Matelica - Avvisi per gli 'evasori' del cimitero, la minoranza: "Una vergogna". La replica: "È così dal 2017"
"Un'iniziativa vile ed esecrabile di Matelica Futura". Così ha inizio, via social, la polemica innescata dal gruppo di minoranza comunale "Per Matelica", capeggiato dall'ex sindaco Alessandro Delpriori, contro la lista del sindaco Massimo Baldini in merito a un discusso tagliando arancione presente nel cimitero comunale.
"Chi ha visitato il nostro cimitero in questi giorni - sottolineano dalla minoranza - ha potuto notare in grande evidenza un bel foglio arancione di una vergogna inaudita dove si mettono in bella mostra gli inadempienti, gli "evasori" della lampada votiva. Ne vale davvero la pena "oltraggiare" con un avviso simile la lapide di un defunto? Forse no!"
"Siamo esterrefatti da un gesto davvero vergognoso volto ancora una volta a fare cassa, unico pensiero fisso di questa amministrazione - rincarano la dose dall'opposizione -. Anche questa volta ci saranno colpe pregresse? Ci aspettiamo serietà e ci auguriamo che i foglietti vengano immediatamente rimossi, che gli inadempienti vengano contattati in modo differente e più consono e che la privacy dei vivi e il rispetto dei defunti siano prese in considerazione".
Non si è fatta attendere la replica della maggioranza, con un post apparso sulla pagina Facebook ufficiale del gruppo "Matelica Futura", in cui si evidenzia come "la vergogna dovrebbe essere in primis per chi specula e strumentalizza politicamente su certe argomentazioni che vanno a delineare l’ormai basso profilo adottato. Non vogliamo scendere nella solita diatriba spicciola che ridicolizza ed offende senza mezzi termini l’operato attento degli uffici comunali preposti".
La spiegazione del “talloncino arancione” viene data direttamente dal Comandate della polizia locale, dottor Giuseppe Corfeo: "Il talloncino apposto presso alcune utenze e concessioni cimiteriali è una procedura disposta dal sottoscritto, ormai attuata già dal 2017. Si tratta di un avviso con il quale si chiede all'utente di contattare l'ufficio senza specificare o esporre dati personali e/o sensibili, né tantomeno motivazioni. L'invito si rende necessario nei casi in cui il destinatario non è raggiungibile, ovvero non riscontra la corrispondenza inviatagli oppure risulta irreperibile”.
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