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Qualità dell’aria: nel Maceratese bene le polveri sottili, resta il nodo ozono

Qualità dell’aria: nel Maceratese bene le polveri sottili, resta il nodo ozono

Il Report Regionale della Qualità dell’Aria 2024 pubblicato dall'Arpam fotografa una situazione nel complesso positiva per la provincia di Macerata, dove le concentrazioni di polveri sottili e degli altri principali inquinanti atmosferici si mantengono nei limiti di legge. A emergere come principale criticità, in linea con il quadro nazionale, resta l'ozono, con superamenti che riguardano anche la centralina di riferimento del capoluogo.

Secondo i dati raccolti dalla Rete Regionale della Qualità dell’Aria, i valori di PM10 e PM2.5 nel Maceratese si sono mantenuti stabilmente al di sotto delle soglie stabilite dalla normativa europea. Nessuna preoccupazione neppure per il biossido di azoto (NO2), il monossido di carbonio (CO), gli ossidi di zolfo (SO2), il benzene e i metalli pesanti, parametri che confermano una tendenza positiva già in atto negli ultimi cinque anni.

Diverso il discorso per l’ozono, che durante la stagione estiva continua a far registrare concentrazioni superiori ai valori obiettivo per la protezione della salute. In particolare, la centralina di Macerata è tra le quattro nelle Marche in cui la media triennale non ha rispettato i limiti previsti dal D. Lgs. 155/2010. Pur non essendo mai stata raggiunta la soglia di allarme (240 µg/m³), la situazione impone attenzione, poiché l’ozono è un inquinante secondario legato a processi chimico-fisici e fortemente influenzato dalle condizioni meteorologiche.

Il report Arpam segnala inoltre gli effetti delle polveri sahariane, che hanno interessato anche il territorio maceratese tra la fine di marzo e l’inizio di aprile 2024, con valori di PM10 temporaneamente oltre la soglia di 50 µg/m³. Episodi eccezionali, che però non hanno compromesso il bilancio annuale: i giorni di superamento restano infatti ben al di sotto dei 35 consentiti dalla normativa.

Guardando al futuro, la sfida per la provincia di Macerata - come per l’intera regione - sarà l’adeguamento ai limiti più restrittivi previsti dalla Direttiva europea 2024/2881, che entreranno in vigore entro il 2030 e imporranno nuove strategie di risanamento. Una transizione che richiederà il coordinamento tra istituzioni, enti locali e cittadini, in un territorio che oggi può contare su un’aria generalmente pulita, ma che dovrà affrontare l’incognita dell’ozono e l’impatto crescente dei cambiamenti climatici.

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