Conclusi i lavori per il “Quartiere delle Associazioni” promosso da Associazione Iononcrollo ODV nata a Camerino a seguito degli eventi sismici di ottobre 2016 per volontà di un gruppo di giovani per dare inizialmente supporto alle attività emergenziali del post sisma e ancora attiva, oggi, per contribuire alla ricostruzione fisica, economica, sociale e culturale, del territorio montano promuovendo ogni iniziativa necessaria ed utile a tali fini.
Il progetto denominato “Il Quartiere delle Associazioni” ha infatti come obiettivo quello di creare spazi di aggregazione per le Associazioni di Camerino e per gli abitanti dei nuovi quartieri S.A.E. nella zona Cortine (fonti San Venanzio).
“Dopo tre anni, dice Claudio Cingolani presidente di Associazioni Iononcrollo ODV, siamo finalmente riusciti a terminare i lavori; è stato un periodo intenso perché gestire un cantiere è un impegno importante e continuo, in più abbiamo attraversato le difficoltà del covid e dell’aumento dei costi del materiale, ma nonostante gli ostacoli siamo comunque riusciti a completare questo importante progetto per la comunità e mantenere la nostra promessa”
Il progetto è composto da due strutture, in legno, di 150mq ognuna più uno spazio esterno; la prima struttura, più a valle ha la funzione di centro polifunzionale e la seconda struttura più a monte è divisa in 6 stanze per le attività delle associazioni del territorio.
Le associazioni, quali l’A.G.E.S.C.I. Ass.ne guide e Scout d’Italia Camerino1; ASD Barbara Carboni, circolo scacchi e dama; Cappella musicale del Duomo Coro Universitario; ARCHEOCLUB ITALIA, sezione di Camerino; Circolo Fotografico “Progetto Immagine”; AVIS Frecceazzurre (gran fondo terre dei Varano); AVULSS sezione di Camerino; Il Cile nelle Marche; CURC Circolo Ricreativo Universitario Camerte; GAS di Montagna; CAI sezione di Camerino; CIF sezione di Camerino; Soc. Operaia Mutuo Soccorso (circolo degli anziani via Vergelli); AIDO sezione di Camerino, C.U.S. Camerino, hanno sin dall’inizio partecipato alla raccolta fondi e partecipato alle tante iniziative in un clima di fattiva collaborazione.
“l’idea del Quartiere delle Associazioni, continua Cingolani, nasce nei giorni successivi al terremoto, insieme a molte associazioni di Camerino e del territorio che hanno contribuito alla raccolta fondi e si sono unite per promuovere questo progetto. Sono stati anni di condivisione e di progettualità, è stata una esperienza particolare e vincente, a dimostrazione che unendo le forze, anche partendo dal nulla, si possono raggiungere obiettivi più grandi.”
Parcheggi ed aree esterne completano il progetto, in armonia con la nuova area nata alle Cortine e altri ampliamenti e miglioramenti, in particolare per l’esterno sono previsti in futuro.
“Dopo la chiusura lavori il primo obiettivo è quello di vivere il “Quartiere delle associazioni” il sogno è quello di vedere queste strutture sempre piene ed attive, cuore pulsante delle attività delle associazioni Camerti. L’esterno è ben rifinito e pulito, abbiamo in programma a settembre di piantare piante adatte al territorio, per creare ambienti di riposo, ombreggiati e realizzare il prato nello spazio fra le due strutture. Uno spazio che non si ferma, mai statico ma in continua evoluzione, per questo abbiamo sempre, ed oggi più che mai, bisogno dell’aiuto di tutti, manuale ed economico per rendere questo spazio sempre accogliente e pulito”.
Il progetto è stato da sempre sostenuto dal Comune di Camerino, che ha messo a disposizione l’area in località cortine ampliamento e che ha contribuito economicamente alla realizzazione dello stesso:
“La mia soddisfazione nel vedere completata l’ulteriore opera iniziata proprio nei mesi post-sisma 2016, dove il sottoscritto faceva parte come vice sindaco dell’amministrazione guidata da Gianluca Pasqui, e poterla inaugurare, insieme al presidente Claudio Cingolani, come sindaco di Camerino è sicuramente grandissima perché per un amministratore non c’è cosa più bella che vedere concretizzata la propria azione amministrativa. Un enorme grazie all’Associazione IoNonCrollo e a tutti i volontari che si sono impegnati sia nella collaborazione durante le prime ore dell’emergenza sia per l’impegno e la caparbietà messi nella realizzazione di quest’opera. L’altro grande ringraziamento va ai tanti donatori che hanno creduto nel progetto. Un’opera questa che va a colmare un vuoto di spazi che si era creato a causa dei danni del sisma, ossia la carenza di luoghi ove poter far ritrovare le tante Associazioni della Città che sono uno dei motori che rendono Camerino sempre attiva e ricca di eventi ed iniziative. Il 29 settembre sarà sicuramente un grandissimo giorno di festa per aprire una nuova struttura ma soprattutto per celebrare e ringraziare le realtà associative della Città destinando a loro, grazie all’azione dell’Associazione IoNonCrollo con il supporto del Comune, nuovi spazi di aggregazione e ritrovo”.
Le due strutture e lo spazio esterno verranno poi ufficialmente donate alla comunità di Camerino con un passaggio formare verso il comune di Camerino che si farà carico anche delle spese di manutenzione delle strutture.
“abbiamo fissato, conclude Cingolani, il 29 Settembre per l’inaugurazione ufficiale delle strutture e per la consegna simbolica delle chiavi, una giornata di festa per tutta la comunità e per le associazioni. Inviteremo tutti i donatori vicini e lontani, speriamo proprio di averli tutti vicini in questo grande giorno di festa per tutti noi, ci hanno accompagnato in questo percorso lungo e difficile non facendoci mai mancare la loro fiducia”.
A Castelsantangelo sul Nera si è chiusa la terza edizione del Forum della Montagna, con un cartellone promosso dal Comune, sostenuto dalla Regione Marche e approvato dal Comitato promotore delle celebrazioni dell’anniversario della Battaglia del Pian Perduto in cui il progetto si inserisce in risposta alla Legge Regionale n 23 del 6 ottobre 2022.
“Con l'escursione alla Cascata del Pisciatore a cui hanno partecipato molte persone, si è concluso il 3° Forum della Montagna che ha proposto un vasto programma completamente finanziato dalla Regione Marche a cui va il mio più vivo ringraziamento. Il Forum, a cui hanno partecipato politici di rilievo, dal commissario Castelli, al governatore Acquaroli, ai consiglieri regionali e molti sindaci, ha riscosso notevoli consensi e ottenuto eccellenti critiche. Un grazie ai dipendenti del Comune per l’impegno organizzativo e alla giornalista Barbara Olmai che ha coordinato i lavori”. Queste le parole del sindaco del Comune di Castelsantengelo sul Nera Alfredo Riccioni che ha evidenziato che per la sua neo giunta, insediata nel mese di giugno, si è trattato del primo Forum.
Un impegno importante volto a non disperdere l’attenzione verso temi che guardano al presente e al futuro di queste zone alte, caratterizzate dalle problematiche che da sempre affliggono le aree interne e che purtroppo si sono sommate a quelle scaturite dopo i terremoti del 2016 e del 2017, di cui solo tra qualche giorno si ricorderanno gli 8 anni. Un Forum che ha promosso e rilanciato la volontà di collaborare a tutti i livelli istituzionali affinché ai cittadini siano fornite risposte adeguate e nei giusti tempi per consentire la vita e il lavoro in queste terre che sono caratterizzate da una straordinaria bellezza naturalistica e paesaggistica, dalla ricchezza di tradizioni e di storia.
Aspetti perfettamente valorizzati grazie anche alla collaborazione dei diversi soggetti coinvolti nel Forum: dal CAI di Camerino, che ha proposto una bellissima escursione ad alta quota, alle guide ambientali, che hanno realizzato escursioni rivolte a chi si vuole avvicinare alla montagna frequentandola con consapevolezza; dai rievocatori storici, che hanno messo in campo numerose attività per bambini come giochi e laboratori medioevali, fino ai musicisti che hanno presentato con strumenti antichi, sonorità del passato ancora molto apprezzate. Un numeroso pubblico ha voluto prendere parte sabato 27 luglio ai Giardini pubblici di Castelsantangelo sul Nera, al ๐ฟ๐ฎ๐ฐ๐ฐ๐ผ๐ป๐๐ผ ๐๐ฒ๐ฎ๐๐ฟ๐ฎ๐น๐ฒ: "๐๐ฎ ๐๐ฎ๐๐๐ฎ๐ด๐น๐ถ๐ฎ ๐ฑ๐ฒ๐น ๐ฃ๐ถ๐ฎ๐ป ๐ฃ๐ฒ๐ฟ๐ฑ๐๐๐ผ: ๐๐ป๐ฎ ๐ฐ๐ฎ๐ป๐๐ฎ๐๐๐ผ๐ฟ๐ถ๐ฎ", a cura della Società Cooperativa Le tre corde, che ha visto interpreti gli attori Giovanni Moschella, Elena Fioretti con la musica di Luciano Monceri. La regia dello spettacolo è stata curata da Gabriela Eleonori, le scenografie da Carla Accoramboni. Gli spettatori si sono molto divertiti ed hanno apprezzato la bravura degli artisti che hanno saputo ben rappresentare, tra storia e leggenda, ciò che accadde il 20 luglio del 1522 quando i norcini furono sconfitti dai vissani, aiutati tra gli altri anche dagli abitanti di Castelsantagelo. Una battaglia per i pascoli (che concesse ai marchigiani di ottenere il Pian Perduto), da cui oggi essere ispirati solo per mantenere vive le tradizioni, la storia, la cultura e soprattutto per rinnovare quegli ideali di pace tra i popoli e la collaborazione tra paesi e regioni confinanti come le Marche e l’Umbria.
Nel mondo della bellezza e dell’acconciatura, emergono figure che, con passione e dedizione, riescono a distinguersi e a lasciare un segno: Gianluca Ferroni è una di queste. Ne è testimonianza la presenza del suo salone a Monte San Giusto, ‘Ferroni Parrucchieri, nella rinomata guida "Top Hairstylists", dedicata ai migliori parrucchieri d’Italia.
Recentemente, ha partecipato a un prestigioso corso di sei mesi presso la Master Beauty University di Roma, un’esperienza che ha arricchito il suo bagaglio professionale e lo ha preparato per ulteriori nuove sfide e opportunità.
Questa accademia, diretta da Monica e Cristiano, è rinomata per la sua eccellenza nella formazione di professionisti del settore estetico e dell’acconciatura. Durante il corso, Ferroni ha avuto l’opportunità di apprendere da alcuni dei migliori nel campo, tra cui Stefania Pellizzaro, la make-up artist e hair-stylist ufficiale di Elisabetta Gregoraci, Cecilia Rodriguez e molte altre celebrities.
Grazie anche a questa esperienza intensiva alla MBU, Gianluca non ha solo ampliato le sue competenze tecniche, ma ha anche costruito importanti relazioni e diramazioni professionali che lo porteranno nel mese di settembre al Cinefest di Roma e a un ritorno dietro le quinte della Mostra Internazionale del cinema di Venezia dove, con la sua professionalità e creatività, avrà modo di valorizzare al meglio i protagonisti e le protagoniste del red carpet.
Ferroni ha ringraziato calorosamente tutta la sua squadra per il supporto ricevuto durante questo periodo lontano dal suo storico salone di Monte San Giusto, che vanta oltre 90 anni di storia (leggi qui).
Ombrelloni chiusi per un'ora, sino alle 9:30 del mattino, come segno di protesta per lo stallo sulla direttiva Bolkestein. Questo lo scenario che i turisti hanno vissuto a Civitanova Marche, visto che sono stati ben 26 i balneari del litorale ad aver aderito alla manifestazione indetta dalle associazioni di categoria e organizzata dalle sigle sindacali nazionali.
Gli chalet civitanovesi hanno "scioperato" per porre nuovamente l'accento sulla scadenza delle concessioni balneari, che avverrà tra quattro mesi e sull'incertezza legata al futuro. Capofila della protesta il Raphael Beach, che ha ospitato il sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica e il vicepresidente della provincia di Macerata Luca Buldorini per una conferenza stampa. Presenti anche il vicesindaco Claudio Morresi e i consiglieri comunali Elisabetta Giorgini, Letizia Murri, Francesco Micucci, Nicolò Renzi e Giorgio Pollastrelli.
A parlare per primo è il presidente della locale associazione balneari Giacomo Mantovani: "Sappiamo che con questo sciopero, seppur limitato ad una sola ora di chiusura degli ombrelloni, abbiamo chiesto un grosso sacrificio ai nostri clienti e ai colleghi che si ritrovano nel pieno della settimana che precede Ferragosto all'apice del lavoro stagionale. Ma non manifestare ora avrebbe significato avallare lo stallo del governo sulla Bolkestein col rischio che questa sia l’ultima. Vogliamo far comprendere anche ai nostri clienti, alcuni fedelissimi e ormai parte di una famiglia allargata, che la liberalizzazione del settore non porterà alcun vantaggio concreto all’utenza finale".
"L’ingresso di multinazionali e operatori esterni rispetto a chi da generazioni offre un servizio a chilometro zero anzi produrrà una standardizzazione dei servizi, perdendo quelle peculiarità che rendono varia e ricca l’Italia differenziandola da regione a regione - aggiunge Mantovani -. Un patrimonio turistico che non deve essere disperso".
"Ringrazio i colleghi che si sono alzati alle 6 del mattino per non aprire gli ombrelloni ed i clienti che hanno sopportato questa protesta - spiega il vicepresidente dell'associazione balneari di Civitanova, Marco Scarpetta -. Una partecipazione che ci ridà un po' di morale. Stiamo arrivando a scadenza concessioni e ancora non abbiamo una normativa di riferimento. Protestiamo per questo. Sono contento che nessun turista si sia lamentato perché ha capito il significato della protesta".
Ha preso la parola poi il sindaco Ciarapica: "Una protesta che vuole accendere un riflettore su un tema che ha bisogno di una sua definizione. C'è necessità di avere certezza. Sono aziende e hanno bisogno di capire come muoversi in prospettiva. Sono qui per dimostrare vicinanza. E perchè anche noi amministratori abbiamo bisogno di certezze per capire la procedura. Non è possibile che si vada in ordine sparso. Sono convinto che il governo sia impegnato in questo campo".
"Non è solo difendere e tutelare un settore sotto l'aspetto economico ma anche identitario. Questo settore è ed è stato sempre un'eccellenza. Sono negativo sulla possibilità di evitare le aste. Credo che dobbiamo lavorare in maniera univoca per preservare l'identità del nostro territorio" ha evidenziato il vicepresidente della provincia di Macerata Luca Buldorini.
Sono stati revocati, al momento, i due scioperi analoghi che erano previsti per il 19 e il 29 agosto. Il sindacato nazionale infatti ha revocato i successivi momenti di agitazione in quanto il Governo ha comunicato l’impegno a prendere in mano il dossier dei balneari già da settembre.
Dietro gli ombrelloni ci sono anche le storie di chi ha investito, famiglie con concessioni arrivate alla terza generazione e altri che invece hanno fatto investimenti recenti e spese di ristrutturazione che non potranno essere ammortizzate.
Fra loro Marisa Siberini dello chalet Rolando che proprio quest’anno festeggia i 60 anni di apertura, ma è un compleanno amarissimo e senza molta voglia di festeggiare: "Non c’è niente di concreto e di sicuro e viviamo male questa situazione, non possiamo investire né lavorare in maniera serena. La nostra attività sostenta 4 famiglie e questo sciopero serve per far ricordare al governo che ci siamo ancora, stiamo svendendo l’Italia".
Dovrebbe invece festeggiare 6 decenni di gestione il prossimo anno Gerri Lattanzi dello chalet Santina, estremità nord, al confine con Porto Potenza: "Siamo qui da prima che venisse costruito il porto - ricorda - iniziò l’attività mio padre aiutato da mia madre. Era solo un piccolo chiosco con due ombrelloni, andavamo a comprare il ghiaccio vicino a Cristo Re e poi lo portavamo su per tenere in fresco qualche bibita. Ma da piccolo chalet siamo cresciuti, Santina è una piccola oasi per chi preferisce stare lontano dal traffico e vivere una dimensione della spiaggia più intima. Ora a gestire l’attività con me c’è anche mio figlio Danny, il prossimo anno però rischiamo di vanificare una storia cittadina e familiare".
Ha invece una storia completamente diversa Mauro Alberti di Madeira. Nel 2019 acquista la storica concessione "Marebello", certo di una scadenza al 2033. E forte di quella fa investimenti e ristrutturazioni trasformando il locale in un avamposto brasiliano a Civitanova grazie anche alla collaborazione nella gestione del giocatore Lube, Robertlandy Simon.
"Con la mia famiglia abbiamo investito molto per l’acquisto e per la ristrutturazione e le attrezzature - spiega - c’erano state date garanzie di una scadenza al 2033, poi però è quella proroga è stata messa in discussione e le lancette si sono spostate al 2024. Ma noi per quegli investimenti abbiamo fatto piani di ammortamento a dieci anni e tuttora anche quest’anno abbiamo investito ulteriori risorse per un ampliamento della licenza, ma non sappiamo cosa succederà fra due mesi. Per non parlare del fatto che subito dopo l’acquisto è arrivato il Covid e per i successivi due anni siamo stati praticamente vincolati al rispetto delle norme sul distanziamento senza poter far esprimere le potenzialità del locale. Il rischio è di aver buttato a mare un capitale. Ad oggi le speranze non ci bastano più, vogliamo garanzie e come noi le chiedono soprattutto 80 dipendenti che non sanno se il prossimo anno potranno contare su questo lavoro".
"Le nostre attività svolgono una funzione sociale - conclude Giuseppe Calza di G7 - qui ci sono giovani e meno giovani che giocano a carte da 40 anni, ospitiamo le colonie per gli anziani. I nostri chalet a conduzione familiare hanno un ruolo aggregativo. Tutto questo rischia di perdersi con una gestione industriale della concessione balneare. Qui noi che siamo i titolari siamo sempre presenti, sarà così con l’arrivo di capitalisti interessati al guadagno più che al rapporto umano? Veniamo sfrattati per far subentrare imprenditori per i quali i nostri chioschi saranno solo l’ennesimo investimento senza anima. E non saremo solo noi a perderci, ma tutta la clientela”.
E il problema degli indennizzi è centrale specie per chi ha investito molto nelle strutture. A Civitanova è il caso dello Shada che oltre alla spiaggia è anche ristorante e discoteca: "Lo Shada è un beach club con una vera discoteca all’interno - spiega Aldo Ascani - e questo significa un doppio impegno di forze umane. Al momento abbiamo 130 dipendenti e vivere in una situazione di stallo come questa attuale dove non si ha idea del futuro non stimola alcun tipo di strategia o programmazione. Non sappiamo come andremo all’asta, a quali condizioni, e gli eventuali indennizzi".
"Al momento è un grande boh, non si sa neanche che fine faranno i beni che sono sopra al demanio e che sono frutto di investimenti privati, anche ingenti. Che si fa, si regala tutto a chi subentra e vince la gara? È un modo di fare che neanche nel comunismo di Stalin. Mi auguro che una strategia dal governo venga fatta. C’è chi ha creduto in questo settore, ha investito, fatto crescere le proprie famiglie. Molti di noi sono subentrati a cavallo del 2013 o negli anni successivi quando il governo aveva concesso una proroga al 2033 salvo poi revocarla. Siamo stati ingannati dallo Stato e su questo il Governo deve dare delle risposte", conclude Ascani.
Le dichiarazioni di Confindustria e Ance Macerata sui vari articoli che mettono in discussione le procedure e i tempi di ricostruzione post sisma innescando una querelle politica non sostanziale: "Leggiamo di articoli che mettono in discussione l’operato del commissario Castelli, evidenziando dati che testimonierebbero un significativo rallentamento delle procedure di ricostruzione. Riteniamo che questa querelle politica sui risultati raggiunti dall’uno o dall’altro dei Commissari sia non condivisibile nel metodo (perché dovrebbe riguardare tutti i Commissari che si sono succeduti ) e nel merito. In entrambi casi le valutazioni e le considerazioni probabilmente sarebbero forse ancora più divisive se non assumiamo come condivisi alcuni diversi contesti in cui i numeri e i fatti si sono manifestati".
"Innanzitutto - proseguono Confindustria e Ance - il periodo a cui si fa riferimento (gennaio 2023 - giugno 2024). E’ innegabile che a ridosso di questo periodo si siano materializzati una serie di criticità “straordinarie” che vanno dall’incremento del costo delle materie prime, dei costi energetici, del problema della cessione del credito e dei plafond bancari, dell’ecobonus e sismabonus, ma più in generale dell’incremento dei costi di ricostruzione. Riteniamo inoltre che questo periodo come il precedente abbia sostanzialmente riguardato interventi per soglie di danno e grado di vulnerabilità più “lievi” : bisognava, tuttavia, in questo periodo gettare le basi anche per la ricostruzione “pesante”, sia quella pubblica che quella riguardanti interi centri storici danneggiati dell’entroterra che rappresenta la sfida più importante da affrontare e molto è stato fatto in termini di semplificazione e accelerazione. Che dire poi del grande intervento di rilancio del territorio con le ingenti risorse del Fondo Complementare Sisma del Pnrrr e del credito d’imposta sisma che sono atterrate sul territorio".
"Occorre infatti che su una tragedia che ha colpito la nostra comunità ci sia una visione più strategica e condivisa legata all’interesse dei nostri concittadini che ricordiamo dopo 8 anni dal sisma non vedono ancora la luce fuori dal tunnel. Tanta strada c’è ancora da fare per dare una prospettiva di rilancio economico sociale e produttivo delle aree interne (così come le politiche di rilancio della montagna attraverso politiche integrate di sviluppo economico e turistico) per scongiurare la fuga dei nostri giovani.
Ricordiamo il progetto della ZES SISMA progetto di creazione di una zona a fiscalità privilegiata riguardante l’intero cratere sottoscritto da oltre 35 sindaci del cratere, oltre ad Università del territorio e dagli Ordini professionali e dalle maggiori sistemi di rappresentanza imprenditoriali. In quel caso la miopia di alcuni rappresentanti politici di alto livello non consentì di sdoganare un progetto che ora forse avrebbe rappresentato una svolta per il nostro territorio. Occorre tuttavia non demordere e ricercare la strategia del consenso più ampia possibile individuando soluzioni rapide ed efficaci.
Confindustria Macerata e ANCE Macerata rappresentata dai presidenti Sauro Grimaldi ed Enrico Crucianelli ritengono che l’attuale Commissario (come peraltro ci eravamo espressi nei confronti del precedente) stia operando bene nella direzione del dialogo istituzionale con i Sindaci del territorio e gli altri stakeholder, così come nel confronto costruttivo con gli ordini e le associazioni rappresentanti delle professioni e quelli delle imprese: ciascuno nell’ambito della proprio autonomia e indipendenza di ruolo istituzionale e associativo. Occorre tuttavia proseguire sul terreno tracciato dal Commissario Castelli della formulazione di proposte per accelerare e semplificare la ricostruzione, in particolare sulla necessità di adeguamento del contributo parametrico, necessario al riequilibrio dei finanziamenti dovuti alla cessazione del superbonus e sull’ opportunità di un intervento normativo che consenta per i cantieri iniziati con il superbonus di godere dell’incentivo anche oltre il 2025 fino alla fine degli interventi stessi".
In conclusione: "Bisogna stringersi tutti in un vero patto per il territorio individuando insieme le migliori soluzioni operative che consentano alla nostra comunità di risorgere e di rilanciarsi.Occorre remare tutti nella stessa direzione".
"Per la ricostruzione delle chiese di Valfornace, comune del Maceratese martoriato dalle scosse di terremoto del 2016, non rimane che attendere l'ultima approvazione da parte degli enti preposti. L'ufficio che dirigo ha consegnato da tempo tutti gli elaborati, salvo che per tre edifici, uno dei quali affidato a un tecnico esterno, un altro fermo perché in attesa di un intervento di messa in sicurezza al campanile e un ultimo uscito dalle normali procedure e entrato in quelle che interessano la ricostruzione privata".
È quanto ha affermato l'ingegner Carlo Morosi, responsabile dell'ufficio ricostruzione ed edilizia dell'arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche e Fabriano-Matelica, nel corso di un incontro pubblico promosso dall'amministrazione comunale di Valfornace e dalla parrocchia di Santa Maria Assunta, ospitato - in occasione della Festa della Rinascita - presso il Centro polifunzionale "Maria Ciccotti".
All’incontro, introdotto da don Roberto Rafaiani, erano presenti anche il sindaco, Massimo Citracca, il vicesindaco, Ivan Cecola, e la responsabile dell'area tecnica e valorizzazione del territorio presso il comune di Valfornace, architetto Lolita Ciuffoni.
Dopo aver spiegato le innumerevoli difficoltà nella ricostruzione degli edifici, con il passaggio dall'ordinanza 38 all'ordinanza 105, ed aver parlato dell’enorme mole di lavoro in un'arcidiocesi, quella di Camerino-San Severino Marche, in cui delle 330 chiese presenti ben 300 risultano lesionate dal sisma, l’ingegner Morosi ha passato in rassegna la situazione dei cantieri che, da vicino, interessano Valfornace "ognuno dei quali - ha sottolineato - richiede almeno una settantina di elaborati".
Questa la situazione del post-sisma. Per la chiesa della Madonna del Rosario, struttura aperta al culto nel Seicento che si trova all’inizio del paese, la Commissione arte sacra dell'Arcidiocesi nel luglio 2023 ha dato il via libera al progetto consegnato all'Usr il primo dicembre 2023. L’elaborato è fermo in attesa della visione da parte degli enti preposti.
"La ricostruzione, finanziata per un importo di 650 mila euro - ha spiegato l’ingegner Morosi - ci ha già costretto ad aggiungere altri 200 mila euro ma il progetto ne richiede ulteriori 60 mila".
Ancora più complesso il recupero della chiesa di Santa Maria Assunta, la chiesa principale del paese con una preziosa cripta risalente all’undicesimo secolo: "Per il recupero abbiano ottenuto un finanziamento di 1 milione e 250 mila euro ma il costo del progetto è di oltre 2 milioni e 600 mila euro - ha spiegato ancora Morosi, per poi aggiungere -. Il progetto, l’ultimo presentato in ordine di tempo per la complessità dell’intervento, è stato consegnato all’Usr il 5 luglio 2024. A settembre verrà sistemato anche il progetto della chiesa di San Giovanni di Isola, affidata nel 2021 a un tecnico del posto per il cui recupero è stato previsto un intervento di 520 mila euro. Consegnato all’Usr in data 27 novembre 2023 anche il progetto della chiesa di San Mauro, nella frazione di Villarella. Responsabili dell’elaborato in questo caso sono i professionisti dello studio Acale di Ancona perché l’edificio di culto si trova adiacente a un’abitazione privata".
All’Ufficio speciale per la ricostruzione della regione Marche lo scorso 27 luglio 2023 risulta essere stato consegnato anche il progetto di restauro della chiesa di San Francesco a Pontelatrave. "Anche in questo caso - ha specificato l'ingegner Morosi - la chiesa è adiacente a un’abitazione. L’importo stimato per i lavori è di 1 milione e 460 mila euro".
Uscirà dal piano di intervento dell’Ufficio ricostruzione dell’Arcidiocesi il progetto di recupero della Madonna del Soldato di Nemi, per il cui recupero si seguirà l’iter della ricostruzione privata. Si è deciso di intervenire in un secondo tempo per edifici rimanenti nel piano come la chiesa della Madonna di Monte Aguzzo (importo stimato 75 mila euro), quella di Sant’Antonio a Castello (importo 350 mila euro), quella di San Biagio a Taro (importo 320 mila euro), quella dei Santi Celso e Filomena ad Arciano (importo 280 mila euro), quella di San Flaviano a Roccamaia (importo 855 mila euro) e quella di San Nicolò ad Isola (importo 160 m ila euro).
"Al momento - ha infine concluso il responsabile dell’Ufficio ricostruzione ed edilizia dell'arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche e Fabriano-Matelica presso curia arcivescovile di Camerino - risulta bloccato l’affidamento della progettazione per la ricostruzione della chiesa di Santa Maria Assunta di Nemi in quanto sarà necessario aspettare un intervento di messa in sicurezza della Soprintendenza, già programmato da tempo e che realizzerà nei prossimi mesi".
Nemmeno la pioggia è riuscita a fermare la dimostrazione d’affetto che la Città di San Severino Marche ha voluto tributare alla cantautrice Mafalda Minnozzi, artista nata a Pavia, dove è restata fino all’età di 9 anni prima di trasferirsi con la famiglia per essere poi “adottata” dalla stessa comunità settempedana che la considera davvero una delle sue grandi figlie.
Nell’ambito del cartellone “Summer Time”, organizzato dall’amministrazione comunale in collaborazione con la Pro Loco, Mafalda ha proposto il suo show dal titolo: “Cantautori dell’Infinito, note che uniscono mondi, cuori che cantano storie”.
La performance, accolta nella suggestiva cornice di piazzale degli Smeducci a Castello al Monte, ha costretto tutti a un trasferimento all’interno del chiostro del Duomo Antico a causa di un improvviso acquazzone estivo.
Il concerto è stato comunque un successo nonostante la protagonista lo abbia dovuto reinventare completamente esibendosi senza palco e con due piccoli amplificatori che il suo staff aveva portato. L’atmosfera della serata si è rivelata comunque magica per il pubblico presente, rifugiatosi dopo la terza canzone nello spazio in parte coperto.
Tra i presenti che hanno voluto applaudire e abbracciare Mafalda fino alla fine anche il sindaco della Città di San Severino Marche, Rosa Piermattei, insieme al vice sindaco e assessore alla Cultura, Vanna Bianconi, e all’assessore al Turismo, Michela Pezzanesi.
Da una situazione inattesa di emergenza, Mafalda ha “estratto dal cilindro” una performance coinvolgente resa brillante dalla sua presenza di spirito, illuminata dalla luce dell’uovo al centro del cortile, attorno al quale Mafalda ha continuato a girare con il suo microfono per approssimarsi ai quattro lati della platea.
Strepitoso e di grande aiuto all’artista anche l’accompagnamento del chitarrista newyorchese Paul Ricci e del contrabbassista offidano Matteo Grandoni.
Buona la prima per la data zero di "I have a Dream", unico evento estivo civitanovese per i ragazzi, dedicato ai loro sogni e pensato appositamente per una serata di temi importanti trattati in leggerezza. Circa un centinaio di presenti hanno partecipato alla prima edizione della tappa estiva della campagna di prevenzione dell'assessorato alle Pari Opportunità "Respect is an act of love" che si è svolta lunedì allo Shada.
Soddisfatta l'assessore Barbara Capponi che ha sottolineato: "I ragazzi sono il nostro futuro e anche il nostro presente: dobbiamo costruirlo con loro e per loro, aiutandoli a scoprire il loro talento, e contemporaneamente una comunità di rispetto in cui siano educati a conoscere le emozioni, diventandone consapevoli. Le relazioni positive con gli altri partono dalla valorizzazione e dalla stima di sé stessi e in questa proseguiamo a volerli ascoltare, incoraggiare. Ringrazio tutti gli intervenuti e gli attori, giovani o istituzionali, che hanno voluto fare sinergia con noi: abbiamo ascoltato i sogni dei ragazzi presenti, le loro paure, coinvolgendoli in un dialogo sicuro e guidati da esperti, con il bell'esempio di artisti giovani a loro volta che si sono esibiti nella serata, nel pieno spirito della strategia della peer education (educazione tra pari), tanto più incisiva e formativa di tante altre metodologie."
La serata, che prevedeva cena e dopo cena, si è aperta con una esibizione di Spazio hip hop zona 14, che ha rotto il ghiaccio con una energica e coinvolgente coreografia, cui ne sono seguite altre all'interno della serata anche a tema sociale, come quella sulle dipendenze da dispositivi digitali. Dopo i saluti di rito delle autorità e dei referenti istituzionali, lo Sportello Informadonna ha presentato i servizi gratuiti di sostegno e orientamento già presenti in città, distribuendo anche nei giorni precedenti, presso lo Shada, i volantini con i numeri di riferimento.
Marco Martellini, giovane cantautore civitanovese, ha alternato i suoi brani inediti con delle riflessioni molto profonde. La Pars e il Dipartimento di prevenzione dell'Ast hanno coinvolto i presenti invitandoli a scrivere anonimamente i loro sogni e le loro paure su dei foglietti lasciati nei tavoli, che sono stati poi discussi per riflettere insieme sulle tante questioni poste: molti sono stati i vissuti emersi, anche toccanti e di grande profondità, che i ragazzi hanno voluto condividere mettendosi in gioco.
La parte formativa della serata si è conclusa intorno alle 23,30, per lasciare poi spazio alla musica da ballare mixata dal dj Nicola Pigini.
All'evento erano presenti, oltre all'assessore Capponi e al vicesindaco Claudio Morresi, l'avvocato Eleonora Tizzi referente dello Sportello Informadonna, i consiglieri Paola Fontana, Fabiola Polverini, Nicolò Renzi, Paolo Nori, Giorgio Pollastrelli, Veronica Fortuna dell'amministrazione di Potenza Picena, Gianni Giuli e Paolo Nanni per il Dipartimento di prevenzione e Tommaso Moglianesi della Pars.
"L'attenzione dell'amministrazione è e resta alta alle esigenze di ogni fascia di età, nell'ottica della prevenzione, del sostegno e della valorizzazione di ciascuno. Proseguiamo concretamente sia attraverso momenti come questi che attraverso continue iniziative e servizi, come il laboratorio teatrale per ragazzi, l'educativa di strada o domiciliare, la sinergia con le scuole o il centro per le famiglie: se il territorio fa rete, possiamo davvero arrivare lontano, tutti insieme, piccoli, giovani e adulti " conclude l'assessore Capponi.
Concretizzato in Consiglio Regionale un primo ed importante passo richiesto dal Tavolo di Filiera del Tartufo, organismo formato dalle rappresentanze dei tartufai, tartuficoltori, commercianti, associazioni agricole ed Istituzioni. È stata approvata infatti la modifica alla Legge regionale sulla raccolta tartufi con la quale viene spostata l'apertura al 1° Ottobre e anticipata la chiusura al 15 Gennaio.
Tutto questo per salvaguardare meglio il prezioso tubero soprattutto nella sua fase di maturazione, visto lo spostamento climatico delle stagioni. Commenta il consigliere Regionale Giacomo Rossi, relatore della legge e membro del Tavolo del Tartufo in rappresentanza della II Commissione consiliare: "Questa modifica delle date di raccolta, voluta da tutte le categorie che ruotano intorno al tartufo, è un primo ed importante risultato concreto dal Tavolo di Filiera del Tartufo di cui faccio parte e vorrei ringraziare la Giunta Acquaroli che per prima ha istituito quest'utile strumento di concertazione grazie all'assessore Antonini. C'è ancora tanto da fare per questo mondo e già dalla prossima convocazione del Tavolo prevista il 20 Agosto ad Ascoli, potremo affrontare altre tematiche per migliorare sia la conservazione che la raccolta del nostro prezioso tubero".
La cerca e la raccolta dei tartufi è consentita dunque nei seguenti periodi, (vietando quindi definitivamente e per tutte le specie, tutto il mese di settembre): Tuber magnatum Pico, (Tartufo bianco pregiato) dal 1° ottobre al 15 gennaio, Tuber aestivum var. uncinatum Chatin, (Tartufo uncinato) dal 1° ottobre al 31 dicembre, Tuber macrosporum Vitt., (Tartufo nero liscio) dal 1° ottobre al 31 dicembre, Tuber mesentericum Vitt, (Tartufo nero ordinario) dal 1° ottobre al 31 gennaio, Tuber melanosporum Vitt., (Tartufo nero pregiato) dal 1° dicembre al 15 marzo e, limitatamente ai territori dei comuni confinanti con la Regione Abruzzo, dal 15 novembre al 15 marzo, Tuber brumale var. moschatum De Ferry, (Tartufo moscato) dal 1° gennaio al 15 marzo, Tuber brumale Vitt.,(Tartufo nero d'inverno) dal 1° gennaio al 15 marzo, Tuber Borchii Vitt. o Tuber albidum Pico, (Bianchetto o marzuolo) dal 15 gennaio al 15 aprile, Tuber aestivum Vitt., (scorzone) dal 1 giugno al 31 agosto e dal 1° ottobre al 31 dicembre.
Nuovi infissi alla scuola primaria dell’Istituto comprensivo Via Tacito. Nei giorni scorsi la Giunta comunale ha approvato il progetto esecutivo relativo al primo stralcio di lavori per realizzare l’efficientamento energetico dell’edificio che ospita la scuola primaria San Marone. Il progetto rientra negli interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico, volto a consentire la diminuzione del consumo energetico per il riscaldamento e nel contempo aumentare il confort acustico riducendo il livello del rumore proveniente dall’esterno.
Si provvederà alla sostituzione di parte dei serramenti esistenti, al fine di ottenere un elevato livello di affidabilità e sicurezza, con profili e vetrate a norma di legge per la sicurezza dei luoghi e un più elevato grado di comfort per gli addetti e gli utenti.
L’Amministrazione comunale ha conferito l’incarico professionale allo studio di ingegneria SINPRO s.r.l., di Vigonovo (VE). Il geom. Mari Mirko è il responsabile Unico di progetto. L’importo complessivo è pari ad € 130.000,00 e sarà interamente ricavato da risorse statali.
“L’edilizia scolastica costituisce una priorità assoluta per l’amministrazione comunale – sottolinea l’assessore ai Lavori Pubblici Ermanno Carassai. Abbiamo intercettato fondi statali che saranno utilizzati per assicurare migliore fruibilità degli ambienti didattici, dove i giovani debbono trascorrere molte ore. L’investimento si concentra sulla riqualificazione energetica, utile a ridurre le emissioni e migliorare le classi energetiche dell’edificio”.
Nella stessa seduta, l’esecutivo di Palazzo Sforza ha approvato il progetto di fattibilità tecnico-economica (PFTE) dell’intervento nell’ambito del Pnrr per i lavori di messa in sicurezza ed efficientamento energetico di una porzione dell’edificio ex Liceo Classico a Civitanova Alta che prevede un costo complessivo pari a € 2.200.000,00.
Inaugurata la sede del Roma club San Ginesio intitolato a Franco Sensi, il presidente del terzo scudetto giallorosso. I locali sono di proprietà dell’Unione Montana dei Monti Azzurri e permetteranno a tutti i soci di ritrovarsi per momenti sportivi e di aggregazione. A fare gli onori di casa ha pensato il presidente del Roma club, Riccardo Zecchini; al taglio del nastro erano presenti l’assessore Giordano Saltari, il vice presidente dell’Unione Montana Francesco Paletti e tanti simpatizzanti giallorossi. Il direttivo è così composto: Riccardo Zecchini (presidente), Piergiuseppe Cardarelli (vice presidente), Francesco Petetta (segretario), i consiglieri Simone Belli, Claudio Incicco, Daniele Cassata e Matteo Quintili.
“Nel mese di settembre dello scorso anno – racconta Zecchini – ci siamo trovati quattro amici romanisti a mangiare una pizza, da lì abbiamo deciso di dare vita al Roma Club San Ginesio seguendo la passione che ci unisce. Ci siamo iscritti all’Associazione italiana Roma club, abbiamo avviato i tesseramenti e, spargendo un po’ la voce, in poco tempo siamo arrivati a 30 iscritti. La nostra prima sede provvisoria è stata l’Hospitality Giorgio, nello stesso tempo alcuni di noi erano presenti allo stadio Olimpico con il nostro striscione. Ma con il passare del tempo e con i tesserati che aumentavano, sentivamo il bisogno di avere una sede tutta nostra. Ora l’abbiamo e di questo ringraziamo l’Unione Montana dei Monti Azzurri. Abbiamo voluto dedicare il nostro club a Franco Sensi per due ragioni: è stato un grandissimo presidente e lo ricorderemo per sempre; la famiglia Sensi ha dedicato tanto a Visso, Comune della nostra stessa provincia colpito duramente dal sisma nel 2016 proprio come San Ginesio. E da poco più di un mese proprio la figlia di Franco Sensi, Rosella, è sindaco di Visso come lo furono suo papà e suo nonno. Oggi contiamo 70 soci, stiamo crescendo anche col tesseramento di romanisti di paesi limitrofi”.
Cambio al vertice della Guardia di Finanza di Macerata, il colonnello Ferdinando Mazzacuva è il nuovo comandante provinciale. Subentra al colonnello Ferdinando Falco. La cerimonia di avvicendamento dell’incarico è avvenuta nella mattinata odierna, alla presenza del comandante regionale Marche della Guardia di Finanza, il generale di brigata Nicola Altiero.
Presenti tutti i comandanti di reparto della provincia di Macerata, oltre a numerosi finanzieri in servizio e ad una rappresentanza di quelli in congedo delle Sezioni A.N.F.I. (Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia) di Macerata e di Civitanova Marche.
Il colonnello Ferdinando Falco lascia il servizio attivo, dopo una lunga carriera intrapresa nel 1985. Nel proprio discorso di commiato, l’ufficiale, ha manifestato piena soddisfazione per la straordinaria opportunità offertagli dalla Guardia di Finanza nel rivestire il prestigioso e delicato incarico di comandante provinciale, ringraziando tutti coloro - superiori, colleghi e collaboratori - che sono "entrati" nella sua vita professionale, impreziosendola.
Ha quindi rivolto un particolare grazie ai componenti del suo staff maceratese, agli ufficiali comandanti dei reparti dipendenti e a tutto il personale di ogni ordine e grado: "Donne e uomini che, con umiltà, spirito di sacrificio, competenza e dedizione, hanno permesso il conseguimento di importanti risultati di servizio, garantendo una presenza ispettiva e investigativa in tutti i settori di servizio che costituiscono prerogativa dei compiti di polizia economica e finanziaria assegnati alle Fiamme Gialle", ha osservato il comandante Falco che, infine, ha dedicato un pensiero riverente e commosso ai caduti del Corpo.
Originario di Reggio Calabria, 48 anni, il nuovo comandante provinciale, il colonnello Mazzacuva, ha frequentato l’Accademia della Guardia di Finanza dove ha conseguito la laurea in giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Roma - Tor Vergata.
Durante la sua carriera ha ricoperto numerosi incarichi operativi, comandando diversi reparti in Sicilia e in Calabria, quali la Tenenza di Barcellona Pozzo di Gotto, la Compagnia di Cosenza, la Sezione Criminalità Organizzata e Sezione Tutela Economia del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Reggio Calabria, la Compagnia e il Gruppo di Locri, il Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Catania, la Sezione di Polizia Giudiziaria della Guardia di Finanza presso la Procura della Repubblica di Reggio Calabria e, in ultimo, prima dell’assunzione del nuovo incarico, ha rivestito il ruolo di Comandante del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Rovigo.
Il Generale di Brigata Nicola Altiero, infine, ha ringraziato il Colonnello Falco, per il lavoro svolto alla guida del comando provinciale, con l’auspicio delle più belle soddisfazioni personali, e ha formulato fervidi auguri di buon lavoro al Colonnello Mazzacuva per il nuovo prestigioso e delicato incarico che si accinge a ricoprire, in quanto il Corpo "rappresenta un insostituibile presidio di sicurezza economica e finanziaria per il Paese, a salvaguardia dell’economia legale e del corretto funzionamento dei mercati".
Due nuove ordinanze della Polizia locale per regolamentare temporaneamente la circolazione stradale in via Crispi per lavori di scarico di materiali edili e per consentire lo svolgimento della gara ciclistica “18° Mare – Monti / Recanati – Pieve Torina”.
Per quanto riguarda i lavori di carico e scarico il provvedimento, valido nella giornata di giovedì 8 agosto dalle ore 8 alle ore 12, prevede:
via Crispi: divieto di transito con presenza di moviere, all’inizio della via all’intersezione con piaggia della Torre, divieto di sosta con rimozione coatta, nel tratto interessato dai lavori e istituzione del senso unico alternato regolato da movieri, a monte e valle dell’occupazione;
vicolo degli Orti /piazza Mazzini: direzione obbligatoria a destra, verso piazza Mazzini per tutti i veicoli.
La seconda ordinanza, in vigore domenica 11 agosto, dalle ore 8:30 alle ore 10:30 e comunque secondo l’andamento della gara ciclistica, sulla SP. 77 della Val di Chienti, nel tratto urbano compreso tra la frazione di Villa Potenza – zona commerciale di Piane di Potenza di Montecassiano, e la SP 361, via Teatro Romano, direzione Treia, stabilisce la sospensione momentanea della circolazione stradale durante il passaggio della gara ciclistica con divieto di sosta con rimozione coatta ambo i lati nel tratto interessato dal transito della gara ciclistica dal civico 68 al civico 1 della SP 361.
Tra i progetti finanziati dal PNRR e gestiti dall'Ambito Territoriale Sociale 14, di cui la Città di Civitanova Marche è capofila, c’è anche un intervento che riguarda il sostegno all’autonomia degli anziani non autosufficienti nelle proprie abitazioni, finalizzato a favorirne la permanenza presso il proprio domicilio prevenendo l’istituzionalizzazione con risorse pari a complessivi € 210.000.
In questi giorni è stato pubblicato, infatti, un avviso per l'individuazione di trenta beneficiari over 65 in possesso di dichiarazione Isee e residenti in uno dei comuni dell’Ambito (Civitanova Marche, Montecosaro, Montefano, Montelupone, Monte San Giusto, Morrovalle, Porto Recanati, Potenza Picena e Recanati) in un immobile di proprietà, alloggio di edilizia residenziale pubblica oppure con regolare contratto di affitto, comodato o usufrutto.
Le richieste accolte saranno valutate da un’apposita commissione multidisciplinare, che formulerà per i beneficiari un piano di assistenza individualizzato definendo l'entità e la natura del bisogno e assegnando il relativo profilo di cura.
Non saranno corrisposti contributi economici, ma l’ATS 14 fornirà direttamente le prestazioni definite nel piano individualizzato, consistenti da un lato in piccoli adattamenti dell’abitazione o fornitura di ausili e soluzioni domotiche, meccaniche e tecnologiche (non strutturali) e, dall’altro, in servizi per l’assistenza domiciliare.
L’Avviso è consultabile sul sito web dell’Ambito Sociale 14 e del Comune di Civitanova. Per l’accesso al modulo telematico di domanda (attivo fino al 20/09/2024) è necessario lo SPID o altro strumento di identità digitale.
Per eventuale supporto alla procedura telematica di domanda, è attivo presso l'Ufficio Informazioni Turistiche sito al piano terra del Comune il servizio "Bussola Digitale", aperto nelle giornate lavorative del giovedì, con orario 10.00-18.00.
''La cosa più brutta dei terremoti è il dopo. Perché non è il mostro che si è scatenato dal ventre della terra annunciato da un rombo che nulla aveva di umano, non sono i muri sbriciolati e accantonati sul ciglio della strada. Non è nemmeno l'alternarsi dei giorni, delle settimane e dei mesi, scandito dal passare delle stagioni. No, nei paesi spazzati come birilli dal sisma, a vincere è il silenzio, non quello percepito e violato dal rumore magari di un'automobile che passa o da un camion che sposta da qui a là le macerie. È il silenzio, avvilente, che avvolge le anime e che, insieme alla solitudine della mente, impedisce alle persone di sentirsi essere umani e non più o solo numeri da mettere su pagine di uno schermo, con accanto nomi che nessuno, che non siano gli amici o i parenti, pronuncia più.
Nascono così i “silenti del terremoto”, coloro che oramai hanno riposto le speranze in soffitta, immaginaria perché anche quella non c'è più''.
E' quanto scrive, in una nota nella ricorrenza degli otto anni dal sisma di Amatrice, Accumoli, Arquata e due mesi dopo tutto l'alto maceratese, Maria Teresa Nori, segretaria di Federcontribuenti Marche la quale, sul dl Ricostruzione approvato ieri definitivamente che da più poteri ai 'commissari', ricorda ancora come per per il crollo del ponte Morandi a Genova ''si è proceduto con decreto-legge alla nomina di un Commissario Straordinario per la demolizione, la rimozione, lo smaltimento e la ricostruzione dell'infrastruttura e il ripristino del connesso sistema viario.
Questa persona ha operato in deroga ad ogni disposizione di legge extra penale, fatto salvo il rispetto dei vincoli inderogabili derivanti dall'appartenenza all'Unione Europea. Perché non si è proceduto ugualmente anche per il terremoto con un commissario che doveva avere pieni poteri straordinari come il sindaco di Genova anche in un cratere ristretto ai comuni che hanno avuto il 50 per cento più 1 di edifici dichiarati inagibili?''.
Nel 1976 in Friuli, ricorda l'esponente di Federcontribuenti Marche ''tutti i sindaci furono nominati commissari straordinari con pieni poteri per i loro paesi e a sovrintenderli c'era il grande Giuseppe Zamberletti. In poco tempo Gemona, Venzone e altri gioielli sono rinati. Mi viene rabbia a vedere ancora macerie su macerie nel 2024''.
Domenica scorsa, a Corridonia presso la ZAC Fosso Ronne, si è svolto il 1° Memorial intitolato a Flavio Micozzi, meglio conosciuto come “lu fatto’ " una gara cinofila su starne, senza abbattimento.
L’evento nasce dalla collaborazione delle sezioni comunali Federcaccia di Macerata e Corridonia, che rappresentavano dei punti di riferimento per Flavio, appassionato cacciatore nonché assiduo frequentatore dei campi gara, in veste di partecipante con i suoi breton, la razza di cani da ferma che prediligeva.
La gara prevedeva due categorie, Cacciatori Mista e Garisti Mista, nelle quali rispettivamente si sono piazzati al primo posto: il giovanissimo Daniele Moretti con il setter inglese Angy e Luigi Graziani con il Kurzhaar Brego. I trofei per i due vincitori sono stati offerti dal nipote Marco Micozzi e dalla famiglia Micozzi Rita. Buona la partecipazione ed altissimo il senso di sportività dei partecipanti in gara. Professionalmente impeccabile la prestazione del giudice di gara Fabio Trippetta, che ha valutato con estrema oggettività i cani in gara.
L’evento si è concluso con la premiazione ed un momento conviviale presso la famiglia Luchetti, durante il quale Flavio è stato ricordato con le preghiere dei presenti e con le parole di Sant’Agostino. Le attività sono state coordinate dal presidente della Sezione Comunale Federcaccia di Macerata Virginio Micozzi, che ha voluto ricordare il personaggio Flavio come un uomo concreto e sempre disponibile.
Hanno preso parte alla manifestazione il presidente provinciale Federcaccia Provinciale Nazzareno Galassi, il vice presidente Provinciale Michele Merola e Fabio Trippetta, in veste di giudice e delegato alla cinofilia di Federcaccia Provinciale Macerata.
L’organizzazione ringrazia pubblicamente i partecipanti, il giudice, gli sponsor, gli amici intervenuti durante e dopo la gara, le famiglie che hanno offerto i premi e tutti coloro che si sono prodigati per portare avanti la manifestazione in onore di Flavio.
Un’ora senza ombrellone a Civitanova Marche come segno di protesta per lo stallo sulla Bolkestein. Seppur nel pieno della stagione estiva e alle prese con turisti e bagnanti i concessionari di spiaggia demaniali stanno col fiato sospeso per l’incertezza che regna su aste e gare.
E così la protesta prende la forma di uno sciopero organizzato dalle associazioni di categoria, uno "stop" simbolico che a livello nazionale porterà i balneari a chiudere gli ombrelloni per manifestare il disagio di un futuro incerto e senza garanzie sulla prosecuzione delle loro attività. Un'iniziativa organizzata dalle sigle sindacali nazionali e condivisa a livello locale dall’associazione balneari civitanovesi Abc.
Circa 25 balneari dal lungomare sud fino al lungomare nord per un’ora dalle 10 alle 11 di venerdì 9 agosto chiuderanno gli ombrelloni in segno di protesta per le problematiche legate alla Bolkestein.
"Dopo 14 anni di rinvii e promesse è tempo che il governo presenti la sua riforma. A fine 2024 infatti le concessioni demaniali rischiano di essere sottoposte ad evidenza, ma non c’è al momento chiarezza sui criteri alla base delle gare, col rischio di lasciare ai comuni l’indizione delle stesse e il pericolo di disparità di trattamento da località a località. Inoltre, le associazioni di categoria hanno indetto lo 'sciopero degli ombrelloni' per chiedere tutele per gli attuali concessionari. Questo perché, seppure le concessioni siano sul demanio pubblico, le imprese che vi sorgono sopra sono private e hanno un valore aziendale e di avviamento che i titolari pretendono di vedersi riconosciuto" spiega la nota.
Questa giornata di sciopero è la prima forma di protesta e in assenza di azioni governative la categoria è intenzionata a replicare con un’estensione delle ore di chiusura nelle prossime settimane. A Civitanova hanno aderito per ora Raphael Beach, Flamingo, Leone, La Decisione 4Bis, La Croce del Sud, Rolando, Shada, Madeira, Chalet Lulu, Arturo Mar,e G Beach, Pete, Attilio, G7, Galliano, Dune, Galileo, Golden beach, Re Sole, Filippo, La bussola, Santina.
"Siamo giunti a un punto critico e non possiamo più restare in silenzio - afferma Marco Scarpetta vice presidente Abc (Associazione balneari civitanovesi) ed esponente locale del Sib - Questo sciopero vuole attirare l'attenzione su una questione che rischia di mettere in ginocchio il nostro settore in cui esercitiamo le nostre professioni. La direttiva Bolkestein, se applicata in totale deregulation, minaccia il futuro delle nostre imprese familiari, che hanno investito, lavorato e contribuito allo sviluppo del turismo balneare. Vogliamo far capire al governo e alla comunità quanto sia importante per noi difendere il nostro lavoro e il nostro patrimonio".
"Chiudere gli ombrelloni è un gesto simbolico ma potente: non si tratta solo di difendere le nostre attività, ma di proteggere un modello di turismo sostenibile e radicato nel territorio. - conclude - Siamo uniti e determinati a far sentire la nostra voce. Il nostro sciopero vuole essere un forte segnale di allarme e una richiesta di dialogo e soluzioni concrete per il bene di tutta la comunità".
I balneari inviteranno in quell’ora di chiusura ombrelloni i bagnanti nei propri chioschi per un drink offerto dallo staff e al tempo stesso quattro chiacchiere per sensibilizzare l’utenza sulle motivazioni dello sciopero e sulle ragioni dei concessionari di spiaggia rispetto a promesse deluse, inerzia amministrativa e stallo su una legge europea che mina investimenti e prospettive della categoria.
Sarà attiva una postazione allo chalet Raphael Beach (lungomare sud) dove i balneari incontreranno media ed istituzioni. Confermata la presenza del sindaco Fabrizio Ciarapica e di membri della giunta e del consiglio comunale, per approfondimenti sulla protesta e saranno a disposizione per eventuali interviste.
Incandescente, libera, contemporanea. Montelago Celtic Festival saluta la sua 21ª edizione, definita “la più bella di sempre”.
Quattro rivoluzionari giorni di musica ed eventi no stop che hanno portato nella splendida cornice di Taverne di Serravalle di Chienti un pubblico eterogeneo di giovanissimi, famiglie, affezionati della prima ora, tutti insieme a confermare il rito di un festival che si rinnova e continua a sorprendere.
Con una media consolidata di 10mila presenze al dì provenienti da tutta Italia ed Europa, sono stati letteralmente polverizzati i biglietti in prevendita, e all’apertura dei cancelli in poche ore sono esauriti anche i ticket lasciati disponibili in loco a chi non è riuscito a organizzarsi prima. Indiscussa protagonista la musica, con una line-up da record. A cominciare dai travolgenti Blind Guardian, la band tedesca che ha dato vita a uno show andato oltre ogni aspettativa, preceduto, per la gioia dei fan, dall’eccezionale quanto rara intervista al frontman Hans Kürsch. Superlative, poi, le note di Alan Stivell, l’alfiere della musica celtica d’Oltralpe, l’ispiratore della rassegna, come hanno svelato gli organizzatori, e apprezzatissimi gli statunitensi Gangstagrass, per la prima volta in Italia, con le loro sonorità qui ancora poco conosciute, fra hip hop e bluegrass. E ancora, incantevole, la faroese Eivør (unica data italiana) con la sua voce raffinata, e poi i Wolfstone e il maestro Mark Saul che hanno fatto ballare il pubblico accorso al Main Stage. Senza dimenticare Startijenn, Bards From Yesterday, Mortimer Mc Grave, Kanseil, il mitico Vincenzo Zitello, Symbio, Trad.Attack! e tutti gli altri protagonisti della memorabile maratona musicale sui 5 palchi della rassegna.
Tutto esaurito anche alla Tenda Tolkien, dove guidati dalla madrina Loredana Lipperini, durante il giorno dopo le conferenze, i presenti, si sono intrattenuti con gli ospiti come Maura Gancitano o Andrea Donaera, per approfondire i temi degli incontri, mentre al calar della notte si è accesa la magia del cinema. Luogo di stregonerie e incantesimi, il padiglione The Riddle Pit è stato per tutta la durata della manifestazione il punto di riferimento per i giocatori delle sessioni multi-tavolo, mentre la nuova arena Balfolk Stage si è riempita di canzoni e balli. Sold-out gli oltre 50 workshop per scoprire o affinare il proprio talento fra lezioni di musica e danze folk, artigianato, storia e natura, osservazione del cielo e trekking outdoor. Da brividi le cerimonie con rito celtico alle tende Arwen e Eowyn, i suggestivi fuochi e le rievocazioni all’Accampamento Storico. Senza rinunciare all’agone sportivo, presso l’Arena Avalon, teatro dei tradizionali giochi celtici, del rugby e delle esibizioni Strongman, per vedere fondersi forza, coraggio e tanto divertimento. Un programma intenso e vastissimo capace di coinvolgere tutti: atmosfere inclusive e tanti spazi dedicati ai più piccoli come la Tenda Kids o il Family Village.
Del resto, ventun anni di storia significa accogliere appassionati della prima ora che oggi sono padri e madri, ma anche nuovi ospiti attratti dai racconti di chi ha già vissuto la magia dell’Altopiano. C’è persino chi come Dan in sella al suo Liberty 50 è partito da Verona - 500km e 13 ore di viaggio sul percorso appenninico – per poter tornare una seconda volta al Festival che l’aveva stregato-.
Un’edizione che, allo stesso modo delle precedenti, si è svolta in sicurezza e tranquillità, senza incidenti, grazie alla collaborazione con il Comune di Serravalle, la Protezione civile regionale, i Vigili del fuoco, le Forze dell’ordine, la Croce Rossa, Macerata Soccorso, centinaia di volontari e che vince la sfida ecologica: “Ecoevents” anche per il 2024, il prestigioso riconoscimento attesta l’impegno costante nel rispetto dell’ambiente e della sostenibilità ambientale, promosso e sostenuto in primis dagli organizzatori ma portato avanti, con grande responsabilità, da tutti i partecipanti.
Il direttore artistico Michele Serafini: “Un giorno in più di programmazione vuol dire valutare e modificare tanti aspetti organizzativi ma era necessario, già da qualche anno le persone arrivavano ai cancelli almeno da mercoledì. In questa piccola città che dura solo quattro giorni abbiamo visto, anche in questa edizione, un senso di appartenenza e collaborazione di coloro che partecipano. Uno dei segreti del Festival è non avere spettatori ma partecipanti. Chi viene a Montelago è attivo, c’è un interessante fenomeno di autogestione di chi, oltre a prendere parte alle mille attività come workshop, conferenze, cammini e tanto altro, si prende cura dell’ambiente e degli spazi che costruiamo. L’edizione 2024 ne è stata la conferma.”
Montelago Celtic Festival è un evento firmato La Catasta e organizzato in collaborazione con
Regione Marche, Provincia di Macerata, Comune di Serravalle di Chienti, Cosmari, Contram, Università di Camerino, Protezione Civile e Croce Rossa.
La replica del sindaco Fabrizio Ciarapica alla critica di Giulio Silenzi sulla spiaggia libera per i cani di Civitanova che in una diretta facebook l'ha definita: «E' deserta. Non c’è l’acqua, manca pure l’ombra»:
“Fortunatamente il servizio confezionato da Silenzi e dai suoi collaboratori sull’area cani ha sortito il solo effetto di renderlo ridicolo davanti alle persone. L’acqua - spiega - è stata sospesa nella giornata di ieri a causa di un intervento manutentivo sulla linea. Abbiamo cercato di ripristinare il servizio quanto prima. Infatti questa mattina mi sono recato personalmente nell’area per sincerarmi che tutto era tornato alla normalità.
Guarda caso, Silenzi, approfittando di un’interruzione momentanea, ha preso la palla al balzo per sghignazzare e svilire un servizio che per la prima volta abbiamo lanciato a Civitanova per attrarre sempre più persone. Capisco che a Silenzi “brucia” dover constatare come questa idea non sia figlia della sua amministrazione dove ha ricoperto per ben cinque anni il ruolo di assessore al turismo, ma tutti sanno come le uniche presenze di cui si preoccupava erano quelle degli zingari e dei commercianti abusivi.
Difendo l’utilità e l’importanza delle aree cani attrezzate sulla spiaggia libera, un servizio avviato in via sperimentale, per una città turistica come Civitanova che con impegno e sacrificio stiamo cercando di rendere sempre più accogliente, anche per coloro che amano e vivono con un amico a quattro zampe. Questa mattina in spiaggia ho incontrato dei turisti di Torino (foto) che mi hanno raccontato di aver scelto Civitanova perchè avevano letto la notizia che era possibile andare in spiaggia con il proprio cane. Un riscontro positivo che ci incoraggia a fare sempre meglio. Infatti, stiamo già interloquendo con la Regione per poter, dal prossimo anno, dare anche ai nostri cani la possibilità di fare il bagno”.
In un'epoca in cui la tecnologia agricola avanza a passi da gigante, è affascinante riflettere su uno degli strumenti più antichi e fondamentali dell'agricoltura nonché la prima applicazione di forza non umana nel contesto agricolo: l'aratro. Questo attrezzo, che ha permesso all'umanità di trasformare la terra in coltivazioni rigogliose, continua a essere un simbolo di innovazione e tradizione. Ma come si inserisce l'aratro nella storia moderna dell'aratura? Per scoprirlo, abbiamo intervistato l’agronomo Gino Pasquali, già presidente della provincia e del Cermis “N.Strampelli” (Centro Ricerche e Sperimentazione per il Miglioramento Vegetale) che ci ha offerto un’interessante e utile spiegazione sulle varie tipologie di questo attrezzo agricolo.
"Tra gli arnesi agricoli c’è il classico aratro bivomere destro che i contadini utilizzavano per cercare di creare le condizioni di abitabilità per le piante ossia, in gergo tecnico, per favorire la tessitura del terreno adeguata affinché nella radice circoli aria e acqua; elementi nutritivi, quest’ultimi, essenziali per far crescere bene le colture", spiega Pasquali, che è poi passato a illustrare una diversa tipologia.
“Un altro tipo di aratro era concepito per eliminare le erbe infestanti ribaltando il terreno e facendo così finire la parte superficiale sotto il solco e la parte sottostante sopra. Questo metodo, sebbene efficace, è stato superato da tecniche più moderne e meno costose come l'uso del ripper”.
"Quest'ultimo- prosegue l’agronomo Pasquali-, contrariamente, non ribalta il terreno ma lo rimuove lasciandolo sul posto. In questo modo, il suolo agrario, dove rimangono le radici delle piante e la sostanza organica, viene preservato e rimane fertile fino ai 50 cm di profondità. Il ripper ha anche i suoi limiti: non riesce a dominare le infestanti che rimangono in superficie. Nonostante questo, alla prima pioggia, quando il terreno si tempera, diventa morbidissimo, permettendo di preparare un letto di semina eccezionale".
In conclusione, mentre l'aratro tradizionale ha lasciato il posto a tecniche più moderne, il suo ruolo nella storia dell'agricoltura rimane insostituibile. La continua evoluzione degli strumenti agricoli riflette il progresso e l'adattamento alle nuove sfide ma il legame con la terra e le sue tradizioni resta forte e vitale, così come il rapporto tra l'essere umano e l'agricoltura: “Anche per il pensiero c'è un tempo per arare e un tempo per mietere”, come scriveva Ludwig Wittgenstein.
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