Importante scoperta sull'altipiano: un'area votiva vicino alla basilica di Plestia
Ad un paio di metri dall'ingresso della basilica di Plestia, sull'altopiano che traccia la linea dell'incerto confine fra Taverne (Serravalle di Chienti) e Colfiorito (Foligno), durante lavori di metanizzazione sono riemerse tre colonne.
Un'area votiva dell'antica città di Plestia dalle alte mura, data la contiguità con l'attuale luogo di culto al centro dello stesso Pianoro, dove è avvenuta la maggior parte dei rinvenimenti archeologici promossi dalla società Quadrilatero in contemporanea con i lavori della superstrada Civitanova Marche-Foligno? Probabilmente sì, peccato tuttavia che il modesto, ma significativo scavo (delle dimensioni quasi circolari 2 metri per due) sia stato quasi subito ricoperto.
Eppure ricordiamo l'impegno di Mibact ed Anas, che hanno costituito la società 'Archeolog' nel gennaio 2018 (alla presenza del ministro Franceschini), presieduta da Guido Perosino, già presidente di Quadrilatero Marche-Umbria spa, al fine di salvaguardare scoperte del genere attraverso un preciso protocollo che istituiva l'archeologo di cantiere.
È vero: la scoperta non è avvenuta in un cantiere Anas ma Snam/Eni. Certe differenze, però, trattandosi di società con capitale pubblico, andrebbero forse superate.
E a proposito di Eni, e della formidabile ricchezza storico-archeologica del sottosuolo dell'altopiano tra Marche ed Umbria, ricordiamo come il fondatore e primo presidente del gruppo energetico italiano, Enrico Mattei amasse molto per le sue battute di caccia e pesca Colfiorito, è soprattutto come in una sua foto di quegli anni '50, ospite di un coltivatore sull'altopiano, si scorgessero pure in una scansia bronzetti etruschi rinvenuti dal padrone di casa durante la sua normale attività lavorativa.
"Colfiorito e' una miniera di tesori appena sotto superficie in parte venuti alla luce con i lavori della superstrada, penso alle fondamentali tombe dell'auriga, degli sposi (o amanti) e della Principessa appartenenti ai periodi etrusco e romano alcune delle quali in via di restauro da parte di 'Archeolog'. Tesori che insieme agli altri dovrebbero essere fruiti effettivamente al pubblico, a beneficio del territorio montano" dichiara appassionatamente Annunziata Ricci, nota ristoratrice del luogo, titolare dell'ormai celebre e super-segnalata Botteguccia dei Vecchi Sapori.
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