Chiude con un secco "Così non va", il lungo post comparso sulla pagina social "Terremoto Centro Italia", che commenta l'incontro avvenuto nel pomeriggio di ieri, tra il nuovo commissario straordinario Piero Farabollini ed i sindaci del cratere.
I comitati dei terremotati criticano l'assenza di parecchi sindaci, dato che tra i presenti sono stati visti solo quelli di Marche, Umbria ed uno del teramano, quella di esponenti del Governo, e la partecipazione defilata, seduti tra i pubblico, di esponenti della Protezione Civile Regionale ed il capo ufficio ricostruzione Marche, mentre erano assenti quelli delle altre regioni.
"Ci siamo preoccupati viste le pesanti assenze - prosegue il post -, ma ancor di più quando il commissario ha dapprima lasciato la parola al rettore dell’Università di Camerino e poi ha sottolineato che la suddivisione del 'cratere', in base ai danni subiti, non era un suo compito e che aveva la necessità di rivedere le perimetrazioni già effettuate. Abbiamo atteso qualche parola che ci facesse sperare in un'accelerazione, magari che si parlasse di come velocizzare la ricostruzione, di come recuperare i posti di lavoro perduti, ma siamo rimasti a bocca asciutta."
C'è consapevolezza che Farabollini è al lavoro da poco tempo e bisogna dargli tempo di lavorare, "ma non troppo!" scrivono i terremotati.
Un altro aspetto negativo dell'incontro di ieri, secondo il rappresentante dei terremotati, è dovuto alle "schermaglie politiche", prima tra Regioni e Commissario, poi, quando hanno preso finalmente la parola i sindaci, tra quelli filo governativi e quelli dell'opposizione.
"Ma ecco che arriva il turno del sindaco di Castelsantangelo sul Nera - continua il commento all'incontro -, Mauro Falcucci, che con l’esasperazione di chi, come noi, non ce la fa più, ha chiesto al Commissario chiarezza, praticità, risposte rapide per evitare la desertificazione e di evitare di tornare sulla perimetrazione, che non soltanto rallenterebbe il processo di ricostruzione, ma sarebbe un messaggio tanto chiaro quanto negativo per la popolazione."
"Mentre andavamo via sconsolati - conclude il post -, abbiamo incrociato alcuni sindaci delusi come noi da questo primo incontro e dall'impostazione rapida nel togliere poteri alle regioni, ma lentissima nel rapportarsi al territorio composto da sindaci, professionisti, lavoratori e terremotati in genere" e prendendo in prestito le parole del sindaco di Pieve Torina, molto critico nel suo breve discorso, dove ha ribadito la necessità di curare prima il 'malato grave' assicurando assistenza al 'malato lieve', il commento finale all'incontro è un netto "Così non va!".
Commenti