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Ussita, "in visita di nascosto ai nostri defunti": al cimitero preghiere ancora non consentite

Ussita, "in visita di nascosto ai nostri defunti": al cimitero preghiere ancora non consentite

Degrado, macerie e solchi ancora ben visibili sul terreno a ridosso dei loculi. Sono ancora queste le condizioni del cimitero monumentale di Castelmurato di Ussita a 4 anni dalla grande scossa di terremoto del 30 ottobre 2016.

“Attesa” è ancora la questa la parola che meglio rappresenta lo stato dell’arte e di spirito di strutture e abitanti delle comunità del cratere, costretti a sperare in una ricostruzione che da “macchia di leopardo” diventi “totale”. Il sisma non ha risparmiato nessuno, nemmeno i morti che, così come i vivi, stanno ancora soffrendo i ben visibili segni delle scosse che hanno lasciato le loro tombe devastate e i centri cimiteriali inagibili.

"Quattro anni dopo gli eventi sismici si fa fatica ad accettare tutto questo – aveva affermato il Sindaco Silvia Bernardini durante la cerimonia di Ognissanti -  fa male al cuore vedere questo cimitero e gli altri, ridotti in questo stato. La questione è una delle tante che abbiamo sottoposto al commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini e posso assicurare che faremo di tutto per ridare una dignità al riposo dei nostri cari defunti”. Aveva annunciato il neo primo cittadino del piccolo borgo dell'Appennino marchigiano.

Al momento sono ancora in fase di sviluppo dei progetti per la ristrutturazione di questi luoghi di preghiera. In qualche caso i lavori sono già avvitati, come quelli relativi alle strutture dei fornetti del nuovo cimitero di Ussita, ma la strada per la ricostruzione appare lunga e ad oggi, per gli ussitani, ancora non è possibile rendere omaggio alle tombe dei propri defunti.

Una situazione sconfortante alla quale alcuni residenti non si sono rassegnati: “Nel bosco adiacente al cimitero ci sono dei sentieri, di cui uno che conduce direttamente al cancello principale – racconta uno di loro – sono percorsi che conosciamo sin da quando eravamo bambini ed oggi li ripercorriamo per andare a trovare i nostri cari”.

“Sappiamo che la struttura è inagibile e non è consentito dalla legge entrarci – precisa – ma ci sembra giusto andare a deporre un fiore o recitare una preghiera presso le tombe dei nostri parenti che ancora oggi portano i segni del sisma – aggiunge – la strada principale che conduce al cimitero è ancora chiusa e in questi quattro anni non è stato fatto ancora nulla per ridare quella dignità ad un luogo di culto come il nostro che non è molto grande – e conclude – basterebbe che chi di dovere si ricordi ogni tanto di fare qualcosa”.

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