Civitanova, "Il Grillo" risale la corrente del nuovo Dpcm: "siamo preoccupati ma ci adegueremo"
Non sono stati solo gli operatori della ristorazione a dover chiudere prima del "solito" i battenti delle loro attività all'indomani dell'annuncio dell'ultimo Dpcm firmato dal Premier Giuseppe Conte.
Il "colpo" del nuovo testo di legge in materia d contenimento della diffusione del Covid-19 è arrivato forse in maniera più incisiva anche ai gestori di palestre e piscine, costretti sospendere le proprie attività fino al 24 novembre. Un ulteriore momento complicato per gli operatori del settore sportivo che ha fatica si stava riprendendo dal primo lockdown come ci ha raccontato la presidente della piscina "Il Grillo" di Civitanova Marche Antonella Citarella, la quale ci ha illustrato come sta gestendo questo particolare momento: " Ad oggi siamo aperti solo per l'attività agonistica vale a dire 2 ore al giorno scarse, sperando di poter riprendere la normale quotidianità il prima possibile - dichiara - considerando che il Governo ha individuato gli impianti natatori come possibili luoghi dove è più facile contrarre il virus, con molto dolore ci siamo adeguati a ridurre i contatti nelle piscine e nelle palestre".
"Siamo molto preoccupati - aggiunge - ma riteniamo che non si possa agire diversamente. Vedo che i contagi stanno aumentando ovunque, in particolare nella provincia di Macerata, dove si registrano dei numeri più importanti rispetto ad altre zone. So che anche nelle altre nazioni europee si stanno adattando questo tipo di misure e per tali motivi ritengo credo che oggi stiamo affrontando un lockdown 'leggero', mirato a salvaguardare soprattutto chi frequenta le scuole primarie e secondarie".
"E' ovvio che questa situazione non è delle più piacevoli, sia dal punto di vista di madre nè tantomeno come tecnico di nuoto, ma coloro che hanno preso determinate decisioni immagino che l'abbiano fatto con cognizione di causa e non per ledere una categoria in particolare - Osserva Citarella che poi spiega - Da giugno, mese della nostra riapertura, stiamo adottando un protocollo molto rigido, seguendo con dovizia tutte le indicazioni sanitarie. Siamo stati sottoposti ai controlli dei NAS che hanno verificato l'accuratezza del nostro operato, ma se nonostante questo ci hanno fatto chiudere, penso che a monte ci siano delle ragioni valide".
"Nel nostro impianto disponevamo già da tempo di gran parte dei macchinari e igienizzanti, utilizzati ormai da tutti coloro che hanno un'attività aperta al pubblico - chiosa Citarella - Noi istruttori siamo andati in cassa integrazione e abbiamo ricevuto quasi il 100% dei contributi promessi. Con questo non sto dicendo che vada bene così visto che alla riapertura di giugno abbiamo avuto un terzo delle persone che venivano prima che scoppiasse la pandemia, ora comunque cercheremo di adeguarci, e di sostenerci a vicenda".
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