Crisi A14: Sindacati Autotrasporto indicono una mobilitazione
Divieto di circolazione di tutti i mezzi superiori alle 3,5 tonnellate nella tratta Pineto – Pescara Nord, situazione del traffico invivibile, percorrenze oltre ogni ragionevolezza.
Sono questi alcuni dei motivi che spingono le associazioni dell’autotrasporto di merci Confartigianato Trasporti, Fita Cna e Fai-Conftrasporto delle regioni Marche, Abruzzo e Puglia a dichiarare la mobilitazione e preannunciare una manifestazione degli autotrasportatori.
"La situazione è divenuta inaccettabile ed insostenibile. L’autotrasporto - comunicano in una nota le associazioni - non è più in grado di programmare i propri viaggi, di rispettare i tempi di consegna e se permane questa situazione le imprese dovranno passare dalla tariffa a km alla tariffa oraria secondo i tempi di percorrenza dato che per effettuare un trasporto che prima richiedeva 3/5 ore oggi ne servono oltre il doppio e con le limitazioni dei tempi di guida previsti dalla legge si dimezza il servizio di trasporto effettuato".
"Confartigianato Trasporti, Fita Cna e Fai-Conftrasporto - proseguono - si associano ad alcuni comuni abruzzesi ed alle Regioni nel chiedere in particolare lo sblocco del casello di Roseto, il ripristino della circolazione a due corsie anziché ad una corsia, per ogni senso di marcia.
Vanno eliminate le restrizioni dovute al sequestro di parte della carreggiata per problemi inerenti la sicurezza dei Guard Rail con velocità adeguate con ordinanze di sblocco, come avvenuto per alcuni viadotti del tratto marchigiano, affinché vengano avviati i lavori per la messa in sicurezza.
Importante è togliere il divieto di transito per i mezzi superiori a 3,5 tonnellate sul ponte di Cerrano tra Pineto e Pescara Nord per presunti problemi strutturali agli ancoraggi e nel contempo fare i relativi lavori di ripristino con i più moderni e veloci sistemi che la tecnologia mette a disposizione, su turni notturni o di 24 ore".
"Sono ormai innumerevoli gli incidenti con feriti - concludono - verificatisi a seguito di queste abnormi limitazioni, anche sulla viabilità ordinaria vanificando gli eventuali obiettivi di sicurezza che le misure cautelari si prefiggono. Inoltre queste restrizioni alla circolazione creano ai cittadini e alle località interessate gravissimi problemi di inquinamento, per via della concentrazione di emissioni derivanti dalle migliaia di mezzi pesanti che quotidianamente sono costretti a circolare sulla viabilità ordinaria.
Confartigianato Trasporti, Fita Cna e Fai-Conftrasporto chiedono l’intervento del Governo e del MIT per sbloccare questa tragica situazione. Non è esclusa da parte delle aziende una coordinata azione di carattere economico nei confronti della committenza, che in alcuni casi appare di ritenersi indenne dalle ricadute di tali enormi disagi economici e operativi, che soprattutto pongono evidenti e conclamati rischi per la sicurezza e l’ambiente”.
Un tema, quello dell'inquinamento e dell'anomalo traffico sulle statali, già affrontato da numerosi autorevoli legali, primo fra tutti l'avvocato Andrea Agostini che sul suo portale aveva gia sottolineato come "i sindaci delle comunità, sulle quali si è riversata la paralisi del traffico autostradale, potrebbero chiedere non solo il rimborso delle spese sostenute per l’impegno della polizia locale e della protezione civile chiamate a gestire l’emergenza, ma anche il risarcimento per il disagio subito dai residenti derivante dall’inquinamento ambientale dovuto al rumore e ai gas di scarico degli automezzi".
E indicava anche che "agli automobilisti bloccati per ore nel traffico segnalo come l’art.14 del Codice della Strada preveda l’obbligo, in capo agli enti proprietari delle strade e per quelle in concessione ai concessionari, di garantire oltre che la sicurezza anche “la fluidità della circolazione”, di qui la possibilità di chiedere un risarcimento del danno sofferto".
Una situazione divenuta ormai insostenibile tanto per gli automobilisti quanto per gli operatori che percorrono la tratta per fornire servizi, come gli autotrasportatori e che vedrà inevitabilmente ripercussioni sulla qualità dei servizi e sugli oneri degli stessi
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