"Situazione drammatica, stiamo vivendo un incubo. Su 41 ospiti iniziali, ne abbiamo 34 positivi al coronavirus e 2 purtroppo sono morti. Viviamo in una grande difficoltà". Torna a ribadirlo il sindaco di Cingoli Michele Vittori in collegamento con la trasmissione di La7 "Tagadà", nel pomeriggio di oggi.
"I familiari degli anziani ospiti sono tutti preoccupati e lo sono anche io come loro, come se fossero miei nonni - prosegue il sindaco -. Abbiamo bisogno del supporto del Sistema sanitario nazionale per poterli assistere. Ad ora l'emergenza è gestita solamente dal personale della cooperativa, ma non è sufficiente in quanto si tratta di personale non formato per questo tipo di situazioni. Abbiamo richiesto l'invio del personale medico/infermieristico dell'Esercito. Ad oggi non abbiamo avuto nessuna risposta".
"Dei 34 anziani positivi, sono 5 o 6 le situazioni più gravi e 10 le situazioni meno gravi. Ciò che mi preoccupa di più è il personale che sta operando senza dispositivi di sicurezza individuale adeguati: il mio timore è che possano veicolare il virus verso l'esterno. Siamo riusciti a fornire agli operatori una quantità pari a circa un centinaio di mascherine che ci sono state donate da un'azienda locale, ma non basta" conclude nel suo appello il sindaco.
L' Asur ha comunicato che da venerdì 13 marzo a oggi, mercoledì 18 marzo, sono stati effettuati 353 controlli (tra sopralluoghi e contatti telefonici) per verificare il rispetto delle condizioni di sicurezza sanitaria per i lavoratori nelle aziende delle cinque Aree Vaste della regione. Le prime verifiche sono servite a individuare le aziende con irregolarità, alle quali sono state indicate precise prescrizioni, da verificare con ulteriori controlli.
“I luoghi di lavoro – afferma il presidente Luca Ceriscioli – sono gli ambienti sui quali dobbiamo vigilare al massimo ora in termini di contenimento del contagio. Gli ispettori svolgono per questo una funzione importante, ma altrettanto fondamentale è il ruolo dei datori di lavoro, che con senso di responsabilità devono adottare le scelte più opportune, anche di chiusura delle attività, nel caso in cui non sia possibile garantire la sicurezza. È importante, infine, anche il ruolo dei lavoratori, soprattutto in termini di rispetto delle regole base di comportamento”.
Al fine di facilitare le operazioni di ispezione, ma anche le imprese, la Regione ha elaborato e diffuso nei giorni scorsi una check list contenente i criteri da rispettare, su cui verteranno i controlli.
Pulizia e disinfezione delle strade con mezzi propri: il comune di Pieve Torina, dopo l’attivazione del COC (Centro Operativo Comunale) con specifiche operatività e servizi per gestire la situazione di emergenza dovuta all’epidemia di coronavirus, si appresta a proseguire l’opera di prevenzione e sanificazione del territorio.
“Ci siamo organizzati per cercare di eliminare al massimo ogni possibilità di rischio di contagi, e la disinfezione delle strade è una delle opzioni che percorreremo insieme a tutte le misure di prevenzione che abbiamo già attivato” sottolinea il sindaco, Alessandro Gentilucci. “È uno sforzo enorme quello che stiamo chiedendo ai nostri dipendenti e ai collaboratori, ma necessario per garantire la sicurezza della comunità di Pieve Torina, composta per lo più di persone anziane e già fortemente provata dalle tragiche esperienze del sisma. D’altra parte” prosegue il sindaco “ai cittadini chiedo di rispettare le indicazioni che impongono di limitare quanto più possibile l’uscita dalle proprie abitazioni, un sacrificio necessario per non rendere vano il lavoro che stiamo portando avanti”.
La pulizia delle strade proseguirà ciclicamente “almeno fino a quando non finirà l’emergenza” assicura Gentilucci, “perché è fondamentale, in situazioni come questa, far capire alla gente che le istituzioni sono presenti ed operative, e che continuano ad assicurare i servizi essenziali per la cittadinanza”. L’attività di prevenzione avviata dal comune si è esplicitata anche con la distribuzione di mascherine protettive ai titolari di esercizi commerciali ed attività che prevedono l’esposizione al pubblico. Ricordiamo infine che il COC di Pieve Torina è operativo 24 ore su 24 ed è contattabile al numero 0737.518022.
In merito al contenimento dell'epidemia Covid - 19, la circolare del Ministero dell'Interno diramata nei giorni scorsi dalla Prefettura di Macerata relativa alle disposizioni sulla chiusura delle medie e grandi strutture di vendita e degli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali nei giorni prefestivi e festivi, conteneva indicazioni anche per quanto riguarda lo svolgimento dei mercati.
A questo proposito si ricorda che l'attività nel mercato del mercoledì, in centro storico e al foro Boario, al mercato delle erbe nei locali dell'ex Mattatoio e nei posteggi isolati può svolgersi regolarmente ma è consentita esclusivamente per la vendita di prodotti alimentari, quindi non di prodotti agricoli, fiori o altro e non è prevista alcuna somministrazione.
Da garantire sempre la distanza interpersonale di almeno un metro e vietata ogni forma di assembramento.
Come dimostra la foto presente sull'articolo, questa mattina al mecarto del mercoledì di Macerata, l'unica bancarella presente vedeva dei prodotti agricoli che da ora, stando al comunicato dal Comune, non potrà più esercitare il proprio lavoro finchè non sarà terminata l'emergenza Coronavirus.
"Uniti ce la faremo" non è solo uno slogan di questi giorni tristi e disgraziati, ma a volte diventa realtà concreta.
L'equipe sanitaria dell'Avis Provinciale di Macerata, che cura la raccolta di sangue nel territorio di sua competenza, contribuendo ad assicurare il regolare rifornimento al Servizio Trasfusionale di Macerata anche in questi momenti di emergenza, si è trovata sprovvista di materiale sanitario, in particolare di mascherine chirurgiche, necessario per salvaguardare la sicurezza dell'equipe e dei donatori.
E' venuto loro incontro il Direttore dell'Area Vasta 3 Dr. Alessandro Maccioni, che, pur nelle loro difficoltà, ha fornito un primo piccolo quantitativo per consentirre di operare questa settimana, e ha assicurato la fornitura per le settimane successive. L'Avis Macerata ringrazia insieme ai suoi collaboratori, pronti ad eseguire la sua decisione, per la disponibilità e la generosità dell'atto.
Si è riunito questa mattina il Coc di Treia per l’emergenza Coronavirus; oltre agli amministratori, ai responsabili di settore, al Maresciallo della locale Stazione dei Carabinieri, al coordinatore del gruppo comunale di protezione civile, erano presenti i medici di base ed i pediatri che operano nel territorio comunale.
Presenti anche l’assessore regionale alla protezione civile Angelo Sciapichetti ed il Direttore Area Vasta 3 Alessandro Maccioni.
“Essere responsabili e collaborare tra istituzioni: è questo che ci chiedono i cittadini; stiamo continuando ad informare la popolazione di non uscire di casa; occorre lo sforzo e la collaborazione di tutti per uscire da questa terribile emergenza” ha dichiarato il Vice Sindaco di Treia David Buschittari che ha fatto sapere anche che il numero delle persone in quarantena all’interno del comune è salito da 27 a 42 unità, al cui interno il numero delle persone positive al Covid 19 è salito a 5 unità (rispetto alle 3 del giorno precedente).
"Nella complessa emergenza legata al coronavirus, le 530 farmacie della Regione Marche stanno dimostrando la validità di un modello organizzativo che è esempio di efficacia ed efficienza nel rispondere ai bisogni dei cittadini" così la presidente di Federfarma Macerata Ida Kaczmarek.
“Il servizio di consegna dei farmaci a domicilio offerto da Federfarma in collaborazione con la Croce Rossa Italiana sta dando positivi risultati. Anche in questa difficile situazione le nostre farmacie si sono prodigate per confermarsi un punto di riferimento sanitario sul territorio ampliando orari di apertura e modificando i turni - prosegue la presidente -, in molti casi per far fronte alla carenza di disinfettanti, hanno allestito nei propri laboratori gel disinfettanti secondo le norme della Farmacopea italiana".
L’impegno della dottoressa Kaczmarek è chiaro: “Continueremo a prodigarci in ogni modo possibile per rassicurare la popolazione, comprensibilmente disorientata di fronte a un’emergenza sanitaria così dirompente, quando ancora stiamo combattendo contro il disastro del terremoto”.
“In questa complessa situazione la farmacia continua ad essere primo punto di contatto tra cittadini e sistema sanitario, in tale ottica, fin dai primi giorni abbiamo diffuso con linguaggio chiaro informazioni autorevoli e puntuali sulla prevenzione e sui corretti comportamenti da adottare per contenere il contagio, contribuendo ad alleviare la pressione sul Servizio Sanitario Nazionale e riducendo il numero di accessi impropri ai pronto soccorso” conclude la presidente.
Il sindaco di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica ha comunicato l'aggiornamento dei dati arrivati dalla Prefettura sulla situazione relativa al coronavirus nel suo Comune. "Si registra un raddoppio dei contagiati rispetto a ieri: da 7 a 15 casi. Si riduce, invece, in maniera significativa il numero delle persone che sono in quarantena: si passa da 147 casi a 66. Questo non ci fa di certo rallegrare. Significa che ancora non abbiamo fatto nulla: c'è ancora molto da fare nei prossimi giorni e nelle prossime settimane".
"Anche quelle libertà che il decreto ci permette devono essere interpretate nei giusti modi: non deve essere la scappatoia per uscire di casa in qualsiasi momento. L'atteggiamento furbo di alcune persone rischia di complicare una situazione già dura e critica. È necessario rimanere a casa" raccomanda il sindaco Ciarapica.
Ecco il video-messaggio integrale del primo cittadino civitanovese:
Il Gores ha comunicato, attraverso il giornaliero aggiornamento delle ore 12:00, la provenienza provinciale dei 1567 casi positivi riscontrati in Regione Marche (196 in più di ieri): sono 910 i contagiati in provincia di Pesaro-Urbino, 403 in provincia di Ancona, 160 in provincia di Macerata (32 in più rispetto a ieri, 2 giorni fa l'aumento giornaliero era stato di 11 casi nell'arco delle 24 ore), 46 in provincia di Fermo, 25 in provincia di Ascoli Piceno, 23 provengono da fuori regione.
Tra i 1567 casi positivi, per 757 si è reso necessario il ricovero nelle strutture sanitarie regionali. Sono complessivamente 119 i pazienti in terapia intensiva (8 a Camerino, 9 a Civitanova Marche).
Gli operatori sanitari che si trovano in isolamento domiciliare sono complessivamente 486, in costante aumento.
Di seguito i dati dettagliati sulla situazione emergenziale della regione Marche:
"Cari settempedani, ritengo doveroso comunicarvi che a San Severino Marche abbiamo 2 casi positivi al coronavirus e 14 persone in isolamento, di cui molti di loro sono familiari dei positivi. La situazione non è drammatica, non entriamo in panico ma aiutiamoci. Tutti insieme dobbiamo farcela". Così il sindaco di San Severino Marche Rosa Piermattei, attraverso un video-messaggio, ha comunicato i primi casi di contagio nel suo Comune dopo l’invio dei dati del Gores alla Prefettura di Macerata.
"Vi invito a uscire il meno possibile da casa, solo per emergenza, ed evitare assolutamente assembramenti. Dobbiamo aiutarci, essere responsabili del nostro operato: salvaguardare la nostra vita e quella di tutti gli altri. Sono convinta che tutti insieme ce la faremo" ha concluso la Piermattei.
I due numeri attivati dal Comune di San Severino Marche e a disposizione dei cittadini sono attivi tutti i giorni dalle ore 8 alle ore 20. Per generi di prima necessità, ricariche telefoniche e per fare la spesa ci si può rivolgere ai volontari del gruppo Comune di Protezione Civile tel. 3336116712. Per avere assistenza, risposte ai propri quesiti, informazioni su come comportarsi invece è a disposizione il numero di tel. 3336116675.
Il vicesindaco del Comune di Cingoli, Filippo Saltamartini, è intervenuto nella mattinata odierna alla trasmissione "Mi Manda Rai 3" per chiedere assistenza ospedaliera per gli anziani ospiti della casa di riposo, divenuta un focolaio di coronavirus.
A chiarire come il Covid-19 si sia diffuso all'interno della struttura è lo stesso Saltamartini: "Dieci giorni fa una delle signore che si trovava nella casa di riposo si è sentita male ed è stata portata in ospedale. Quando è tornata, ha contratto il virus. Il giorno seguente ha avuto la febbre, ed è stata portata in una struttura ospedaliera. Siccome gli altri ospiti non avevano la febbre, non è stata adottata nessun'altra misura. Dopo 3 giorni si sono ammalati altri 5 ospiti, e quindi a quel punto abbiamo chiesto che fossero trasferiti da quella struttura. La prescrizione che c'è stata data è stata quella di isolarli: da quel momento si sono infettati tutti quanti. Purtroppo, sinora, abbiamo anche avuto 2 decessi".
"Il problema è gravissimo, perché non si vuole riconoscere la casa di riposo come un ospedale - prosegue Saltamartini - e quindi noi stiamo implorando il Servizio sanitario nazionale di organizzare un servizio medico con infermieri e sanitari affinché queste persone siano curate. Non possono essere abbandonate. Da alcuni giorni questo servizio viene svolto da un medico di famiglia: il dottor Ippoliti. Abbiamo chiesto l'invio dei medici militari, nel caso in cui il Servizio sanitario nazionale non possa occuparsi di queste persone".
È stato reso noto l'aggiornamento del Gores sui tamponi effettuati nelle ultime 24 ore. Il numero dei casi positivi nella Regione Marche è salito a 1567 e cioè 196 nuovi contagiati in più rispetto a ieri. Il totale dei tamponi eseguiti è di 4.109.
Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti ben 537 tamponi, due giorni fa erano stati 335. Questo dato può spiegare in parte la nuova impennata nell'aumento giornaliero dei contagi: dai 129 del 16 marzo ai 196 del 17 marzo.
Ecco il grafico completo reso noto dal Gores:
Il Rotary Club Civitanova Marche si sta rimboccando le maniche per raccogliere fondi in piena emergenza Covid-19. Le risorse saranno utili per sopperire alle prime indispensabili necessità di chi sta, con senso civico, lottando per contrastare il virus: il personale medico e le pubbliche assistenze.
Così il Rotary Civitanova ha raccolto i primi 10mila euro, che verranno intanto ripartiti per le finalità individuate dal club.
Duemila euro verranno divisi tra la Croce Verde Civitanova Marche e la Croce Rossa di Potenza Picena, due realtà che fanno del volontariato una missione. I restanti 8mila euro saranno messi a disposizione dell’Asur Marche Area Vasta 3, per essere utilizzati per i bisogni del nosocomio di Civitanova. Presidio che nella riorganizzazione è diventato il secondo Covid Hospital della provincia di Macerata.
Come spiega il presidente del Rotary Club Civitanova Marche, Matteo Cartechini: “Quello che sta avvenendo nel nostro Paese deve essere l’occasione per spingerci tutti a compiere gesti di solidarietà, ciascuno per le proprie possibilità. Seguendo quel senso di responsabilità chiesto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, abbiamo voluto come club impegnarci per essere al fianco di chi, con grande dedizione, sta mettendo tutta la propria professione al servizio degli altri. Il nostro impegno è concentrato su quest’emergenza sanitaria, e presto lanceremo altre significative campagne”, conclude Cartechini, ricordando ancora le parole del presidente Mattarella: “Possiamo e dobbiamo avere fiducia nell’Italia”.
Non solo Civitanova. Seguendo l’appello del governatore distrettuale Basilio Luigi Ciucci (distretto che tocca Abruzzo, Marche, Molise e Umbria), il Rotary Civitanova si sta adoperando per contribuire ad un fondo collegiale di tutti i Club del territorio. Fondo che servirà a destinare le donazioni alle aziende sanitarie delle quattro regioni per i presidi medici necessari in questo periodo nel quale il servizio sanitario è impegnato in una strenua lotta contro il Coronavirus. Serviranno a reperire tutti i beni di “prima emergenza” ora necessari, come mascherine FFP2-3, guanti, camici monouso, dispositivi di protezione vari e altro ancora.
La Croce Rossa Italiana, Comitato di San Severino Marche, ha avviato da alcuni giorni il servizio di consegna dei farmaci a domicilio per anziani, personale fragili e immunodepressi. Il servizio è gratuito, l'eventuale costo dei farmaci è a carico dei richiedenti.
Per venire incontro a chi ne ha bisogno, il Comitato settempedano della Croce Rossa offre ai richiedenti la possibilità di chiamare direttamente le farmacie e concordare la consegna, che sarà poi effettuata dai volontari stessi, dalle ore 12 alle 13:30 e dalle 18 alle 20. In alternativa si può chiamare anche il numero verde 800-065510 attivo 24 ore su 24.
Il sindaco Paolo Cartechini ha aggiornato i propri concittadini sulla situazione riguardante i contagi da Covid-19 nella città di Corridonia. I dati comunicati dalla Prefettura, relativi al 17 marzo, segnalano la presenza nel territorio comunale di 4 casi positivi al coronavirus (2 in più rispetto alle 24 ore precedenti), 1 tampone negativo e 45 persone in isolamento domiciliare.
"Il dato emergente è di asintomatici che diffondono contagio, l'aumento dei tamponi diventa una strategia importante. Nella parte della nostra regione dove i numeri sono ancora bassi questa strategia ha una maggiore possibilità di successo. Ci stiamo attrezzando nella zona di Ascoli Piceno con una macchina capace di processare 800 tamponi al giorno per fare un salto di qualità importante. Riusciremo a quadruplicare la capacità produttiva di oggi". Lo dice Luca Ceriscioli, presidente della Regione Marche, come riporta Ansa. C'è, dunque, l'apertura alla possibilità di estendere i tamponi anche per asintomatici.
Il vice-sindaco di Treia David Buschittari ha aggiornato i propri concittadini riguardo i dati ufficiali della Prefettura, relativi al coronavirus, a seguito della trasmissione dal sistema sanitario regionale. Sono 42 le persone in quarantena domiciliare (15 in più rispetto a ieri), di cui 5 casi positivi (due in più rispetto a ieri).
Si tratta di dati aggiornati al 17 marzo.
"Ci troviamo costretti a replicare alle inesattezze comunicate dal sindaco di Cingoli Michele Vittori e dal vice-sindaco Filippo Saltamartini in merito ai gravi fatti che stanno avvenendo alla casa di riposo di Cingoli". Così il direttore dell'Av3 Alessandro Maccioni in una conferenza stampa convocata d'urgenza presso la sede dell'Area Vasta 3 di Piediripa, alla presenza dell'assessore regionale Angelo Sciapichetti, del direttore dell'Av2 Giovanni Guidi e della dottoressa Gabriella Beccaceci, direttrice del distretto di Jesi.
"Bisogna ristabilire la verità e la correttezza - sottolinea Maccioni -. La gestione della struttura è esclusivamente a carico del Comune di Cingoli, che l'ha affidata all'Asp (Azienda pubblica servizi alla persona, ndr) Ambito 9 diretta da Franco Pesaresi. La stessa Asp ha subappaltato alcuni servizi della casa di riposo ad una cooperativa. Da parte nostra consegniamo al Comune 33,51 euro al giorno per l'assistenza sanitaria di ciascun paziente: si tratta di soldi pubblici. Siamo venuti a conoscenza della presenza nella struttura di soli 4 operatori a fronte di 39 ospiti. Una situazione incresciosa, ma sottolineiamo come non spetti alle Aree Vaste il compito di integrare il servizio e trovare nuovi operatori: si tratta di un onere a carico dell'Asp Ambito 9 o della cooperativa che gestisce il servizio".
"Nonostante ciò, quando c'è stato richiesto un aiuto abbiamo immediatamente provveduto a rifornire il personale della casa di riposo con le nostre mascherine - prosegue Maccioni -. Non saremmo stati noi dell'Asur a doverlo fare, ma l'abbiamo fatto lo stesso. Non accetto che si getti fango, con menzogne e strumentalizzazioni politiche, su chi sta facendo di tutto per dare una mano. Bisogna collaborare in situazioni come queste, non dire fesserie. Il sindaco non ha fatto nulla per risolvere il problema, dovrebbe studiare di più".
"Non è vero che a Cingoli non è venuto nessuno - tuona l'assessore regionale Angelo Sciapichetti - Non si può dare colpe alla Regione per tutto, mistificando la realtà. È il Comune il primo responsabile dalla vicenda. Sono stati fatti comunicati senza senso, in cui si chiede addirittura l'intervento dell'Esercito (leggi qui). Cerchiamo, piuttosto, di dare risposta ai pazienti".
Non manca anche una stoccata a Matteo Salvini, che nel pomeriggio ha dedicato alla vicenda un post sulla propria pagina Facebook (leggi qui): "È un professionista dello sciacallaggio politico, commenti senza senso - ha affermato Sciapichetti -. Noi siamo disposti a collaborare con tutti per risolvere il problema, ma speriamo che le polemiche finiscano qui altrimenti saremo costretti a rivolgerci alla Procura della Repubblica".
"Peraltro sono in grado di confermare che, entro il 30 marzo, all'ospedale di Cingoli verranno re-integrati 20 posti letto, come da impegno preso precedentemente all'emergenza coronavirus" ha aggiunto Sciapichetti nel suo intervento.
"Dal 9 marzo, data in cui è arrivata una segnalazione al nostro dipartimento di prevenzione - sottolinea il direttore dell'Av 2 Giovanni Guidi -, ci siamo mossi come da protocollo e in maniera tempestiva. Sono state fornite indicazioni specifiche a tutti gli operatori presenti, oltre all'invio nella casa di riposo di infettivologi e medici di medicina generale per le valutazioni del caso. Si è deciso di isolare i pazienti positivi sintomatici e quelli positivi asintomatici all'interno della struttura. Il supporto medico è stato garantito sin da subito".
La decisione di non trasferire i pazienti dalla casa di riposo in altre strutture è stata spiegata dalla dottoressa Gabriella Beccaceci: "Si tratta di pazienti che, in base ai sintomi sinora riscontrati, non possiedono i requisiti per essere ricoverati, specie in una situazione come quella attuale negli ospedali marchigiani: abbiamo pazienti nelle ambulanze che si trovano in attesa di un posto. Non si possono trasferire 29 pazienti col 118 in una sola volta. Peraltro un trasferimento procurerebbe disagi agli stessi ospiti".
"A seguito dell'allontanamento degli operatori risultati positivi al coronavirus, nella struttura restano soltanto 4 Oss e una infermiera, che si trovano a gestire 39 anziani. A mancare sono proprio gli infermieri" ha confermato la dottoressa Beccaceci.
Con riferimento al pagamento delle bollette di acqua e teleriscaldamento la cui scadenza era prevista per il 04 marzo 2020 e di quelle con scadenza prossima del 03 aprile 2020, Astea comunica che non saranno intraprese procedure di sospensione per morosità (limitazioni, sospensioni o disattivazioni) che, si ricorda, hanno sempre inizio con una raccomandata di costituzione in mora e non saranno applicati interessi di mora per ritardato pagamento nel periodo compreso tra la data di scadenza della bolletta e il 30 aprile 2020 .
Astea raccomanda di effettuare i pagamenti da remoto mediante il servizio di Home Banking (servizio on line di gestione del conto corrente offerto dalla propria banca) con il fine di evitare contatti e occasioni di assembramento tra le persone e contenere quindi il diffondersi del contagio del virus COVID-19.
L’IBAN per effettuare il bonifico è riportato nella bolletta ricevuta.
Per ogni informazione potrete contattare il numero 800 07 07 15 o scrivere a sportello@asteaspa.it.
La carenza dei Dpi - Dispositivi di Protezione Individuale ( mascherine, occhiali, guanti e tute impermeabili) requisiti essenziali per far operare nella massima sicurezza il personale sanitario, rischia di bloccare il lavoro in prima linea degli oltre 6000 volontari Anpas impegnati nella filiera del soccorso coronavirus .
L’Anpas Marche nell’emergenza si è attivata direttamente per acquistare in proprio i Dpi in maniera centralizzata per tutte le proprie 44 associazioni sparse nelle Marche formate da Croci Gialle, Croci Verdi, Croci Bianche, Croci Azzurre e Pubbliche Assistenze Avis, riuscendo con molta fatica a trovare fornitori in tutta Italia con l’esborso di una rilevante cifra economica che sfiora i 100 mila euro.
Una grossa spesa insostenibile per l’Associazione di volontariato se non con un piccolo contributo da parte della popolazione, per questo motivo l’Anpas Marche lancia una raccolta fondi a tutti i privati cittadini della Regione.
“Già dall’inizio dell’epidemia i dispositivi di protezione erano introvabili, la situazione ora si è ulteriormente aggravata. – ha dichiarato Andrea Sbaffo Presidente Anpas Marche - Siamo riusciti a trovare dei fornitori che in tempi brevi assicurano i Dpi a tutti i nostri volontari che da mesi si stanno adoperando 24 ore su 24 in questa grave emergenza, ma ci serve un piccolo contributo da parte di tutti per poter pagare le dotazioni sanitarie in arrivo, per questo vi chiediamo un aiuto concreto con una raccolta fondi”.
"Fin dall’inizio dell’epidemia - continua Sbaffo - Anpas Marche è stata sempre in prima linea con i propri volontari e mezzi impiegati nel Servizio di Emergenza Territoriale “118”, sono stati il primo anello della catena ad affrontare la situazione nei primi casi. Successivamente l’impegno è accresciuto sia durante il servizio “118”, sia per la stringente necessità di spostare pazienti fra i vari presidi ospedalieri nell’intero territorio della regione Marche man mano che alcuni di questi si saturavano con pazienti Covid, tenendo conto che le organizzazioni di volontariato nella regione Marche effettuano la totalità dei trasporti sanitari programmati".
Anpas Marche ha messo a disposizione del sistema regionale di trasporto sanitario ulteriori ambulanze specificatamente dedicate ai trasporti di pazienti Covid, adattando il loro numero in base alle reali necessità, e potenziando quindi la capacità operativa del sistema nel suo complesso senza nulla togliere alla normale attività effettuata quotidianamente dalle associazioni.
Fra i servizi attivati da Anpas in seno al Gores c’è anche il trasporto dell’equipe sanitaria dell’AV2 incaricata di eseguire il test del Covid-19 a domicilio nell’intera provincia di Ancona: trasporto che si svolge tutti i giorni con ambulanza e operatore dedicato.
La forza del volontariato oggi più che mai è di fondamentale supporto alla macchina operativa delle istituzioni e i volontari dell’Anpas per poter continuare a garantire il loro fondamentale servizio pubblico chiedono un aiuto concreto con un piccolo contributo da parte di tutti.
Questi i dati bancari per inviare gli aiuti ai volontari Anpas:
Iban: IT83 R030 6909 6061 0000 0172 052
Intestato a: ANPAS MARCHE Casuale: Emergenza coronavirus