Percorrendo la statale, tra la Castellara ed il Broccolo, ci sono diversi sottopassi a Civitanova, tra pedonali, per auto e per mezzi pesanti. Caratteristica abbastanza comune è la situazione di degrado in cui versano, alcuni ricoperti dalle scritte più svariate, molte delle quali sono abbastanza recenti e sicuramente vergate dalla stessa mano, data la loro ricorrenza.
Procedendo in direzione nord, il primo che incontriamo e il sottopasso dalla Castellara dove non ci sono problemi particolari, se non qualche furgone che ogni tanto si incastra. Il successivo è quello pedonale che sbuca in via Regina Elena, tra la pasticceria Montanari e la pizzeria Olio e Pomodoro. Non è grandissimo, anzi, forse è il più piccolo di tutti, ma è sicuramente quello che abbiamo trovato nelle condizioni peggiori, ricoperto da scritte vecchie e nuove, tra cui la fanno da padrone quelle di natura politica e religiosa. Si va da un "Viva Fidel" visibile dalla statale a qualcosa di non molto comprensibile che sembrerebbe un invito ad andarsene rivolto agli islamici, scritto a caratteri cubitali e ripetuto più volte, di cui è completamente ricoperto il varco. Per non farsi mancare niente, sopra un muretto abbiamo trovato anche una borsa abbandonata e due sacchetti della spazzatura.
A seguire, dall'altra parte della statale, c'è il sottopasso del Viale dei Pini, che porta all'omonima casa di cura. In questo abbiamo un "Antifa Citanò" bello grande e bicolore, sopra ad una cancellatura di qualche altra scritta, fatta in maniera brutale, di cui non c'è più traccia ma rimane solo una lunga striscia nera. Dal lato opposto solo una timida scritta in inglese, minuscola se rapportata alle altre ma che comunque si sarebbe potuta risparmiare.
Proseguendo il nostro percorso verso nord, il sottopasso successivo che incontriamo è quello della Esso, il più grande di Civitanova, dove gli imbrattatori o writers che dir si voglia, si sono sfogati a piacimento negli anni e quello che hanno lasciato è uno spettacolo indegno. Ci sono scritte e murales praticamente ovunque, quasi tutte nella parte pedonale ma si sono risparmiate nemmeno le rampe, con offese alle squadre calcistiche avversarie (qualcuno se l'è presa con Fermo) o messaggi d'amore per l'ormai celebre "Scrizzolina". Oltre alle scritte, lo spazio verde sotto la scalinata d'ingresso dal lato mare, è diventato una vera pattumiera, con rifiuti d'ogni genere ma in particolare pacchetti di sigaretti vuoti, presenti in grande quantità. C'è da dire però che nel sottopasso in questione è in corso un'opera di riqualificazione, essendo stata eseguita un'opera di "raschiatura" delle pareti che in buona parte del passaggio pedonale ha lasciato solo qualche traccia dello scempio che era presente. Anche la ricopertura del pavimento e delle scale è stata sostituita completamente da qualche settimana.
E' poi la volta del nuovissimo sottopasso ciclo-pedonale "Cocoloco", con una scritta a caratteri cubitali di stampo calcistico da un lato e un piccolo scarabocchio nella parere di fronte. Anche questo non è stato risparmiato dai creativi della bomboletta. In questo, come abbiamo scritto in precedenza, c'è anche il problema allagamento, dato che quando piove copiosamente, essendo le canaline che raccolgono l'acqua completamente intasate, non c'è il regolare deflusso della pioggia.
Stranamente non c'è nulla di anomalo da segnalare per il sottopasso che sbuca allo stabilimento Aloha ed arriviamo all'ultimo verso nord che è il mitico "Broccolo", quello al centro dell'attenzione per i numerosi mezzi pesanti che in barba ai segnali si immettono nel tratto finale del lungomare e che poi non riescono a passare e creano il caos, come il camion di qualche giorno fa che ha percorso tutta la ciclabile per tornare sui suoi passi. In quest'ultimo sottopasso erano presenti delle scritte che qualcuno, forse chiamato in questione dalle stesse, ha pensato bene di ricoprire con grande impiego di vernice che da un lato copre il muro quasi per metà e dall'altro, poco meglio. Uno spettacolo che definire indecoroso è un eufemismo e che speriamo venga quanto prima riportato in una condizione accettabile.
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