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Scomparsa del conte Vanni Leopardi: il cordoglio delle istituzioni

Scomparsa del conte Vanni Leopardi: il cordoglio delle istituzioni

Il mondo delle istituzioni politiche e culturali ha subito espresso il proprio cordoglio per la scomparsa del conte Vanni Leopardi, che si è spento questa mattina nella sua abitazione a Recanati, all'età di 77 anni. (LEGGI QUI)

"Se ne va un uomo che ha dato tantissimo a Recanati - è il commento del sindaco della città Antonio Bravi -. In queste ore desidero esprimere un sincero sentimento di cordoglio ai familiari e a tutti coloro che gli hanno voluto bene a nome mio personale, della Giunta, del Consiglio Comunale e della comunità di Recanati. È stata persona particolarmente attenta e partecipe alla vita della nostra città alla quale ha sempre tenuto e che ha amato profondamente - ha concluso il sindaco -. Si è costantemente prodigato per portare un contributo significativo alla crescita culturale di Recanati e si è incessantemente impegnato nella custodia e divulgazione della figura e dell’opera di Giacomo Leopardi”.

Profondo cordoglio espresso anche dall'ambasciatore Giuseppe Balboni AcquaPresidente del Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Bicentenario de “L’Infinito”. “Conoscevo il conte Vanni Leopardi da tempo - le sue parole -. Di recente i nostri incontri sono stati più frequenti e più cordiali, anche per il grande impegno con cui seguiva i lavori di sistemazione della sua proprietà nella prospettiva della visita del 26 settembre scorso del signor Presidente della Repubblica che è stata per tutti noi, recanatesi e non, un grandissimo dono e, a quanto mi risulta, una bellissima occasione d’incontro per il Capo dello Stato. Vanni mi aveva fatto cenno alle sue condizioni di salute ma la sua scomparsa, così inattesa, mi ha causato un profondo dolore. Era un grande aristocratico- ha concluso -, cortese, disponibile, alla mano, sempre accogliente, il cui tratto affabile mi ricordava tanto la contessa Anna e una tradizione gentilizia che onora noi marchigiani e tutti gli italiani.”

Profondo dolore anche per Fabio Corvatta, Presidente Centro Nazionale di Studi Leopardiani. “Il dolore per la scomparsa di Vanni, è il dolore per la perdita di un caro amico con il quale ho condiviso tanti momenti per un lungo tratto delle nostre vite; un amico al quale voglio bene e che non potrò dimenticare - il ricordo -. Al conte Vanni Leopardi va la gratitudine per il lavoro svolto con intelligenza e passione, insieme alla figlia Olimpia e a tutta la famiglia, di conservazione dello straordinario patrimonio storico e culturale proseguendo nell’impegno che, per tanti anni, aveva sostenuto l’indimenticabile contessa Anna".

L’Università di Macerata si unisce al cordoglio generale per la scomparsa del conte Vanni Leopardi. Il Rettore Francesco Adornato parteciperà ai funerali che saranno celebrati mercoledì 6 novembre alle ore 16 presso la Chiesa Santa Maria di Monte Morello a Recanati.

“A nome di tutta la comunità accademica, esprimo il più vivo dispiacere per la scomparsa di una figura che, con le sue iniziative e la sua apertura culturale, si è tanto adoperata per promuovere la poetica leopardiana in Italia e all’estero”, dichiara il rettore Adornato, ricordando le occasioni di collaborazioni scientifiche e culturali con il decano di Casa Leopardi. L’Università di Macerata fa parte, infatti, del Centro Nazionale di Studi Leopardiani, con il quale l’Ateneo ha attivato da tempo una cattedra leopardiana, e del Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Bicentenario de L’Infinito”.

Anche l’assessore regionale al Turismo-Cultura, Moreno Pieroni ha voluto esprimere un ricordo personale e attestare con parole di stima le qualità e la figura del conte Vanni Leopardi, recentemente scomparso: ”Le Marche sono grate a Vanni Leopardi per la sua instancabile opera di conservazione, tutela e valorizzazione dell’eredità culturale leopardiana. Una grande perdita, dunque, per la cultura marchigiana. Come nella tradizione familiare, da Monaldo ha ereditato la volontà di condivisione della conoscenza, la diffusione del sapere, cercando sempre la collaborazione di chi potesse aiutarlo a seguire quello che è stato per lui un imperativo morale, accettando il testimone della Contessa Anna: far conoscere la grandezza, il genio di Giacomo a tutti e specialmente ai giovani.  E per questo ha incarnato benissimo la figura del mentore, fino alla fine, cercando di sostenere con nuovi progetti i talenti creativi. Posso parlare in questi termini del Conte Vanni per averlo conosciuto personalmente come un grande motivatore di progetti, sempre pronto alle sfide, mai arroccato su posizioni, ma orientato al nuovo e entusiasta di ogni idea che potesse dare lustro alle Marche. Uomo colto, gentile, affabile, progressista ha fatto dell’accoglienza un motivo di orgoglio, portando Casa Leopardi tra le mete turistico - culturali marchigiane di tutto rilievo a livello internazionale. Siamo profondamente addolorati per questa scomparsa, quasi troppo precoce, e ci uniamo al dolore della figlia Olimpia e degli amati nipoti nell’onorarlo con un riconoscente e affettuoso ricordo.”

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