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Truffe on line, istruzioni per l'uso

Truffe on line, istruzioni per l'uso

Truffe online. Una miriade di falsi messaggi che c’invitano ad intervenire sui nostri conti online. Anche Intesa San Paolo nel mirino di hacker e truffatori. L’allerta su Commissariato di PS On Line della Polizia Postale. Lo “Sportello dei Diritti”: non cliccate né rispondete mai a questi messaggi. Contattate la vostra banca solo tramite il sito e l’area istituzionale dedicata

Tanti I pericoli che si nascondono dietro messaggini apparentemente innocui che c’invitano a modificare o aggiornare nostri personali o account. In realtà, "come più volte abbiamo denunciato - commentano dallo Sportello dei Diritti - , si tratta di tentativi di truffa cui ogni istante rischiamo di essere sottoposti attraverso i nostri dispositivi. In questa attività, tesa a prevenire le frodi online, neanche il periodo ferragostano ha fermato la Polizia Postale che tramite un post pubblicato sulla sua pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia” ha ricordato le regole fondamentali per non rimanere fregati e vedersi il conto corrente svuotato a seguito del click su uno dei tipici messaggini che arrivano sui nostri dispositivi: “Che sia la richiesta di un dato personale, una comunicazione di anomalia o altro non seguire mai i link proposti. Contatta il tuo Istituto attraverso l’area riservata dedicata ai clienti o il call center”.

Si tratta di semplici consigli, che per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, dovrebbero determinare un innalzamento della soglia della nostra attenzione. È sufficiente, quindi, non rispondere mai a questi messaggi e quindi non cliccare sui link cui solitamente conducono o rispondere alle richieste contenute.

"Il problema però è sempre lo stesso: molte imprese, professionisti e utenti continuano a cascarci perché troppo spesso non si riflette quando ci viene toccato il proprio conto corrente o carta di credito e si agisce d’istinto. Bisogna, quindi, solo prestare più attenzione e accertarsi sempre della provenienza del messaggio anche perché le banche come Intesa San Paolo che risulta essere indicata nello screenshot postato dalla Polizia Postale, o gli altri istituti finanziari, non utilizzano mai questo tipo di procedura per segnalare richieste di questo tipo". 

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