Decreto “ Ricostruzione”: prime osservazioni giuridiche
A cura dell'esperto, dottoressa Francesca Testella
Iniziamo l’analisi del Decreto sulla Ricostruzione dopo il sisma del 24 agosto 2016 commentando i singoli articoli comma per comma per capirne di più.
Aldilà delle interpretazioni è il testo scritto nero su bianco che parla.
Le zone beneficiarie dei contributi
I commi 1 e 2 dell’articolo 1 (Ambito di applicazione e organi direttivi) del Decreto rappresentano il fulcro della vicenda della ripartizione dei contributi per la ricostruzione. Essi infatti individuano l’ambito oggettivo di applicazione del decreto.
Che se ne dica, segnano apertamente una linea di demarcazione tra i comuni espressamente elencati nel testo e quelli invece non indicati.
Il primo comma così infatti recita:
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Le disposizioni del presente decreto sono volte a disciplinare gli interventi per la ricostruzione, l’assistenza alla popolazione e la ripresa economica nei territori delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, interessati dagli eventi sismici del 24 agosto 2016, ricompresi nei Comuni indicati nell’allegato 1.
Per quanto riguarda la Regione Marche l’allegato elenca i comuni di:
18. Amandola (FM) 19. Acquasanta Terme (AP) 20. Arquata del Tronto (AP) 21. Comunanza (AP) 22. Cossignano (AP) 23. Force (AP) 24. Montalto delle Marche (AP) 25. Montedinove (AP) 26. Montefortino (FM) 27. Montegallo (AP) 28. Montemonaco (AP) 29. Palmiano (AP) 30. Roccafluvione (AP) 31. Rotella (AP) 32. Acquacanina (MC) 33. Bolognola (MC) 34. Castelsantangelo sul Nera (MC) 35. Cessapalombo (MC) 36. Fiastra (MC) 37. Fiordimonte (MC) 38. Gualdo (MC) 39. Penna San Giovanni (MC) 40. Pievebovigliana (MC) 41. Pieve Torina (MC) 42. San Ginesio (MC) 43. Sant’Angelo in Pontano (MC) 44. Sarnano (MC) 45. Ussita (MC) 46. Visso (MC)
Il comma 2 precisa poi che
2. Le disposizioni del presente decreto possono applicarsi altresì in altri Comuni delle Regioni interessate, diversi da quelli indicati nell’allegato 1, qualora venga dimostrato il nesso di causalità diretto tra i danni ivi verificatisi e gli eventi sismici del 24 agosto 2016, comprovato da apposita perizia giurata.
Dunque, a rigor di logica, sono
DESTINATARI DIRETTI dei contributi i comuni di cui all’elenco.
Sono invece DESTINATARI EVENTUALI tutti gli altri comuni della Regione; destinatari eventuali e SOGGETTI ALLA CONDIZIONE della
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dimostrazione della sussistenza di un NESSO DI CAUSALITA’ DIRETTO tra i danni subiti ed il terremoto dello scorso 24 agosto
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comprovato da una PERIZIA GIURATA
Questo dunque il ragionamento a valle.
Ma quali sono a monte i criteri alla base dell’inclusione dei comuni indicati nell’elenco non vengono specificati nel provvedimento.
Mi spiego meglio: i comuni delle aree limitrofe a quelli elencati (quindi stesse province) sono sulla carta messi sullo stesso piano dei comuni ricadenti in altre province (ad. es. Pesaro) ed assolutamente rimasti illesi dal terremoto.
Questo perché alla base del decreto è posto il presupposto della dimostrazione della sussistenza del nesso di causalità tra danni ed evento sismico.
Oltre a ciò va evidenziato che il nesso di causalità deve essere DIRETTO: il che significa che il sisma deve essere la causa del danno e sono pertanto esclusi i danni che non siano direttamente connessi al sisma ma ne siano invece conseguenza indiretta.
Da una lettura di questi primi commi si possono pertanto trarre le seguenti considerazioni di sintesi:
al di fuori dei comuni di cui all’ elenco, tutti gli altri comuni della Regione Marche sono considerati non beneficiari dei contributi SALVO DIMOSTRAZIONE della sussistenza di danni che siano stati direttamente causati dal terremoto.
Ed incombe sul danneggiato l’onere di fornire tale dimostrazione supportata inoltre da una perizia giurata.
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