Omaggio a Magdalo Mussio: l'Accademia ricorda un intellettuale totale della cultura italiana
Una mostra voluta dall'Accademia di Belle Arti di Macerata per ricordare l'uomo, l'amico, il docente: e, a dieci anni dalla sua scomparsa, restituire – per quanto possibile – il ritratto di un intellettuale totale della cultura italiana il cui impegno ha abbracciato i vari campi del sapere.
Così sabato pomeriggio, è stata inaugurata un'importante retrospettiva dedicata a Magdalo Mussio, che si tiene negli spazi della GABA.MC – Galleria dell'Accademia di Belle Arti di Macerata in piazza Vittorio Veneto 7 fino al 5 aprile 2016, e contemporaneamente nelle stanze al piano terra di Palazzo Buonaccorsi in via Don Minzoni 24, sempre fino al 5 aprile 2016.
La retrospettiva arriva a dieci anni dalla scomparsa di Mussio. L'idea di organizzare una mostra bipolare, dislocata in due luoghi diversi, è frutto di un proficuo dialogo tra l'Accademia di Belle Arti, Macerata Musei – Palazzo Buonaccorsi e il comune di Macerata: e nasce dal desiderio di costruire un percorso espositivo che parte dai nuovi spazi dell'Accademia e giunge in un luogo storico (già sede dell'Accademia) dove l'artista ha insegnato per anni incisione.
Con più di cento opere che coprono l'intero percorso artistico di Mussio, la mostra vuole evidenziare l'attitudine multidisciplinare di un intellettuale totale che ha spaziato con disinvoltura dall'editoria alla grafica creativa, dalla poesia alla prosa, dalla pittura alla scenografia, dal teatro alla videoanimazione. «Un poliglotta dell’arte», come lo definisce Antonello Tolve, curatore della mostra. Si tratta di un momento espositivo e assieme riflessivo che rende omaggio non solo a una ricerca straordinaria «svoltasi all'insegna dei rapporti fra scrittura e pittura, fra parola e immagine» (Pignotti), ma anche ad un uomo la cui curiosità e il cui senso del fare hanno costruito, negli anni, un caleidoscopio allusivo e illusivo legato alla eco del passato, alla memoria del presente, alla nostalgia del futuro «ricca di intimi supplizi e embrione di immaginazione operante, sommersa e prensile, quasi musica penetrante» (Villa). Accanto ad una serie di opere in cui è possibile leggere la sperimentazione miocinetica di un equilibrista che cammina sul filo della trasparenza, la mostra propone la visione dei film Il potere del drago, Il reale dissoluto e Umanomeno realizzati da Mussio nel triennio 1971-1973 e il documentario Rai Detto tra noi (firmato da Alessandro Sartori nel 1986) che disegna l'artista nella sua casa di Pollenza. Conclude la mostra una sezione documentaria di libri, quattro testi critici e una biografia dettagliata dell'artista a firma di Ilaria Tamburro. (Foto Si.Sa.)
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