Matelica ricorda Enrico Mattei a 60 anni dalla morte: "Figura di assoluta attualità"
Una giornata ricca di ospiti e di appuntamenti per ricordare la figura di Enrico Mattei a 60 anni dalla sua scomparsa. Dalla deposizione della corona di alloro in mattinata, ai convegni presso il teatro Piermarini fino alla Santa Messa nel tardo pomeriggio, la città di Matelica ha onorato il suo cittadino più illustre grazie agli appuntamenti organizzati dalla Fondazione Enrico Mattei.
Commovente e molto partecipata la cerimonia che si è svolta nei pressi della cappellina della famiglia Mattei, a cui hanno preso parte autorità civili, militari, religiose e diversi sindaci del territorio. Presente, al fianco di sindaco, amministrazione comunale, presidente della fondazione Aroldo Curzi Mattei e presidente della Provincia di Macerata Sandro Parcaroli, anche il governatore della Regione Marche Francesco Acquaroli.
«Mattei ha lasciato un vuoto incolmabile – ha commentato Acquaroli – specialmente in questo particolare momento cogliamo l’importanza delle sue politiche energetiche fondamentali per la crescita dell’Italia. A 60 anni dalla sua scomparsa rimpiangiamo il suo coraggio, la sua determinazione e la sua lungimiranza. Dal suo lavoro dobbiamo prendere spunti di attualità che possono essere importanti alle istituzioni e ai giovani. Nelle Marche vi assicuro che il ricordo di Mattei è ancora molto vivo, ci ha lasciato un’eredità importante che dobbiamo continuare a coltivare, non solo a Matelica e Acqualagna».
Acquaroli, prima di ripartire per Ancona, ha portato i suoi saluti anche al primo incontro di mattinata presso il teatro Piermarini, dove dal panorama marchigiano si è passati subito a quello internazionale con il videomessaggio di Dahou Ould Kablia, ex ministro algerino che ha parlato del «grande amico dell’Algeria» Enrico Mattei ricordandone l’importanza che ha avuto nella storia recente del suo paese, a partire dagli accordi di Evian con i francesi ed evidenziandone l’incredibile visione strategica in termini di relazioni internazionali. Concetti ribaditi sul palco anche dal connazionale Kamel Chir, ministro consigliere del governo algerino.
Si è parlato poi della «soluzione» del caso Mattei, ucciso in un attentato proprio il 27 ottobre 1962 a Bascapé. «Tutte le analisi – ha spiegato Donato Firrao, professore del Politecnico di Torino che si è occupato del caso Mattei - convergono nell’indicare che ci fu l’esplosione di una bomba all’interno dell’aereo su cui viaggiava. Qualcuno ha fatto morire uno degli uomini migliori che l’Italia abbia mai avuto». A seguire un importante contributo del giornalista e storico Paolo Mieli, che ha ricostruito l’ascesa di Mattei, elogiandone le grandi qualità e l’importanza dei rapporti con i maggiori esponenti politici e industriali italiani.
«Un uomo che si è fatto da solo, dalle grandi intuizioni. Era la politica che chiedeva il suo aiuto, non viceversa – ha affermato Mieli -. L’energia è tutto per creare la ricchezza di un paese e ha bisogno di un continuo ammodernamento, cercando sempre nuove risorse. Questo Mattei l’aveva capito già all’epoca e oggi questa lezione è più importante che mai».
Dopo il pranzo si è tenuta una tavola rotonda incentrata sul tema del lavoro e delle imprese, sempre moderata dal presidente Curzi Mattei, a cui hanno partecipato Giovanni Legnini (collegato in video) e Gianluca Loffredo, rispettivamente commissario e subcommissario ricostruzione sisma 2016, Patrizia Giunti, presidente della Fondazione Giorgio La Pira, Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, Sauro Grimaldi, rappresentante Federazione Industriali Marche, Marco Bruschini, direttore dell’Agenzia del turismo e internazionalizzazione della Regione Marche, Giancarlo Cremonesi, vicepresidente Imprebanca S.p.A.
Già Presidente Acea Spa e Stefano Maria Cianciotta, presidente di Abruzzo Sviluppo. Raccoglimento e tanti cittadini presenti, infine, presso la cattedrale di Santa Maria per la Santa Messa che ha chiuso una giornata tanto ricca di spunti, quanto importante per la città di Matelica. «Una giornata importante per la nostra città e per l’Italia intera – ha detto il primo cittadino Massimo Baldini – lo confermano le parole del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, così come quelle dei ministri algerini e delle varie istituzioni nazionali e internazionali che sono arrivate tra ieri e oggi. È grazie a Mattei se l’Italia è tra i primi 10 paesi più industrializzati al mondo».
«Ha fatto tanto anche per Matelica: non dimentichiamoci che è grazie a lui che la famiglia Merloni ha aperto lo stabilimento qui in città, così come l’ex Lebole, ha ristrutturato la casa di riposo, la Beata Mattia ed è grazie a lui se abbiamo una struttura ospedaliera, costruita con i fondi arrivati da tutto il mondo con le donazioni dopo la sua morte».
«Speriamo che una giornata come quella di oggi incentrata sulla sua figura stimoli e ispiri qualche giovane a intraprendere con lo stesso spirito nuove iniziative su questo fronte». Grande soddisfazione per la riuscita dell’evento anche da parte del presidente della fondazione Mattei. «Il ruolo di Mattei è ancora centrale al giorno d’oggi perché è centrale il metodo da lui utilizzato per creare partnership e fare accordi a livello mondiale – ha spiegato Aroldo Curzi Mattei -. Mattei ha iniziato a immaginare le rinnovabili già nel 1958 con accordi sul geotermico, era cosciente del fatto che servisse un’alternativa alle fonti fossili. Quello che stiamo facendo oggi lo stava facendo già lui all’epoca».
Post collegati

Stop alla cannabis light, a Macerata chiude lo shop: "Non sappiamo cosa fare, col Governo Meloni niente più confronto"

Commenti