Martoriata dal terremoto e chiusa dal 24 agosto 2016 riapre , dopo i lavori di restauro, la Basilica di San Venanzio a Camerino, che è fra le più grandi del cratere sismico. La cerimonia di inaugurazione si terrà domenica 15 dicembre.
"È una grande gioia per la città, perché rappresenta un simbolo di rinascita per tutto il territorio, una speranza che diventa realtà", afferma Monsignor Francesco Massara, arcivescovo di Camerino e San Severino Marche", in una video-intervista realizzata dal giornalista Pino Ciociola per "Avvenire".
I lavori di restauro sono stati realizzati in otto mesi, grazie all'intervento di privati che hanno preso in mano la situazione, nello specifico la fondazione "Arvedi - Buschini". Il costo dell'opera si è aggirato intorno ad un milione e ottocentomila euro. Da sottolineare come lo Stato avesse stanziato precedentemente quattro milioni di euro, il doppio di quanto poi sarebbe servito, ma tre anni dopo non aveva neppure appaltato i lavori, come afferma l’autore del video, il giornalista Pino Ciociola. La struttura è stata restaurata rimanendo fedele all'originale.
"Questa basilica è la riprova che la ricostruzione si può fare" , continua Monsignor Massara. "Se la chiesa rappresenta un segno di speranza - gli fa eco Marco Gentilucci, parroco della chiesa di San Venanzio - , questa lentezza sulla ricostruzione e la mancanza di una chiara visione sul futuro, crea nella gente del cratere sismico molto scoraggiamento.
Di seguito il video realizzato da Pino Ciociola per "Avvenire"
Lo scorso lunedì 2 dicembre, il direttore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Carlo Bifulco, si è recato a Bruxelles presso la sede del Comitato delle Regioni della Comunità Europea, per partecipare nel pomeriggio alla cerimonia di conferimento dell’importante riconoscimento ottenuto da Europarc Federation per il rinnovo dell’adesione alla Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS).
Quella per il quinquennio 2019 -2023 è la quarta strategia sviluppata dall'Ente Parco relativa a progettualità strutturate con la collaborazione di amministratori locali, operatori economici, gestori di attività ricettive, associazioni di categoria e di volontariato. L'efficiente articolazione dei soggetti interessati in gruppi di lavoro tematici ha permesso di premere l'acceleratore sugli aspetti di conservazione e promozione delle risorse naturalistiche, su politiche di sviluppo mirate, sulla promozione e sul turismo mettendo in rete importanti risorse sia sul piano economico che progettuale ed operativo.
"Un percorso quello della CETS iniziato anni fa e mai arrestatosi, un lavoro costante che è il simbolo di come la comunità che vive entro i confini del Parco dei Monti Sibillini, unita, possa riuscire a produrre buone pratiche, idee vincenti e soprattutto una nuova economia che permetta all'intero territorio, anche e soprattutto dopo i danni arrecati dal sisma del 2016, di proiettarsi con convinzione verso il futuro", ha commentato Bifulco.
La cerimonia di Bruxelles ed il riconoscimento ottenuto dal Parco rappresentano il degno coronamento di un processo partecipativo con i principali stakeholders per la costruzione di una visione comune del sistema delle aree protette dove, anche nel settore del turismo, la eco-compatibilità diventa elemento cardine negli interventi di sviluppo. “Siamo orgogliosi di questo risultato” ha concluso Bifulco “perchè qualifica il nostro Parco come uno dei più attenti e responsabili verso politiche di tutela e valorizzazione del territorio sviluppate in un’ottica di partecipazione e condivisione con gli enti locali”.
"L’Europa non tutela abbastanza il Made in Italy. Occorre invertire la rotta e guardare con interesse alla Cina e a molti mercati esteri, Africa compresa. E il tessuto industriale italiano, specie quelli ‘distrettuale’ deve fare marketing di prodotto corale, generando brand value complessivo e particolare”. Così la presidente dell’Unione interparlamentare per il Corno d’Africa e parlamentare M5s Mirella Emiliozzi intervenendo all’incontro di oggi a Palazzo Chigi per la difesa del Made in Italy del calzaturiero marchigiano.Entrando nelle strategie di sviluppo, Emiliozzi ha sottolineato che il mercato cinese è uno dei primi che deve essere attenzionato dalle nostre imprese. L’Italia è il terminale della via della Seta Marittima, gli investimenti e la presenza cinese nel nostro Paese sono in continua crescita e questi “sono dati di fatto”, mentre dal punto di vista politico “le nostre relazioni commerciali e diplomatiche con Pechino sono ottime, anche se qualcuno vorrebbe farle fallire. È invece importante gestire il rapporto con il mercato cinese e le loro istituzioni da pari ed è questo il senso del protocollo d’intesa che l’Italia per prima in Europa, e proprio grazie al Movimento Cinque Stelle, ha firmato”. Per Emiliozzi occorre guardare con interesse anche il mercato africano. “Lavoro con i paesi del Corno d’Africa e anche lì ci sono nicchie di mercato - ha proseguito - che possono rivelarsi interessanti. Ci sono Paesi come il Ghana che crescono a ritmi vertiginosi”. Insomma, ci sono nuovi consumatori da servire, nuovi mercati da esplorare, nuovi passi da compiere. Da adesso, ha detto Emiliozzi “abbiamo uno strumento in più: il pacchetto di norme per rivalutare l’area di crisi industriale complessa del fermano maceratese. Il distretto deve rispondere alla chiamata presentando progetti di ampio respiro, audaci, innovativi, di quelli che servono per tornare a essere davvero competitivi”. Il 24 gennaio prossimo, ha concluso la deputata del M5s, “organizzeremo a Civitanova un incontro con un’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di promuovere il know how italiano nel mondo, di attrarre investimenti, di aprire mercati. Tracceremo una rotta che possa portare le Marche all’Expo 2020 di Dubai. Le nostre scarpe non più come indumento per i piedi, ma come icona dell’innovazione”.
Nella mattinata di oggi, presso la chiesa di Cristo Re di Civitanova Marche si è svolta la celebrazione della ricorrenza di Santa Barbara, Santa protettrice della Marina Militare e dei Vigili del Fuoco. Alla Santa Messa, organizzata dall’Ufficio Circondariale Marittimo Guardia Costiera di Civitanova Marche in collaborazione con il parroco Don Mario Colabianchi e il locale distaccamento dei Vigili del Fuoco, hanno partecipato le rappresentanze provinciali della Prefettura e della Questura di Macerata, e le principali autorità Civili e Militari dei Comuni costieri di Civitanova Marche, Porto Potenza Picena e Porto Recanati, l’A.N.M.I. di Civitanova Marche, il Commissario di P.S., i Comandanti della Compagnia e Stazione dei Carabinieri di Civitanova Marche, della Compagnia della Guardia di Finanza di Civitanova Marche, Polizia di Stato e Polizia Municipale, la associazioni di volontariato e i labari della associazioni combattentistiche e del sociale.
Alle ore 11:00 gli intervenuti si sono recati presso il monumento dei caduti del mare nel porto di Civitanova. Nell’occasione, il Comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo – Guardia Costiera di Civitanova Marche, il tenentedi vascello Giuliano Gentilini, ha tenuto una breve allocuzione, durante la quale ha avuto modo di rivolgere un sentito ringraziamento a tutti gli intervenuti per la corale partecipazione in onore dei festeggiamenti di Santa Barbara, al proprio equipaggio, per il lavoro svolto senza riserve e gli importanti risultati conseguiti.
In occasione della deposizione della corona in memoria dei caduti il Comandante ha rappresentato che: “La vita degli uomini di mare è caratterizzata dall’intima convinzione dell’eguaglianza di fronte al pericolo; in una siffatta collettività si creano vincoli di rispetto e di solidarietà, di amicizia e d’affetto tali da trasformare la Marina Militare in una grande famiglia governata da una disciplina più sostanziale che formale, la quale partendo dal cuore trasforma i superiori in padri o fratelli, ed i subalterni in figli devoti alla causa. Lo spirito di sacrificio e l’abnegazione di tutti coloro che hanno indossato e che tutt’oggi indossano la nostra divisa commuovono e, allo stesso tempo, uniscono e ci danno la forza di continuare a svolgere con sempre maggiore entusiasmo e dedizione la pluralità dei compiti assegnatici nel supremo interesse della Patria. Il giorno di Santa Barbara, oltre che un momento di raccoglimento spirituale, è anche l’occasione per esaltare i valori della tradizione marittima, plasmata da questi nostri eroi negli oltre 150 anni di vita della Marina Militare, uomini e donne che continuano ad essere onorati dal personale in servizio, quotidianamente impegnato nello svolgimento dei compiti istituzionali, dai gruppi A.N.M.I. che con la loro presenza trasmettono la memoria e la cultura di Forza Armata, dalle Autorità Civili e Militari e le Organizzazioni di volontariato per la fattiva collaborazione e vicinanza a questi ideali, in un territorio che per storia e vocazione abbraccia il mare, valori che tengono vivo in noi il ricordo dei Marinai – padri, fratelli e figli, che hanno combattuto e sono caduti per portare la pace e donare la libertà. Viva l’Italia, viva la Marina Militare, viva il Corpo delle Capitanerie di porto.”.
Nella stessa giornata si è tenuta la tradizionale Assemblea dei Marinai presso il piazzale antistante l’Ufficio Circondariale Marittimo – Guardia Costiera di Civitanova Marche, durante la quale si è svolta la cerimonia dell'alza bandiera e sono stati letti i messaggi augurali da parte del Capo di Stato Maggiore della Marina e del Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di porto.
Si chiama “San Severino e-mobility care” ed è il progetto di mobilità gratuita per la popolazione anziana nel contesto urbano ed extraurbano volto a favorire l’accessibilità ai servizi pubblici e privati che verrà presentato sabato prossimo (7 dicembre), alle ore 11, a palazzo Governatori dall’associazione di promozione sociale “L’Albero dei Cuori”, dall’Amministrazione comunale di San Severino Marche e dal Comitato Sisma, costituito da Confindustria e da Cgil, Cisl e Uil.
Tutti insieme si sono attivati per fornire un concreto punto di riferimento sul territorio, in grado di intercettare le richieste dell’utenza ed essere “antenna” per le esigenze della comunità.
Com’è noto, infatti, gli eventi sismici che hanno colpito il territorio settempedano, oltre ad aver creato danni ad edifici e opere pubbliche hanno destrutturato il sistema di riferimento, sia in termini di servizi che di relazioni, impoverendo il tessuto sociale e lasciando un senso di disorientamento e frustrazione. In questo clima appare prioritario “ricostruire” il senso di solidarietà e appartenenza, non solo riferito alla rete primaria, che fa riferimento alla famiglia, ma anche a quella secondaria, prossimità e volontariato, ricreando senso di stabilità per ridare valore e forza ai legami e alle relazioni.
Attraverso un persona dedicata, operativa nella sede dell’Unione Montana Potenza Esino Musone di San Severino Marche due giorni a settimana, vengono quotidianamente raccolte le richieste di informazione o prenotazione trasporti degli anziani residenti nel Comune e in alcune località limitrofe.
Con la presentazione del progetto sarà presentato ufficialmente anche il mezzo di trasporto utilizzato per gli spostamenti, una Toyota Yaris Hybrid acquistata con il contributo del Comitato Sisma.
Il progetto “San Severino e-mobility care” è operativo da giugno 2018 e permette di ridurre i costi del servizio trasporto e favorire l'ecosostenibilità, facilitare la mobilità della popolazione anziana nel contesto urbano e extraurbano e favorire l'accessibilità ai servizi pubblici e privati, garantire sostegno e affiancamento all'anziano, così da favorire la sua capacità di risolvere i problemi, pur se in un contesto protetto, mettere in rete il lavoro dei volontari e rendere maggiormente fruibili gli aggiornamenti inerenti le attività, creando spazi di intergenerazionalità ma anche creare occasioni di promozione del volontariato.
A breve sarà attivato un ulteriore sportello fisico, gestito da un operatore dedicato e ubicato sempre nel territorio del Comune di San Severino Marche, per almeno un giorno a settimana e non meno di 4 ore, in modo da rendere più completa la copertura del servizio. Tra le realtà coinvolte nel progetto anche l’Itts Istituto Tecnico Tecnologico Statale.
Gli studenti e gli insegnanti dell’area informatica hanno infatti realizzato un’applicazione informatica che rende maggiormente efficace ed efficiente il servizio e la preziosa attività dei volontari. Con l’App vengono trasferiti i dati di trasporto raccolti dall’operatore direttamente sullo smartphone del volontario o sul computer di bordo della Toyota Yaris.
L’associazione “Albero dei Cuori” ha iniziato un percorso finalizzato all’attivazione di un sistema di adeguata comunicazione e promozione del servizio, e degli altri progetti in rete, attraverso una professionalità dedicata a questa mansione.
Le celebrazioni in occasione della ricorrenza di Santa Barbara a Macerata, come in tutta Italia, sono state dedicate quest’anno ai tre vigili del fuoco che hanno perso la vita in provincia di Alessandria lo scorso 5 novembre, Antonio Marco e Matteo, nell’esplosione di una cascina a Quargnento.
A Macerata, dopo la celebrazione eucaristica presso la chiesa di Santa Croce, officiata da Sua Eccellenza Monsignor Nazzareno Marconi, alla presenza delle autorità civili e militari della provincia, il Comandante Provinciale del Corpo Antonio Giangiobbe, ha snocciolato i numeri dell’attività svolta nel 2019 e ha consegnato alcune benemerenze di anzianità di servizio e lodevole servizio ai vigili del fuoco del Comando.
Al termine della cerimonia, in piazza Indipendenza, i vigili del fuoco, con l’ausilio dell’autoscala e con l’accompagnamento dell’Inno d’Italia hanno eseguito il dispiegamento del tricolore. Analoghe manifestazioni si sono svolte anche nelle sedi distaccate di Camerino, Civitanova e Tolentino.
“Un ringraziamento a tutto il personale del Comando: a loro va la mia personale gratitudine per il generoso impegno e la dedizione che mettono a servizio della comunità sottolineando sempre lo spirito di altruismo nella loro attività di soccorso urgente – ha esordito il Comandante Giangiobbe -. Un grazie anche alle organizzazioni sindacali e a tutte le persone che si sono adoperate in un territorio, come quello maceratese, gravemente danneggiato dagli eventi sismici del 2016 mostrando vicinanza alle quattro regioni colpite e alle loro popolazioni.”
"Nel 2019, sono stati 1751 gli interventi relativi al sisma mentre 5374 quelli in merito al soccorso - ha continuato Giangiobbe -. 202 gli interventi svolti tra luglio e agosto in merito allo spegnimenti di incendi per un totale di 90 ettare di bosco, 14 di campi coltivati e 42 di sterpaglie andati a fuoco. Non solo emergenza ma anche prevenzione; è infatti attivo, insieme ai colleghi di Civitanova Marche, il presidio in mare per i soccorritori acquatici e ugualmente quello di prevenzione incendi. In questo quadro si aggiunge poi l'attività di formazione di addestramento: sono 12 i corsi di formazione messi in campo dal Comando per un totale di 510 unità analizzate. È stato inoltre istitutito l'ufficio di polizia giudiziaria che ha seguito già 12 procedimenti in seguito, principalmente, a incendi."
Il prefetto di Macerata Iolanda Rolli ha poi consegnato le croci di lodevole servizio a Tarcisio Fermanelli, Roberto Schiavoni, Domenico Pazzelli e Laura Rogani. Croci di anzianità per Riccardo Castellani, Roberto Pietrella, Giuseppe Zitti e Frabrizio Bartolacci. Note di compiacimento a Delio Berrè, Roberto Battellini e Umberto Ionni.
Si è tenuta il 3 dicembre, presso la Prefettura di Macerata una riunione dell’Osservatorio provinciale per il Monitoraggio degli incidenti stradali dedicata alla presentazione dei dati definitivi ISTAT anno 2018 per il territorio della provincia di Macerata, e alla condivisione, in sinergia tra tutti gli Enti preposti alla sicurezza stradale, delle strategie finalizzate a tutelare l'incolumità degli utenti.
L’esposizione è stata effettuata dalla dottoressa Stefania Taralli, referente dell'Ufficio territoriale ISTAT per le Marche, l'Abruzzo e la Puglia, alla presenza dei rappresentanti della Questura di Macerata, del Comando provinciale dei Carabinieri, del Comando provinciale della Guardia di Finanza, della Polizia stradale di Macerata, del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, della Regione Marche - Centro regionale di Monitoraggio della sicurezza stradale, delle Polizie locali dei Comuni di Macerata, Civitanova Marche, Recanati, Tolentino, Potenza Picena, Porto Recanati, Corridonia, San Severino Marche, Cingoli, Morrovalle, dell’Anas, della Provincia, del Servizio Asur 118, dell’Aci di Macerata, dell’Associazione familiari e vittime della strada di Macerata. L’incontro ha visto anche la partecipazione del Dirigente del Compartimento Polizia Stradale Marche che ha accolto l’invito del Prefetto di Macerata a voler offrire anche il suo contributo ai lavori del Tavolo.
Dopo i saluti del Prefetto di Macerata, la dottoressa Taralli ha illustrato dettagliatamente i dati regionali dai quali è emerso che le Marche, che già rientravano tra le poche regioni che hanno conseguito l’obiettivo del dimezzamento degli incidenti stradali mortali entro il 2010 fissato dal precedente piano di azione europeo 2003-2010, continuano il loro percorso positivo verso un’ulteriore riduzione percentuale. Si registra la conferma di un trend quasi decennale di diminuzione dell'incidentalità stradale. Dal 2010 al 2018, nella Regione Marche, si è verificato un calo del -22,5% degli incidenti stradali, del -20,2% dei deceduti e del -26,1% dei feriti.
Sono stati anche illustrati ed analizzati i fattori comportamentali scorretti che sono tra le prime cause dei sinistri; tra le condotte maggiormente pericolose si annovera l’eccesso di velocità, la guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, la distrazione dovuta all’uso del telefono cellulare alla guida, l’assenza di revisione dei veicoli.
Particolare attenzione è stata dedicata alle cosiddette “fasce deboli”, ossia quegli utenti della strada particolarmente esposti al rischio di incidenti mortali, quali pedoni e conducenti di veicoli a due ruote. La raccolta e l’elaborazione dei dati, come evidenziato dal Prefetto, lungi dal rimanere fine a se stessa, deve tradursi in un valido strumento operativo che consenta di addivenire alla predisposizione, da parte dell’Osservatorio, di linee guida che forniscano utili indicazioni per ridurre l’incidentalità su alcuni tratti stradali rivelatisi particolarmente insidiosi.
La dottoressa Rolli ha sottolineato, poi, l'importanza dell'analisi dei dati statistici, in una logica di squadra nella quale verranno messe a fattor comune le esperienze di tutti i componenti dell’Osservatorio per sviluppare un’azione corale, coordinata e condivisa che consentirà di affrontare un fenomeno che dipende da molteplici fattori comportamentali e strutturali.
Nell’ottica della prevenzione e delle misure di controllo del territorio, il Dirigente della sezione di Polizia Stradale di Macerata ha garantito il massimo impegno nell’effettuare attività mirate per le rilevazioni della guida in stato di ebbrezza e della guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.
Tutti i componenti dell’Osservatorio hanno condiviso l’esigenza di continuare nell’azione strategica di prevenzione attraverso la diffusione della cultura e dei valori della sicurezza stradale, invitando i Sindaci della provincia a proseguire ed ampliare le iniziative formative rivolte in particolare ai giovani delle scuole, in continuità con la positiva esperienza maturata quest’anno.
Incidenti stradali 2018 https://www.istat.it/it/archivio/232366
Focus incidenti stradali nelle Marche 2018 https://www.istat.it/it/archivio/235769
L'Appennino da rivivere dopo il terremoto nel Centro Italia del 2016, protagonista, oggi, a Fabriano, nella quarta tappa del roadshow di Cia-Agricoltori Italiani, dedicato al progetto il "Paese che Vogliamo".
Secondo format già rodato, il viaggio di Cia, nelle aree interne, arriva a fare il punto tra comuni del cratere con l’appuntamento interregionale delle Cia di Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo e Molise. Affidata, dunque, ai tavoli tematici e all’incontro conclusivo per la presentazione del documento di sintesi, la riflessione sui cinque asset strategici, secondo Cia, allo sviluppo dell’Italia e fondamentali per la tenuta e la rinascita delle zone colpite dal sisma.
Infrastrutture fisiche e digitali, governo del territorio, filiere produttive, fauna selvatica, enti locali e politiche europee, gli ambiti da cui ripartire, soprattutto nelle zone terremotate, la cui rinascita, a tre anni dalla prima scossa, è ancora frenata da una ricostruzione lenta e complicata. Sulle vite di 600 mila persone residenti nelle quattro regioni coinvolte, pesano oltre a dolore e amarezza, anche tante macerie (ne restano da smaltire 797 mila tonnellate su 2 milioni, ben 463 mila solo nelle Marche). Pesa sulla quotidianità di 50 mila sfollati, una ricostruzione ferma al 4% nei comuni praticamente distrutti, con oltre il 50% dei danni. Rallentano sciaguratamente, la corsa contro lo spopolamento, in territori già vulnerabili, i ritardi e le inefficienze di una burocrazia rigida e inadeguata all’emergenza. Per ripristinare condizioni sufficienti, ci vorranno 20/25 anni. Nel frattempo, la faccenda conta tre governi, 86 ordinanze, 2 mila provvedimenti attuativi per 138 comuni.
A Fabriano, Cia-Agricoltori Italiani ha ricordato che va gestita un’area, quella che rientra nel cratere, di 8 mila km quadrati con più di 15 mila km di rete stradale (11 mila km di competenza comunale) a servizio di quasi 2 mila centri urbani (131 comuni per 8 province). Emblematico il caso delle Marche, la regione più grande con i suoi 348.473 mila abitanti, 30 mila sfollati (su 49.285 totali) e 15.297 aziende agricole, alle prese con il 75% delle criticità per dissesto idrogeologico causato dal sisma. Un territorio, il cui gap infrastrutturale costa 6 miliardi al Pil annuo regionale e che, con Abruzzo, Umbria e Lazio si divide dal 2016, circa 1 miliardo di euro per 1400 interventi di ripristino e messa in sicurezza delle infrastrutture, come previsto dal Ministero delle Infrastrutture e in buona parte appaltati. Tra i fondamentali, restano i tempi di attuazione, senza dimenticare che la penisola, tra l’altro, è a prescindere, uno dei paesi europei più interessati a fenomeni franosi con il Centro Italia ad alto rischio.
“Non esistono comuni di serie A e di serie B. Occorre tenerlo a mente, soprattutto quando si parla di aree interne e post sisma - ha precisato Dino Scanavino, presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani -. Il roadshow che stiamo realizzando, lo ribadisce ora, anche in vista del passaggio al Senato del Decreto Sisma. A riguardo, bene la proroga al 2020 dello stato di emergenza, ma vanno superati ancora tanti cavilli burocratici. Si lavori sodo alla messa in sicurezza delle strade - ha concluso Scanavino -. Serve una mappatura scrupolosa per l’accesso di nuovi comuni al fondo dedicato di 5 milioni. Risollevare le regioni terremotate, vuol dire rimettere in sesto l’Italia”.
La tappa marchigiana dedicata all'Appennino ha riunito intorno ai tavoli oltre 100 rappresentanti di istituzioni, enti, organizzazioni e società civile. “È la conferma di una forte volontà di coesione - ha detto Mirella Gattari, presidente di Cia Marche.- È urgente concreta sinergia tra i nostri territori, serve ad accelerare il ricambio generazionale, a trovare benefici fiscali fondamentali per la ripresa dell'economia, a ridurre i gap che li tengono lontani dai grandi centri”. Quindi “chiediamo piani di sviluppo mirati, legge quadro nazionale sull'Appennino e attenzione vera dell'Europa”, ha aggiunto Gattari nella tavola rotonda conclusiva, a nome del coordinamento che -oltre a Cia Marche - ha coinvolto le Cia di Umbria, Lazio, Abruzzo e Molise. Rispettivamente rappresentate dai presidenti regionali Matteo Bartolini, Fabrizio Pini, Mauro Di Zio e Nicolino Potalivo.
All’evento, che ha ricevuto il patrocinio della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, sono intervenuti Luca Ceriscioli, presidente Regione Marche; Gabriele Santarelli, sindaco di Fabriano; Mauro Falcucci, sindaco di Castelsantangelo sul Nera; Nando Ottavi, presidente Simonelli Group; Michele Maiani, presidente Uncem Marche; Gino Sabatini, presidente Camera di Commercio Marche.
Con la tappa di Fabriano, arriva online la piattaforma dedicata al progetto Cia “Il Paese che Vogliamo”. Metterà a disposizione documenti e approfondimenti, ma darà soprattutto l’opportunità di contribuire lasciando suggerimenti e proposte.
Tre interventi per un investimento complessivo di 450mila euro. È quanto è stato approvato dalla Provincia di Macerata che ha dato il via a tre progetti definitivi esecutivi che riguardano le provinciali “Acquacanina - Maddalena di Bolognola”, “Lago di Fiastra” e “San Liberato”.
Per questi interventi vengono utilizzati una parte dei 2 milioni e mezzo di euro messi a disposizione dal MIT (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) per le opere pubbliche a favore della sicurezza stradale, relativi al bilancio 2020. L’Amministrazione provinciale ha già avviato da tempo le procedure di progettazione di tali lavori in modo da eseguirli nella prossima primavera.
Per la provinciale "Acquacanina - Maddalena di Bolognola”, strada di interesse ambientale, sono stati stanziati 200mila euro che saranno necessari per risanare il piano viabile su più tratti, dall’incrocio con la SP Montiali per i successivi 6 km, fino all’inizio dell’asfalto precedentemente rifatto.
Duecentomila euro è l’importo anche per i lavori sulla provinciale “Lago di Fiastra”. Qui si interviene su circa 2,7 km di strada, nei tratti più ammalorati, per aumentare la sicurezza stradale; mentre sulla provinciale “San Liberato”, che collega la statale 78 con il convento di San Liberato, meta di numerosi visitatori, si provvederà al rifacimento di alcuni tratti di asfalto per un valore complessivo di 50mila euro.
“A fine ottobre abbiamo concluso i lavori di manutenzione straordinaria delle varie strade provinciali con le risorse del Ministero previste per il 2019 - afferma il presidente Antonio Pettinari - e allo stesso tempo abbiamo avviato la programmazione degli interventi da fare nel 2020, a cura dell’ufficio tecnico provinciale. I fondi che abbiamo a disposizione sono a tutt’oggi insufficienti, ma a maggior ragione cerchiamo di utilizzarli nel miglior modo possibile e in tempi rapidi. Nei giorni scorsi abbiamo approvato altri due progetti da 200mila euro ciascuno relativi alle provinciali Loro - Macina e Sant’Angelo - Monte San Martino”.
L’Aeronautica Militare rinnova la propria devozione alla Beata Vergine Lauretana in occasione delle celebrazioni che si terranno a Loreto (Ancona) tra l’8 e il 10 dicembre. Una tradizione che affonda le sue radici nel 1920, anno in cui la Madonna di Loreto fu proclamata “patrona degli aeronauti” e che, quest’anno, in occasione del prossimo centenario, vedrà l’apertura della Porta Santa per il Giubileo Lauretano concesso da Papa Francesco.
Il pomeriggio dell’8 dicembre il segretario di Stato Vaticano S. Em. Card. Pietro Parolin aprirà la Porta Santa alla presenza del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Generale di Squadra Aerea Alberto Rosso, i vertici della F.A. e il Comandante del Centro di Formazione Aviation English (Cen.For,Av.En.),il Colonnello Luca Massimi.
La partecipazione dell’Aeronautica Militare alla cerimonia di indizione dell’anno giubilare, che si concluderà il 10 dicembre 2020, rappresenta un momento di raccoglimento ideale per rinsaldare il legame che unisce gli uomini e le donne dell’Arma Azzurra alla Vergine Lauretana. Un modo per collegare valori e tradizioni legati al mondo del volo di cui l’Aeronautica è custode insieme alle altre realtà militari e civili che condividono le stesse esperienze connesse all’attività volativa.
La mattine del 9 dicembre, presso l’aeroporto delle Marche di Falconara Marittima (AN), tre statue della Madonna di Loreto partiranno per una Peregrinatio Mariae, che si protrarrà per l’intero anno giubilare, negli aeroporti civili e militari d’Italia e in numerosi aeroporti dei cinque continenti.
Il Comandante delle Scuole/3^Regione Aerea, Generale di Squadra Aerea Aurelio Colagrande, insieme al colonnello Luca Massimi, parteciperanno la sera del 9 dicembre alla veglia di preghiera presieduta da S. E. Mons. Fabio Dal Cin, Arcivescovo Delegato Pontificio.
Al termine della Santa Messa, che vedrà anche la presenza degli allievi del Corso “Zodiaco V” dell’Accademia Aeronautica, seguirà la tradizionale processione con la Sacra Effige della B.V. Maria di Loreto, portata a spalla dal personale del Cen.For.Av.En..
La mattina del 10 dicembre le commemorazioni continueranno presso il Santuario della Santa Casa di Loreto con la solenne Celebrazione Eucaristica presieduta S. E. Mons. Emil Paul Tscherring, Nunzio Apostolico in Italia alla quale prenderà parte il vice comandante del Cen.For.Av.En., il colonnello Cataldo Loiodice.
Le cerimonie lauretane richiamano la cosiddetta “Festa della Venuta” durante la quale si ricorda il trasporto a Loreto della “Santa Casa”. Secondo la tradizione, si tratta della dimora di Maria a Nazareth, in Galilea, dove ricevette l'annuncio angelico e che, nel 1294, nella notte tra il 9 e il 10 dicembre, fu trasportata in territorio marchigiano. La versione popolare secondo cui il trasporto avvenne “per mano di angeli” fu il motivo per cui la Madonna di Loreto, fin dalle prime imprese aeree italiane, cominciò ad essere venerata quale protettrice degli aviatori; finché il 24 marzo 1920 la Beata Vergine Lauretana venne ufficialmente proclamata “patrona degli Aeronauti” da papa Benedetto XV. L'Aeronautica Militare, fondata quale Forza Armata il 28 marzo 1923, cominciò dunque a venerare la Madonna di Loreto in tutte le sue basi celebrando la ricorrenza del 10 dicembre.
La partecipazione alle celebrazioni si inserisce nel quadro delle consolidate relazioni esistenti tra l’Aeronautica Militare e le istituzioni ecclesiastiche, che proprio a Loreto si sono spesso trasformate in concrete iniziative di solidarietà. L’attuale Cen.For.Av.En. dell’Aeronautica Militare, è ubicato infatti all’interno delle strutture inizialmente sede dello storico Istituto Francesco Baracca che, dal 1930 per oltre 50 anni, svolse a Loreto attività meritorie a favore degli orfani di aeronauti caduti in servizio e che si trovavano in cattive condizioni finanziarie, attraverso l’Opera Nazionale Figli degli Aviatori.
"Bolognola è il Comune più piccolo del cratere che nell'arco di un anno è stato in grado di inaugurare due opere pubbliche". Queste le parole con le quali il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli ha salutato la consegna delle chiavi di dieci abitazioni appena ultimate e di due strutture ricettive vicine agli impianti sciistici a Bolognola.
Presenti, durante la cerimonia del taglio del nastro, il Commissario per la Ricostruzione Piero Farabollini, l'assessore regionale Angelo Sciapichetti il consigliere regionale Francesco Micucci, il sindaco di Bolognola Cristina Gentili e il direttore dell'Ufficio speciale per la ricostruzione Cesare Spuri.
"Un bel segno di efficienza che speriamo di poter vedere nei comuni interessati dal sisma" - ha aggiunto Ceriscioli.
Fonte ANSA Marche
Si è svolta lo scorso 21 novembre, presso la sala della Palazzina tecnologica del Comune di Civitanova Marche, la riunione per il Piano neve comunale indetta dal responsabile della Protezione civile locale Aurelio del Medico.
Presenti insieme al coordinatore tecnico, l’assessore alla Protezione civile e Sicurezza Giuseppe Cognigni, i geometri Stefania Ghergo e Simone Salvatelli del Servizio Viabilità e Strade del Capoluogo e Giorgio Procaccini del Servizio Autoparco; il comandante Giuliano Gentilini dell’Ufficio circondariale marittimo, Carlo Iammarino del Comando dei Vigili del Fuoco di Macerata, Silvio Monteverde della Polizia Stradale, Gialuca Squadroni per l’Atac Civitanova, Simone Gironelli ditta Mitosi srl e Maurizio Toscanelli ditta Smt e la segretaria Antonella Pistolesi.
Al centro del tavolo tecnico, la situazione in caso di emergenza neve, con l’aggiornamento di mezzi e risorse pubbliche e dei privati. Per ora si è provveduto al cambio dei pneumatici dei mezzi comunali, mentre altri mezzi sono dotati di catene a bordo. Per eventuali acquisti di sale e breccino si ricorrerà a ditte specializzate al momento del bisogno, per evitare che le scorte vengano danneggiate dall’umidità con il trascorrere del tempo.
Del Medico ha ribadito come le zone più critiche rimangano quelle di Civitanova Alta, l’ospedale cittadino e la zona all’uscita ed entrata dell’autostrada e della superstrada e che, in caso di chiusura da parte dell’Anas, la deviazione dei mezzi pesanti dovrà avvenire nelle seguenti zone stabilite dalla protezione civile: parcheggi zona industriale A, Palazzetto dello Sport e Stadio comunale. Del Medico ha poi specificato che i mezzi pesanti che escono dall’autostrada per raggiungere i parcheggi temporanei devono essere coordinati dalle forze dell’ordine, in quanto spesso gli autisti non conoscono le zone.
“L’Amministrazione comunale quest’anno ha investito molte risorse per l’acquisto e la manutenzione degli automezzi – ha detto l’assessore Cognigni – il cui rinnovamento finalmente può garantire maggiore sicurezza ed efficienza. Presto si interverrà anche sul fronte delle risorse umane, sostituendo il personale che ha cessato l’attività per via dei pensionamenti. Da anni, infatti su questo fronte si registra una carenza a causa della mancanza di operai specializzati o autisti in possesso di patente per la guida dei mezzi pesanti”.
Le altre Autorità presenti hanno garantito la massima collaborazione in caso di necessità per il trasporto di persone all'Ospedale o altra emergenza. L'organizzazione e la collaborazione tra gli Enti interessati e le ditte coinvolte è indispensabile.
Il responsabile del Servizio Autoparco ha informato che l’Ente sta provvedendo al cambio pneumatici da estivi ad invernali dei mezzi della Polizia Locale e quelli della Palazzina Tecnologica; altri mezzi sono dotati di catene da neve a bordo.
Sul fronte del personale in organico si registra una atavica carenza, cui si farà fronte con collaborazioni con ditte esterne.
In caso di emergenza l’Ente provvederà ad aprire il Coc comunale.
Il Consiglio Direttivo dell'Associazione Pro.Frontignano ha firmato una lettera aperta in cui si rivolge agli enti e soggetti responsabili, o comunque coinvolti, nell’opera di ricostruzione della stazione turistica di Frontignano di Ussita.
Dall’analisi dell’archivio documentale di pubblico accesso del Comune di Ussita, il Consiglio Direttivo dell'Associazione apprende come "la Regione Marche, già dal 2017, ha messo disposizione del Comune di Ussita uno stanziamento di oltre 8 milioni di Euro, finalizzato alla completa ricostruzione della stazione sciistica di Frontignano di Ussita. Ad esso si aggiunge la disponibilità di un atro finanziamento pari a 490.000 Euro , che risale al 21 luglio 2016, per la realizzazione di tre piste di collegamento tra i due settori della stazione (Saliere e Canalone), opera di grande importanza ed attesa da decenni".
"Tutti gli interventi sono imputati all’anno 2019 nel piano pluriennale delle opere pubbliche del Comune di Ussita - proseguono dall'Associazione -, ma ad oggi nessun cantiere riconducibile agli stessi risulta aperto. Solamente uno di quindici interventi in programma è in fase avanzata di progettazione esecutiva (rifunzionalizzazione degli impianti del settore Saliere), altri tre interventi (accessori al primo) sono alla fase di studio di pre-fattibilità, mentre per i rimanenti undici interventi sembra non esser stata avviata alcuna procedura".
Di seguito il testo integrale della lettera aperta:
"Con questa lettera aperta ci rivolgiamo principalmente al Comune di Ussita, in quanto soggetto attuatore degli interventi descritti, ma anche agli altri soggetti direttamente coinvolti nelle decisioni relative alla ricostruzione degli impianti a fune di Frontignano. Scriviamo a nome delle centinaia di nostri associati, oltre che di migliaia di utenti abituali, con i quali manteniamo contatti attraverso vari canali.
Di fronte agli inspiegabili ritardi descritti, nella comunità c’è fortissima preoccupazione in merito ai tempi che potrebbero essere necessari per poter tornare nuovamente a fruire del comprensorio sciistico nella sua interezza.
In particolare, dai comunicati del Comune di Ussita emerge che oggi si stia lavorando principalmente alla rifunzionalizzazione degli impianti del settore cosiddetto “delle Saliere”, mentre nessuna ipotesi è stata mai avanzata pubblicamente in merito alle sorti o tempistiche di riavvio degli impianti del settore “del Canalone”, quest’ultimo certamente importante grazie alla sua altitudine, e unanimemente riconosciuto come l’elemento che distingue Frontignano da tutte gli altri centri sciistici della regione.
Comprendiamo la complessità della progettazione della ricostruzione del settore “del Canalone”, dovuta a maggiore obsolescenza infrastrutturale, ci auguriamo perciò che un tavolo su questo tema sia stato già aperto.
Gli impianti e le infrastrutture del settore “del Canalone” sono tutti contemplati dallo stanziamento sopra menzionato, e sono stati oggetto di uno studio di fattibilità che dettaglia i singoli interventi e le relative stime economiche, dalle quali risulta una copertura pressoché totale.
Non comprendiamo perché, a distanza di oltre due anni dalla data nella quale i fondi furono messi a disposizione, non siano state avviate nemmeno le fasi preliminari alla partenza della progettazione esecutiva per la rifunzionalizzazione del settore “del Canalone”, che è parte di assoluto rilievo nella stazione turistica di Frontignano.
Invitiamo i responsabili della ricostruzione della stazione turistica di Frontignano, e gli altri soggetti coinvolti, a sedersi urgentemente ad un tavolo, con reale volontà di convergenza verso un obiettivo condiviso: porre le basi per l’avvio della progettazione esecutiva relativa alla rifunzionalizzazione del settore del Canalone".
Organizzato dall’Amministrazione Comunale, si è svolto, ieri, presso la Sala Giunta del Palazzo Municipale un tavolo tecnico per l’avvio di una nuova indagine epidemiologica relativa all’inquinamento elettromagnetico del territorio potentino. Sulla scorta dello storico protocollo d’intesa incentrato sul principio di precauzione, siglato nell’aprile del 2016 tra Comune di Potenza Picena, Aeronautica Militare, Asur ed Agenzia Regionale per l’Ambiente delle Marche volto al monitoraggio del radar militare e, più diffusamente, di ogni fonte elettromagnetica.
Il Sindaco Noemi Tartabini ha chiesto ai rappresentanti degli Enti interessati di avviare ulteriori indagini specifiche a tutela della cittadinanza. L’incontro è stato aperto da un video report dell’Aeronautica Militare sulle modalità di monitoraggio del radar i cui dati vengono semestralmente inviati al Comune e, quindi, a Prefettura, Asur e Arpam. Nella successiva discussione si è giunti alla determinazione di avviare quanto prima un indagine sullo stato di salute della popolazione potentina da parte dell’Asur mentre, parallelamente, l’Arpam sarà impegnata in una dettagliata indagine di carattere ambientale. Al Tavolo Tecnico hanno preso parte per l’Amministrazione Comunale il Sindaco Noemi Tartabini, il Vice Sindaco Giulio Casciotti e l’Assessore Luisa Isidori, per l’Aeronautica Militare erano presenti il Generale Vincenzo Falzarano Comandante della 4^ Brigata, il Colonnello Federico Iannone, il Capitano Alessandro Grossi Comandante del 114esimo Gruppo Radar e il Luogotenente Vincenzo Tammaro, per l’Arpam il Direttore Regionale Tristano Leoni e Marco Baldini dell’Osservatorio Epidemiologico-Ambientale, per l’Asur la Responsabile del Dipartimento Ambiente Area Vasta 3Antonella Lanciotti, per l’Ufficio Tecnico Comunale il Dirigente Giuseppe Percossi e la vice Dora De Mutiis nonché il responsabile dell’Ufficio Ambiente Andrea Gelosi.
Domani, mercoledì 4 dicembre, si celebra la ricorrenza di Santa Barbara, patrona del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
A Macerata ci svolgerà una celebrazione eucaristica, officiata da Monsignor Nazzareno Marconi, presso la Chiesa di Santa Croce alle ore 09:30, alla presenza delle autorità civili e militari della provincia.
A seguire il Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco, Antonio Giangiobbe, relazionerà sull’attività svolta nell’anno 2019 e consegnerà alcune benemerenze per anzianità e lodevole servizio a dipendenti dei Vigili del Fuoco del Comando.
Al termine della cerimonia religiosa e civile, presso Piazza Indipendenza, i Vigili del Fuoco di Macerata, con l’ausilio dell’autoscala e l’accompagnamento musicale dell’inno d’Italia, eseguiranno il dispiegamento del tricolore.
Analoghe manifestazioni si terranno anche nelle sedi distaccate del Comando dei Vigili del Fuoco della Provincia di Macerata: Camerino, Civitanova Marche e Tolentino.
(Foto delle celebrazioni dello scorso anno)
L’ufficio Tributi del Comune di San Severino Marche ricorda che il Decreto Legge n. 111 del 14 ottobre 2019 (Decreto Clima) ha ulteriormente prorogato il termine degli adempimenti e dei versamenti sospesi a causa degli eventi sismici verificatisi nei territori delle regioni Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo nel 2016.
Tale norma posticipa la ripresa degli stessi alla data del 15 gennaio 2020 prevedendo due modalità:
- in unica soluzione, entro il 15 gennaio 2020, senza applicazione di sanzioni e interessi;
- rateizzazione fino ad un massimo di 120 rate mensili di pari importo, senza applicazione di sanzioni e interessi, con il versamento dell’importo della prima rata entro il 15 gennaio 2020.
Andrà versato invece entro il 16 dicembre prossimo il saldo della Tasi. La legge 28/12/2015 n. 208 ha escluso dall’anno 2016 l’applicazione della Tasi sulle abitazioni principali tranne che per quelle classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9 e loro pertinenze. Per abitazione principale si intende l’immobile nel quale il possessore e il suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente. E’ riconosciuta una sola pertinenza per ogni categoria catastale rientrante nei gruppi C/2, C/6 e C/7.
Queste le aliquote stabilite: 2,50 per mille per unità immobiliari adibite ad abitazione principale classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9 e loro pertinenze; aliquota 1,50 per mille per fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita, fintanto che permanga tale destinazione e non siano in ogni caso locati. Infine aliquota 0,00 per mille per tutte le altre fattispecie di immobili diverse da quelle indicate ai paragrafi precedenti. E’ prevista infine una detrazione sull’abitazione principale di 50,00 euro per ogni figlio convivente di età inferiore a 26 anni, fino ad un massimo di 8 figli.
E sempre entro il 16 dicembre andrà versato anche il saldo Imu. Queste le aliquote di riferimento: aliquota base 1,06 per cento; aliquota 0,35 per cento per unità immobiliari adibite ad abitazione principale e relative pertinenze, appartenenti esclusivamente alle categorie catastali A/1, A/8 e A/9. Viene riconosciuta una sola pertinenza per ogni categoria catastale rientrante nei gruppi C/2, C/6 e C/7. Per abitazione principale si intende l’immobile nel quale il possessore e il suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente.
L'aliquota è allo 0,76 per cento per l'unica abitazione posseduta dai cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato e iscritti all’Aire, privi dei requisiti per cui la stessa venga considerata abitazione principale, a condizione che la stessa non risulti locata o data in comodato d’uso. Infine aliquota 0,96 per cento per immobili adibiti in via esclusiva a qualsiasi attività di impresa organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni e servizi, nonché ad attività libero professionale purché utilizzati direttamente dal proprietario dell’immobile, con esclusione degli immobili adibiti ad istituti di credito. Sono previste, anche in questo caso, specifiche detrazioni.
A un anno esatto dalla firma gemellaggio, è stato nuovamente ospite di Camerino il Comune di Agna, paese in provincia di Padova. La delegazione accompagnata dal sindaco Gianluca Piva è stata accolta in Comune dal primo cittadino della città ducale, Sandro Sborgia, dalla vicesindaco Lucia Jajani, l‘assessore Stefano Sfascia e i consiglieri Luca Marassi e Riccardo Pennesi.
Una visita gradita e tanto apprezzata per rafforzare il legame nato dopo il sisma, rinnovando l’amicizia tra i due Comuni. «Siamo stati molto contenti di questa visita – ha detto la vice sindaco Lucia Jajani – È stato bello incontrarci e ascoltare quanto tengano a Camerino. Ci hanno raccontato che, dopo una visita a seguito del terremoto, la città è rimasta nel loro cuore e da quel momento è iniziato un bel rapporto con diverse iniziative di solidarietà per la nostra comunità. Una in particolare riguarda l’Istituto comprensivo Ugo Betti, con cui vorrebbero organizzare un campo scuola di due giorni per i bambini. Tra le idee c’è quella di adottare un monumento cittadino da manutenere con la collaborazione di altre realtà locali. Ci è sembrata carina anche l’idea di poter creare dei collegamenti con la nostra Corsa alla Spada a scopo promozionale, magari. Vorrebbero dedicare una sezione della loro Biennale artistica a degli artisti di Camerino e non è mancato uno scambio enogastronomico. Tra le loro attività c’è, infatti, un grande mercato di prodotti tipici nel quale saranno inserite anche alcune delle nostre specialità. A primavera saremo noi a ricambiare la visita” conclude la vice sindaco Lucia Jajani.
L’incontro si è concluso con la visita alla zona rossa insieme al Gruppo Misericordia Toscana, ospite negli stessi giorni dell’Associazione IoNonCrollo.
Nella città in cui è stata fondata una delle Università più antiche del nostro Paese e che promuove la strada dell’innovazione, arriva l’alta formazione del Gruppo ICA leader nella green research italiana e ideatore delle vernici per legno anti CO2.
A scoprire i colori del futuro saranno i partecipanti al seminario "Il colore nel design degli arredi interni: progettazione, funzione ed evoluzione", organizzato da ICA Academy, ente di formazione del Gruppo ICA, con sede a Civitanova Marche. L’evento è previsto per venerdì 6 dicembre al Polo di Ingegneria dell’Università di Perugia, in una terra di grandi artisti del passato candidata a tenere a battesimo i creativi del domani.
L’iniziativa, il cui inizio è previsto per le 15:30, è diretta agli studenti del Corso di laurea in Design e ai professionisti della progettazione che intendano aggiornare le proprie competenze con conoscenze teoriche e pratiche all’avanguardia sulla formazione dei colori, dei materiali e delle finiture. Particolare attenzione sarà rivolta alla costruzione di sfere cromatiche e alle tecniche più innovative per la decorazione del legno.
Il corso è multi-modulare e impreziosito da prestigiosi interventi. La prima parte, intitolata "Basi di teoria del colore", a cura di Francesca Valan, introdurrà le coordinate del colore - tinta, chiarezza e saturazione - e i principali metodi di misurazione visiva. Diverse saranno le prove pratiche, per concludere con le indicazioni per la progettazione del colore.
Il secondo modulo, condotto da Rinaldo Guagnoni, tratterà il tema T"endenze di mercato - Concetti di naturalezza e matericità delle finiture per interno". Durante questo intervento si farà il punto sulle principali linee di sviluppo del settore e sulle novità di maggiore rilevanza in termini di legni, materiali, finiture bio, ultra-opache, a bassissima opacità, auto-riparanti e anti-impronta.
Il terzo modulo, con Francesca Valan, indagherà Il linguaggio del colore, presentando le principali tappe della sua evoluzione nel design e nell’arredamento d’interni, dagli anni Cinquanta al 2030, con particolare attenzione all’uso sostenibile di questo duttile e straordinario elemento.
Infine, Francesco Cinquepalmi approfondirà come sia possibile coniugare eco-ricerca, qualità e sostenibilità di prodotti e materiali, tramite la sessione conclusiva dei lavori, sintetizzata dal titolo "Le prestazioni delle vernici BIO e delle vernici ultra-tecnologiche; le principali normative di riferimento".
"Una donna straordinaria che nel lavoro non si è mai risparmiata, riuscendo a far fronte anche a situazioni complesse e portando avanti progetti ambiziosi", così il Presidente dell'Unione Montana di Camerino, nonché sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci descrive Rosalba Catarini, che ha da poco lasciato l'incarico di direttrice e segretaria generale dell'Ente. Al suo posto Angelo Montaruli con il quale il dialogo è stato costante per un efficace passaggio di consegne.
La Catarini, classe 1957, dopo una vita trascorsa nella pubblica amministrazione, ha scelto la pensione. Tante le esperienze maturate nella sua carriera, dagli inizi come funzionario amministrativo alla Provincia di Macerata e Segretario Generale della Comunità Montana del San Vicino, all'incarico assunto nel 2009 come direttore e segretario generale proprio dell'Unione Montana di Camerino. Negli anni, dovendo far fronte anche ad una riduzione del personale, è stata responsabile di tutti i servizi dell'Ente, ha gestito il passaggio burocratico dell'Unione Montana ad Unione Montana di Comuni, ha portato avanti la richiesta per l'autorizzazione alla realizzazione parco eolico ed ha gestito l'ambizioso progetto dedicato allo sviluppo delle aree interne. "Alla Catarini va il mio sentito ringraziamento e gli auguri per tutto ciò che vorrà realizzare nella sua vita privata", ha sottolineato Gentilucci
Il mercato calzaturiero negli ultimi anni, a livello nazionale ed internazionale, ha subito cambiamenti importanti, sia negli scenari che nelle modalità degli assetti organizzativi. Ed è per rilanciare il settore ed essere pronti ad affrontare le sfide che il futuro riserverà che Confindustria Macerata e Confindustria Centro Adriatico hanno promosso e sostenuto il Progetto “Strategie di difesa attiva del Made in Italy calzaturiero" (curato dall'Istituto di Ricerca Eurispes dal team del prof. Alberto Mattiacci).
Lo studio, finanziato dalla Camera di Commercio delle Marche e da Assocalzaturifici e che sarà presentato il 4 dicembre al Governo, ha rilevato quanto il Made in Italy sia importante per l’economia del Paese in generale e del distretto delle province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata in particolare, ha l’obiettivo di proporre alla politica, in un’ottica di analisi e confronto, idee concrete per una ripresa del settore Calzature/Moda.
A Roma a ricevere gli imprenditori ed i sindaci ci sarà il sottosegretario di Stato per gli Affari Europei, Laura Agea che da tempo si “batte” a livello europeo per il riconoscimento del Made in Italy.