Covid, Marche e Friuli tra le regioni peggiori per tasso di occupazione delle terapie intensive: l'analisi
Cari lettori, bentrovati a questa nuova puntata settimanale della mia rubrica, nella quale analizzo l’andamento del contagio da coronavirus nelle Marche e in Italia. Anche questa settimana le cose non procedono per il meglio. Come notiamo, i contagi sono in sostanzioso aumento, con circa un +20% a livello nazionale e circa un +40% nella nostra regione.
In ogni caso, le grandezze ospedaliere sono rimaste stabili, fatto che potrebbe spiegarsi con i ritardi fra momento del contagio e ingresso in ospedale. Potremmo, quindi, aver visto l'effetto del cerchio verde e, temo, che ora vedremo il cerchio giallo. Vi è un consistente rischio che questa settimana e la prossima i ricoveri aumentino sensibilmente. Inoltre, come da tempo faccio notare, la curva dei decessi si muove troppo vicina temporalmente a quella dei contagi, e questo non è un buon segno: significa che qualcosa sta sfuggendo.
Per quanto riguarda la tabella delle regioni, notiamo un aumento generale dei contagi con Marche e Friuli che restano le regioni con il peggior tasso di occupazione delle terapie intensive. Tasso che rischia di incrementare ulteriormente.
Guardiamo, per concludere, la situazione a livello europeo. Germania ed Austria stanno registrando un boom nella crescita di casi, portando i rispettivi Governi a nuove chiusure. La Germania ha il 69% della popolazione vaccinata con almeno una dose, l'Austria il 67%, l'Italia invece il 79%.
Voglio ricordare che passare dal 70% all'85% significa aver raddoppiato l'efficacia della copertura vaccinale, il fatto che la situazione italiana sia ancora relativamente sotto controllo probabilmente è grazie alla maggior percentuale di vaccinati. Delle nazioni più grandi d'Europa l'unica a registrare una situazione stabile di contagi e decessi è il Regno Unito, proprio laddove si hanno meno restrizioni. La loro percentuale di vaccinati è del 74%, ma anche la regione che più ha investito nel tracciamento. Fattore che, evidentemente, nell'Europa continentale non funziona come dovrebbe.
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