Fughe ospiti dalle comunità, PARS: "Il nostro compito non è quello di trattenere in modo coatto"
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma della direzione Cooperativa Sociale PARS “Pio Carosi” Onlus.
"Alcuni episodi di allontanamento volontario, cosiddette “fughe”, di ospiti dalle comunità PARS, compreso quello di Pamela, vengono a volte richiamati sulla stampa con commenti fuorvianti o tendenziosi; per questo riteniamo opportuno fare chiarezza.
Questi episodi vanno inquadrati nel contesto del nostro compito, che non è quello di trattenere in modo coatto delle persone; le nostre comunità non sono un carcere e neppure un ricovero coatto, come possono essere altre strutture. Da noi si accede e si permane solo in maniera volontaria e qualunque forma di costrizione (fisica, psichica o morale) è esplicitamente vietata dalla legge; praticarla sarebbe un reato perseguibile d’ufficio, non solo in base ad una denuncia di parte.
Questa adesione volontaria è richiesta anche a coloro che sono in Comunità in base a provvedimenti giudiziari (arresti, affidi, domicilio coatto, tutela legale, ...); se vogliono andarsene, cerchiamo di dissuaderli, ma in caso di allontanamento possiamo solo avvisare prontamente le forze dell’ordine. Certo, la permanenza da noi è un elemento di sicurezza e tranquillità per le famiglie; tuttavia, il nostro compito è solo educativo e terapeutico, mai quello della coercizione.
Se si considera che, tra adulti e minori, in diverse comunità terapeutiche o educative, ogni giorno ospitiamo oltre 120 persone, tutte con gravi problemi di comportamento, diverse con disturbi psichici, si capirà come questi episodi possano accadere. Per un buon esito del nostro lavoro è però importante anche la vicinanza dell’opinione pubblica, delle forze politiche, senza distinzione di parte, delle forze dell’ordine, che spesso sono chiamate ad un gravoso compito, a volte anche a causa dei nostri ospiti più irrequieti. Per questo non cesseremo mai di ringraziarli".
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