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La voce di Federcontribuenti Marche sul Post Sisma: "A otto anni ci sono solo coloro che hanno riposto le speranze"
''La cosa più brutta dei terremoti è il dopo. Perché non è il mostro che si è scatenato dal ventre della terra annunciato da un rombo che nulla aveva di umano, non sono i muri sbriciolati e accantonati sul ciglio della strada. Non è nemmeno l'alternarsi dei giorni, delle settimane e dei mesi, scandito dal passare delle stagioni. No, nei paesi spazzati come birilli dal sisma, a vincere è il silenzio, non quello percepito e violato dal rumore magari di un'automobile che passa o da un camion che sposta da qui a là le macerie. È il silenzio, avvilente, che avvolge le anime e che, insieme alla solitudine della mente, impedisce alle persone di sentirsi essere umani e non più o solo numeri da mettere su pagine di uno schermo, con accanto nomi che nessuno, che non siano gli amici o i parenti, pronuncia più.
Nascono così i “silenti del terremoto”, coloro che oramai hanno riposto le speranze in soffitta, immaginaria perché anche quella non c'è più''.
E' quanto scrive, in una nota nella ricorrenza degli otto anni dal sisma di Amatrice, Accumoli, Arquata e due mesi dopo tutto l'alto maceratese, Maria Teresa Nori, segretaria di Federcontribuenti Marche la quale, sul dl Ricostruzione approvato ieri definitivamente che da più poteri ai 'commissari', ricorda ancora come per per il crollo del ponte Morandi a Genova ''si è proceduto con decreto-legge alla nomina di un Commissario Straordinario per la demolizione, la rimozione, lo smaltimento e la ricostruzione dell'infrastruttura e il ripristino del connesso sistema viario.
Questa persona ha operato in deroga ad ogni disposizione di legge extra penale, fatto salvo il rispetto dei vincoli inderogabili derivanti dall'appartenenza all'Unione Europea. Perché non si è proceduto ugualmente anche per il terremoto con un commissario che doveva avere pieni poteri straordinari come il sindaco di Genova anche in un cratere ristretto ai comuni che hanno avuto il 50 per cento più 1 di edifici dichiarati inagibili?''.
Nel 1976 in Friuli, ricorda l'esponente di Federcontribuenti Marche ''tutti i sindaci furono nominati commissari straordinari con pieni poteri per i loro paesi e a sovrintenderli c'era il grande Giuseppe Zamberletti. In poco tempo Gemona, Venzone e altri gioielli sono rinati. Mi viene rabbia a vedere ancora macerie su macerie nel 2024''.
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