L'estate (per ora) di Porto Potenza: clienti abituali, pochi turisti dall'estero e l'incognita coprifuoco
A Porto Potenza Picena si sistemano le spiagge e ci si prepara per l’estate che verrà, anche se il meteo - per ora - non promette bene. Un giorno c’è la pioggia ed uno il sole.
Abbiamo parlato con alcuni titolari degli stabilimenti balneari per sapere come viene vissuta questa situazione.
Giuseppe Carbone, proprietario de “Il Solero” ci spiega come si sta avvicinando alla bella stagione visto che, da lui, il ristorante d’inverno è chiuso. Fino a due anni fa c’era il pub “Da Monstas”, che quest’anno non ha aperto.
"Le persone iniziano a chiamare, ma per fare pranzo all'aperto è ancora presto, fa freddo - ci dice -. Di solito gli stabilimenti che non sono aperti tutto l’anno aprono l’ultima settimana di maggio, primi di giugno; i bar anche prima ma dipende dal tempo e dall’affluenza; tra i ristoratori uno segue l’altro. Non conviene tener aperto quando non si lavora molto, dunque alcuni preferiscono tener chiuso fino a quando la stagione non entra nel vivo: il personale lo devi tenere, le materie prime anche, il problema sono tasse e bollette".
"Con l’asporto si guadagna ma è un rischio - prosegue Carbone -. Le norme più fastidiose? Quella del coprifuoco alle 22 e la distanza tra i lettini. Di prenotazioni ce ne sono, anche perchè le persone sono decise a non spostarsi troppo, preferiscono passare la stagione qui. I clienti abituali hanno già riconfermato la loro presenza".
Il Blu di Lollo è uno chalet-ristorante aperto tutto l’anno. Ha lavorato anche il primo maggio, senza problemi. Pochissimi i clienti che hanno richiesto una zona ancora più appartata per paura del covid. I titolari, Loris e Flavia Nataloni dicono:“Avendo vissuto da vicino l’esperienza di un parente malato di covid sul distanziamento siamo ancora più cauti, d’altronde abbiamo sempre cercato di dare ai nostri clienti spazi larghi e comodi e grazie al nostro ampio spazio all’esterno ci siamo riusciti".
"Il problema è il coprifuoco - aggiungono -: in estate i tempi si allungano e chi ha passato la giornata al mare o al lavoro la sera vuole rilassarsi, fare cena con calma. Anche spostarlo a mezzanotte ci permetterebbe di lavorare meglio”.
"Le prenotazioni ci sono, gente del posto ma anche turisti soprattutto dall’Umbria e dalla Toscana, di stranieri ad ora neanche l'ombra". E poi l'appello: “Confidiamo nei vaccini, dobbiamo impegnarci tutti per uscire il prima possibile da questa situazione!”
Lo staff del Tarifa si mostra ottimista: la data del primo maggio è saltata ma il ritardo non è stato significativo, la riapertura ufficiale è fissata per il 22 maggio: “Siamo giovani e grintosi e vogliamo adeguarci ad ogni situazione. Il coprifuoco non ci preoccupa molto perché abbiamo sempre puntato su pranzi e aperitivi piuttosto che cena e serate musicali. Le prenotazioni ci sono, vogliamo continuare a divertirci senza incorrere in assembramenti o sanzioni!”
Maurizio Sabbatini e Fabio Santoni, titolari del Sun Beach si mostrano più preoccupati: “Rispetto allo scorso anno si è fatto un passo indietro: a causa del coprifuoco si riesce a fare un solo turno per cena e non si possono fare serate musicali come invece facevamo prima del virus. Anche le colonie di bambini sono diminuite di numero”.
A causa del freddo e dell'impossibilità di cenare all’interno il ristorante è ancora chiuso e anche il primo maggio è saltato, si ha fiducia però di farcela per il 22 maggio: “Economicamente lo Stato non aiuta abbastanza, si ha paura a fare miglioramenti perché i soldi potrebbero non tornare e sono diminuite le assunzioni stagionali. Speriamo in un cambiamento delle leggi, anche spostare il coprifuoco alle 23 darebbe un piccolo aiuto”.
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