Sisma, riapre la chiesa ad Avenale di Cingoli: "Bella storia di dialogo e fiducia tra Stato e Chiesa"
È stata riaperta la Chiesa di Sant’Elena Imperatrice ad Avenale di Cingoli. L’edificio era stato dichiarato inagibile a seguito dei danni riportati durante il sisma del 2016. Dopo i lavori di riparazione, nel pomeriggio di ieri, c’è stata la cerimonia che ne ha sancito la riapertura, officiata dal vescovo Nazzareno Marconi.
“Il restauro e la riapertura della chiesa di Avenale – ha affermato il vescovo - è importante non solo per questo piccolo borgo, ma perché permette di mostrare in pratica come l'applicazione di un principio della Dottrina sociale della Chiesa abbia permesso il realizzarsi di una storia di buona politica. La Chiesa nella sua bimillenaria esperienza umana ha imparato dalla vita alcuni principi della buona politica, uno di questi è il principio di sussidiarietà: lo Stato non sempre deve fare tutto, quando può trovare tra le Istituzioni e le libere aggregazioni dei cittadini delle preziose collaborazioni a cui è bene sappia delegare. L’ordinanza 23 in base alla quale si è operato il recupero di questa bella chiesa, è nata e cresciuta grazie al dialogo tra i vari Commissari del terremoto, le Diocesi e la CEI. Delegare alle Diocesi la realizzazione di alcuni restauri è stata la decisione saggia di: valorizzare le competenze degli uffici diocesani, le conoscenze storiche delle loro chiese, la loro lunga collaborazione con professionisti del territorio e imprese che conoscono bene le tecniche di recupero di queste opere realizzate dai loro antenati”.
Poi, sempre questo confronto – ha proseguito Marconi - ha permesso di individuare delle chiese come questa che necessitavano di opere di messa in sicurezza per evitare più gravi danni, ma dove, con la stessa spesa della messa in sicurezza, si potevano realizzare opere definitive tali da permettere il riuso del bene. Questa è perciò una bella storia di dialogo e fiducia tra Stato e Chiesa, che ha permesso un risultato celere, economico, efficace. In diocesi abbiamo altre tre chiese che fanno parte di questa bella storia, ognuna più o meno complessa, come accade sempre quando si lavora, ma tutte ormai ben indirizzate all’arrivo: Sforzacosta, San Michele di Treia e Moscosi. Nei prossimi mesi vivremo anche queste belle riaperture”.
“Il dialogo di cui parlavo – ha concluso il vescovo - è andato avanti su tutto il piano di ricostruzione che ora, con le ordinanze di questi giorni, si apre a buone prospettive che anche l’esperienza di Avenale ha reso possibili. Grazie a tutti”.
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