Docente no vax torna a insegnare. “Sospesa senza stipendio, ma fedele ai miei principi”
"Con sofferenza e sacrifici, ma ho vinto la battaglia restando salda nei miei principi". Sono le parole di Roberta Salimbeni, la professoressa di Lettere della scuola media Gentile di Fabriano (Ancona) che un anno fa aveva intrapreso una battaglia contro il vaccino obbligatorio e il Green pass.
"Non mi sono vaccinata contro il Covid l'anno scorso, quindi non ho insegnato fino a gennaio 2022”, racconta la docente. “Ovviamente, sono stata senza stipendio: un grande sacrificio che mi è costata una certa difficoltà economica. E’ stata una scelta in piena libertà la mia, non trovando corretto che le istituzioni avessero prima dato la possibilità di scegliere e poi reso la profilassi obbligatoria in modo surrettizio, pena l'esclusione dalla vita sociale e addirittura dal lavoro".
Nella piena consapevolezza di tutte le conseguenze del caso, Salimbeni si è rifiutata anche di sottoporsi costantemente al tampone, necessario per ottenere la certificazione verde base. In seguito, è arrivata la decisione del Governo circa l'obbligo vaccinale per la categoria degli insegnanti: ciononostante, la professoressa ha voluto proseguire la propria battaglia fino a quando, dopo le scorse vacanze natalizie, non ha contratto il Covid.
"A seguito del mio contagio - ricorda - ho ricevuto il green pass per guarigione e sono tornata a lavoro nel secondo quadrimestre. Rifarei tutto anche perché, nonostante la poca solidarietà riscontrata dal corpo docente, ho trovato sempre grande riscontro negli alunni che hanno compreso la mia scelta. Mi spiace per chi si è sottoposto al vaccino non per convinzione, ma per poter continuare a insegnare. I loro sacrifici si sono azzerati e ora siamo tornati a essere tutti uguali, senza discriminazioni”.
Salimbeni, nel frattempo, ha terminato l'anno scolastico e ora, a distanza di 12 mesi e con l'approssimarsi della prima campanella (nelle Marche il 14 settembre) sarà regolarmente in cattedra dal primo giorno.
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