Tolentino, il PD chiede al Sindaco regolamentazione per la costruzione di un forno crematorio
il forno crematorio di Tolentino dovrebbe essere fatto nei pressi del cimitero, secondo l’intendimento dell’Amministrazione comunale. L’argomento suscita interesse pubblico in quanto sempre più persone dichiarano di poter fruire della cremazione, dopo la propria morte.
In Italia negli ultimi 10 anni il trend della cremazione è in aumento, in quanto un italiano su quattro la sceglie. La cremazione ha alcuni vantaggi, quali una visibile riduzione del suolo dedicato allo spazio cimiteriale, ma anche svantaggi, in quanto essa avviene in un forno con temperature che si aggirano intorno a 900-1000 gradi. La legislazione italiana non consente che le ceneri vengano disperse, né che l’urna possa essere conservata in luogo diverso da un cimitero.
In Italia non esiste una norma unitaria che disciplini l’installazione degli impianti di cremazione e le loro conseguenti emissioni; ogni Regione o Provincia stabilisce limiti specifici in relazione alla localizzazione dell’impianto ed alla tecnologia adottata.
Quanto all’ubicazione dei forni, il DPR 285/1990 ‘Approvazione del regolamento di polizia mortuaria’ stabilisce (all’art. 78) che questi siano costruiti nei cimiteri e che il progetto di costruzione debba essere corredato da una relazione nella quale vengano illustrate le caratteristiche ambientali del sito, le caratteristiche tecnico-sanitarie dell’impianto e i sistemi di tutela dell’aria dagli inquinamenti.
I cimiteri in base all’art. 338 del Regio Decreto 1265/1934 ‘testo unico delle leggi sanitarie’ (modificato dall’art. 4 della Legge 130/2001) devono essere distanti almeno 200 metri dai centri abitati (tranne il caso di cimiteri di urne) ed è vietato costruire intorno agli stessi nuovi edifici e ampliare quelli preesistenti entro il raggio di 200 metri. D’altronde il Codice della strada (art.3 punto 8 del D.Lgs 285/1992) definisce un centro abitato come ‘insieme di edifici, delimitato lungo le vie di accesso dagli appositi segnali di inizio e fine. Per insieme di edifici si intende un raggruppamento continuo, ancorché intervallato da strade, piazze, giardini o simili, costituito da non meno di 25 fabbricati e da aree di uso pubblico con accessi veicolari o pedonali sulla strada’.
Inoltre il principale impatto ambientale di questo tipo di impianti riguarda l’aria, come si può evincere dal sito dell’Arpat della Toscana, poiché nella cremazione si ha produzione di inquinanti atmosferici, in particolare: polvere, monossido di carbonio, ossidi di azoto e zolfo, composti organici volatili, composti inorganici del cloro e del fluoro e metalli pesanti. Inoltre durante il processo di incenerimento si producono rifiuti speciali che vanno smaltiti in discariche autorizzate in conformità alle norme di legge.
Quindi il Partito Democratico locale chiede al Sindaco una discussione seria e serena sulla realizzazione e sulle dimensioni di un forno crematorio, visto che il cimitero comunale è a ridosso non solo delle abitazioni, ma addirittura a poche centinaia di metri dal centro storico ed ad un chilometro da un importante centro termale come Santa Lucia; inoltre è necessario anche di un regolamento di vigilanza sulla sua conduzione, senza creare attese illusorie nei cittadini, garantendone la qualità ambientale.
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