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Fusione dei Comuni, il Pd maceratese: la nostra provincia è indietro

Fusione dei Comuni, il Pd maceratese: la nostra provincia è indietro

Si riaccende, periodicamente, la discussione sulla fusione dei Comuni, una delle possibilità che le amministrazioni locali hanno, oltre alla modalità delle unioni, di accorpare servizi e funzioni per ridurre i costi e rendere il sistema locale più efficiente.

Dopo le fusioni storiche avvenute in Emilia o in Toscana alcuni anni fa, nelle Marche due anni fa si sono fusi Colbordolo e Sant'Angelo in Lizzola, con il nome di Vallefoglia e nell'Anconetano Castel Colonna, Monterado e Ripe diventati Tre Castelli. In questi giorni si stanno concretizzando le fusioni tra i comuni di Urbino e Tavoleto e l'incorporazione di Mobaroccio con la più grande Pesaro. Nel frattempo, altre fusioni sono in discussione, soprattutto nella vallata del Metauro.

Il Pd della provincia di Macerata sulla fusione dei Comuni ha le idee chiare: la provincia di Macerata è ancora indietro.

“Mentre, anche i Presidenti delle Regioni dell'Italia di mezzo (Toscana, Marche, Umbria), guardando al futuro, iniziano a discutere su come accorpare e mettere in rete servizi e funzioni, - scrive il Pd locale in una nota - i Comuni della nostra Provincia, invece, risultano, come in molte altre occasioni, ancora una volta indietro”.

Il processo di fusione di due o più comuni contigui è disciplinato dagli articoli 15 e 16 del TUEL (Testo Unico Enti Locali), con cui i Comuni possono usufruire di finanziamenti che consentono di avere maggiori risorse da destinare agli interventi nell’edilizia scolastica e alla manutenzione stradale, insieme a un alleggerimento del patto di stabilità.

La scelta della fusione o dell’unione davvero permetterebbe di ridurre costi come quelli del personale e di altre spese che pesano su Comuni dalle casse sempre più povere? Gli oppositori del sistema della fusione ritengono che l’identità storica di paesi, anche piccoli, sia più importante di tagli di spese, spesso nemmeno così consistenti e risolutivi dei problemi locali.

Dall’altro lato, il Pd maceratese, del fronte del sì alle fusioni, ricorda che “oltre alle risorse nazionali, i Comuni, attraverso una pianificazione strategica e non più improvvisata, potranno accedere con una maggiore probabilità di successo ai fondi europei”.

Alcune settimane fa il Sindaco di Monte S. Giusto ha lanciato sulla stampa un appello ai Sindaci dei Comuni vicini, incontrando l’opposizione di primi cittadini di altri comuni contrari a questo processo.

Privilegiare la storia o il risparmio economico, decidere nuovi confini o conservare quelli attuali unendo solo i servizi e le funzioni: questi gli interrogativi di primi cittadini che devono fare ogni giorno i conti con casse comunali sempre più vuote.

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