Drinking with L. A.: un aperitivo con Alessandra Lumachelli
Pallavolista, io? Beh, per un periodo brevissimo (e assolutamente dilettantesco!), sì! Squadra del Liceo, un classico! Avevo anche una cara amica, non era in classe con me, comunque lei ha continuato poi, con la pallavolo, e non solo, diplomandosi all'ISEF. Cinzia adorava la pallavolo, e Lucchetta in particolare era il suo mito quindi, quest'intervista è per lei, particolarmente per lei, in ricordo di un'amicizia che oltrepassa tempo e spazio. Andrea Lucchetta non lo sa, ma mi avvicino a lui al posto della mia amica, che non può più farlo, ormai ed ecco che anche il famoso pallavolista si sottopone alle 5 domande di "Drinking" per i lettori di Picchio News. Eccole.
Se Andrea Lucchetta fosse un supereroe, che supereroe sarebbe e che superpoteri avrebbe?
Se fossi un supereroe... Superpippo! Superpippo, perché io sono all'interno di una Goofy philosophy: ha la "y" di Lucky [è il suo soprannome] è dinoccolato, sempre sbadato, però, appena trova l'arachide giusta si trasforma, e riesce comunque a non perdere la sua personalità, l'importante è di non essere identificato con un supereroe che altera, altera troppo le proprie prestazioni, ma soprattutto dia la possibilità di affinarle, di tirare fuori il meglio di se stesso, penso che il concetto del supereroe abbia una "s" molto importante, che è quella legata alla squadra, non a caso i Fantastici 4 fanno squadra, fanno team. Ci sono situazioni di conflitto tra la Cosa e l'Uomo Torcia, però alla fin fine ci si mette sempre d'accordo. La cosa più bella in assoluto è che, al di là della capacità di trasformarsi, che anche grazie ai social network, dà l'opportunità a molti giovani di mascherarsi, di nascondersi, di far vedere magari il loro carattere che mira ad essere un supereroe del web, poi è un ragazzo molto solo che va sicuramente aiutato. Sono andato ultimamente alla Coppa del mondo di ginnastica ritmica ed è stata una cosa meravigliosa vedere le ragazzine che tifavano addirittura le ragazze in competizione, alla fine ho cercato di dare un messaggio importante, anche perchè c'erano degli sponsor che inneggiavano alla magia. Non c'è assolutamente nulla di vero: con la magia le clavette non si fanno volare, i cerchi non si prendono, non si fanno le evoluzioni con i nastri, ma soprattutto con la palla bisogna avere tanta passione, tanta voglia di sacrificarsi in palestra, solo con il sacrificio, con i veri valori, con l'etica, con la voglia di far crescere la passione si può arrivare a un punto importante.
Che cos'è il benessere?
Il benessere è una parola che adesso viene utilizzata tanto, penso che l'abbiamo proprio buttata via. Il benessere era legato probabilmente a una sorta di consumismo scellerato, che poi alla fin fine ci ha fatto veramente perdere il contatto con la realtà. Il benessere adesso viene ricercato attraverso situazioni di pace, di relax, per recuperare se stessi, per recuperare mezz'ora, un quarto d'ora, con massaggi ayurvedici, con le pietre, andare dal pranoterapeuta. Insomma, il benessere è tutto quanto quello che bisogna fare per ritrovare, per stare bene con se stessi, ma soprattutto per trovare un modo per migliorare la propria qualità della vita. La qualità della vita sta cambiando drasticamente, la qualità della proposta sportiva sta cambiando radicalmente, anche a proposito dei giovani sportivi che vogliono immediatamente prendere scorciatoie, quindi il benessere è: prendo la scorciatoia per cercare di aumentare la mia capacità di reddito, la mia visibilità, la mia notorietà però, ritorniamo sempre al discorso importante che bisogna stare bene con se stessi. Oggi io qui con più di 1000 bambini, ho fatto più di 5000 palleggi, mi sono dedicato a molte azioni, non sto sicuramente bene, ho perso del mio benessere, però ho guadagnato tantissimo in energia, per cui sto bene dentro e sono molto felice e sorridente.
Il suo colore preferito?
Il mio colore preferito è l'azzurro, penso che, all'interno dell'arcobaleno, ci possano essere delle declinazioni che sono meravigliose come nel cartone animato che produco [ "Spike Team"], ci sono 6 colori diversi, che rappresentano 6 virtù, la settima è quella che Lucky mette, che è l'umiltà, rappresentata con il bianco. Il bianco perchè rappresenta tutti i colori, declinare dall'azzurro e stemperare pian pianino fino ad avere un alone bianco, penso che rappresenti tutti i colori del mondo.
Il suo drink preferito?
Ah!!! non dev'essere per forza alcolico! No, no, no, assolutamente alcolico! [ridiamo] Assolutamente! Essendo trevisano ed essendo frizzantino come il prosecco, non come il cartizze perchè è troppo elaborato, lo Spritz! È nato in quel di Treviso, per cui "Spritz it forever!" lo uso anche nelle telecronache: invece di "Spike it!", quando è una certa ora, dico "Spritz it, ragazzi!", perchè ci sta! Bere con moderazione è molto importante.
Cosa può fare Andrea Lucchetta per salvare o per migliorare il mondo?
Piccole cose quotidiane, cercando di mettersi al servizio degli altri. Penso che già oggi, la possibilità di mettersi al servizio dei bambini , mi sono commossa! Cercando di animare in loro la voglia di divertirsi e di includere, sia molto importante, nel mio piccolo, cercherò di fare questo, perchè mi interessa proprio riuscire a comunicare con loro. Non a caso, Lucky è un personaggio dei cartoni animati, che fa un passo indietro, e cerca di migliorare il percorso, il benessere di una squadra cercando di capire come si accende lo spirito di squadra, lo spirito sportivo, attraverso il divertimento. Ecco che la mia mission, da quando ero piccolo salesiano (non sono mai cresciuto da quel punto di vista), mi porterà, spero, a continuare a far passare messaggi positivi col sorriso sulle labbra, per il mondo dei più piccoli.
Foto! E poi, in alto i calici, Amici! Alla prossima!
Who's who Per chi non lo sapesse...
Andrea Lucchetta è un ex pallavolista, con 292 presenze in Nazionale. Ha giocato fra le fila del Panini Modena, del Mediolanum Milano, dell'Alpitour Cuneo, vincendo 4 Scudetti, una Coppa dei Campioni, 3 Coppe delle coppe, 4 Coppe CEV, una Supercoppa italiana, 5 Coppe Italia, una Supercoppa europea, 2 Coppe del Mondo per club. Dichiarato miglior giocatore del mondo nel mondiale 1990, è stato anche premiato dalla Federazione Internazionale a Buenos Aires come membro della Squadra Nazionale del Secolo. Nel 2007, con la "generazione di fenomeni", cioè con la Nazionale che negli anni novanta vinse per 3 volte consecutive (dal 1990 al 1992) il campionato del mondo, aderisce al progetto della CEV, il Campionato Sperimentale Master, e crea la Nazionale "Veterans", che riunisce i grandi volti della pallavolo degli anni '90 (Babini, Bertoli, Bracci, Cantagalli, Gardini, Errichiello, Galli, Pittera, Venturi, Vullo, Zorzi). Nel 1992 pubblica il singolo "Go Lucky Go" e partecipa ad una puntata del Festivalbar. Nello stesso anno, su Radio 105, conduce la trasmissione "Go Lucky Go", dedicata alla pallavolo italiana. Nel 1993 pubblica il disco "Schiacciamo l'AIDS", per sensibilizzare i giovani su quella problematica. Conduttore di Live Zone Sport per Disney Channel, e del programma "Robot Wars" su La7. Ha partecipato al reality show di Rai2 "La talpa". Nel 2007 a Salerno, al festival "Cartoons on the Bay", ha presentato il cartone animato da lui ideato "Spike Team", prodotto da Rai Fiction. Commentatore della Serie A Tim per Rai Sport Più, e del Mondiale di pallavolo 2010 per Rai Sport. Dal 2012 ad oggi, commentatore dei campionati di pallavolo per Rai Sport. Nel 2014 ha condotto la quarta puntata dello Zecchino d'Oro. Ideatore, inoltre, del film "Il sogno di Brent" e del docu-reality "Spike Girls – Schiacciatrici". Il suo saluto, quando apre o chiude il collegamento di una partita di pallavolo, è "Spike it!". Viene soprannominato Lucky o Crazy Lucky per il suo carattere esuberante e per la sua particolare capigliatura a spazzola. È Cavaliere Ordine al merito della Repubblica Italiana.
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