Dopo sei mesi riceve il rimborso per il canone TV non dovuto, ma quando apre la busta arriva la sorpresa.
L'episodio vissuto da Daniela Prenna di Macerata che dice - "Tutto ha inizio nel Giugno 2019 quando controllando le bollette di luce e gas, ho trovato l'addebito del canone TV.
L'utenza a cui si riferiva la bolletta era di una seconda casa, per l'esattezza la casa della mamma deceduta, pervenuta a lei in eredità e quindi esonerata dal pagamento dell'abbonamento.
Immediatamente ha contattato l'Eni che l'ha invitata a rivolgersi all'Agenzia delle Entrate per sanare la situazione. Proprio in quest'ultimo ufficio, il funzionario ha accertato l'errore: nulla era dovuto
In seguito la maceratese invia la richiesta di risarcimento delle somme, che ammontano a 9 euro e 98 al mese, alla società Eni gestore scelto per la fornitura. L'importo è minimo, avendo pagato tre rate in tutto, deve avere indietro 29.94 euro.
Ma l'iter si rivela piuttosto difficoltoso con lunghe trafile al telefono con il Call center, numerose chiamate e rassicurazioni di rito da parte dei centralinisti.
A Natale, la svolta. Come regalo inaspettato, la donna riceve una busta da Eni contenente l'agognato risarcimento. All'interno un assegno circolare non trasferibile di ben 3 centesimi.
La donna è Incredula, non tanto per l'entità del rimborso (che comunque riguardava una cifra nel complesso irrisorio) ma quanto per il fatto che l'invio della missiva e il valore stesso della carta utilizzata, supera di gran lunga l'importo del rimborso.
Oltre il danno dell'imposta non dovuta, la beffa del rimborso folle. E così di nuovo ricontatta il call center che in questi giorni ha saputo giustificare il tutto semplicemente chiedendole di attendere la nuova bolletta.
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