La Giunta municipale di Tolentino ha approvato gli elaborati per l'esecuzione dei lavori di messa in sicurezza di viale Matteotti e ha autorizzato l’abbattimento delle alberature che si trovano all’interno o in stretta prossimità dell’area di intervento e di finanziare l’intervento che ammonta a 43mila euro.
Dal 2011 ad oggi si sono manifestati ingenti danni alla struttura muraria con distacchi e lesioni in più punti hanno portato allo scivolamento del terreno con conseguente dissesto del marciapiede attualmente impraticabile in viale Matteotti.
Il Comune si era attivato proponendo la realizzazione di un intervento manutentivo con oneri economici da ripartire tra i comproprietari del muro e l’Amministrazione Comunale stessa, ma questi stessi non ritenendo di avere alcuna responsabilità e non considerando appropriata la tipologia e le caratteristiche degli interventi proposti dal Comune di Tolentino, si erano rivolti davanti al Tribunale di Macerata presentando ricorso per accertamento tecnico preventivo, chiedendo la verifica delle cause degli inconvenienti lamentati e la valutazione di eventuali opere da realizzare per risolvere la situazione.
Da quanto accertato il Comune di Tolentino aveva ceduto la parte di scarpata a confine con la sua proprietà obbligandolo al rispetto di alcune condizioni tra cui la costruzione a sue spese e cura di un muro atto a sostenere l’argine stradale e la spinta del ricarico necessario a livellare con il marciapiede attuale la parte di scarpata che rimaneva a vantaggio del Comune, tra il nuovo muro e il vecchio ciglio stradale e l’obbligo di provvedere sempre ed in perpetuo alla manutenzione, riparazione e ricostruzione del detto muro di sostegno in modo che la stabilità e la sicurezza della via non vengano mai turbate.
Striscia la Notizia torna, come ha fatto più volte in passato, sulla questione dei caschi per motociclisti pericolosi, che pur essendo omologati, messi alla prova con test specifici, risultano non essere idonei allo scopo per il quale sono preposti.
Nel servizio andato in onda ieri sera su Canale5, Valerio Staffelli, dopo aver ricevuto diverse segnalazioni, ha fatto verificare un modello di casco venduto dalla catena "Il Gigante", prodotto in Cina e distribuito in Italia dalla ditta Rhütten di Caldarola.
Come nei casi già analizzati nei mesi scorsi, il problema di questi caschi è che, nonostante abbiaNo il certificato di omologazione regolare, quando vengono sottoposti ai test, purtroppo non li passano. La causa di questo problema è una lacuna nella normativa italiana, per la quale si possono testare solo i caschi omologati nel nostro paese e nel caso preso in esame nel servizio di ieri, essendo un E9, quindi spagnolo, bisogna fidarsi di test effettuati nel paese iberico.
Fatto testare in un centro riconosciuto dal Ministero dei Trasporti, il casco distribuito dalla ditta di Caldarola, purtroppo, non ha superato le prove di omologazione e Staffelli si è recato personalmente da Mario Martinelli, titolare della Rhütten srl. Messo a conoscenza del fatto, l'imprenditore si è mostrato subito molto disponibile affermando che il proprio intervento sarebbe stato "veloce e responsabile" ma, passati tre giorni con i caschi ancora in vendita, l'inviato di Striscia è andato direttamente in uno dei centri commerciali "Il Gigante" ad avvertire il responsabile che, in attesa di ulteriori controlli, ha fatto togliere dagli scaffali i caschi incriminati.
Il problema, come riferisce Staffelli nel finale del servizio, si è verificato, diverse volte, sempre con caschi prodotti in Cina, omologati all'estero e importati da aziende italiane, auspicando in queste fattispecie dei controlli da parte del Ministero che invece sono del tutto assenti, permettendo il commercio di caschi del tutto inutili per la funzione che dovrebbero svolgere.
Potete vedere il filmato al seguente link: https://goo.gl/Sz3B3z
Nei giorni scorsi, un gruppo di insegnanti della scuola dell’infanzia dell’Istituto Comprensivo “Ugo Betti” di Camerino ha scritto al Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale delle Marche per lamentare della chiusura di una sezione in questo anno scolastico . Già nel 2016/17, proprio l’anno del terremoto, si è perso un altro posto di lavoro.
Le insegnanti fanno presente che le Circolari relative all’organico 2017/2018 e 2018/19 riportano questa frase “ per quanto riguarda le aree interessate dai recenti eventi sismici sono mantenute le classi attivate nei comuni colpiti, anche con parametri inferiori a quelli previsti dalla normativa vigente….” . Tali Circolari davano loro una certa rassicurazione sia per il mantenimento delle sezioni sia per l’organico. Ma, il tutto, è stato disatteso.
Inoltre, analizzando la situazione della provincia di Macerata rispetto agli organici, hanno potuto rilevare che, in molte realtà vicine, ugualmente colpite dagli eventi sismici, giustamente sono state mantenute le sezioni anche con un numero ridotto di iscritti mentre a Camerino è successo il contrario.
Le insegnanti, che sono abituate ad un lavoro silenzioso e discreto, in questa occasione si sono mosse in prima persona perché non hanno riscontrato solidarietà dalle istituzione locali nè dalle autorità a tutti i livelli. Hanno quindi iniziato questa lotta che pensano di non abbandonare alla prima difficoltà. Sono, altresì, determinate a coinvolgere tutti ad iniziare dal nuovo Ministro della Pubblica Istruzione.
Tutto ciò perché sono attaccate al territorio e alla loro amata professione.
Normalmente si parla della scuola dell’infanzia nei casi di maltrattamento ai piccoli alunni mentre noi vogliamo parlarne perché facciamo una scuola di qualità attenta ai bisogni dei bambini, delle famiglie; non a caso, abbiamo scelto di fornire, a rotazione, un servizio di prolungamento fino alle ore 17:00 ed una didattica che punta all’innovazione e alla formazione per essere al passo con le ultime ricerche delle neuroscienze.
Guardiamo alla nostra professione non come lavoratori a posto fisso ma come educatrici esperte animate da passione e voglia di mettersi in gioco. Vogliamo portare a sostegno della nostra richiesta di ripristinare la sezione chiusa anche l’impegno profuso, non da adesso, a favore di una scuola di qualità. La scuola dell’Infanzia di Camerino infatti, è capofila della Rete “Insieme si può” che sta formando centinaia di docenti sulla didattica innovativa e da sempre, si è distinta nella partecipazione a diverse sperimentazioni promosse dal Ministero.
Le insegnanti inoltre vogliono far comprendere la situazione esasperata del territorio in cui vivono perché la città è stata colpita molto duramente dal terremoto e, ad oggi 6 giugno, non sono ancora disponibili le abitazioni provvisorie. Si parla di circa 3.200 persone che hanno trovato sistemazioni in altre abitazioni anche fuori dal Comune e che sono ancora sulla costa.
E’ evidente che questa situazione incide molto anche sui servizi della città a cominciare dalla scuola. Nello specifico la scuola dell’Infanzia “L’Aquilone” si trova a vivere una situazione molto particolare in quanto ha la sede inagibile in zona rossa (zona interdetta alla popolazione) e pertanto ha perso diversi alunni.
Non vogliamo sicuramente sostenere che i numeri siano dalla nostra parte ma vorremmo un trattamento come insegnanti, come alunni, famiglie e territorio uguale agli altri Comuni del cratere e per questo vi chiediamo un impegno concreto.
Albanesi Catia, Amici Alessia, Cecoli Carla, Gatti Lucia, Gigli Arlette Anna Maria, Iori Maria Laura, Labracciotti Giuliana, Luberti Elena, Maccari Clara, Matteucci Maria Teresa, Moroni Silvana, Taschini Luigia Valentina Vignati.
Qualche giorno fa, nell'augurare buon lavoro alla guida del Paese, il sindaco di Camerino, Gianluca Pasqui, aveva lanciato la proposta di svolgere un Consiglio dei Ministri in uno dei comuni del cratere del sisma 2016. E oggi, dopo il discorso in Senato del neo Presidente del Consiglio, il primo cittadino di Camerino ha espresso soddisfazione per la considerazione avuta nelle parole in Senato del neo premier Giuseppe Conte, che dedicherà la sua prima uscita pubblica alle zone terremotate, ma anche attesa di "fatti" dopo "tante parole ascoltate e dopo tante cose non viste".
Il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui aveva chiesto in una lettera al Presidente del Consiglio di riunire il Consiglio dei ministri nella zona del 'cratere', dicendosi disponibile ad accoglierlo nella città che ha la zona rossa più grande. Dopo le parole di Conte si dice "felicissimo", e ribadisce l'auspicio di accogliere un Cdm o di "vedere tutta la squadra di ministri sui territori terremotati".
(fonte Ansa)
"Saremmo particolarmente lieti se il Presidente del Consiglio prof. Giuseppe Conte volesse venire a Camerino a visitare un'azienda come la nostra che, nonostante il terremoto, non solo non ha mollato, ma ha investito tanto per ampliare lo stabilimento ed assumere già altre 21 persone tenendo alta la bandiera del made in Italy, del made in Marche e, orgogliosamente, anche del made in Camerino!"Così ha scritto Federico Maccari, Direttore di La Pasta di Camerino, principale azienda della città sul suo profilo Facebook a proposito della dichiarazione del presidente Conte di scegliere le zone terremotate nella sua prima visita istituzionale. Una richiesta, quella dell'imprenditore camerte, che arriva pochi giorni dopo quella del sindaco di Camerino, Gianluca Pasqui, che aveva chiesto proprio al nuovo Presidente del Consiglio di svolgere in uno dei comuni del sisma un Consiglio dei Ministri.
L'azienda Pasta di Camerino, lo ricordiamo, ha 70 dipendenti ed un fatturato di circa 18 milioni di euro producendo pasta all'uovo e di semola in chiave artigianale con materie prime 100% italiane e filiera tracciabile. All'indomani del sisma la famiglia Maccari ha deciso di ampliare lo stabilimento inaugurato il 15 settembre 2017, passando da 5.000 a 10.000 mq coperti ed assumendo altri 21 dipendenti tutti del territorio.
“L’Istituto marchigiano di tutela vini (Imt) ringrazia l'Ispettorato Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari di Emilia Romagna e Marche per aver condotto le indagini, avviate in seguito a una segnalazione da parte del nostro Consorzio, in modo attento e tempestivo a tutela della principale Doc marchigiana, che immette sul mercato circa 15 milioni di bottiglie l’anno con 401 viticoltori e quasi 2.200 ettari coltivati”. Lo ha detto il direttore dell’Istituto marchigiano di tutela vini, Alberto Mazzoni, commentando il recente sequestro di 150mila litri di falso Verdicchio dei Catelli di Jesi rinvenuti in una Cantina di Cossignano e nella piattaforma di una catena di distribuzione a Monteprandone (Ascoli Piceno) e a Perugia.
“Un’azione congiunta, condotta grazie anche al ruolo indispensabile dell’ente terzo di certificazione Valoritalia Sop 21, che rientra nei compiti statutari del Consorzio a salvaguardia del vigneto Marche: per questo – ha aggiunto Mazzoni – l’Istituto sulla vicenda si costituirà parte civile e presenterà una denuncia contro ignoti. Quella della lotta alla contraffazione rappresenta l’altra faccia di una medaglia, quella della qualità, che il nostro prodotto si è conquistato sul campo. Ad esempio, proprio nei giorni in cui gli organi di controllo ponevano i sigilli alla merce contraffatta, il Wall Street Journal pubblicava una lunga e positiva recensione sull’unicità del nostro autoctono”. Il Verdicchio dei Castelli di Jesi, al suo 50° dalla nascita della denominazione, è uno dei prodotti autoctoni italiani più apprezzati dalla critica nazionale e internazionale, forte di un export in crescita sulle principali piazze - Usa, Nord Europa e Germania in primis -, e di un progresso qualitativo generato anche dalla recente ristrutturazione dei vigneti (circa 600 ettari) e da 7 milioni di euro investiti in cantina dai soci Imt solo nell’ultimo anno. La settimana scorsa, sottolinea il Consorzio, il bianco fermo da 4 anni più premiato dalle guide italiane del settore ha riscosso il favore della critica al World Wine Awards 2018 di Decanter, la rivista britannica che ogni anno pubblica i risultati del più grande concorso enologico mondiale, con 15 prodotti (13 Verdicchio dei Castelli di Jesi e 2 di Matelica) oltre il punteggio di 90/100, contro i 4 di 2 anni fa.
Per celebrare la giornata mondiale dell’ambiente (O N U 1972), IRCR e il Rotary Club di Macerata hanno deciso di restituire al suo splendore il parco di Villa Cozza dove tra le altre specie spiccano 2 cedri del Libano e 1 cedro Deodora, unici esemplari nella provincia.
Qui possono trascorrere momenti tranquilli bambini coi loro giochi ed anche anziani della vicina casa di riposo, confortati dal clima salutare, dalle ombre e dai profumi che emanano certe piante. All’interno del parco c’è un giardino particolarmente adatto agli ospiti con deterioramento mentale chiamato il ‘Giardino Alzhaimer’ arricchito da una fontana donata nel 2011 dal Rotary Club di Macerata. Studi scientifici hanno dimostrato che in questi ambienti il Paziente puo ritrovare serenità, mitigando le ansie.L’ambiente va custodito, difeso, conservato ed è con questo spirito che il Rotary club di Macerata da un’idea del dott Giorgio Mancini da sempre in prima linea nei progetti dedicati a salute e ambiente ha voluto dare il suo contributo a questa giornata mondiale dedicata all’ambiente
Si è tenuta questa mattina presso la sede del Comando Provinciale Carabinieri di Macerata, la cerimonia per celebrare il 204° Annuale della Fondazione.
Varie le autorità presenti. Tra i tanti il Prefetto di Macerata Roberta Preziotti, il Comandante Provinciale, Colonnello Michele Roberti, I Rettori delle Università degli Studi di Macerata, Francesco Adornato e di Camerino, Claudio Pettinari, il Procuratore della Repubblica Giovanni Giorgio, il Sindaco di Macerata e i sindaci dei comuni della provincia.
La cerimonia si è aperta con la lettura di un pensiero per celebrare i due secoli dalla fondazione dell'Arma: "Nel giorno del 204° anniversario dell'Arma rivolgiamo il referente omaggio alla bandiera, simbolo dell'Italia ed elemento di identità e dell'onore militari. Rivolgiamo un commosso pensiero a tutti i carabinieri che hanno perso la vita al servizio delle istituzioni e dei cittadini. Alle loro famiglie rinnoviamo l'affettuosa vicinanza e la riconoscenza di tutto il popolo italiano. Ad oltre due secoli dalla fondazione, la storia dell'Arma continua ad identificarsi con quella del Paese al servizio del quale, costituisce presidio fondamentale e immutabile dei valori di libertà, democrazia e legalità. I carabinieri accompagnano la vita quotidiana degli italiani a garanzia dei diritti garantiti dalla Costituzione contribuendo alla cornice della loro sicurezza. Con i cittadini hanno intessuto un legame profondo, fatto di solidarietà, fiducia, dedizione al bene comune, capacità di corrispondere ai bisogni della gente. Oggi, in tutto il Paese, cittadini e istituzioni si stringono con affetto intorno alle donne e agli uomini dell'Arma che sente presenti e vicini al servizio della collettività nelle grandi città così come nei centri minori e nelle più estreme periferie riconoscendone la peculiare natura di forza militare chiamata a garantire la sicurezza e il rispetto della legge".
"Il mio rispettoso saluto innanzitutto va al Sig. Prefetto Dott.ssa Roberta Preziotti, a sua Eccellenza Reverendissima Mons. Nazareno Marconi, ai Magnifici Rettori delle Università di Macerata e Camerino, nonchè alle autorità civili, militari e a tutti i gentili ospiti - così ha poi affermato il Comandante Provinciale Roberti. Quest'oggi si celebra in tutta Italia il 204° anniversario di Fondazione dell'Arma dei Carabinieri. Desidero per questo esprimere a tutti un sentito ringraziamento per la vostra partecipazione che conferisce prestigio alla cerimonia odierne: una cerimonia semplice resa però solenne dal tricolore appena issato, simbolo dell'unità della Nazione e dei più nobili ideali della Repubblica".
La celebrazione è terminata con la lettura di un pensiero che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha dedicato a tutta l'Arma dei Carabinieri e con la consegna di premi ai Carabinieri che si sono distinti per imprese di particolare rilevanza al servizio delle istituzioni. Durante la stessa cerimonia che si terrà a Roma inoltre, tra i Comandanti di Stazione che si sono particolarmente distinti nell’attività d’istituto, a livello nazionale, sarà premiato il Comandante della Stazione Carabinieri Forestale di Castelasant’Angelo sul Nera (MC), Maresciallo Maggiore Roberto Perucci, per la generosa attività di assistenza alla popolazione fornita durante gli eventi sismici che hanno colpito l’entroterra maceratese ad agosto e ottobre 2016.
Dalla lista civica di opposizione del Comune di Treia “Uniti per Treia”, riceviamo e pibblichiamo:
Preso atto della condanna per peculato di Franco Capponi nell’ambito del processo “Spese pazze”, si attende di conoscere l’applicazione della legge Severino, la quale prevede, a tutela del patrimonio pubblico, la sospensione dalla carica rivestita fino a un massimo di 18 mesi, subito dopo la sentenza in primo grado. Non entrando nel merito delle ragioni del processo e della condanna, è evidente come la città si ritrovi di fronte a un caso unico nella sua storia per un reato tra i più infamanti per un amministratore pubblico.
La pena di due anni e due mesi di reclusione, l’interdizione dai pubblici uffici e la confisca delle somme spese indebitamente, inflitte a Capponi, mettono a rischio la credibilità dell’intera amministrazione, minando il rapporto di fiducia dei cittadini verso le Istituzioni.Crediamo perciò opportuna da parte del Sindaco un’attenta e ampia riflessione di fronte a tale scenario, anche su un responsabile “passo indietro” prima che sia attivata la procedura di sospensione e in vista degli annunciati impegni economici - non condivisi da “Uniti per Treia” - che graveranno sui bilanci e determineranno l’assetto della città negli anni a venire.
“Uniti per Treia” non ha commentato prima, quando lo stesso auspicava mezzo stampa la prescrizione, e non intende commentare ora le scelte difensive del Sindaco, ma è pronta come sempre a tutelare l’interesse generale dei cittadini e l’immagine della Città di Treia.”
Nuova vita per il Lago di Caccamo e per i comuni che lo abbracciano. Grazie al Protocollo d’intesa firmato da Enel, proprietaria della diga di Borgiano che alimenta l’impianto idroelettrico Belforte I, e l’Unione Montana dei Monti Azzurri di San Ginesio sarà possibile esercitare sport nautici sul lago, quali canoa –canottaggio – moto d’acqua e ammaraggio di idrovolanti secondo le misure di sicurezza nell’ambito della gestione della diga e i regolamenti previsti dal Coni. La ripresa delle attività nautiche rappresenta un’importante occasione per il rilancio turistico e lo sviluppo economico e sostenibile dell’entroterra marchigiano soprattutto dopo gli eventi sismici dell’agosto 2016 che hanno colpito diversi comuni della provincia di Macerata.L’accordo, presentato in occasione del Festival del Sviluppo Sostenibile e dell’evento sportivo promosso da Fipsas e dalla stessa azienda elettrica, è stato illustrato da Giampiero Feliciotti, presidente Unione Montana dei Monti Azzurri di San Ginesio e da Angelo Guastadisegni, responsabile Enel Green Power Area Centro Sud.“Grazie a questo protocollo d’intesa condiviso – ha detto Giampiero Feliciotti – abbiamo ben delineato le azioni di valorizzazione e sviluppo ambientale del bacino con precisi intenti di collaborazione fattiva tra noi ed Enel per le popolazioni limitrofe che hanno messo a disposizione i loro terreni e per un sostegno alla ripresa socio economica delle attività commerciali dopo il sisma”.“Il lago di Caccamo rappresenta una importante risorsa del territorio - ha dichiarato Angelo Guastadisegni – non solo per la ricchezza dell’ambiente naturale e dell’attrattività turistico-sportiva, ma anche perché garantisce il funzionamento dell’impianto idroelettrico Belforte I che annualmente produce 22,3 GWh di energia, in grado di soddisfare il fabbisogno energetico annuo di oltre 7000 famiglie. Con la firma del protocollo vogliamo contribuire al rilancio economico dei comuni colpiti dal sisma, valorizzando questi territori dal punto di vista ambientale, culturale, sportivo e turistico”.Il protocollo, che durerà 5 anni, prevede inoltre l’utilizzo gratuito dei fabbricati di proprietà dell’azienda elettrica per le società sportive associate al Coni.
Nella frana di un costone roccioso lungo la falesia del Monte Conero, crollato nei pressi della spiaggia del Frate tra Sirolo e Numana, il rispetto dei divieti di transito, di balneazione e di ormeggio in aree già da tempo interdette con apposite ordinanze della Capitaneria di porto di Ancona e delle Amministrazioni Comunali di Ancona, Sirolo e Numana, "ha fatto sì che l'evento non portasse a più gravi conseguenze". Lo rileva in una nota la Guardia costiera a proposito dell'evento che domenica ha creato molto spavento tra i bagnanti. Sempre più spesso - si legge - situazioni di pericolo sono causate da "condotte incaute o imprudenti di bagnanti e diportisti", a volte anche "inconsapevolmente". Il mare "è vita, da vivere con la giusta prudenza e con il necessario rispetto".
Ma cosa ne pensano gli esperti? E soprattutto c'è una correlazione tra gli eventi sismici e questo tipo di accadimento?
"I crolli - spiega il geologo Emanuele Tondi - rappresentano un'evoluzione naturale delle falesie, per altro in quel tratto se ne erano verificati anche in passato. I terremoti possono sollecitare, favorire il loro innesco, ma data la distanza e il tempo intercorso dal terremoto del 2016, questo può far pensare ad un'evoluzione naturale non connessa agli eventi del 2016 nell'appennino centrale".
A Tondi fa eco Domenico Aringoli, geomorfologo della sezione di geologia di Unicam che spiega che "dove è avvenuta la frana il materiale è poco consistente e molto fratturato, per quetso la struttura è fragile e molto predisposto all'instabilità".
"Di norma - spiega ancora - data la natura franosa gli eventi atmosferici o sismici potrebbero peggiorare una situazione giù problematica ma non si può dimostrare una diretta correlazione tra le pioggie degli scorsi giorni, e quindi la saturazione dei materiali, o addirittura del sisma avvenuto diverso tempo fa. Anche se non strumentalmente la zona è sempre monitorata e nella maggior parte dei casi l'evoluzione di questo tipo di fenomeni può essere tenuta sotto controllo".
Il consigliere del Gruppo Misto Sandro Bisonni richiama l’attenzione su quanto previsto dalla normativa regionale del 2017 e sui contenuti di una delibera di Giunta inerente le linee d’indirizzo procedurali ed organizzative, approvata lo scorso mese di dicembre.L’applicazione di quanto previsto dalla legge regionale 26 dell’agosto 2017 sull’uso terapeutico della cannabis al centro dell’attenzione di una interrogazione presentata dal consigliere Sandro Bisonni del Gruppo misto. Nello specifico si chiede di sapere quali siano le problematiche che stanno ritardando l’attuazione di quanto previsto da alcuni articoli della stessa legge, anche in base ai contenuti di una delibera di Giunta del dicembre 2017 sulle linee d’indirizzo procedurali ed organizzative. Un richiamo contenuto nel documento istruttorio specifica la necessità di “ulteriore tempo” per l’attuazione di queste disposizioni.
Spiega Bisonni: “La normativa prevede che i medicinali cannabinoidi siano prescritti dal medico curante, specialista o di medicina generale, e dal pediatra di libera scelta. Allo stato attuale la cannabis prodotta dallo stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze non sembra essere sufficiente per l’intero territorio nazionale e l’importazione estera risulta essere molto onerosa”.
Sempre in relazione alla legge 26, il consigliere evidenzia che si prevede “la possibilità di attivare coltivazioni sperimentali e progetti pilota sul territorio regionale, onde ovviare alle problematiche di reperimento e di oneri finanziari” e che la Regione è chiamata a promuovere “la diffusione e la conoscenza dell’impiego e degli effetti della cannabis, i corsi di formazione e di aggiornamento per gli operatori sanitari, la ricerca scientifica finalizzata alla sperimentazione clinica ed i progetti di ricerca su cure palliative”.
“Insomma – sottolinea Bisonni – c’è ancora molta confusione per i cittadini e per gli operatori sanitari sulle procedure da seguire. Ed è ora di fare chiarezza su tutti i fronti”.
Come noto, il Decreto 2015 del Ministro della salute ha demandato alle Regioni il compito di predisporre le richieste di cannabis ad uso terapeutico da trasmettere al Ministero sulla base della stima dei fabbisogni dei pazienti in trattamento e di eventuali incrementi dovuti a nuove esigenze. Nell’atto la rimborsabilità, a carico del servizio sanitario regionale, viene subordinata alle indicazioni emanate dalle Regioni e Province autonome.
Prima il terremoto la lascia senza lavoro, ora la burocrazia non le permette di far crescere la sua attività. Norme, cavilli, tempistiche che uccidono più di quanto non abbia fatto il terremoto.
La storia arriva da Fiastra ed ha per protagonista Roberta Blanchi. Una ragazza che, prima che il sisma la lasciasse senza casa e senza lavoro, gestiva un B&B proprio nel piccolo comune sui Sibillini.
"La struttura è danneggiata - racconta Roberta - e l'attività non poteva essere delocalizzata. Contestualmente la signora che gestiva il bar di Fiastra ha deciso di lasciare la sua attività di proprietà del Comune che ha quindi emanato un bando per la nuova gestione. Sono riuscita ad aggiudicarmela. La struttura, un container, è diventato a tutti gli effetti il mio lavoro: un bar tabacchi nel comune di Fiastra".
Un'attività che, però, Roberta vorrebbe ampliare avendo a diposizione poco spazio. Ed ecco qua che, ancora una volta, la burocrazia si mette di traverso, facendo, di fatto, più danni di quelli già disastrosi che ha fatto il sisma.
"Per i tavoli - continua - ho a disposizione solo 10 metri quadrati e questa cosa è parecchio limitante perché non mi permette di lavorare, e crescere, come vorrei. Per questo motivo ho deciso di costruire una pensilina prefabbricata provvisoria per la quale ho presentato regolarmente tutte le pratiche necessarie: sismica e paesaggistica. I termini per il parere della sovrintendenza per l'autorizzazione paesaggistica sono scaduti il 21 maggio, da quel giorno l'Unione Montana Marca di Camerino ancora non si decide a inviarmi l'autorizzazione. Si tratta di una struttura prefabbricata, di soli 20mq, presentata con la procedura che denominano paesaggistica semplificata, ma dal 21 maggio ancora non si muove nulla.
Amarezza e rabbia perchè chi non si é arreso alla forza devastante della natura, combatte ora tutti i giorni contro chi, invece, dovrebbe essere alleato.
"La scorsa settimana - conclude Roberta - mi avevano promesso che avrei avuto i documenti il 31 o al massimo il 1 giugno, oggi richiamo e niente, non si sa ancora quando potrò avere. Nel frattempo la stagione sta iniziando e a me, questa struttura serve per lavorare, come l'aria per respirare. Rischio di dover chiudere in piena stagione estiva e sto già perdendo dei soldi perché, sapendo che l'autorizzazione sarebbe arrivata entro pochi giorni, ho dovuto comunicare ai Monopoli la chiusura della tabaccheria. Così ho già perso un giorno di incasso e chissà quanti ne perderò..."
Partono gli interventi di disinfestazione per insetti e zanzare. Interessati in diverse serate il Centro Storico ed i rioni Le Grazie, Castelnuovo, Mercato, Villa Teresa e Fonti San Lorenzo e tutte le frazioni.
Questo trattamento deve essere affiancato da una analoga iniziativa dei privati con l'utilizzo di larvicidi negli orti e nei giardini dove l'acqua stagnante in sottovasi, contenitori e taniche per annaffiare favoriscono la proliferazione delle zanzare. Senza la necessaria collaborazione dei privati ogni intervento sulle aree e pubblica risulta fortemente depotenziato.
Facebook finisce ancora una volta nel mirino per violazione della privacy. Secondo il New York Times, il social media negli ultimi dieci anni avrebbe stipulato accordi con almeno 60 produttori di dispositivi mobili, permettendo loro di accedere ai dati personali di migliaia di utenti senza esplicito consenso.
Tra i gruppi con cui il social media avrebbe siglato intese, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ci sarebbero Apple, Amazon, BlackBerry, Microsoft e Samsung. Queste intese basate sulla condivisione dei dati personali è ancora in vigore.
Il 9 giugno l'attivazione del nuovo volo per Kiev (Ucraina), il 20 giugno quello per Vilnius (Lituania).
Sono i prossimi appuntamenti per l'aeroporto "Sanzio" di Ancona-Falconara Marittima che attende il verdetto Ue sulla ricapitalizzazione della Regione e la risposta del Tribunale sulla proroga della richiesta di concordato. Intanto è atterrato a Falconara con 125 passeggeri il primo volo dell'operatore Air Baltic da Riga (Lettonia) in programma fino al 16 settembre. Il velivolo è stato salutato con la cerimonia del 'water cannon' grazie ai mezzi dei vigili del fuoco.
"È importante sottolineare come i collegamenti per Riga, in collaborazione con il tour operator TEZ Tour - scrive l'amministratore unico di Aerdorica Federica Massei - siano di fondamentale rilievo per il territorio in quanto favoriranno lo sviluppo massiccio di flussi di traffico incoming verso le Marche. Sono prenotabili anche dall'Italia e potranno favorire anche il traffico outgoing verso l'Est Europa".
(Fonte Ansa)
Dalla consigliera del Movimento 5 Stelle, Romina Pergolesi, riceviamo.
Un'interrogazione per sollecitare la Regione ad attuare le linee di indirizzo indispensabili a rendere operativa la legge sulla Cannabis Terapeutica. A presentarla è Romina Pergolesi, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, che ha promosso e sostenuto la 26/2017 "Uso terapeutico della cannabis". "La legge c'è ed è quella approvata all'unanimità il 7 agosto scorso - evidenzia l'esponente pentastellata -. Ma il presidente Ceriscioli non ha ancora attuato tutte le linee di indirizzo, rendendo di fatto improduttivo quanto ratificato dal consiglio regionale, che noi del M5S abbiamo costruito grazie all'impegno e alla disponibilità delle associazioni dei malati. I disturbi in cui la cannabis, o marijuana, è efficace sono molteplici, dalle malattie degenerative a disturbi quali l’epilessia e ad alcune forme cancerogene e altre malattie ancora. Ogni legge, tuttavia, per essere tradotta in pratica, necessita delle delibere attuative. Questo compito spetta alla Giunta regionale. Nel caso in questione – sottolinea sempre la consigliera pentastellata - Ceriscioli e funzionari non sono stati in grado di applicarla completamente, ma solo in minima parte. Sono stati esclusi infatti gli articoli più importanti, quelli sulla possibilità di attivare progetti pilota per la produzione in loco della cannabis terapeutica, sulla formazione del personale medico e sulla promozione della ricerca scientifica. Dovevano essere deliberati in 90 giorni, ne sono passati oltre 300. Ceriscioli batta un colpo! O si dimetta vista la sua latitanza come assessore alla sanità".
"È comprensibile a tutti – ribadisce Pergolesi - che solo dando linee di indirizzo a questi articoli potremo rendere esecutiva in modo completo la legge 26/17. Ma la Giunta regionale sembra essere l’unica a non comprendere che questa legge, così com’è, è zoppa e non funziona. Per tale motivo abbiamo presentato un’interrogazione per conoscere le tempistiche di completamento e definizione delle linee di indirizzo. Sono migliaia i nostri concittadini marchigiani che attendono una risposta che è loro dovuta. È ora di muoversi".
Non é Marche, ma Castelluccio é, da sempre, un luogo di tutti e un patrimonio per tutto il centro Italia. E in questi giorni, dopo mesi di stallo assoluto, quel borgo tra le Marche e l'Umbria sta cambiando per sempre. Perché sulla "Perla dei Sibillini" sono iniziate le demolizioni, che nel giro di pochissime settimane saranno ben diciassette.
L'amministrazione comunale, infatti, con un'ordinanza del sindaco Nicola Alemanno, ha disposto altri 17 abbattimenti controllati con relativa rimozione delle macerie. Demolizioni che sono propedeutiche alla messa in sicurezza del borgo che dovrà essere totalmente ricostruito.Stando alle perimetrazioni appena concluse da parte dell'Ufficio speciale della ricostruzione, oltre il 90% degli immobili è gravemente danneggiato e questo comporterà di fatto la cancellazione di ciò che era il paese prima del 24 agosto 2016.Sulla "perla" dei Sibillini si sta intanto risistemando uno dei ristoranti del borgo, i ponteggi sono già montati.Resta ancora da sciogliere il nodo di quante saranno le casette Sae da costruire. Per la Prociv nazionale il numero giusto è 8 con accanto un modulo container da mettere a disposizione degli imprenditori che terminano di lavorare a tarda sera, ma i castellucciani ne reclamano almeno il doppio.
Prosegue la formazione di Confartigianato Imprese Macerata, attraverso la propria società di formazione Imprendere srl, dedicata ai Tatuatori e Piercer, e volta a rispondere all’esigenza di un'offerta formativa adeguata del settore in seguito al recente regolamento emanato dalla Regione Marche.
La normativa vigente prevede infatti due percorsi formativi, uno da 700 ore, già in svolgimento, per chi desidera operare professionalmente nel settore, ed uno di aggiornamento da 90 ore, in partenza a fine giugno, per chi già svolge l’attività.
"Confartigianato - ha dichiarato Eleonora D’Angelantonio, Responsabile settore Benessere di Confartigianato Imprese Macerata – sta facendo un intenso lavoro a favore dei professionisti del settore, offrendo tutela nei rapporti con le istituzioni, rappresentanza e servizi specifici, oltre che una consulenza informativa sugli aspetti legali, previdenziali, fiscali, igienico-sanitari e amministrativi. Per noi è prioritario inoltre formare persone che svolgano la propria attività in maniera professionale ed altamente qualificata. Ciò è particolarmente importante per le caratteristiche dell’attività, che attualmente è sempre più in voga tra i giovanissimi ma non solo, e che presuppone il rispetto di una serie di norme igienico–sanitarie da rispettare scrupolosamente per effettuare lavori nel rispetto della salute del cliente".
Per informazioni e iscrizioni ai corsi di qualifica e aggiornamento per Operatori Tatuaggio e Piercing è possibile contattare i numeri 0733.366308 – 0733.366885 o scrivere a e.dangelantonio@macerata.confartigianato.it .
Dopo un maggio travagliato dal punto di vista meteorologico, giugno inizia nel migiore dei modi, con temperature da piena estate ed assalto alle spiagge.
Sono stati tanti, infatti, quelli che hanno deciso di trascorrere le giornate di ieri e ancor più di oggi, al mare. Complice il gran caldo, in tanti si sono riversati in acqua per trovare un po' di refrigerio e magari, tra i più giovani, per fare due tiri a racchettoni e qualche scambio a beach volley.
Come tradizione, con così tanti possibili clienti, non potevano mancare i venditori abusivi, già presenti nei giorni scorsi, ma che nel fine settimana appena trascorso sono arrivati in gran numero, con la loro abituale mercanzia.
A sorpresa, oggi pomeriggio, dopo che il fenomeno sembrava debellato a metà della scorsa stagione, è ricomparso anche un carretto con abiti da donna e costumi.