Buratti e la movida maceratese: "Non serve lo scaricabarile. Serve collaborare"
"Invece di incolparci l'un l'altro dovremmo collaborare, proponendo idee costruttive e non distruttive. Dovremmo far sì che la movida - che è parte integrante del mondo universitario della città - sia regolamentata e non cancellata". Questo il commento del titolare del Maracuja Cafè di Macerata Roberto Buratti in risposta alla polemica sollevata da Marco Guzzini, gestore di Di Gusto.
"Voglio ricordare a Marco - prosegue Buratti - che l'anno scorso lui gestiva il Venanzetti facendo ballare fino alle tre di notte in suolo pubblico senza licenza. Anche per lui la movida era pane quotidiano e rappresentava una fonte di guadagno e sussistenza. Perciò quando afferma che bisognerebbe chiudere a mezzanotte dice cose completamente fuori luogo".
"In questi giorni sta partendo la pedonalizzazione del centro storico. Se ci aggiungiamo anche la cancellazione della movida universitaria saremo costretti a chiudere bottega, come hanno fatto tanti altri nostri colleghi grazie alle scelte delle ultime amministrazioni. Mi permetto di esprimere queste mie opinioni - afferma il titolare del Maracuja Cafè - perché da quattro anni investo molti soldi per eventi che arricchiscono la città tutta e dai quali traggono vantaggio anche molti colleghi".
"Finalmente si parla della questione movida, anche se qualcuno purtroppo lo fa in maniera sbagliata. L'unico modo per poter convivere serenamente in maniera fruttuosa sarebbe quello di coinvolgere esercenti, amministrazione comunale e residenti in un confronto costante sulle problematiche ma anche - conclude Buratti - sui vantaggi che questa città trae dalla vita notturna degli studenti universitari".
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