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Pier Giorgio Bellocchio, Wolverine e la birra

Pier Giorgio Bellocchio, Wolverine e la birra

Drinking with L. A.: Un aperitivo con Alessandra Lumachelli

Si è da poco concluso il Festival di Cannes, e il vincitore, Ken Loach, ha affermato: "un altro mondo è possibile e necessario". Da tempo, il mondo dello spettacolo si fa portavoce di istanze sociali, più o meno strutturate, più o meno forti: pensiamo all'attore Leonardo Di Caprio e al suo impegno per l'ecologia e le risorse rinnovabili, qui ora ascoltiamo le parole dell'attore Pier Giorgio Bellocchio, che si sottopone alle 5 domande di "Drinking" per i lettori di Picchio News. Eccole di seguito.

Se tu fossi un supereroe, che supereroe saresti e che superpoteri avresti?

Domanda molto complicata! Perché adesso il dibattito sui supereroi è un dibattito che effettivamente va per la maggiore, si dice che Superman sia aristocratico- borghese io di tutti i supereroi vorrei essere Wolverine, forse il più epico che è stato rappresentato immortale, sofferente, ma abbastanza animalesco, con l'adamantio però poi, alla fine, centrale a tutti gli svolgimenti forse il più umano. Wolverine oltretutto è un supereroe di cui non ho mai letto i fumetti, perché io da ragazzino non ero un appassionato della Marvel: l'ho scoperta più avanti però, cinematograficamente parlando, Wolverine è il supereroe che più mi affascina e il superpotere che avrei sarebbe quello fondamentalmente che ha lui, cioè avere la capacità di non morire, di soffrire, perché Wolverine ogni volta che lo colpiscono, sente male però, alla fine, sopravvive poi sono molto affascinato da quest'uomo di carne e adamantio, di questa lega di cui si narra nelle vicende dei supereroi, una lega indistruttibile di cui lui è fatto e quegli artigli che gli escono dalle mani e poi rientrano, mi affascinano molto poi non vola, che è una cosa che non mi è mai piaciuta, dei supereroi, perché ritengo che il supereroe che vola è un po' troppo, ecco!!

La casa e Pier Giorgio Bellocchio...

La casa è per me un luogo fondamentale perché noi attori facciamo un mestiere che è anomalo, tra i più anomali la gente non lo considera nella sua completezza, perché vede soltanto l'apice della vita di un attore ma tutti si domandano: "quando un attore non lavora, che fa?", perché anche gli attori che lavorano molto, passano tanto tempo senza lavorare e solitamente la casa  diventa un luogo nel quale l'attore passa molto tempo, molto più tempo di tante altre persone! Forse gli scrittori, forse la gente che lavora proprio a casa però un attore ha tempi lunghi di studio; io poi faccio tanto teatro, e il teatro richiede uno studio reale, un'applicazione quasi universitaria, per la memoria, per l'approfondimento per cui per me la casa è il luogo dove, quando io non lavoro, passo la maggior parte del mio tempo. Io ho una famiglia, ho una moglie, delle figlie, vivo con mia moglie e con le mie figlie, per cui è un luogo che va diviso con loro. La casa è solo mia dalle otto e mezza del mattino alle quattro e mezza del pomeriggio, lì io sono il re della casa, e questo comporta anche una certa maniacalità, perché mi prende la sindrome della donna di casa, cioè dell'uomo di casa! Quando è il periodo tra un film e l'altro, tra uno spettacolo e l'altro, se è un periodo lungo, lì entrano delle maniacalità, legate al ribaltamento dei ruoli (questo capita a tanti attori, a tanti colleghi), anche perché per la casa ho molta cura ed attenzione, per me è un luogo di grande importanza, la casa!

Pier Giorgio Bellocchio e la macchina del tempo... dove vorresti andare?

Nel Rinascimento, indubbiamente... andare a vedere da vicino i grandi geni della pittura italiana... andare a vedere quel periodo che ancora oggi torna fuori ogni giorno, che è stato la culla di tante cose che ancora oggi vengono affrontate, poter conoscere Leonardo Da Vinci, Caravaggio, Michelangelo, mi affascinerebbe molto!

Il tuo drink preferito?

La birra... magari dieci anni fa ti avrei risposto qualcos'altro di più... strong! ... esatto! Ma arrivato ormai al punto in cui sono della vita è la birra il mio drink preferito, perché non mi lascia strascichi , posso berla in qualsiasi momento della giornata, è socialmente accettata... vero! Se alle tre del pomeriggio ti fai una birra, ok... ma se alle tre del pomeriggio ti fai un Negroni, la gente ti guarda male, giustamente anche! [ridiamo]...  sera, mattina... non ha quel problema di mischiarla, non mischiarla... generalmente è euforica... generalmente è euforica e poi ultimamente è di gran moda mentre prima, dieci anni fa, le birre da bere erano tre barra quattro, oggi invece le birre sono tante, evolute, per cui la birra è sicuramente il mio drink preferito!

Che cosa può fare Pier Giorgio Bellocchio per salvare il mondo?

Pier Giorgio Bellocchio per salvare il mondo ha provato, per esempio, a votare al referendum sulle trivelle... come altri 13 milioni di Italiani, ho provato a fare una cosa, che però è andata vana... quello che può fare Pier Giorgio Bellocchio per salvare il mondo è crescere le sue figlie, cercando di formare due donne che abbiano in sé quei principi e quei valori e quelle idee e quei pensieri che portino loro, magari tra dieci anni, quando la prima avrà diritto al voto, a fare quello che ho fatto io per il referendum, per esempio... e in secondo luogo, cercando, ogni giorno che passa, in ogni film, di poter partecipare alla vita di questo mondo, continuando a fare l'attore, interpretando personaggi sempre più ricchi, e che possano comunque, anche se poco, ma dare la possibilità di aprire qualche finestrella chiusa, al pubblico che vede i film, o gli spettacoli, o i recital, o gli incontri a cui io partecipo... non è facile cambiare il mondo. Già è difficile cambiare la propria vita... l'esempio, secondo me, è fondamentale... quello! Cerco di dare quello, per cambiare il mondo!

Foto! E poi, in alto i boccali, Amici! Alla prossima!

Who's who Per chi non lo sapesse ...

Pier Giorgio Bellocchio, attore, produttore e regista, è figlio del regista Marco Bellocchio e dell'attrice Gisella Burinato, e nipote del letterato Piergiorgio Bellocchio. Debutta all'età di sei anni in "Vacanze in Val Trebbia", per poi tornare sulle scene a 25 anni con "La balia". Tra i film da lui interpretati, si ricordano: "E' stato il figlio", "Al di là delle frontiere", "A fari spenti nella notte", "La fabbrica", "Bella addormentata", "Buongiorno, notte", "Salto nel vuoto". Per la televisione, ha lavorato nella serie "In Treatment". Bellocchio ha anche curato la produzione di film (come "H2Odio") e videoclip ("Non resisto" di Irene Grandi). Nelle vesti di regista, ha diretto il segmento intitolato "Arrivano i nostri", nel film diretto a più mani "DeGenerazione". E' attualmente sugli schermi cinematografici con "Sangue del mio sangue".

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