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Chiude la comunità terapeutica, Cittaverde e Civitasvolta: "Proponiamo soluzioni contro la chiusura"

Chiude la comunità terapeutica, Cittaverde e Civitasvolta: "Proponiamo soluzioni contro la chiusura"

"Il 31 dicembre, data stabilita dall’ASUR, abbiamo visitato la Comunità terapeutica della Città Alta. Abbiamo portato la nostra solidarietà ai 23 ospiti della struttura e agli operatori che vi operano con passione e competenza". 

Così gli esponenti delle associazioni Cittaverde e Civitasvolta.

"Una chiusura inaccettabile e annunciata con una brutta ,cinica e burocratica lettera alla direzione Logistica come se chiudere una struttura socio sanitaria, in questo caso una Comunità, un Collettivo equivalesse spostare alcuni strumenti sanitari. Una chiusura di una struttura pubblica la si motiva e la motivazione/i dovrebbe essere pubblica se pensiamo che la gestione della Comunità è stata affidata ad una Coop sociale che ora gestisce in “prorogatio” .

"Dal 2013 - continuano gli esponenti - è in atto una gara di appalto per il rinnovo della gestione. Oggi siamo nel 2018 chiediamo perché una gara di appalto avviata, con offerte pervenute da mesi, non viene chiusa prendendo atto del suo risultato? In una città in cui la politica si scontra su tutto lo scibile, comprese situazioni che sono marginali rispetto alle vere esigenze dei cittadini ,non si comprende come per problemi serissimi come le –droghe- che in città scorrono a fiumi,dove sguazzano spacciatori di ogni genere, sulla Comunità Terapeuti tacciano. Tacciano anche quanti a vario titolo dicono di occuparsi di criticità sociali droghe comprese. Eppure ci sarebbe molto da dire.Intanto dire un no chiaro e netto alla chiusura, dirlo con forza al Presidente della Regione Marche con delega alla sanità Ceriscioli .Un no alla chiusura lo dovrebbe dire il Consigliere Regionale del PD Francesco Micucci Vice Presidente della Commissione Consigliare Sanità. Chiediamo un pronunciamento per il no da parte del Sindaco di Civitanova e l’Assessore ai Servizi Sociali".

"Un no - concludono - lo dovrebbero dire il Presidente del Consiglio Comunale i Consiglieri Comunali di maggioranza e di opposizione. A tutti ricordiamo che la Comunità è stata voluta e aperta verso la fine degli anni 80 dall’allora amministrazione comunale con decisione unitaria,che quella struttura è di proprietà del Comune. Intanto la nostra iniziativa di sensibilizzazione sui Social media, sulla stampa un risultato seppur piccolo lo ha colto: l’Asur ha prorogato fino al 28 Febbraio 2018 l’attività della Comunità Terapeutica. Al Consiglio Comunale alla amministrazione comunale chiediamo di esprimere( se l’Asur persevererà nella sue politiche anti sociali come la chiusura della Comunità Terapeutica) la volontà del nostro Comune, proprietario delle strutture, di continuare con forme proprie , per esempio attraverso l’Istituto Paolo Ricci o forme di gestione esternalizzate, di continuare l’attività della Comunità Terapeutica? Di certo per noi l’impegno in difesa della Comunità Terapeutica affinché questa non solo sopravviva ma si rafforzi e si sviluppi continuerà".

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