Recanati, dal 1914 gli organetti 'Castagnari' fanno il giro del mondo: "Amiamo il nostro lavoro" (FOTO)
Almeno 30.000 gli organetti nel mondo con il marchio della famiglia Castagnari.
“Il musicista è una persona speciale è una persona con una sensibilità sua, vive con lo strumento tutti i giorni in mano, è uno di famiglia se non di più". È con questa attenzione e cura per l’anima delle persone che la famiglia Castagnari, dal 1914, è entrata nella storia di migliaia di musicisti, che nel laboratorio bottega di Recanati hanno trovato e trovano oltre che strumenti di altissima qualità, un’ aria di semplice familiarità che trasforma il rapporto di lavoro in un rapporto di amicizia durevole nel tempo.
La ditta Castagnari deve le sue origini a Giacomo che, divenuto “padrone di bottega” sin da giovanissimo, ha avviato la produzione di organetti con sua moglie Ida. Insieme hanno trasmesso la loro passione ai figli Mario e Bruno, che a loro volta l’hanno tramandata alle generazioni odierne.
Verso la fine degli anni '70 la ditta partecipa attivamente al ritorno in auge dell’organetto diatonico, dopo un periodo di oblio dovuto all’avvento della fisarmonica cromatica. Ripartendo dallo stato evolutivo in cui l’organetto si era fermato, i Castagnari hanno riavviato lo sviluppo di questo strumento esplorando nuove soluzioni in sinergia con i desideri dei musicisti e trovando il giusto equilibrio tra i ritmi lavorativi e quelli affettivi.
Gli strumenti vengono prodotti a mano, con metodi artigianali ricercatissimi ed accurati, sin dalla ricerca di materiale.
“Il legno è fondamentale per questo strumento” - ci spiega Massimo Castagnari, uno degli attuali titolari della ditta-“utilizziamo il legno da frutto: i pregiatissimi ciliegio e noce, l’acero.
Ciliegio americano e noce americana, nascono anche in Italia, ma noi li prendiamo in una segheria di Dakota, perchè lì fanno ancora il lavoro di taglio avviene in montagna o in collina ed il trasporto avviene via fiume: ciò è molto importante perchè i tronchi in acqua ricevono un lavaggio delle resine delle linfe dei tannini e lasciano microcanalizzazioni che conferiscono al legno un’ acustica superiore”.
Anche la lavorazione di questi strumenti è molto ricercata: “nostro padre ci ha insegnato che il legno è un materiale vivente e che come un materiale vivente reagisce. Con un lavoro troppo aggressivo, la struttura nervosa del legno ha una contrazione , perde una parte del suono. Il legno sa essere generoso e darti un suono se tu lo tratti bene; come un essere vivente che se tu lo accogli con un sorriso ti risponde con un altro sorriso e sarà gentile con te". Per questo, spiega il signor Massimo, “abbiamo messo a punto dei sistemi lavorazione soft. Per farvi capire, lavorando con la piallatrice, per togliere 1 mm legno, utilizziamo 4 passaggi”.
Il modello di organetto più semplice prodotto dalla famiglia Castagnari è composto da1756 pezzi: un’opera ingegneristica totalmente manuale.
Un piacere per la famiglia che ama profondamente questo lavoro, se pur è certamente un grande onere mantenere gli standard qualitativi cui la clientela è da sempre abituata.
“Il lavoro per noi è un piacere. La maggior parte della nostra vita la viviamo nella nostra bottega con umanità e passione”.
Molti sono i giovani stranieri che si sono rivolti alla famiglia Castagnari per imparare mestiere nel loro laboratorio bottega. Con grande entusiasmo Massimo ci racconta che la musica con l’organetto “se musicalmente è di genere folk in realtà oggi è considerata world music, musica del mondo fatta da giovani”. Ciò dà la speranza che questa tradizione musicale continui ad essere apprezzata in Italia e nel mondo sempre più, con l’orgoglio tutto italiano degli strumenti Castagnari che molti dei più grandi musicisti apprezzano e suonano nei loro concerti.
(Foto di Lucia Montecchiari)
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