Nella Civitanova del week end boom di presenze tra pendolari, turisti e i soliti noti
Una Civitanova da bere il fine settimana. Le bibite alcoliche sono croce e delizia nella cittadina del litorale dove c’è chi si inebria con misura ai tavolini dei locali, chi pratica gli eccessi in alcune vie del centro. Residenti, pendolari e turisti prendono d’assalto le spiagge libere durante il giorno, i ristoranti e il lungomare di sera.
Le vie del centro non fanno eccezione specie dall’ora dell’aperitivo in poi, ma la contropartita è la presenza costante di alcuni beoni. Un eterogeneo piccolo gruppo con più italiani che stranieri fa la spola tra il corso principale e la stazione ferroviaria. Hanno bottiglie di birra alla mano e untuoso cibo che meriterebbe l’uso delle posate se non fosse presto detto divorato con l’aiuto delle mani e un coltellaccio condiviso in solidarietà.
Durante la percorrenza da Corso Umberto a Piazza Rosselli (stazione) e viceversa, ai balordi si affianca con nonchalance la popolazione, tanto la presenza dei primi è ormai costume consolidato. Le lamentele arrivano solo da chi assiste inerme e a proprio danno al lancio di bottiglie che, nell’urto e con effetto boomerang, si infrangono in schegge di vetro sulle auto di passaggio e sui marciapiedi.
Molto via vai di gente che riempie i tavolini per un ristoro pre-cena, parcheggio selvaggio di auto per chi va ad accaparrarsi il cibo del Kebab di fronte alla stazione, numerosi i rientri dalla spiaggia. Non c’è che dire, la cittadina del litorale non perde adesioni. Merito della presenza dei locali più noti e delle piccole ma allettanti promozioni con cui si esibiscono sconti in alcuni stabilimenti balneari e alle giostre, un’idea per attirare clientela anche nei giorni infrasettimanali.
Dispiace che un’eccellenza per il turismo estivo come Civitanova porti con sé anche storture. La zona della stazione è un vero Bronx e si traduce in un colpo d’occhio surreale se si pensa che, a una manciata di metri, c’è la bella pasticceria “Romana” con il gazebo e gli eleganti tavolini allestiti per l’aperitivo serale. Gli inebriati vi appoggiano cautamente le bottiglie vuote, consumate altrove, con una inconsapevole educazione. Il “bel” gesto non toglie, però, la sensazione di disagio a chi vuole starsene tranquillo né il dramma irrisolto di questi emarginati che si mischiano alla folla.
(di Raffaella D’Adderio)
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