Chiesa dell'Immacolata gremita per l'ultimo saluto a Leombruni Enzo, noto meccanico di Macerata, che sabato 15 febbraio è venuto a mancare all'affetto dei suoi cari.
Un uomo che ha svolto la professione di meccanico dell'Alfa Romeo con vera passione, tanto che nell'officina, chiusa a metà degli anni 90, che gestiva insieme al fratello, venivano clienti da tutta Italia.
La famiglia ringrazia tutti per l'affetto e la partecipazione al suo dolore.
La Città di Tolentino partecipa commossa all’improvvisa scomparsa di Giuseppe D’Arienzo. Campano di origine, si trasferì nel maceratese a seguito del suo lavoro di ufficiale giudiziario.
Sposato con la professoressa Assunta Massaro, dalla cui unione sono nati i due figli Francesca e Sergio, si è molto impegnato nel sociale e in particolare in politica.
Sempre iscritto al PSDI di cui è stato anche Segretario della locale sezione è poi confluito nel PSI nelle cui liste è stato eletto Consigliere Comunale. All’interno di varie Amministrazioni ha ricoperto l’incarico di presidente del Consiglio comunale e di assessore all’Urbanistica.
Sempre disponibile all’ascolto dei cittadini, aveva una grande propensione verso gli altri. Verrà ricordato per la sua innata simpatia e soprattutto per le sue alte doti morali e per la sua umanità.
Il Sindaco Giuseppe Pezzanesi e l’Amministrazione tutta, anche a nome della Città, si stringono attorno alla famiglia per l’improvvisa scomparsa di D'Arienzo: "Uomo, amministratore, marito e padre esemplare e sul cui ricordo – ha detto il Sindaco – costruiremo un futuro migliore. Un grande abbraccio e per sempre vicini ad Assunta, Sergio, Francesca e tutti i suoi nipotini".
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”. Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica riguardante le contestazioni sull’eccessiva entità dei consumi fatturati dai relativi fornitori ai singoli utenti.
Ecco la risposta dell’avvocato Pantana alla domanda posta da un lettore di Mogliano che chiede: “È possibile contestare una bolletta dai consumi eccessivi per malfunzionamento del contatore?”
Il caso di specie ci offre la possibilità di fare chiarezza riguardo ad una tipologia di contestazione sempre più frequente da parte degli utenti.
La Suprema Corte, recentemente investita della questione inerente proprio la contestazione dei consumi fatturati per malfunzionamento del contatore, ha innanzitutto precisato che, il fornitore, per dar prova della correttezza degli importi richiesti, non può limitarsi esclusivamente a produrre il contratto di fornitura e le fatture; allo stesso tempo, però, va tenuto conto del fatto che il contatore è stato accettato da entrambi i contraenti come strumento di contabilizzazione dei consumi, per cui, se la pretesa creditoria contestata si fonda proprio su misurazioni ritenute anomale dall’utente, ricadrà su quest’ultimo l’onere di dedurre la circostanza che tale anomalia sia dovuta a cause a lui non imputabili quali, ad esempio, il malfunzionamento del contatore.
Tuttavia, secondo la Suprema Corte, va considerato anche che tali disfunzioni dipendono per lo più da guasti occulti o che comportano verifiche tecniche che l’utente non è in grado di eseguire, poiché sprovvisto delle necessarie competenze tecniche (sentenza n.13605/2019); pertanto, concludeva la Corte, è necessario fare riferimento ad una serie articolata di criteri di riparto dell’onere probatorio, che ricadono su entrambi i soggetti.
Per tali ragioni, in risposta al nostro lettore, risulta corretto affermare che: “Se l’utente, che sia un’impresa o un nucleo familiare, contesta i consumi che gli vengono addebitati nelle fatture, ritenendoli non veritieri, a causa del malfunzionamento del contatore, ricade su di lui sia l’onere di contestare il detto malfunzionamento, che di dimostrare la reale entità dei consumi effettuati, eventualmente facendo riferimento a quelli rilevati in periodi analoghi a quello considerato nei quali egli ha normalmente svolto la sua abituale attività; al gestore spetta, invece, l’onere di dimostrare il regolare funzionamento del contatore (Corte di Cassazione, sez. VI Civile - 3, ordinanza n. 297/20; depositata il 9 gennaio 2020).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
"Abbiamo un nuovo commissario straordinario, il quarto in quattro anni, speriamo che adesso arrivi anche un nuovo impulso per la ricostruzione".
Lo ha detto all'ANSA il vescovo di Camerino Francesco Massara a proposito della nomina di Giovanni Legnini, a margine della presentazione del bando della Regione Marche 'Musica per il lavoro' che offre opportunità formative nel settore musicale per 15 giovani. L'alternanza dei commissari comporta anche "a un allungamento dei tempi, perché oggi volta si deve ricominciare daccapo".
E pensando ancora alla ricostruzione, il vescovo, rivolgendosi al presidente della Regione Marche che verrà eletto in primavera ha raccomandato di "porre una attenzione particolare alle zone terremotate e di dedicare ascolto alla gente che vive qui, anche attraverso una presenza reale così da aiutare le persone a uscire dal loro stato depressivo e di profonda solitudine".
Si terranno mercoledì (19 febbraio), presso la chiesa di Santa Maria Ausiliatrice, i funerali di Cristina Cesari, la 25enne civitanovese che ha perso la vita in seguito a una terribile caduta con gli sci sulle nevi di Madonna di Campiglio.
La salma della giovane si trova ancora all’ospedale Santa Chiara di Trento, dove verrà effettuato da una equipe medica l’espianto per la donazione degli organi. I familiari della ragazza, infatti, hanno dato il benestare per la donazione. Nel frattempo a Civitanova sono state moltissime le manifestazioni di affetto nei confronti della 25enne. La tragica scomparsa della giovane ha colpito duramente tutta la comunità della città rivierasca.
Martedì, il feretro di Cristina tornerà a Civitanova per l’ultimo viaggio. Nel pomeriggio sarà esposto nella chiesa di Santa Maria Ausiliatrice per parenti, amici e conoscenti che vorranno salutarla per l’ultima volta. I funerali verranno celebrati mercoledì mattina alle ore 10.
Ieri sera, a Corridonia, il sindaco Paolo Cartechini ha presentato i due progetti durante un'assemblea con i residenti della frazione. Grande disappunto della presidente del consiglio comuale Nelia Calvigioni e del consigliere di minoranza Matteo Grassetti, i quali affermano di essere stati teuti all'oscuro dell'iniziativa e dell'assemblea.
La stazione di spinta del gas a Sarrocciano verrà realizzata dalla Sgi che ha già firmato il protocollo e avviato l'iter autorizzativo per i lavori lungo la statale 77. L'amministrazione ha comunicato inoltre la grande importanza della costruzione del sito, il quale ospiterà tirocini formativi per i ragazzi dell'Ipsia di Corridonia e garantirà l'efficienza energetica del patrimonio immobiliare del Comune. L'inizio dei lavori è previsto nei primi mesi del 2022 per una durata complessiva di circa 24 mesi.
Il Sindaco ha continuato illustrando anche le opere che verranno eseguite a San Claudio: un punto turistico bike ed un'area verde vicino alla Scuola Primaria e dell'infanzia per un totale di 160mila euro in collaborazione finanziaria con la Gal Sibilla, ottenuta con la vincita del bando "Bellezza in bicicletta". Inoltre è prevista l'istallazione di pannelli fotovoltaici, la realizzazione di una piazzetta nell'area adiacente la nuova chiesa in via Decio Rossini e nuove alberature lungo le sponde del fiume Chienti per una spesa di 250mila euro.
il forno crematorio di Tolentino dovrebbe essere fatto nei pressi del cimitero, secondo l’intendimento dell’Amministrazione comunale. L’argomento suscita interesse pubblico in quanto sempre più persone dichiarano di poter fruire della cremazione, dopo la propria morte.
In Italia negli ultimi 10 anni il trend della cremazione è in aumento, in quanto un italiano su quattro la sceglie. La cremazione ha alcuni vantaggi, quali una visibile riduzione del suolo dedicato allo spazio cimiteriale, ma anche svantaggi, in quanto essa avviene in un forno con temperature che si aggirano intorno a 900-1000 gradi. La legislazione italiana non consente che le ceneri vengano disperse, né che l’urna possa essere conservata in luogo diverso da un cimitero.
In Italia non esiste una norma unitaria che disciplini l’installazione degli impianti di cremazione e le loro conseguenti emissioni; ogni Regione o Provincia stabilisce limiti specifici in relazione alla localizzazione dell’impianto ed alla tecnologia adottata.
Quanto all’ubicazione dei forni, il DPR 285/1990 ‘Approvazione del regolamento di polizia mortuaria’ stabilisce (all’art. 78) che questi siano costruiti nei cimiteri e che il progetto di costruzione debba essere corredato da una relazione nella quale vengano illustrate le caratteristiche ambientali del sito, le caratteristiche tecnico-sanitarie dell’impianto e i sistemi di tutela dell’aria dagli inquinamenti.
I cimiteri in base all’art. 338 del Regio Decreto 1265/1934 ‘testo unico delle leggi sanitarie’ (modificato dall’art. 4 della Legge 130/2001) devono essere distanti almeno 200 metri dai centri abitati (tranne il caso di cimiteri di urne) ed è vietato costruire intorno agli stessi nuovi edifici e ampliare quelli preesistenti entro il raggio di 200 metri. D’altronde il Codice della strada (art.3 punto 8 del D.Lgs 285/1992) definisce un centro abitato come ‘insieme di edifici, delimitato lungo le vie di accesso dagli appositi segnali di inizio e fine. Per insieme di edifici si intende un raggruppamento continuo, ancorché intervallato da strade, piazze, giardini o simili, costituito da non meno di 25 fabbricati e da aree di uso pubblico con accessi veicolari o pedonali sulla strada’.
Inoltre il principale impatto ambientale di questo tipo di impianti riguarda l’aria, come si può evincere dal sito dell’Arpat della Toscana, poiché nella cremazione si ha produzione di inquinanti atmosferici, in particolare: polvere, monossido di carbonio, ossidi di azoto e zolfo, composti organici volatili, composti inorganici del cloro e del fluoro e metalli pesanti. Inoltre durante il processo di incenerimento si producono rifiuti speciali che vanno smaltiti in discariche autorizzate in conformità alle norme di legge.
Quindi il Partito Democratico locale chiede al Sindaco una discussione seria e serena sulla realizzazione e sulle dimensioni di un forno crematorio, visto che il cimitero comunale è a ridosso non solo delle abitazioni, ma addirittura a poche centinaia di metri dal centro storico ed ad un chilometro da un importante centro termale come Santa Lucia; inoltre è necessario anche di un regolamento di vigilanza sulla sua conduzione, senza creare attese illusorie nei cittadini, garantendone la qualità ambientale.
L'Area Vasta 3 ha aggiudicato i lavori, per 80.000€, di messa a norma dell'elisuperficie adiacente all'ospedale di Civitanova Marche. Lavori che termineranno entro il mese di marzo e che serviranno per consentire anche il volo notturno.
“Davvero una bella notizia, è l'ultimo tassello necessario a perfezionare una infrastruttura fondamentale per il territorio”, ha affermato il consigliere di minoranza al comune di Civitanova, ed ex presidente della Provincia, Giulio Silenzi.
“Fu grazie allo stanziamento di una parte dell'avanzo di bilancio 2008 (circa 150 mila euro) che, come Provincia di Macerata, riuscimmo a realizzarla.
Già da allora – continua Silenzi - la progettazione dell'elisuperficie aveva previsto il volo notturno, ma la Regione Marche non era ancora in possesso della relativa autorizzazione; ora, in seguito alla programmazione sanitaria che prevede la concentrazione dei traumi maggiori all'Ospedale Regionale di Torrette, e con le mutate esigenze di protezione civile legate al terremoto, la Regione ha ottenuto l'autorizzazione al volo notturno e di conseguenza ha disposto la messa a norma delle piste esistenti e la costruzione di nuove.
In questi anni l'utilizzo dell'elisuperficie di Civitanova è stato notevole e di gran lunga superiore alle previsioni, in particolare per le esigenze sanitarie, perché permette di raggiungere in soli 15 minuti l'Ospedale di Torrette dove tanti sono stati, e purtroppo saranno, i pazienti critici o traumatizzati trasportati una volta stabilizzati presso l'ospedale di Civitanova. Pazienti per i quali il fattore tempo è determinante per la stessa sopravvivenza”.
L'apertura ufficiale della stagione turistica 2020 a Civitanova è prevista il 29 febbraio e chiuderà il 29 settembre con facoltà di proroga al primo novembre.
Gli oltre 100 operatori balneari della provincia di Macerata hanno provveduto a eleggere il nuovo presidente dell’Abat: Mara Petrelli dello stabilimento Lido Cristallo.
Mara Petrelli è la vedova del compianto Claudio Pini, morto a 57 anni meno di un anno fa, operatore che ha dato molto alla categoria: presidente Abat, consigliere nazionale e coordinatore regionale del Sindacato balneari (Sib), fondatore e direttore dell’associazione di soccorso a mare (Csla). Mara gli è stata sempre al fianco anche nello svolgimento delle sue mansioni e si è occupata della parte tecnico-amministrativa della categoria. Adesso intraprende perciò questo percorso continuativo anche ricordando l'opera del marito.
A Civitanova, vista la complessità del litorale e le diverse esigenze operative, sono stati nominati anche i referenti di settore: Giacomo Mantovani per il lungomare sud, Giuseppe Calza per il lungomare centro e Gianni Lorenzetti per il lungomare nord.
L’assemblea ha inoltre eletto i referenti delle tre città costiere: Christian Gambelli per Porto Recanati, Giuseppe Carbone per Porto Potenza e Marco Scarpetta per Civitanova, collaboratore storico di Claudio Pini e vicepresidente Abat.
A Mara Petrelli, quindi, il compito di rappresentare la categoria della provincia in un momento non facile, in un periodo strategico in cui il fenomeno turistico-balneare e commerciale appare in crescita come confermato dai dati dell'anno 2019, non soltanto per il naturale rilancio legato alla velocizzazione dei collegamenti con l’Umbria, ma anche per la visibilità che finalmente viene assicurata alla nostra regione, e il maggiore richiamo che essa potrà esercitare dopo gli anni di silenzio.
"C’è molto lavoro da fare – commenta la sua nomina Mara Petrelli – per essere pronti e affrontare le novità che sicuramente non mancheranno, in un futuro dove la tecnologia va avanti a passi da gigante. Ma soprattutto c’è da creare il gruppo. Se si lavora insieme, qualsiasi risultato può essere conseguito.
Aggiunge – L’obiettivo principale è di portare il maggior numero di turisti possibile sulla nostra costa, e accoglierli nel migliore dei modi nelle nostre strutture e grazie alle nostre iniziative. Da qui l’importanza di creare rapporti costruttivi con le istituzioni, non solo locali, ma anche nazionali".
L’11 Febbraio ,come ogni anno, ricorre l’anniversario della prima apparizione della Madonna di Lourdes a Bernadette avvenuta nel 1858. Da allora Lourdes è diventata mèta di milioni di pellegrini molti dei quali malati che vanno nella cittadina francese per impetrare grazie alla Madonna spesso accompagnati dall’Associazione U.N.I.T.A.L.S.I.
La Giornata Mondiale del Malato, di cui quest’anno ricorre il 28° anniversario, fu istituita il 13 Maggio 1992 dal papa San Giovanni Paolo II ed a partire dal 1993 ha assunto anche il carattere di “momento speciale di preghiera e di condivisione, di offerta della sofferenza”.
La Sottosezione Locale dell’Unitalsi di Recanati celebrerà la Giornata Mondiale del Malato Domenica 16 Febbraio 2020 con una Santa Messa alle ore 11,15 alla Chiesa “Cristo Redentore” di Recanati presieduta dal Parroco Don David Malavè con la presenza del personale volontario, a cui seguirà un momento conviviale al Ristorante “Villa Anton” di Recanati, dove ci ritroveremo per festeggiarli – dice la Presidente Pina Maracci dell’Unitalsi Recanati – e per ricordare questa giornata così speciale con la consapevolezza che loro meritano di essere festeggiati tutti i giorni e con un impegno ben preciso: servire il malato con dedizione, amore e tenerezza,in una parola, con la sapienza del cuore.
Chiuse le indagini sullo scandalo appalti e subappalti delle Sae nelle Marche. Il sostituto procuratore di Ancona Irene Bilotta ha inviato il relativo avviso a 35 indagati tra persone e aziende, compreso il Consorzio Arcale che aveva vinto l’appalto relativo alla costruzione delle Soluzioni Abitative di Emergenza.Tra loro dirigenti, funzionari regionali e dell'Erap, imprenditori e reti di imprese. Abuso d'ufficio, truffa e falso i reati ipotizzati. Nei lavori sarebbero state impiegate anche ditte non in possesso della certificazione antimafia.
Dall’indagine scattata nel 2017 e nel luglio del 2018 erano emersi i nomi dei primi indagati. Coinvolti i dipendenti regionali che si erano occupati della procedura d’appalto che aveva portato all’assegnazione delle ditte incaricate di realizzare i moduli abitativi.
Il Nucleo di polizia economica finanziaria della Guardia di finanza aveva effettuato una serie di perquisizioni e sequestri negli uffici della Protezione civile e dell’Erap, su richiesta della Dda. I finanzieri avevano sequestrato diversi supporti informatici, a partire dai computer, e scatoloni di documentazione scritta. Successivamente sequestri e perquisizioni erano stati fatti anche nelle abitazioni di residenza degli indagati.Il materiale prelevato fa riferimento agli ultimi due anni. All'attenzione dei finanzieri tutta la documentazione e il materiale informatico relativo alle procedure di appalto e subappalto relative alle Sae.
Tutti gli indagati stanno ricevendo in questi giorni l'avviso di conclusione delle indagini e avranno 20 giorni di tempo per presentare memorie difensive o chiedere di essere interrogati.
Il 19 febbraio per Talk serata evento al Circolo di Lettura e Conversazione di Recanati festeggia il cantautore Fabrizio De Andrè.
Il 18 febbraio 1940, è infatti un giorno che la cultura non può dimenticare: 80 anni fa, il 18 febbraio 1940, nasceva a Pegli uno dei più grandi personaggi che hanno fatto la storia della musica, Fabrizio De André.
L’Associazione lo Specchio, nell’ambito della rassegna “Talk conversazioni letterarie per autori indipendenti”, e il gruppo folk dei Sambene, mercoledì 19 febbraio alle ore 21,30, celebreranno Faber con un evento, organizzato in collaborazione con il Circolo di Lettura e Conversazione di Recanati.
Un evento per vivere Fabrizio, non una semplice commemorazione, il modo che l’associazione culturale intende proporre, un contenitore dei ricordi, della musica e della poesia legata a questo grande cantautore che ha emozionato, e continua a emozionare, intere generazioni, in Italia e nel mondo.
Il cuore dell’evento delle ore 21,30 nel Circolo di lettura e conversazione sarà la presentazione dell’album “I Sambene cantano De André. Di signori distratti, blasfemi e spose bambine” album del gruppo folk marchigiano omaggio al cantautore che più ha influenzato la formazione dell’ensemble.
Impreziosisce il progetto l’attrice Patrizia Giardini che porterà un ricordo di Fabrizio e non saranno escluse improvvisazioni musicali.
L’ingresso al Circolo di Lettura e Conversazione sarà libero.
Confindustria Macerata esprime forte preoccupazione per il danno all’economia mondiale e nazionale legato alle conseguenze dell’epidemia del Coranavirus.
La fiera “Ambiente Francoforte” che si è tenuta dal 7 all'11 febbraio 2020 ha confermato quanto l’apprensione sia giustificata, in quanto si è rilevato un calo di visitatori importante, in alcuni padiglioni del 25% in altri addirittura del 50%, buyers del Nord America hanno disdetto gli appuntamenti e così molti altri proveniente dall’area Overseas o da anche Paesi europei persino dalla stessa Germania che ospitava l’evento.Questo nonostante siano state messe in atto tutte le misure precauzionali sia all’interno della Fiera che negli aeroporti.
Ma non preoccupa solo la mancata affluenza alla Fiera di Francoforte ma la tendenza che si sta delineando, è stata cancellata ad esempio un importante fiera: il Mobile World Congress di Barcellona (in programma dal 24 al 27 febbraio), fiera mondiale che non era stata mai annullata in 33 anni, erano attesi 2800 espositori. L’appuntamento è stato cancellato non solo per la preoccupazione della diffusione della malattia ma anche per la defezione dei marchi maggiori che dovevano partecipare e per il rischio altissimo dell’assenza di visitatori come è capitato a Francoforte. Fortissime sono le probabilità inoltre che segua la stessa sorte, cioè di essere annullata, la China Import and Export Fair (Fiera di Canton), è la fiera più antica e rappresentativa della Cina che dal 1957 si tiene ogni primavera ed autunno appunto a Canton. Inoltre Confindustria teme che appuntamenti futuri di Fiere che sono confermati, come il Micam che inizia domenica o il Salone del Mobile (21-26 aprile a Milano) possano replicare la scarsa affluenza dei visitatori. Di certo l’impatto economico di cancellazioni delle Fiere è drammatico e non semplice da gestire per le aziende che per partecipare sostengono costi elevati, oltre a ciò questi appuntamenti sono importanti vetrine per ogni impresa, per incontrare i buyers che hanno la possibilità di verificare dal vivo la qualità dei prodotti e le numerose innovazioni e la ricerca continua delle nostra Industria.
E’ tutto un sistema economico che sta pericolosamente traballando e per una causa che non era assolutamente prevedibile e che rischia di mettere a dura prova le imprese e tutta l’economia del Paese. La probabile assenza di visitatori/buyers alle Fiere, il danno di quelle annullate, il blocco delle forniture, lo stop del turismo sono solo alcuni degli esempi che mettono in serio pericolo tutto il nostro sistema economico che ha verso e con la Cina un mercato di eccellenza e di beni di lusso.Tenendo conto poi che la Cina ha visto negli ultimi dieci anni il PIL sempre in crescita e rappresenta la seconda economia più forte del mondo.E’ una Cina deserta quella odierna nelle strade come nei luoghi pubblici, grande parte della produzione è ferma, alcune fabbriche riprenderanno a marzo, negli uffici si lavora con la mascherina ed in condizioni veramente impossibili.Confindustria come sempre sostiene ed accompagna le imprese in particolare nelle fasi di criticità, ritiene però indispensabile un intervento politico, con provvedimenti eccezionali (come capita per il sisma o altri fenomeni distruttivi non ipotizzabili) per fare in modo che le industrie possano affrontare e superare questo gravissimo momento congiunturale, che mette a rischio seriamente tutto un sistema economico del Paese.
E' notizia di ieri la nomina di Giovanni Legnini come nuovo cammissario straordinario per la ricostruzione post-sisma dopo il lavoro svolto dall'uscente Piero Farabolli. Si tratta del quarto commissario nominato negli ultimi 3 anni e mezzo che si troverà ad affrontare una situazione di stallo per quanto riguarda i lavori di ricostruzione, con tante situazioni ancora ferme al palo come confermano alcuni dei sindaci dei paesi del createre che hanno commentato così l'insediamento di Legnini.
Mauro Falcucci - sindaco di Castel Sant’Angelo sul Nera: “ Immagino che il dott.Legnini, considerata la sua precedente esperienza come consigliere regionale in Abruzzo, già conosca, anche se in forma indiretta, le problematiche di un post-sisma quindi sarà interessante vedere quale sarà la sua prima iniziativa - esordisce Falcucci - essendo una commissario straordinario c’è anche da capire se questo termine comporta poteri diversi dall’ordinario ma a parer mio la cosa più urgente su cui dovrà subito mettere mano è quella di sistemare al più presto la questione del personale. Se non si stabilizza questo aspetto nel pieno rispetto delle regole qualsiasi iniziativa che si vorrà intraprendere porterà ad un nulla di fatto come risultato e dico questo a nome di tutti quei piccoli comuni che sono stati distrutti dal sisma. Ogni qualvolta c’è un nuovo commissario noi aspettiamo sempre fiduciosi che le cose possano cambiare ma ora è lui che ci deve dare prova di come intende agire perché i quattro commissari che si sono susseguiti negli ultimi anni, denotano una mancanza di continuità sul lavoro che c’è da fare in queste zone, per questo mi auguro che sia un commissario veramente operativo in quanto noi siamo sempre gli stessi ma sono sempre loro che cambiano”
Pietro Ciecoli - sindaco di Montecavallo: “ La nomina del nuovo commissario era un già nell’aria e quindi ora mi auguro che al dott. Legnini sia stata data l’autonomia e di conseguenza il portafoglio necessario per gestire tutta la struttura perché altrimenti il suo lavoro non sarà tanto diverso da quello fatto dai suoi predecessori, visto e considerato che parliamo sempre di una carica il cui mandato scadrà a fine anno – spiega Ciecoli - se non gli sarà dato il potere politico necessario per prendere decisioni rimarremo sempre fermi in quanto la situazione nelle nostre zone si aggrava ogni giorno che passa. Senza dubbio c'è inoltre bisogno di controllare i lavori durante il loro svolgimento e fine dopodiché chi ha sbagliato pagherà, non come è stato fatto fino ad ora e cioè in maniera preventiva rischiando di bloccare tutto senza poi considerare i filoni di spese pazze che sono state fatte alle quali nessuno ha mai posto un controllo. Dal nuovo commissario mi aspetto una scossa forte in questo senso, coinvolgendo magari di più i sindaci dei comuni del cratere e i componenti Regione, ma sinceramente ho qualche perplessità perché negli ultimi anni, al di là dei colori politici che ci governano, ne abbiamo viste veramente di cotte e di crude”
Mario Baroni - sindaco di Muccia: “ Negli ultimi 3 anni e mezzo sono arrivati 4 commissari diversi e questo mi lascia molto perplesso sulla volontà di ricostruire - chiosa Baroni- ora è il turno del dott.Legnini, di cui non metto assolutamente in dubbio le qualità considerando il suo bagaglio di esperienze, ma quello di cui si deve rendere conto immediatamente è che qui siamo ancora ad un punto zero e di lavoro da fare ce n'è veramente tanto. Spero che i tempi siano più brevi, ma secondo me passeranno almeno altri 4-5 mesi solamente per capire da dove iniziare a metter mano. Auguro al nuovo commissario un buon lavoro ma è lampante che per quanto riguarda il suo ruolo, il fattore che in questi anni è venuto più a mancare è stato quello della continuità perché tutti i commissari che si sono susseguiti hanno dovuto sempre ricominciare dall’inizio e tutto ciò non ha fatto altro che ritardare i tempi dei lavori per la ricostruzione. Il dott. Legnini inoltre dovrà fare chiarezza su diverse cose come ad esempio la programmazione dei lavori per le opere pubbliche, le cui garaedi assegnazione corrispondono ad un iter lungo due anni e questo non è accettabile per un comune come il nostro che necessita di interventi immediati. La continuità dei lavori comunque rimane la cosa più importante perché se viene a mancare è inutile aspettarsi qualcosa di positivo”.
“Tante parole, incontri, convocazioni a “Palazzo”, passerelle, promesse, ma fatti nulla. A distanza di quasi 4 anni dalla prima scossa di terremoto dell’agosto del 2016, che ha letteralmente messo in ginocchio gran parte del centro Italia, le cose fatte in questi territori colpiti dal sisma, a parte le SAE con tutti gli enormi difetti che più volte sono stati denunciati, provengono praticamente solo dalle donazioni e dal buon cuore dei cittadini”. È la forte denuncia del sindaco di Caldarola Luca Maria Giuseppetti che, facendo leva anche sull’orgoglio dei suoi colleghi sindaci, fa il punto della situazione relativa al terremoto e li invita ancora una volta a rimettere le deleghe.
“Nonostante le tante richieste di delineare una strada preferenziale per i Comuni maggiormente colpiti dal terremoto che hanno bisogno di un veloce ritorno alla normalità, gli amministratori hanno purtroppo dovuto arrendersi alla mancanza di volontà da parte del Governo. Decreto dopo decreto- continua Giuseppetti - le necessità delle zone terremotate sono state inserite in Commi relativi ad altre emergenze, prima Catania, poi il ponte Morandi, il terremoto di Ischia. Per queste situazioni sono state studiate delle norme ad hoc per accelerare il ritorno alla normalità, ma una progettazione specifica per i territori del centro Italia non è mai stata ipotizzata, si continua a valutare la ricostruzione con norme ordinarie in una situazione assolutamente straordinaria.
Una situazione di avvilimento e un senso di abbandono che levano la dignità ai cittadini e la forza di lottare agli Amministratori, da sempre in prima linea per tentare di dare risposte che non hanno, costretti ogni giorno a ripetere che manca la volontà dall'alto”.
A distanza di quasi 4 anni dal terremoto nessuno sa che strada prendere, i Commissari Straordinari non sono stati in grado di far partire la ricostruzione e ogni volta che c'è una riunione con delle proposte dei Sindaci, anche per mezzo dell'Anci, l’Associazione Nazionale dei Comuni italiani, si sono visti bocciare circa l’80% delle richieste.
Ne è dimostrazione la desolante foto della Camera che a novembre scorso ha fatto il giro dei social, con soli 6 deputati presenti e in cui di lì a poco sarebbero stati discussi importanti argomenti relativi a possibili soluzioni per una ricostruzione ancora inesistente.
“Questo senso di abbandono vogliono trasmetterlo anche al territorio probabilmente, convincendo gli abitanti dei bellissimi ma piccolissimi Borghi del Centro Italia di montagna ad abbandonarli in favore delle più grandi metropoli e zone rivierasche, senza valutare però i futuri, ma non troppo lontani, risvolti che potrebbero avere queste decisioni. L'abbandono delle zone montane e rurali porta a problematiche ambientali con criticità non solo nelle stesse montagne ma, a caduta, anche lungo le coste. La mancanza di manutenzione ai campi diventati incolti porta a dissesti idrogeologici e alluvioni che si riversano a valle, per non parlare delle incapacità strutturali che le stesse città rivierasche dimostrano quotidianamente, mai al passo con l'aumento del numero e delle esigenze dei cittadini. Un buon governante deve essere in grado di prevedere e prevenire ogni possibile sviluppo, ma come sempre si preferisce cavalcare il consenso e godere dei successi del momento in prospettiva delle prossime elezioni politiche, amministrative o comunali. Ma non è onesto che i cittadini subiscano sulla loro pelle le dinamiche politiche e partitiche”, accusa Giuseppetti che rilancia: “è per questo che mi sento di fare un forte appello ai miei colleghi amministratori, anche di paesi meno danneggiati ma con più abitanti, è necessario dare un segnale di rottura. Non serve più a nulla andare a protestare a Roma, dobbiamo rimettere le fasce così come avevo proposto anche un paio di anni fa. Dobbiamo dimetterci tutti insieme dai nostri ruoli di Amministratori, non riesco proprio a capire cosa stiamo aspettando ancora, quanto ancora dobbiamo essere umiliati noi e i cittadini del centro Italia.
Solo rimettendo le deleghe facciamo veramente capire che non siamo dei pupazzi nelle mani di politici che hanno altri interessi, anche più effimeri, della vita dei nostri concittadini".
Il territorio ha bisogno di certezze, di una zona franca a largo respiro e non rinnovata di anno in anno allo scadere dei termini, chi investe su queste zone deve sapere che è sostenuto economicamente da chi crede che le aree terremotate siano ancora valide e meritevoli di una nuova vita. I cittadini che hanno abbandonato le loro case devono poter programmare un ritorno certo prima che si adattino ad una vita lontana dalle loro radici, chi invece è rimasto, seppur con enormi disagi e grande coraggio, deve pensare che nel giro di qualche anno, e non di qualche decennio, riavrà la sua vita come prima, in una zona sì sismica, ma con le dovute accortezze, comunque in uno dei territori più belli d’Italia.
“Non capisco perché le ordinanze e i decreti adottati con il terremoto del ‘97 - prosegue Giuseppetti - siano stati tutti stralciati in favore di nuove norme ingarbugliate, con procedure farraginose che stanno rendendo la ricostruzione praticamente impossibile.
Così facendo agli anziani stiamo rendendo difficili e umilianti gli ultimi anni della loro vita e ai giovani stiamo rubando il futuro nei paesi in cui sono nati e cresciuti. È una grande vergogna e qualcuno prima o poi dovrà rendere conto di quanto non si sta facendo per questo territorio.” Conclude il Sindaco di Caldarola Luca Maria Giuseppetti.
“Proprio ieri abbiamo accolto con grande soddisfazione la notizia da parte del Commissario uscente di una serie di ordinanze che mettono a sistema il cambio di normative adottate dal nostro Governo per invertire l’ormai tragica situazione della ricostruzione. Un compito non facile in venti mesi di governo per sistemare la mala gestione dei due anni che lo hanno preceduto”. Ad affermarlo, in una nota, sono i parlamentari marchigiani del Movimento 5 Stelle, i quali commentano l’operato del commissario alla Ricostruzione uscente Piero Farabollini.
"Farabollini – continuano i parlamentari nella nota - ha annunciato ieri l’approvazione dell’ordinanza sull'autocertificazione, che darà uno sprint alla ricostruzione privata, la strutturazione del nuovo Comitato tecnico-scientifico e l'ordinanza “omnibus” che regolamenta le maggiorazioni per le murature, i cosiddetti muri a sacco tecnica edilizia caratteristica delle nostre zone. Poi altri interventi: l’incremento del compenso per la realizzazione dei piani attuativi; l’alienazione del diritto sull’immobile; l’acquisto del terreno per le opere pubbliche; il pagamento degli oneri di occupazione del suolo che saranno ricompresi nel contributo; l'aumento delle relazioni specialistiche e i nuovi scaglioni per la retribuzione delle spese tecniche ai professionisti.
Non è stato facile rimodernare il tessuto normativo che ci siamo trovati di fronte e va dato atto al commissario uscente che proprio ora si stava iniziando ad invertire la marcia. A testa bassa, magari tagliando qualche nastro in meno dei suoi predecessori, il professor Farabollini ha lavorato per arrivare a questo punto”.
“Ora – proseguono - tutto questo lavoro di cui si inizieranno a vedere i primi frutti nei prossimi mesi passerà nelle mani del nuovo Commissario. Proprio ieri abbiamo appreso la notizia che Giuseppe Conte ha firmato la nomina di Giovanni Legnini a nuovo commissario alla ricostruzione delle aree terremotate. Come portavoce del Movimento 5 Stelle nelle Marche prendiamo atto della scelta effettuata e continueremo come sempre a collaborare per il bene dei cittadini terremotati. Al neo-commissario auguriamo buon lavoro. Ci è anche giunta notizia di una convocazione a brevissimo da parte dello stesso Legnini per iniziare una stretta interazione. Sappiamo che il territorio necessita di un’accelerazione degli interventi e la messa in capo delle misure sopra citate, per non rischiare che rimangano parole al vento qualora la ricostruzione non dovesse procedere con ritmi sostenuti. Ringraziamo di nuovo professor Farabollini per l’impegno profuso in un compito di una complessità estrema e di non facile risolutezza” - concludono i parlamentari marchigiani pentastellati.
Si è spento questa mattina all'età di 93 presso l'Ospedale di Camerino, dove era ricoverato da alcuni giorni, don Quinto Martella.
Personaggio di rilievo alll'intervo della dioecesi di Camerino- San Serverino, don Quinto aveva anche ricorperto il ruolo di insegnante prima e rettore poi del seminario diocesano dal 1957 al 1968 oltre ad essere per molti anni il parroco della chiesa di Santa Maria in Via. Ordianto presbitero nel 1949 proprio lo scorso anno ha festeggiato i suoi 70 anni di vita ecclesiale.
I funerali saranno celebrati domani 16 Febbario,ore 15:30, nella chiesa di Vallicelle a Camerino.
"In considerazione della proroga dello stato di emergenza in conseguenza degli eccezionali eventi sismici che hanno colpito il territorio delle Regioni Lazio, Marche, Umbria ed Abruzzo dal 24 agosto 2016", il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte "ha nominato, in data odierna, con proprio decreto, l'avv. Giovanni Legnini Commissario straordinario per la ricostruzione". E' quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi. L'incarico durerà fino alla fine 2020.
A Piero Farabollini vanno "i ringraziamenti della Presidenza del Consiglio per il lavoro svolto", si legge ancora nella nota.
Legnini, di origini abruzzesi, è stato vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura.
Oggi, 14 febbraio, è stato l'ultimo giorno di lavoro per Leonardo Corneli, assistente giudiziario che per tantissimi anni si è occupato della ricezione atti presso la Cancelleria civile. Per lui è arrivato il momento di godere della meritata pensione.
"Un collega esemplare - riferiscono tutti i dipendenti dell'ufficio del Giudice di Pace di Macerata, che ci tengono a salutarlo e ringraziarlo calorosamente -, sempre disponibile con tutti, avvocati e colleghi, anche oltre il dovuto. Da lunedì mancherà una colonna portante nel nostro ufficio".
Il Centro per la Famiglia “Famiglie al Centro” promosso dall’Amministrazione Comunale – Assessorato alla famiglia e dall’ATS14 con la collaborazione dell’asp Paolo Ricci è giunto al suo primo anno di attività e festeggia in grande con un Carnevale inclusivo.
Il Carnevale del 2019 era stata l'occasione di inaugurare gli appuntamenti del Centro con il laboratorio “Maninmaschera” che aveva subito richiamato moltissime persone. Da lì, per un intero anno, il Centro per la Famiglia è stato luogo di incontro e condivisione di esperienze per i grandi ed i piccoli, con tante attività, sempre gratuite, per tutte i membri dei nuclei familiari. L’evento, in maschera, avrà luogo giovedì 20 febbraio 2020 alle ore 17 presso l’Auditorium San Paolo a Civitanova Marche Alta. È prevista la presenza di assistenti alla comunicazione che saranno a disposizione dei bambini non udenti e delle loro famiglie.
"Siamo molto felici di poter presentare questa iniziativa che abbiamo fortemente voluto - commenta l'assessore alle politiche sociali e famiglia Barbara Capponi - L'idea è nata dal confronto con Ens di creare una occasione adatta ai bambini sordi ma adatta ad accogliere tutti, favorendo l'inclusione e lo scambio reciproco. Molto importante è la presenza di Mago Andrew che col suo straordinario talento sa anche far passare il messaggio della diverse abilità con grande naturalezza. Civitanova città con l'infanzia è anche questo".
Il centro per la famiglia, fortemente voluto dall'assessorato, ha visto solo nel primo anno decine di famiglie rispondere alle molteplici iniziative: più di 10 per il gruppo delle neomamme e ben 50 per il mercoledì dei piccoli. Spazi dedicati anche ad una decina di famiglie adottive o affidatarie, e le iniziative anche per sostenere e offrire possibilità di svago gratuito alle famiglie nel weekend,come la seguitissima pet therapy che ha visto già solo al primo lancio al centro circa 20 famiglie incontrarsi da ottobre a dicembre la domenica con i cani e gli addestratori.
Quest’anno, per il Carnevale 2020, l'Assessorato alla Famiglia, alla Comunità e all'Istruzione del Comune di Civitanova Marche propone quindi un momento di festa inclusivo, nel pomeriggio del “giovedì grasso”, con lo spettacolo di magia del Mago Andrew , il quale nasce a Fossombrone il 31 Luglio 1973, audioleso.
Tuttavia l’interesse per la magia, conosciuta da bambino con un gioco di prestigio che gli venne regalato da uno zio, gli ha dato la forza di continuare e lo spirito giusto per proseguire lungo una strada lunga e tortuosa ed arrivare a gestire degli spettacoli di vero effetto e vincere ambitissimi premi, come il campionato mondiale maghi sordi, a Lipsia nel 2004 e San Pietroburgo nel 2006.
Il Centro per la Famiglia "Famiglie al Centro", gestito dall'ASP Paolo Ricci, ha collaborato, per questa occasione speciale, con l'ENS (Ente Nazionale Sordi) e con l'Oratorio della Parrocchia San Paolo. Tutti gli operatori, e naturalmente il Mago Andrew, aspettano i bambini dai 2 ai 10 anni ed i loro genitori per festeggiare insieme il Carnevale, con uno spettacolo per tutta la famiglia e per tutta la comunità.
La presidente dell'ENS provincia Macerata Lucia Maran dichiara: “Tutto il Consiglio prov.le Ens Sez. di Macerata è veramente lieto di collaborare con l'amministrazione per far partecipare i bambini sordi di tutta la provincia a un evento così bello e divertente. Per i bambini sordi sono occasioni rilassanti e tranquille che favoriscono lo scambio comunicativo poiché c’è la volontà di formare un ambiente accogliente e di superare le barriere comunicative attraverso azioni inclusive".
Continua la presidente: "Confidiamo che la collaborazione non si fermi qui, anzi vada oltre, nel senso che non si limiti agli eventi di festa ma includa vari ambiti di vita quotidiana: la scuola, il lavoro e altri momenti di vera esigenza per tutte le persone sorde a seconda dei vari contesti come il servizio di interpretariato, il servizio di assistenza alla comunicazione di sempre maggior livello. Con la comprensione, la chiarezza e la realizzazione di richieste si arriva a delle buone conquiste!".
Grande soddisfazione anche del presidente dell' asp Paolo Ricci Agostino Basile per questa iniziativa inclusiva, che si inserisce tra le tante sinergie tra amministrazione ed ente a favore delle famiglie e con un occhio sempre attento alla disabilità.
Per essere sempre aggiornati sulle attività promosse basta seguire la pagina Facebook “Centro per la Famiglia Civitanova Marche” e chiamare lo 0733/78361 per assicurarsi un posto alle iniziative sempre completamente gratuite.