. Per questo motivo il Consiglio di amministrazione ha deciso di procedere alla costruzione di un ampliamento della struttura assistenziale sul terreno di proprietà situato a ridosso di va Tommaso de Luca. II progetto dell'ampliamento, redatto dallo Studio Tecnico Trampini, ha previsto la realizzazione di un corpo di fabbrica, costituito da un solo piano fuori terra, posto in collegamento con la struttura esistente tramite una zona a filtro. Internamente ci sono 12 camere doppie, 2 camere singole ciascuna servita da un bagno adeguato sia per dimensioni sia per elementi sanitari a persone con ridotta o impedita capacità motoria. L'importo dei lavori, comprensivo delle spese tecniche, attrezzature e arredi ammonta ad un valore complessivo di poco superiore a 2.750.000 euro che è stato finanziato con un mutuo concesso dalla BCC di Recanati e Colmurano. Il Comune di Matelica ha contribuito con suggerimenti tecnici, normativi, procedurali.  A Matelica inoltre sono previsti - per quanto riguarda la ricostruzione pubblica - ulteriori 38 milioni di euro per la riqualificazione post sisma di ben 23 opere .Di queste in fase di aggiudicazione appalto e/o esecuzione i lavori sono quantificabili in 7 opere per un totale di circa 11.700.000 euro, altre 7 con incarichi di progettazione affidati o progetti approvati per un importo di circa 10.000.000 euro, mentre i rimanenti 4 sono ancora in fase di attesa della nomina di RUP/Progettista.  Andando ancora nel dettaglio, c’è il progetto dei lavori per il palazzo municipale (4 milioni e 600mila euro), la progettazione per la scuola elementare “M.Lodi” per un totale di 6 milioni e 578 mila euro), interventi a palazzo Finaguerra (già finanziata) per 2 milioni di euro, 4 milioni 185 mila euro sono previsti per la progettazione degli interventi per l’ITCG “Antinori”, 2 milioni e 775 mila euro sono già finanziati per gli interventi all’ Ipsia “Pocognoni” che riguardano il corpo principale centrale, uffici e aule. Sono già partiti i lavori per l’intervento di rigenerazione urbana dell’area “Borgo Nazario” e riqualificazione centro sportivo “Salvo D’Acquisto" per un milione e seicento mila euro. Per il ripristino dei tratti danneggiati delle mura castellane del lato est del centro storico e per la riparazione danni del torrione San Francesco sono già a disposizione 2 milioni e 700 mila euro. “È un momento importante per tutto il territorio di Matelica- commenta il commissario alla Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli- Ringrazio il CdA della Casa di riposo e l’amministrazione Comunale guidata dal sindaco Denis Cingolani, e il lavoro intrapreso su questo progetto dall’ex sindaco Massimo Baldini, al quale vanno i nostri auguri per una pronta guarigione. Non possiamo fermarci nemmeno un minuto per restituire alla nostra comunità, le tante opere fondamentali per una difficile, ma ormai avviata, opera di ricostruzione non solo strutturale ma anche sociale ed economica. La ricostruzione è fatta anche dallo slancio di privati che capiscono che solo unendo le forze si esce più forti dal sisma e si fa il bene pubblico, in questo caso per la tutela dei nostri anziani”. “Per la casa di riposo è un giorno di festa perché si corona un progetto importante e funzionale alla struttura stessa-sottolinea il sindaco Denis Cingolani - Con l’impegno e tutta la determinazione del CdA guidato dal presidente Margherita Lancellotti e l’Ausilio dell’amministrazione Comunale. Per noi è un motivo di orgoglio di festa per questa giornata che resterà nella storia della casa di riposo di Matelica".    

08/07/2024 16:30
"Buon vino fa buon sangue", è vero?

"Buon vino fa buon sangue", è vero?

Tutti sappiamo che "alzare il gomito" è un’abitudine dannosa per la salute. D'altro canto, concedersi qualche bicchiere di vino o qualche birra è invece un comportamento che non viene generalmente percepito come pericoloso per la salute, anzi: da qui il famoso detto “buon vino fa buon sangue”. Ma sarà vero? Le bevande alcoliche, soprattutto il vino e la birra, godono di grande popolarità nel nostro Paese e il loro consumo è parte integrante della cultura e della tradizione italiana. Se da una parte, però, un moderato consumo di alcol, in particolare di vino rosso, è stato associato a una riduzione del rischio di malattie cardiovascolari, dall’altro è stato osservato che un suo consumo (a qualsiasi livello, compreso quello morigerato) può anche causare gravi problemi alla salute ed aumentare il rischio di contrarre patologie importanti come il cancro. L'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), infatti, classificava l'alcool come agente cancerogeno già nel 1988. Attenzione, però: ciò non significa che se si consuma alcol ci si ammalerà sicuramente di tumore! In ogni caso, la possibilità di sviluppare patologie oncologiche non è la prima preoccupazione da nutrire: nel breve periodo, infatti, il consumo di alcol può portare a infiammazioni e cirrosi che riducono la capacità del fegato di svolgere le proprie funzioni essenziali per il metabolismo. Concedersi con generosità bevande alcoliche, inoltre, pregiudica la corretta attività del sistema immunitario e può avere effetti sul sistema cardiocircolatorio, senza dimenticare che l’alcol è una sostanza tossica anche per il sistema nervoso centrale. A questo proposito, gli studi scientifici sul tema sembrerebbero suggerire che l’effetto dell’alcol sul cuore e sui vasi sanguigni e il rischio di ictus e infarto sono maggiori in chi non beve regolarmente rispetto a chi è abituato a consumare quantità modeste di alcol. Via via però che la quantità di alcol assunta aumenta, il rischio diventerebbe poi sempre più elevato. 

07/07/2024 16:45
80 anni dall'eccidio delle Fosse Ardeatine: il convegno all'Abbadia di Fiastra in memoria di Odoardo Della Torre

80 anni dall'eccidio delle Fosse Ardeatine: il convegno all'Abbadia di Fiastra in memoria di Odoardo Della Torre

Il 24 marzo del 1944, a Roma, si consumò l'eccidio delle Fosse Ardeatine dove 335 uomini, tra i 15 e i 74 anni, vennero assassinati dalle truppe tedesche con un colpo di pistola alla testa. Fra loro anche l’avv. Odoardo Della Torre, internato nel campo di Urbisaglia dal giugno all’ottobre 1940. Nell’ottantesimo anniversario dell’eccidio la Casa della Memoria di Urbisaglia, l’ANPI, l'istituto Storico di Macerata e la Fondazione Giustiniani Bandini hanno ricordato il tragico evento con un convegno che si è tenuto venerdì 5 luglio presso l’Aula Verde dell’Abbadia di Fiastra di fronte ad un folto pubblico attento e, a volte, commosso.  L’incontro è stato presieduto dalla prof.ssa Lina Caraceni, docente di diritto penitenziario all’Università di Macerata e membro del Consiglio Direttivo della Casa della Memoria di Urbisaglia. La prof. Caraceni ha spiegato che da tempo porta avanti i temi legati al diritto all’identità: in questo ambito di ricerca si pone anche l’opera di Attilio Ascarelli, medico legale che nel 1909 insegnò all’Università di Macerata e che nel giugno 1944 fu chiamato a presiedere l’équipe di riconoscimento delle vittime delle Fosse Ardeatine. Ed è proprio a Macerata che si conserva il Fondo “Fosse Ardeatine” di Attilio Ascarelli, con documenti e le schede di riconoscimento delle vittime conservati  presso l'Istituto di Medicina Legale dell’Università di Macerata.  Ancora oggi, le schede biografiche delle vittime, appartenenti al Fondo “Fosse Ardeatine”, sono le uniche fonti sulla vita della maggior parte dei 335 martiri, indispensabile punto di partenza per gli studi futuri sulle biografie delle vittime.  Il convegno si è aperto con il saluto di Riccardo Natalini, Sindaco di Urbisaglia. Ha introdotto i lavori il prof. Angelo Ventrone, docente di Storia Contemporanea all’Università di Macerata e referente scientifico della Casa della Memoria di Urbisaglia, che ha presentato una relazione dall titolo “La morte della morte: la violenza nazista e fascista nella Seconda Guerra Mondiale”.  «Perché la violenza contro il nemico possa essere esercitata, - ha spiegato il prof. Ventrone -, occorre rompere il legame di umanità che lega, inevitabilmente, carnefice e vittima. Per questo, la vittima prima viene “animalizzata”, cioè trattata come un animale (meglio se nocivo o repellente, come pulci, pidocchi, ecc.); poi viene ridotta a “cosa”, semplice oggetto da utilizzare o di cui liberarsi a proprio piacimento. I regimi totalitari aggiungono però un elemento ulteriore: non solo occultano i cadaveri, ma cercano di cancellare la memoria stessa dell’esistenza delle proprie vittime, come se non fossero mai esistite. È per questo che si può parlare di “morte della morte ». La dott.ssa Giovanna Salvucci, presidente della Casa della Memoria di Urbisaglia, ha tracciato la biografia di Odoardo Della Torre, avvocato nato a Livorno nel 1894, schedato come “Socialista” dalle autorità di Pubblica Sicurezza e sottoposto ad “attenta e assidua sorveglianza” per tutto il Ventennio. Internato nel campo di Urbisaglia allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, viene successivamente trasferito a Camerino e poi a Sant'Angelo in Vado perché, secondo la Questura di Macerata, a Camerino aveva “contratto molte relazioni, specialmente con professori e studenti” e quindi bisognava allontanarlo.  Dopo la revoca del suo internamento, Odoardo Della Torre fece ritorno a Roma dove, il 18 marzo 1944, venne arrestato dalle SS a seguito di delazione e, senza essere interrogato, rinchiuso nella cella n. 380 del terzo braccio del carcere di Regina Coeli in attesa di essere trasferito a Fossoli e poi deportato. Il 24 marzo Odoardo Della Torre finì nella Judenlist di Kappler e venne ucciso con un colpo di pistola alla nuca insieme alle altre 334 vittime dell’eccidio delle Fosse Ardeatine. Il prof. Mariano Cingolani, docente di Medicina Legale all’Università di Macerata, ha illustrato la problematica dell’identificazione delle vittime nei disastri di massa e il valore dell’esperienza del medico legale Attilio Ascarelli e della sua équipe che, con una tecnica sperimentale messa a punto appositamente per l’occasione, nel 1944 accertarono l’identità di quasi tutte le vittime dell’Eccidio delle Fosse Ardeatine. La dott.ssa Lucrezia Boari, dottore di Ricerca in Forensic Sciences, ha trattato in modo specifico le procedure adottate dal prof. Attilio Ascarelli che hanno permesso di accertare in modo affidabile l’identità della quasi totalità delle vittime dell’Eccidio delle Fosse Ardeatine, fra cui quella di Odoardo Della Torre. Nella scheda di riconoscimento, conservata Fondo “Fosse Ardeatine”, si legge che la salma si presenta “prona, con le gambe fortemente flesse sotto l’addome e con i polsi legati dietro la schiena”. Il riconoscimento della salma avvenne in base all’abbigliamento: cappotto, abito, gilet, polsino. Il verbale di identificazione della salma n. 247 viene firmato dalla moglie Giuseppina De Santis il 3 settembre 1944. Il sarcofago di Odoardo della Torre al Mausoleo delle Fosse Ardeatine è il n. 260

07/07/2024 15:40
Cedere i dati del cliente al nuovo gestore senza il suo espresso consenso è legittimo?

Cedere i dati del cliente al nuovo gestore senza il suo espresso consenso è legittimo?

Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dal legale Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato". In questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente le controversie riguardanti il trattamento dei dati personali anche riguardo l’attivazione dei contratti di fornitura delle utenze. Di seguito la risposta dell’avvocato Oberdan Pantana alla domanda posta da una nostra lettrice di Civitanova Marche che chiede: “È legittimo l’utilizzo dei dati personali dei clienti tra gestori senza l’avvenuto consenso esplicito?” Il caso di specie ci porta ad esaminare una vicenda molto attuale affrontata dalla CEDU (ric. 23215/21 del 25 giugno) tenuto conto che con la fine del mercato tutelato se una persona non ha scelto un nuovo gestore verrà passata automaticamente al nuovo scelto da Arera. Orbene la CEDU «ribadisce che il diritto alla protezione dei dati personali è garantito dal diritto al rispetto della vita privata ai sensi dell'articolo 8. L'articolo 8 prevede quindi il diritto a una forma di autodeterminazione informativa, che consente alle persone fisiche di far valere il loro diritto alla vita privata per quanto riguarda i dati che, sebbene neutrali, sono raccolti, trattati e diffusi collettivamente e in una forma o in un modo tale che i loro diritti di cui all'articolo 8 possano essere esercitati. Nel determinare se le informazioni personali conservate dalle autorità riguardassero aspetti di vita privata, essa ha tenuto debitamente conto del contesto specifico in cui le informazioni di cui trattasi sono state registrate e conservate, della natura delle registrazioni, del modo in cui tali registrazioni sono utilizzate e trattate e dei risultati che possono essere ottenuti» (L.B. c. Ungheria [GC] del 9/3/23 per le norme internazionali sul tema). È irrilevante che i dati in questione (dati dell'appartamento, metratura, indirizzo, nome del proprietario messo come intestatario dell'utenza “fantasma” etc.) fossero contenuti nei pubblici registri del catasto, non fossero stati ceduti da B. a terzi ma usati solo per la fatturazione delle utenze: il ricorrente non aveva prestato nessun consenso consapevole, libero e informato al loro uso e non si capisce come entrambi i gestori che si sono succeduti ne siano entrati in possesso. La prassi recente e costante della CEDU sulla materia, in linea con quella della CGUE, è molto chiara nel considerare trattamenti illeciti tutti quelli eseguiti senza il consenso informato dell'interessato: deve essere espresso, perciò le telefonate, suonare il campanello, con la scusa che i dati sono pubblici (citofono, elenchi telefonici, dati in ogni caso accessibili etc.), inserire nei siti web diciture “ se consulti il nostro sito automaticamente presti il consenso all'uso dei tuoi dati” o simili non costituiscono autorizzazioni valide al loro impiego se non fornite espressamente, in modo consapevole ed informato, dagli interessati (Satakunnan Markkinapörssi Oy e Satamedia Oy c. Finlandia [GC] del 27/6/23). Pertanto, anche in risposta alla nostra lettrice risulta corretto affermare quanto segue: “Cedere i dati del cliente al nuovo gestore senza il suo espresso e consapevole consenso è una violazione della sua privacy ex art.8 Cedu con relativo risarcimento del danno subito” (CEDU decisione del 25.06.2024). Rimango come sempre in attesa delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.

07/07/2024 09:50
Mogliano, l'amore va in gol: Sacha Amaolo e Vanessa Antonelli uniti in matrimonio

Mogliano, l'amore va in gol: Sacha Amaolo e Vanessa Antonelli uniti in matrimonio

Oggi, alle ore 17:00, la chiesa del Santissimo Crocifisso di Mogliano ha fatto da cornice a un evento carico di emozione e felicità: il matrimonio di Sacha Amaolo e Vanessa Antonelli. Sacha, originario di Corridonia e dipendente della vetreria Gorbini, è molto noto nel mondo calcistico. Nella stagione appena conclusa ha giocato a Monte San Giusto con la maglia della Stese. Vanessa, invece, è di Treia e lavora come legale alla dogana di Civitanova. Insieme, hanno coronato il loro sogno d’amore, scambiandosi il fatidico sì davanti a parenti e amici. Gli auguri più sentiti sono arrivati dai genitori di Sacha, Primo e Cristina, oltre che dai genitori di Vanessa, Tiziana e Giovanni, e dai fratelli Samuel, Aurora e Omar. La società Stese di Monte San Giusto, insieme ai suoi dirigenti e tifosi, ha voluto esprimere il proprio affetto e sostegno a Sacha in questo giorno speciale. Dopo la cerimonia, i festeggiamenti si sposteranno presso la splendida “Villa Antinori Prestige Relais & Spa” di Loro Piceno, dove parenti e amici si riuniranno per celebrare insieme agli sposi.

06/07/2024 19:16
Anniversario della liberazione dal nazifascismo: San Severino ricorda le vittime degli eccidi di Chigiano e Valdiola

Anniversario della liberazione dal nazifascismo: San Severino ricorda le vittime degli eccidi di Chigiano e Valdiola

Domani (domenica 7 luglio) come ogni anno la città di San Severino Marche si ferma per ricordare le vittime dell’Eccidio di Chigiano e Valdiola. Quest’anno la commemorazione coinciderà con l’80 anniversario della Liberazione dal nazifascismo. La sezione Anpi “Capitano Salvatore Valerio” e la Città di San Severino Marche, Medaglia d’Oro al Merito Civile per la partecipazione alla lotta partigiana, deporranno una corona d’alloro al Monumento alle ore 17. Dopo il saluto delle autorità, rappresentate dal sindaco, Rosa Pieramttei, si terrà un reading a cura dell’associazione Sognalibro dal titolo: “Le donne settempedane nella Resistenza”. A seguire la professoressa Annalisa Cegna, direttrice dell’Istituto storico di Macerata e docente di Storia contemporanea di Unimc terrà un intervento sulla “Resistenza taciuta. Donne che liberano, donne che si liberano”. Il pomeriggio si chiuderà con una merenda sui prati organizzata con la collaborazione di Coop Alleanza 3.0, del sindacato pensionati Spi Cgil di Macerata, della Cgil di Macerata e del locale Comitato della Croce Rossa Italiana.

06/07/2024 14:33
Civitanova, cambio della guardia all'azienda Teatri: Giannoni subentra a Baioni nel Cda

Civitanova, cambio della guardia all'azienda Teatri: Giannoni subentra a Baioni nel Cda

Paolo Giannoni prende il posto di Giuseppe Baioni nel cda dell’azienda Teatri di Civitanova. Il sindaco, Fabrizio Ciarapica, ha infatti firmato il decreto di nomina dopo le dimissione di Giuseppe Baioni, lo scorso aprile, dal Cda dell’azienda culturale della città.  “Sono onorato di essere stato scelto dal sindaco per questo ruolo così significativo - ha commentato Giannoni - . Assumo questo incarico in sostituzione dell'amico Giuseppe Baioni che ringrazio per il suo grandissimo lavoro. Credo fermamente nel potere della cultura come strumento di crescita sia delle singole persone sia della coesione sociale. Il mio obiettivo è quello di lavorare a stretto contatto con il cda dell'azienda, con i consiglieri comunali, la giunta e con tutta la comunità civitanovese per valorizzare e arricchire l'offerta culturale di Civitanova Marche”. La nomina va a ripristinare i numeri dei membri del consiglio di amministrazione composto dalla presidente Maria Luce Centioni (Fratelli d'Italia), dalla vice Agnese Biritognolo (Vince Civitanova), Paolo Giannoni (Forza Italia), Armando Lazzarini (Lega), e Antonio Nortesani (Civitanova Unica)

06/07/2024 11:32
Macerata, Afam Alzheimer e Fondazione Colonna ancora insieme: si rinnova il sodalizio

Macerata, Afam Alzheimer e Fondazione Colonna ancora insieme: si rinnova il sodalizio

“Un momento particolarmente emozionante” – ha esordito la presidente Afam Alzheimer Uniti Marche Odv Berardinelli durante l’incontro all’interno del Caffè Alzheimer con una delegazione della Fondazione Colonna – . Il primo dopo la gravissima perdita il 9 agosto dello scorso anno per la scomparsa di Nicola Colonna, che da sempre ha diretto la Fondazione titolata al padre Girolamo e presieduta dalla madre. La presidente ha accolto, insieme ai collaboratori Afam e alle numerose persone malate con i propri familiari, la delegazione della Fondazione Colonna, composta da Filippo Colonna, dal dottor Gianni Giuli e dal dottor Pierfrancesco Gentilucci, ringraziandoli per l’appoggio con cui negli anni hanno sostenuto il Caffè Alzheimer, “un aiuto non solo in termini economici ma anche di vicinanza e partecipazione ad un percorso”. La presidente ha ricordato l’alta figura di Nicola Colonna e la sensibilità, la generosità che lo caratterizzavano. Ha poi affermato l'importanza del Caffè Alzheimer nel grande “puzzle” della presa in cura della persona fragile, fondamentale per abbattere lo stereotipo che di fronte a una diagnosi di demenza non si può fare nulla, mentre invece tanto può essere fatto per migliorare la qualità della vita delle persone malate e delle famiglie, essenziali sono la formazione ed essere accompagnati con competenza e cuore per affrontare una quotidianità non certo facile. Concetto ripreso dal dottor Giuli che ha dichiarato come la formazione e la socialità siano elementi importanti nella presa in cura della fragilità. Filippo Colonna, nel complimentarsi con l’Afam per il grande lavoro che svolge, ha ribadito la ferma volontà di seguitare nel cammino intrapreso dal padre che teneva particolarmente al Progetto del Caffè Alzheimer. Infine il dottor Gentilucci ha sottolineato che “in una società quale quella attuale in cui da tempo gli anziani hanno superato numericamente le nascite è opportuno investire e prepararsi nel dare servizi alla fragilità”. Gli incontri del Caffè Alzheimer sono presso i locali di Circolamente (via dei Velini 19/C).

06/07/2024 10:38
San Severino, cena 'campesina' a Villa Teloni per la kermesse mondiale sul sigaro cubano

San Severino, cena 'campesina' a Villa Teloni per la kermesse mondiale sul sigaro cubano

Villa Teloni, dimora storica settecentesca a Cesolo di San Severino Marche tra le più belle ville con piscina della regione, ha accolto uno dei momenti clou dell’Encuentro Amigos de Partagas in Italia, kermesse mondiale che ruota attorno al sigaro cubano e al piacere del “compatir”, ovvero del condividere e della partecipazione. La manifestazione, giunta alla 18esima edizione, ha salutato la maturità con una “Fiesta Campesina” all’interno della nobile residenza oggi di proprietà della famiglia Teloni, imprenditori nel settore del turismo titolari del tour operator Teloni World per viaggi di esperienza, del portale HomelikeVillas che affitta ville di lusso in Italia per le vacanze, della Golden Business Events che organizza eventi d’affari in location esclusive, della Teloni Wedding per matrimoni da favola e del villaggio vacanze in Brasile TokoVillage. La serata ha visto accogliere più di 250 persone per un party esclusivo aperto da un aperitivo con bollicine e finger food attorno alla piscina. A seguire un magnifica cena campesina con prodotti del territorio dove, ovviamente, non sono mancati sigari con un’anteprima addirittura mondiale presentata da Cohiba, la più nobile delle case produttrici dell’Habana de Cuba, e dedicata al Wide Short. Poi Ron de Cuba per tutti, cocktail bar e bellissima musica. Tanti gli appassionati del fumo lento arrivati da tutto il mondo e, ovviamente, dall’Italia dove fino agli anni Novanta gli amanti di avana erano veramente una piccola comunità. Oggi a Matelica, realtà che promuove l’Encuentro Amigos de Partagas in Italia grazie al patrocinio e al sostegno del Comune e dell’Ambasciata di Cuba oltre che della Regione Marche, esiste addirittura un Habanos Club. Tra i tanti “vip” presenti alla festa ospitata a Villa Teloni anche il direttore della Casa del Habano Partagás, René Valdez, insieme a José Castelar Cairo (Cueto), Leopoldina Gutiérrez Espinosa (La China) e Juana Ramos Guerra, tre dei più importanti maestri arrotolatori cubani.

05/07/2024 18:13
Camerino, l'appello al commissario Castelli sulle demolizioni in centro: "Patrimonio artistico a rischio"

Camerino, l'appello al commissario Castelli sulle demolizioni in centro: "Patrimonio artistico a rischio"

L'appello rivolto al senatore Guido Castelli, commissario straordinario per la ricostruzione dei territori colpiti dal sisma del 2016, esprime una profonda preoccupazione per le demolizioni previste nel centro storico di Camerino; molti edifici, apparentemente insignificanti dal punto di vista architettonico, nascondono in realtà strutture medievali e rinascimentali di grande valore storico. I firmatari, esperti studiosi della storia della città, chiedono che, prima delle demolizioni, vengano rimossi gli intonaci per preservare e documentare eventuali testimonianze storiche e propongono, inoltre, la creazione di una "banca della pietra antica" per conservare i materiali recuperati. Il fine è quello di evitare la perdita irreparabile del patrimonio culturale di Camerino. Questo il testo dell’appello: “Vorremmo con questo nostro appello presentarLe la nostra grande preoccupazione per le demolizioni che dovrebbero concernere il centro storico di Camerino. Molti edifici della città si presentano infatti con il volto della ricostruzione ottocentesca e ricoperti di intonaci, privi quindi del vincolo specifico della Soprintendenza, benché al di sotto di tale copertura celino segni del passato tre-quattrocentesco della città coi suoi palazzi pubblici, i suoi palazzi porticati, i suoi fondaci dell’intraprendente ceto mercantile medievale. Le scorse demolizioni di un palazzo apparentemente di nessun pregio architettonico hanno poi rivelato la presenta di un edificio del Trecento: purtroppo a demolizione avvenuta è rimasto solo un mucchio di pietre antiche. È in programma la demolizione di un palazzo in Piazza Sant’Angelo (oggi Piazza Garibaldi), anch’esso all’apparenza di valore architettonico non straordinario, ma che cela al di sotto degli intonaci il porticato quattrocentesco in pietra del Capitano del Popolo, la famosa “trasanna” sotto la quale si è dipanata tanta parte della storia di Camerino. Da anni ci occupiamo di questa città, e cerchiamo di studiarne la storia e constatiamo che il suo patrimonio romano, medievale e rinascimentale non è del tutto perduto: esso è spesso solo celato, ed una demolizione che non rimuova preventivamente gli intonaci può rivelarsi disastrosa per quanto non è ancora noto, ma presente. Sappiamo che la situazione della ricostruzione è grave e la stanchezza degli abitanti è molta, ma quale prospettiva per una città d’arte come Camerino? Quale turista verrà a visitarla se non vi saranno testimonianze antiche che lo attraggono? Ma verrebbe da aggiungere quel che tanti camerti ci hanno confidato: “ Se Camerino non sarà più la stessa, avrà un senso affrontare sacrifici per tornarci a vivere o ce ne andremo altrove? Se non rivediamo il suo volto antico, che senso ha più il centro storico?” Facciamo altresì notare, davanti alla consueta obiezione del ritardo già accumulato, che, così come lo scavo preventivo accelera e non rallenta i lavori stradali, così un’indagine preventiva eviterebbe il blocco dei lavori necessario per legge, laddove emergessero evidenze importanti, alcune delle quali sono già individuabili. Le chiediamo quindi, avendone Lei le facoltà a livello legislativo, un intervento perché, senza oneri aggiuntivi per i proprietari, si segua l'esempio lungimirante di Firenze dopo l'alluvione del 1966 e si provveda alla preventiva rimozione degli intonaci degli edifici in via di demolizione e ad un’attenta valutazione di essi da parte degli organi preposti. A tal proposito mettiamo a disposizione fin d’ora gratuitamente qualsiasi competenza, notizia storica o studio inedito da noi effettuato sulla città in questi anni di interesse ed amore per Camerino. Laddove davvero si rivelasse, dopo attento esame, un’effettiva impossibilità di preservare le strutture antiche e la loro demolizione dovesse essere l’unica soluzione, chiediamo almeno che esse vengano documentate fotograficamente perché ne resti almeno memoria storica per i posteri e che si preservino gli elementi di pregio ed anche le pietre del Tre-Quattrocento in un’eventuale “banca della pietra antica” a disposizione dell’amministrazione pubblica per i restauri in città. Essendo la materia così capitale e delicata, ed essendo certi che un domani ci pentiremo di non aver fatto il possibile per preservare il passato, abbiamo voluto esprimerLe queste nostre preoccupazioni, pronti a dare tutto il nostro contributo nella ricerca di soluzioni alternative, che sono ancora possibili e anzi doverose”.  Appello a firma di: Mons. Sandro Corradini Matteo Mazzalupi D. Stefano Carusi Claudio Cingolani Andrea De Marchi Giuseppe De Rosa Emanuela Di Stefano Pier Luigi Falaschi Leonardo Lolli Fiorella Paino Simonetta Stopponi Giulio Tomassini Corrado Zucconi Galli Fonseca

05/07/2024 18:10
A Civitanova arriva "Civitas", la nuova app per pagare i parcheggi: "Permetterà una sosta a consumo"

A Civitanova arriva "Civitas", la nuova app per pagare i parcheggi: "Permetterà una sosta a consumo"

Diventa sempre più facile pagare la sosta in città. Da lunedì 8 luglio, infatti, sarà disponibile la nuova app “Civitas” che consente di pagare la sosta dal cellulare, in modo semplice, comodo e rapido. Per usufruirne basta scaricare l’app da Apple Store o da Play Store, scegliere il parcheggio e indicare la targa del veicolo.  Il nuovo servizio è stato presentato questa mattina in conferenza stampa dal sindaco Fabrizio Ciarapica, dall’assessore Roberta Belletti con delega alla modernizzazione ai parcheggi, dal Cda della Civitas, partecipata del Comune e da Giulia Rossetti, rappresentante di myCicero S.r.l., la tech company di Senigallia che ha sviluppato l’app e che da anni opera nel settore della mobilità e della sosta smart, attraverso una piattaforma integrata con più di 600 operatori, per offrire servizi che semplifichino sempre di più gli spostamenti dei cittadini.  "Ringrazio l’assessore Roberta Belletti, il presidente e tutto il cda della Civitas per il percorso di innovazione tecnologica che stanno portando avanti sul fronte dei parcheggi – ha detto il sindaco Ciarapica – Dopo l’installazione di nuovi parcometri, oggi consegniamo alla città questa app per pagare la sosta, un nuovo servizio efficace, pratico e veloce rispetto all’attuale. Quindi facciamo un ulteriore passo in avanti per dotare Civitanova di servizi sempre più moderni”. “Un’app molto semplice - ha spiegato l’assessore Roberta Belletti – che permetterà una sosta 'a consumo'. Infatti sarà possibile interrompere la sosta in ogni momento o prolungarla con un click. L’utente pagherà quindi solo il tempo effettivo di sosta. Un servizio – continua la Belletti - che rappresenta il secondo step del percorso che ho avviato insieme alla Civitas, per modernizzare i parcheggi, iniziato, lo scorso anno, con l'installazione di nuovi parcometri di ultima generazione con i quali abbiamo dato la possibilità di pagare la sosta anche tramite carte o bancomat. Un grande lavoro di squadra per il quale ringrazio la Civitas, a partire dal Presidente Antonio Carusone e tutti coloro che hanno collaborato a questo progetto". A spiegare l’utilizzo dell’applicazione è stata Giulia Rossetti, referente commerciale di myCicero. “Una volta scaricata l’app, si procede con la registrazione - spiega – A quel punto l’app visualizza sulla mappa la posizione e la zona di sosta. Si imposta la durata prevista della sosta e con un click si inizia a sostare senza preoccuparsi della scadenza. Un messaggio di notifica avviserà in prossimità del termine fissato per il fine sosta. Non solo. Sarà possibile prolungare o interrompere la sosta in qualunque momento e a distanza, pagando sempre il tempo effettivo”.      Diverse le modalità di pagamento: “Tramite carta di credito oppure ricaricare l’app con Paypal, Satispay, Postpay o con il circuito Mooney”.  

05/07/2024 17:33
Pioraco e Pollenza in ricostruzione: infrastrutture e Chiesa di Santa Lucia al centro dei lavori

Pioraco e Pollenza in ricostruzione: infrastrutture e Chiesa di Santa Lucia al centro dei lavori

A Pioraco e Pollenza, sono in corso significativi interventi di ricostruzione e miglioramento delle infrastrutture, che segnano un passo importante nel processo di ripresa post-terremoto del 2016. A Pioraco, i lavori, dal valore di 1.4 milioni di euro, riguardano l’adeguamento del sistema fognario e la rete idrica su via Raffaello Sanzio e viale della Vittoria. Questo intervento mira a ripristinare la funzionalità delle condotte danneggiate dal sisma, migliorando la struttura e l’efficienza idraulica per circa 1.350 metri di infrastrutture che servono un migliaio di abitanti. Il commissario straordinario alla ricostruzione, Guido Castelli, ha sottolineato l'importanza di tali opere nel contesto della ricostruzione complessiva dell’entroterra marchigiano: «L’onda negativa del sisma ha prodotto i suoi effetti non solo su palazzi, abitazioni e monumenti ma su gran parte del tessuto urbano del nostro entroterra, sottosuolo compreso. Interventi come quello di Pioraco dimostrano ulteriormente come il processo di ricostruzione rappresenti qualcosa di articolato e complesso ma che avanza sicuro grazie anche alla forte collaborazione con Comuni, Ufficio Speciale Ricostruzione e la Regione Marche guidata dal presidente Acquaroli». Parallelamente, a Pollenza, è stato approvato il progetto di rafforzamento locale della Chiesa di Santa Lucia. Nell’edificio si sono rilevate lesioni alle murature portanti, alla facciata principale e sul muro dell’abside, danni ad elementi non strutturali, sui controsoffitti della chiesa ed agli apparati decorativi. Gli interventi, per un importo totale di 168.000 euro, sono diretti alla riparazione delle lesioni strutturali e non strutturali, e alla riduzione delle vulnerabilità dell'edificio. Il progetto prevede operazioni specifiche sulle murature, il consolidamento del campaniletto e il ripristino degli intonaci esterni. Guido Castelli ha espresso soddisfazione per l’avvio dei lavori, ringraziando le autorità locali e religiose per la collaborazione e ribadendo l’importanza della ricostruzione delle chiese per la comunità locale.

05/07/2024 16:59
Civitanova, finita l'attesa: riapre al traffico via Zara dopo i lavori

Civitanova, finita l'attesa: riapre al traffico via Zara dopo i lavori

“Nella tarda serata di oggi riapriamo al traffico via Zara”. A dare l’annuncio è il sindaco Fabrizio Ciarapica dopo un sopralluogo nel cantiere. “Gli operai - spiega - stanno ultimando la segnaletica verticale ed orizzontale, poi si potrà tornare a circolare lungo la via. Voglio ringraziare tutti i cittadini e i commercianti che con pazienza attendevano la riapertura”. I lavori hanno riguardato il rifacimento, da parte di Atac, della linea dell'acquedotto. La Edilasfalti, invece, si è occupata dell'asfaltatura e del rifacimento dei marciapiedi. “Ora – continua il sindaco - insieme agli uffici stiamo terminando le ultime pratiche burocratiche per dare il via ai lavori di asfaltatura in altre due vie centrali di Civitanova: viale Vittorio Veneto e corso Garibaldi”. Quanto ai lavori in corso Garibaldi, l'importo complessivo del progetto è di 410 mila euro, ma al momento partirà solo il primo stralcio come previsto dal Piano delle opere pubbliche. Il tratto interessato dalla manutenzione straordinaria è quello compreso tra l’intersezione con il vialetto sud di piazza XX Settembre e via Carnia. Per quanto riguarda viale Vittorio Veneto, invece, l’importo dei lavori, anche qui del primo stralcio, ammonta a circa 180 mila euro. Il tratto interessato è quello che parte da Largo Italia fino a via Carso, all’altezza della biblioteca comunale.

05/07/2024 15:53
Urbisaglia, arrivano Evodya e Travyu. Dalla Cina alle Marche attraverso una nuova frontiera del turismo

Urbisaglia, arrivano Evodya e Travyu. Dalla Cina alle Marche attraverso una nuova frontiera del turismo

Travu + Evodya = Travyu. Una Y che unisce in totale sinergia due realtà innovative volte a offrire molteplici  possibilità di conoscere, attraversare e sostare in uno dei territori che, soprattutto negli ultimi anni, sta attirando moltissimi turisti da più parti del mondo. Di che cosa si tratta? A spiegarlo, questa mattina presso le tenute della cantina ‘La Muròla’, tra le colline di Urbisaglia punteggiate da filari di viti, Francesco Luchetti e Rossano Mittillo, in collaborazione col direttore di RisorgiMarche, Giambattista Tofoni; entrambi professionisti locali e coordinatori del progetto in cui hanno fortemente creduto e investito due giovani imprenditori cinesi, Peng e Lin Hu, di 30 e 27. Quest’ultimi, cresciuti in Italia, sono rimasti letteralmente conquistati dalle bellezze mozzafiato di una Regione che è l’unica in tutta la penisola a essere declinata al plurale, come la sua pluralità paesaggistica, folklorica, culturale, enogastronomica. Evodya System, azienda leader nelle soluzioni per il turismo sostenibile, si distingue per la specializzazione nello sviluppo di mezzi di mobilità a basso impatto ambientale e moduli abitativi intelligenti e sostenibili. Il suo obiettivo è rivoluzionare il settore del turismo attraverso esperienze di viaggio innovative e responsabili, ridefinendo il concetto stesso di turismo, grazie a una perfetta integrazione con la natura e alla riduzione al minimo dell'impatto ecologico. “Alla base- afferma Mitillo- c’è un interrogativo sul come creare valore, in termini di ricavi, da un territorio che ha un potenziale incredibile, come il nostro entroterra rappresentato non solo dalla parte naturale ma anche e soprattutto da tradizioni, dall’arte, dalla cultura, dall’enogastronomia. Da un lato c’è tutto questo,dall’altro c’è una parte che è meno visibile: la voglia di rimanere nel territorio, la voglia di resilienza. Pertanto, parallelamente, ci siamo chiesti come di creare valore nei territori in cui uno è nato, cresciuto e ha dato vita a un’attività. Da soli non potevamo fare investimenti infiniti per cui abbiamo detto cerchiamo di capire come mettere a frutto quella voglia naturale di creare valore da parte di quelle persone che già risiedono sul territorio”. Da qui un’importante distinzione che segue due componenti che sono alla base della ragion d’essere di Evodya e di Travyu, una che riguarda l’Hardware e l’altra il Software. “Da un lato-prosegue lo stesso coordinatore- abbiamo ragionato sulla parte Hard, ossia sugli strumenti, come le e-bike, da mettere a disposizione per la mobilità sul territorio, che danno la possibilità di stare più di mezza giornata sul territorio, per cui la possibilità di pernottare”. Questo ha portato a riflettere su un’effettiva rifunzionalizzazione degli spazi in base alle mutate esigenze del turismo internazionale e anche locale: “Abbiamo concluso che ci sono delle aree particolari come i campeggi dismessi, in disuso, che, invece, negli anni Ottanta/ Novanta  erano estremamente diffusi; abbiamo ripreso quegli spazi popolandoli con un tipo di campeggio diverso. Il turista di oggi vuole vivere in maniera immersiva nella natura ma allo stesso tempo ha necessità del comfort. Per questo motivo, insieme alla Co.Ar di San Severino abbiamo sviluppato un modulo abitativo che è paragonabile a un quattro stelle ma che possa essere in qualche modo sostenibile da un punto di vista energetico e immerso nella natura”. Da qui si arriva alla parte Software che, come sottolinea Mitillo, ha lo scopo di “mettere in relazione domanda e offerta potenziale. Per cui il fine è far sì che il maggior numero di persone possibili vengano a conoscenza delle bellezze e realtà locali: a quel punto è nata la Travyu. Per cui la logica economica è quella di generare inneschi sul territorio che siano formati da piccoli campeggi riqualificati e una costellazione di micro attività esperienziali a cui diamo supporto con mobilità elettrica e non solo”. A entrare nel vivo del sistema Travyu è Francesco Luchetti: “ Ci sono molte piattaforme come Travyu per quanto concerne le proposte esperienziali per turisti. Tuttavia, l’obiettivo è ciò che la distingue da tutte le altre: la finalità è aggregare tutti i piccoli operatori che stanno lavorando sul territorio e che sono disaggregati. Oggi è molto difficile che un turista straniero riesca ad accedere a luoghi, a esperienze autentiche. Travyu vuole aggregare, stimolare a mettersi in gioco, fare in modo che si crei un sistema, un servizio attivo durante tutta la settimana, non solamente il sabato o la domenica”. Infine, la collaborazione con RisorgiMarche. Entrambi i progetti hanno in comune con questo Festival un profondo senso di  radicamento nel territorio e da qui il voler dar vita a un nuovo Risorgimento, creando un senso di comunità, di scoperta e riscoperta del territorio e contemporaneamente creando una rete economica fra le aziende colpite dal terremoto in una prospettiva di turismo esperienziale. “ RisorgiMarche- dichiara Tofoni- è un format creato da Neri Marcorè, al fine di accendere i riflettori su una zona devastata dal terremoto nel 2016. In questo caso è stata la società civile che si è proposta a una serie di sponsor pubblici e privati e non le istituzioni. Siamo tutti volontari, nessuno degli organizzatori ci guadagna. Abbiamo impostato il festival non solo dal punto di vista solidaristico per i territori colpiti dal terremoto ma abbiamo impostato anche tutto un discorso di accesso ai disabili e sostenibilità ambientale”. Da qui il direttore è passato a spiegare come il Festival abbia effettivamente aiutato l’economia locale e generato una tipologia di turismo: “Tramite RisorgiMarche si è parlato di un indotto  di 8 milioni di euro su una micro economia locale. È stata selezionata un’“Isola del Gusto’; una serie di artigiani della zona colpiti dal terremoto sono riusciti a sopravvivere grazie a questa iniziativa. Abbiamo creato un vero e proprio movimento di persone: nel 2017 c’è stato un aumento vertiginoso di giovani che hanno iniziato ad andare in montagna, acquistando, di conseguenza, la scarpa da trekking, lo zaino ecc. Poi è diventato un movimento importante anche a livello nazionale: il modello di RisorgiMarche è stato replicato in molte parti d’Italia perché questo turismo esperienziale è secondo noi l’investimento del futuro, è quello che cercano i turisti che vengono dell’estero. Abbiamo visto centinaia di persone in bicicletta, a cavallo, tre in deltaplano e se oggi esiste una piattaforma, un sistema, come Evodya e Travyu, che possa facilitare mobilità e aggregazione di attività locali e turismo, tutto questo è estremamente più potenziato”.

04/07/2024 18:59
Macerata, inclusione attraverso il melodramma: arriva la seconda edizione di In Opera

Macerata, inclusione attraverso il melodramma: arriva la seconda edizione di In Opera

È stato presentato questa mattina il progetto In Opera promosso dal Comune di Macerata – Assessorato alle Politiche Sociali - in collaborazione con l’Associazione Arena Sferisterio e le realtà del terzo settore del territorio maceratese. L’iniziativa, arrivata alla sua seconda edizione, è volta alla promozione dell’inclusione attraverso l’opera lirica, ambito all’interno del quale le istituzioni e le agenzie culturali progettano e promuovono percorsi indirizzati a riallacciare rapporti e legami per il benessere delle persone. In Opera è rivolto agli anziani, ai malati di Alzheimer, alle persone con disabilità e a tutta la comunità. “In Opera è un progetto fortemente voluto dall’Amministrazione comunale che mette al centro l’inclusione e l’opera lirica promuovendo forme di partecipazione attiva – ha commentato il vicesindaco e assessore alle Politiche Sociali e Pari Opportunità Francesca D’Alessandro -. Con In Opera, l’arte diventa strumento di promozione e di benessere per tutti e abbiamo così voluto estendere anche alle persone più fragili la possibilità di fruire della bellezza della musica e dell’arte; un risultato raggiunto grazie alla preziosissima collaborazione di tutte le associazioni del territorio. L’inclusione è un processo sociale che dobbiamo raggiungere e sviluppare giorno per giorno e in questo caso l’arte è in grado di arrecare benefici in termini di immediatezza, oltrepassando le categorie cognitive per essere percepita, da chiunque, con il suo linguaggio universale”. “Cultura e inclusione costituiscono un binomio da cui oggi non si può prescindere - afferma Paolo Gavazzeni, direttore artistico del Macerata Opera Festival. Per questo la mia adesione al progetto, con il sovrintendente e il Cda è convinta e piena. Viviamo purtroppo un’epoca di violenza che deriva anche da tanti stereotipi e tabù difficili da superare. L’opera aiuta, dona alle categorie più fragili emozioni, migliora la qualità della vita. Gli artisti da sempre vedono lontano e insegnano a noi spettatori; nella loro sensibilità e capacità di emozionare dobbiamo trovare la via per una quotidianità migliore”. Il progetto prevede, tra le varie azioni, tutte completamente gratuite, seminari di formazione sull’opera lirica rivolti agli operatori sociali, ai caregiver e alle persone con disabilità per avvicinarsi alla musica come strumento di accessibilità e inclusività. Altra attività sarà quella dei giochi ritmici, un vero e proprio allenamento sensoriale in chiave di animazione clinica o, volendo pensare un percorso continuo nel tempo, di abilitazione e riabilitazione di funzioni evolutive inficiate quali il linguaggio, il controllo dei movimenti, il pensiero. I seminari di formazione saranno tenuti da Michele Pirani, attore, regista, docente di musica, canto e tecnica vocale e hanno l’obiettivo di offrire strumenti affinché si possano realizzare laboratori sensoriali, artistici ed esperienziali presso le associazioni che si occupano di disabilità cognitiva e demenza senile con l’allestimento dei lavori prodotti.  Altre attività del progetto In Opera sono le visite guidate alla sartoria teatrale e allo Sferisterio per i soggetti affetti da demenza o disabilità cognitive, dando la possibilità di un’esperienza unica visitando il luogo dove nasce la magia dei costumi dell’opera, e i TIS (tirocini di inclusione sociale) rivolti a quattro giovani con disabilità che nelle serate dell’opera svolgeranno il servizio di accoglienza insieme agli operatori preposti.  Anche nel 2024 l’associazione Arena Sferisterio patrocina il progetto “In Opera”. Saranno tre gli appuntamenti realizzati in collaborazione che, nella cornice di piazza Cesare Battisti (ore 18.30), consentiranno a tutta la cittadinanza di apprezzare le arie più famose delle opere in programma nel Mof 2024. Il ciclo di concerti è a cura di Cesarina Compagnoni, che sarà sempre impegnata come pianista accompagnatrice, mentre la narrazione sarà affidata a Michele Pirani. Nelle stesse date gli ospiti della casa di riposo Villa Cozza, dei centri Alzheimer dell’Afam e del Centro diurno “La sorgente” potranno assistere a concerti loro dedicati presso Villa Cozza alle ore 17. Lunedì 29 luglio appuntamento dedicato alla Bohème di Giacomo Puccini con il soprano Marica Lina Bisogno impegnata in tre brani celebri quali “Si, mi chiamano Mimì”; “Donde lieta uscì” “Sono andati? Fingevo di dormire” e ancora nell’aria da camera “Sole e amore”. Martedì 30 luglio le pagine musicali saranno tratte da Norma di Vincenzo Bellini e interpretate dal soprano Giulia Bruni: “Casta Diva”, “Sgombra è la sacra selva”, “Qual cor tradisti, qual cor perdesti”, “Deh! Non volerli vittime” cui si aggiunge “Vaga luna, che inargenti” sempre di Bellini. Mercoledì 31 luglio ci sarà il concerto dedicato a Turandot di Puccini con i soprani Edy Bigotto e Gloriela Villalobos Torres impegnati in “Signore, ascolta!”, “In questa reggia”, “Tu che di gel sei cinta” e nella pagina cameristica pucciniana “Terra e mare”. Tutte le interpreti sono allieve del Conservatorio “G.B. Pergolesi” di Fermo, tranne Edy Bigotto che è un’artista del Coro Lirico “V. Bellini”. Tra la attività previste ci sono anche incontri su classi selezionate del triennio delle scuole secondarie di secondo grado, nell’ambito del progetto “Guardami negli occhi” sul contrasto alla violenza di genere, promosso dal Comune di Macerata. Il progetto, che ha lo scopo di sensibilizzare le nuove generazioni su questa piaga sociale, terminerà, come di consueto, con un evento che si svolgerà a teatro Lauro Rossi in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. I ragazzi presenteranno i loro lavori (cortometraggi, testi, piece teatrali…) legati all’opera di Madama Butterfly di Giacomo Puccini, declinandola in chiave moderna e analizzandola alla luce del drammatico fenomeno sociale.  A conclusione del progetto sarà realizzato un video promozionale che racconterà i passaggi significativi di In Opera trasmettendone, così, il messaggio. Le persone con fragilità al centro del progetto avranno l’opportunità di raccontare l’esperienza vissuta attraverso questo percorso di arte, bellezza, musica e socialità e le giornate di set saranno un momento di condivisione e di lavoro di squadra in cui professionisti e partecipanti si uniranno per realizzare qualcosa di unico e inedito. Il prodotto finale, realizzato dal regista e sceneggiatore Leonardo Accattoli, sarà un importante strumento divulgativo di cultura e inclusione.  Collaborano al progetto In Opera Anffas, Afam, Nuovi Amici, Papa Giovanni, Di Bolina, Ci sono anch’io, Dipartimento di Salute Mentale dell’Ast, Dipartimento di Dipendenze Patologiche dell’Ast, centro per Alzheimer “La sorgente” e IRCR Macerata.  

04/07/2024 15:10
Civitanova, la "Zuppa" di Nicola Porro trasloca al Madeira: oltre 500 persone per 'La Grande Bugia Verde'

Civitanova, la "Zuppa" di Nicola Porro trasloca al Madeira: oltre 500 persone per 'La Grande Bugia Verde'

Ieri, martedì 2 luglio, alle 19.30, presso lo chalet Madeira di Civitanova, si è tenuta la presentazione in anteprima regionale del libro "La Grande Bugia Verde" di Nicola Porro. Quest’opera, edita LiberiLibri, rappresenta un’analisi approfondita dei temi legati all’ambiente, ai cambiamenti climatici che permeano la narrazione ecologica predominante. L’autore, socio della casa editrice dallo scorso anno, ha coinvolto una serie di specialisti studiosi, tra cui fisici, climatologi, meteorologi, geologi ed economisti, per demistificare quei dogmi che spesso si celano tra le maglie degli allarmismi climatici, offrendo così una prospettiva e un’informazione ulteriori, alternative, non veicolate e filtrate dai canali principali. L’evento è stato organizzato in collaborazione con la rassegna itinerante “Filosofarte”, ideata dal consigliere Gianluca Crocetti e patrocinata dal Comune di Civitanova Marche. Tra gli ospiti presenti, il presidente della Regione Francesco Aquaroli, il consigliere regionale Pierpaolo Borroni, il presidente del consiglio comunale Fausto Troiani e il vice sindaco Claudio Morresi. A moderare l’incontro con Porro, Michele Silenzi, direttore editoriale della casa editrice LiberiLibri, che ha introdotto il pubblico al leitmotiv del libro: “La Bugia Verde non è contro la questione del cambiamento climatico. Nicola ha pensato questo libro per aprire una riflessione sul fatto che la narrazione generale che viene fatta intorno al cambiamento climatico, e soprattutto su quello generato dall’uomo, è leggermente pendente da un lato: quello della costante colpevolizzazione dell’Occidente, del modello capitalista, dell’uomo occidentale e del suo  modello di sviluppo”. A tal riguardo, il giornalista ha posto l’accento sulla cosiddetta vulgata “green”, criticando la fede ecologista, l’“estremismo ambientalista” e una diffusa strumentalizzazione della scienza, a favore di una propaganda edificata sul paradosso e sull’angoscia attraverso politiche e legiferazioni: “ Paradossalmente, si legifera senza comprendere che gli effetti finali sono dannosi per l’ambiente; dovremmo avere tutti una serie di comportamenti virtuosi altrimenti il mondo muore ma i comportamenti che ci vengono imposti sono anti ambientali e rendono molto più costosa la nostra vita. E’ la più grande redistribuzione di denaro del popolo dalla ‘gente che non può’ alla ‘gente che può’. E’ una totale astrazione rispetto alla realtà.  Non è più una questione di destra o sinistra ma di una totale irrazionalità; se domani viene un temporale tutti hanno il mindset per cui sono aumentati gli eventi estremi. In realtà, come gli scienziati che cito nel libro dimostrano, dagli anni ‘70 gli eventi estremi aumentano poi dal 2000 vanno a tracciare una curva discendente: che cos’è successo? Che dagli anni Settanta al Duemila sono aumentati i punti di rilevazione degli eventi estremi: tutti noi abbiamo cercato di inserire in un database mondiale gli eventi estremi” . L’autore ha poi evidenziato come l’Europa stessa sta uccidendo la propria industria a causa di un’ illogica (e autosabotatrice) transizione verso l’energia elettrica, facendo così scorgere il retroscena di una politica di mercato minata da cortocircuiti: “ Non rinuncio a pensare che siamo l’unico continente al mondo che ha ucciso la sua industria. A tal proposito, l’ultimo dato sui consumi energetici,uscito giovedì scorso, dichiara che siamo passati da 406 Joule del 2024 a 620 Joule; il 70 % di questo aumento dell’energia che consumiamo arriva dalla Cina e dall’India. Questo aumento è causato bruciando carbone e idrocarburi”. In sintesi: “ Noi uccidiamo la nostra industria perché vogliamo l’elettrico. Noi abbiamo prodotto meno Co2 dei consumi. Compriamo tutte le componenti per l’elettrico dai cinesi che stanno consumando molta più energia che, a sua volta, vine prodotta con gli idrocarburi i quali erano alla base delle nostre auto che stiamo progressivamente eliminando”. Pertanto, questo libro, al di là delle appartenenze politiche, offre spunti e punti di vista alternativi, altri dati, altri strumenti attraverso cui inoltrarsi nella complessità e nelle molteplici implicazioni della tematica ambientale, invitando il lettore a superare visioni troppo cristallizzate dalla comunicazione dominante e a creare così un pensiero che sappia leggere tra le righe di un contenuto manifesto, propagandato.  

03/07/2024 18:10
Complesso sportivo di Civitanova Alta: gestione ancora in mano alla Società operaia

Complesso sportivo di Civitanova Alta: gestione ancora in mano alla Società operaia

Civitanova Marche - La Società Operaia di Mutuo Soccorso ‘Garibaldi’ di Civitanova Alta continuerà a gestire il complesso sportivo di viale della Repubblica a Civitanova Alta, dove sono presenti un campetto polivalente in cemento con spogliatoi e un’area verde attrezzata. L’area è custodita dalla medesima associazione dal 1993. Il rinnovo è stato deciso dalla Giunta comunale nella riunione di ieri, in considerazione del fatto che l'associazione in questi anni ha costantemente e diligentemente eseguito gli interventi di manutenzione ordinaria su tutte le strutture che necessitano di diverse manutenzioni, in quanto frequentate quotidianamente dai bambini residenti, oltre che, nei periodi scolastici, dagli alunni dell’Istituto ‘Bonifazi’ della città Alta per le ore di educazione fisica e durante il periodo estivo dai ragazzi delle colonie della parrocchia di San Paolo. L'incarico sarà disciplinato da una convenzione e avrà durata di otto anni. L'Amministrazione comunale supporterà la gestione del complesso sportivo mediante un contributo annuo di 3.000 euro, viste le spese divenute via via più onerose e i minori introiti dovuti al fatto che la struttura non è più frequentata da associazioni sportive com’era in passato, vista la presenza in città di altre strutture idonee.            

03/07/2024 14:40
Morì investito dal treno, il padre di Mattia Perini si oppone all'archiviazione: pronto sit-in di protesta

Morì investito dal treno, il padre di Mattia Perini si oppone all'archiviazione: pronto sit-in di protesta

La Procura chiede l'archiviazione del procedimento, ritenendo si sia trattato solo di un incidente; la famiglia si oppone e pone la questione della sicurezza nelle stazioni ferroviarie più piccole come quella di Loreto. La stazione dove il 9 gennaio 2020, morì Mattia Perini, 16 anni, di Civitanova Marche, investito da un treno mentre attraversava i binari con le cuffiette alle orecchie. Gli inquirenti non hanno ravvisato responsabilità perseguibili per questa tragedia e hanno chiesto l'archiviazione del procedimento. Domani alle 10.30, ad Ancona, si terrà l'udienza davanti al gip per decidere se riaprire il caso o archiviarlo. Il padre del 16enne, Giordano Perini, ha promosso un sit-in fuori dal tribunale dalle ore 9, e i presenti indosseranno magliette con la foto del 16enne e la scritta "giustizia per Mattia". Il ragazzo, studente che frequentava l'istituto alberghiero di Loreto (Ancona), quel giorno, come tanti altri, tornava a casa dopo la scuola, a Montecosaro (Macerata). Mentre cercava di recarsi al secondo binario della stazione, per prendere il treno regionale in partenza per Civitanova, un Frecciargento lo investì. Tramite gli avvocati Marica Peciccia e Riccardo Leonardi, il padre Giordano Perini si è opposto all'archiviazione, sostenendo che vi sarebbero state negligenze da parte di Ferrovie dello Stato, di Trenitalia e anche da parte della magistratura.  In particolare, viene contestata la mancanza di sistemi di vigilanza e di protezione per evitare l'attraversamento binari, la carenza di sistemi di videosorveglianza; il genitore del ragazzo ravvisa inoltre un mancato accesso ai dati del treno per accertare la velocità di transito in stazione (stimata dai periti di parte, superiore ai limiti consentiti).  Nell'opposizione all'archiviazione, il padre del 16enne sostiene che il pm non avrebbe sentito i testimoni e che non ci sarebbero state indagini approfondite sul caso con conseguente richiesta di archiviazione troppo veloce. Tutte argomentazioni che, unitamente alla richiesta di archiviazione proposta dalla Procura, verranno vagliate dal gip.

02/07/2024 18:30
San Severino, nuovo Consiglio direttivo per il comitato della Croce Rossa: Cristina Grillo presidente

San Severino, nuovo Consiglio direttivo per il comitato della Croce Rossa: Cristina Grillo presidente

 I volontari del Comitato della Croce Rossa Italiana di San Severino Marche hanno eletto di recente il nuovo presidente e i quattro membri del Consiglio direttivo. Cristina Grillo è stata nominata presidente del Comitato. Ad affiancarla saranno Elena Amici, nelle nuove vesti di vice presidente, e i consiglieri Stefano Poscia, Marta Palmucci e Martina Panzarani, quest'ultima in qualità di consigliere rappresentante dei giovani. La nuova squadra, che vede un connubio perfetto tra le nuove leve e l'esperienza consolidata di volontari e amministratori “navigati”, si è subito messa al lavoro per continuare a garantire assistenza e soccorso con particolare attenzione al territorio locale, ponendosi la sfida di cavalcare le novità e le nuove tappe professionali in campo sociale e sanitario. Pochi giorni fa, infatti, si è tenuta la prima seduta il nuovo Consiglio direttivo che ha definito la lista dei nuovi responsabili e delegati tecnici locali e ha discusso delle attività e partecipazioni previste per i prossimi mesi  pianificando le iniziative da sviluppare nei prossimi anni. La neo presidente Cristina Grillo, vanta 24 anni di servizio presso il locale Comitato Cri dove è sempre stata in prima linea come volontaria, affrontando varie emergenze: dal sisma del 2016 che ha vista la città di San Severino Marche gravemente ferita, all'organizzazione dello screening per la sieroprevalenza durante l'emergenza Covid-19, distinguendosi sempre per le sue capacità professionali e doti umane. Un sentito ringraziamento è stato rivolto alla presidente uscente, Elena Amici che è volontaria di Croce Rossa Italiana dal marzo 1991, da tutti i volontari del Comitato di San Severino Marche per tutti gli anni donati con dedizione e abnegazione alla guida dell'associazione. Sotto la sua leadership, il Comitato ha rafforzato la propria presenza sul territorio, dimostrando vicinanza alla popolazione, specialmente nei momenti di maggiore difficoltà. Ad augurare buon lavoro al nuovo Consiglio direttivo l’Amministrazione comunale settempedana guidata dal sindaco della città di San Severino Marche, Rosa Piermattei.

02/07/2024 15:41
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