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Vittime di truffe romantiche in rete... ma non solo

Vittime di truffe romantiche in rete... ma non solo

Raggiri e manipolazioni, truffe che corrono on line: la polizia postale spiega che le condizioni di vulnerabilità delle vittime sono non tanto lo status sociale o culturale, quanto la fragilità, la solitudine e la mancanza di tempo da dedicare a frequentazioni reali.

Una prima richiesta di amicizia online, un profilo Facebook apparentemente reale, corredato da molte foto (rubate dal web) ed il/la malvivente inizia un corteggiamento serrato della vittima, carpendone fiducia e confidenze, dopo aver condotto un vero e proprio studio attraverso i social sulle sue abitudini di vita, sui suoi interessi, sulle sue amicizie.

Lo scambio dei numeri di telefono, l’invio di messaggi scritti ed audio che riempiono la giornata del/la malcapitato/a facendola sentire “di nuovo viva”. La vittima abbassa le sue difese ed aumenta il suo coinvolgimento, che ben presto diventa un vero e proprio innamoramento con tutti gli slanci, le emozioni e le aspettative che appartengono a questo sentimento.

Inutile dire che i  sedicenti “innamorati” virtuali, dopo aver “aperto  il cuore della vittima ”con l’inganno,  iniziano ben presto  ad avanzare richieste di denaro: le motivazioni sono le più disparate: gravi problemi di salute, la mancanza di mezzi economici per raggiungere la vittima (che solitamente vive dall’altra parte del mondo del sedicente corteggiatore), addirittura non è infrequente, spiega la dirigenza della Polizia Postale, vengano richiesti bonifici per comprare una casa dove poter vivere finalmente insieme. Le richieste sono ingenti, arrivano generalmente a 50.000, 100.000 euro, quando non di più.

A definizione di un caso finito nelle aule di giustizia, ai danni di un uomo raggirato da un’ avvenente giovane donna che più che una storia d’amore con lui, aspirava ( ed ha ottenuto) al suo denaro, la Cassazione , con sentenza 3651/2021, ha precisato che “la truffa non si apprezza tanto per l’inganno in sé riguardante i sentimenti dell’agente rispetto a quelli della vittima, ma perché la menzogna circa i propri sentimenti è intonata con tutta una situazione atta a far scambiare il falso con il vero operando sulla psiche del soggetto passivo".

La messa in scena di “una situazione atta a far scambiare il falso con il vero” può avvenire anche nel mondo reale, oltre che virtuale.

Il sentimento su cui fanno leva questo tipo di truffatori/truffatrici nel mondo reale non è sempre e solo l’amore. Può capitare che le truffe, sempre finalizzate ad estorcere denaro, si realizzino sfruttando l’empatia, la disponibilità, la generosità della vittima.

Questi soggetti prima diventano amici delle proprie vittime (non sono mai vittime a caso, ma sempre prescelte in virtù del loro benessere economico), poi si fanno prestare soldi, con l’assicurazione di una rapida restituzione che invece sistematicamente non avviene;  le scuse sono le più varie: solitamente dichiarano di essere in attesa di entrare in possesso di  ingenti somme di denaro ottenute grazie  a fortunati investimenti. Gli amici creditori, rassicurati in tal senso, spesso concedono rinvii nel pagamento, ai quali corrispondono nuove richieste da parte del debitore/debitrice: “ è questione di giorni e ti restituirò tutto, anzi anche di più”..I giorni diventano mesi..poi anni.. e spesso queste situazioni si concludono con una perdita economica definitiva e con un “amico” che sparirà con la stessa facilità con cui è comparso.

Lasciando da parte gli amici improvvisati contattati in rete, molti hanno l’amico a cui hanno prestato dei soldi che non hanno più rivisto. Un vecchio proverbio popolare dice: “ chi presta soldi all’amico, perde quello ed il denaro”.

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