Nella giornata di venerdì 5 luglio presso la civica residenza di Trecastelli si sono riuniti Sindaci ed Assessori in rappresentanza dei Comuni di Colli al Metauro, Terre Roveresche, Sassocorvaro Auditore e Vallefoglia, con l’adesione anche dei Comuni di Fiastra e Valfornace. Gli amministratori hanno esaminato la grave situazione che si è determinata a seguito del mancato adeguamento dello stanziamento necessario a garantire ai Comuni risultanti da fusione il contributo decennale previsto dalla legge nel 60% dei trasferimenti dell’anno 2010 ai Comuni originari. Dal 2011 al 2019 sono state realizzate 119 fusioni per un totale di 268 enti Nelle Marche sono state realizzate 7 fusioni: Colli al Metauro, Fiastra, Terre Roveresche, Trecastelli, Valfornace, Vallefoglia. Nel 2019 si è aggiunto Sassocorvaro Auditore. Il contributo è stato regolarmente assegnato fino al 2018 per un totale, nelle Marche, di 5.863.982,15 euro a cui nel 2019 bisogna aggiungere le risorse necessarie per la fusione di Sassocorvaro Auditore per un totale di 6.810.851,25.
"Nel 2019, nonostante la vigenza della norma che prevedeva il mantenimento del contributo decennale pari al 60% dei trasferimenti 2010, il Governo non ha adeguato la stanziamento sulla base delle nuove fusioni realizzate nel 2019. Nelle Marche ciò ha comportato un contributo di 4.346.145,50 pari al 64% di quanto previsto dalla legge. Significativa la situazione per le fusioni più recenti. La notizia dei nuovi importi arriva ad esercizio quasi concluso quando i servizi sono già stati avviati e le nuove opere in fase di realizzazione" spiega il primo cittadino di Valfornace Massimo Citracca.
"Si mette in crisi il processo di razionalizzazione e potenziamento della rete dei Comuni che si è tradotto in una riduzione delle spese per la politica e la burocrazia a favore delle spese per i servizi come risulta in maniera inequivocabile dai dati dei conti consuntivi - continua il Sindaco -. Ciò mette in gravi difficoltà gli amministratori che, sulla base di precise norme statali, hanno predisposto piani di fattibilità e di investimenti sulla cui base i cittadini hanno votato a favore della fusione nei referendum. Si mina la credibilità del sistema democratico e si ferma un percorso di razionalizzazione della spesa pubblica."
Per queste ragioni i sindaci dei Comuni Marchigiani risultanti da fusione fanno appello al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio e al Ministro degli interni, perché venga mantenuto quanto sancito dalla norma a favore delle popolazioni che hanno aderito a quanto previsto dalle leggi della Repubblica. L’iniziativa dei Sindaci proseguirà con l’incontro dell'11 luglio a Roma con l’ANCI nazionale e con altre iniziative congiunte e condivise con l’obiettivo l’adeguamento delle risorse finalizzate a garantire i trasferimenti previsti dalla norma.
Si è svolta questa mattina presso la Capitaneria di Porto di Civitanova Marche la cerimonia di avvicendamento al vertice del Comando della Guardia Costiera della città rivierasca. Il Comandante Patrizio Piacentini, insediatosi un anno fa, il 29 giugno, ha lasciato il posto al tenente di vascello Giuliano Gentilini. Piacentini sarà trasferito presso la base aerea della Capitaneria di Catania, in Sicilia.
Il neo Comandante Giuliano Gentilini arriva dalla Guardia Costiera di Rimini dove ha prestato servizio dal 2013 al 2019. Nato 42 anni fa a Faenza, Gentilini è laureato all’Università di Firenze e abilitato alla professione di ingegnere e ha frequentato dal 2008 al 2009 il corso per ufficiali nomina diretta presso l’Accademia Navale di Livorno.
"L'esperienza che ho maturato nella Capitaneria di Porto di Rimini sarà messa al servizio della comunità locale - ha commentato il neo Comandante -. Inizia per me un nuovo e importante percorso e sono onorato di assumere la guida del Comando della Capitaneria di Civitanova Marche."
Il Prefetto di Macerata Iolanda Rolli ha fatto i suoi “migliori auguri al neo Comandante. Ho sentito parlare della sua professionalità e sono certa che anche lui sarà molto vicino a tutti noi per riportare le regole della civile convivenza, agendo soprattutto sul fenomeno dell’abusivismo in spiaggia e sull’ambiente.” Il Prefetto ha anche salutato Piacentini ricordando le sue “doti eccellenti di pianificazione strategica e la sua preparazione altamente professionale e qualificante. Auguro a lui e al nuovo Comandante i migliori successi e buon lavoro.”
La richiesta del Signor Ciabocco Federico è stata "lecita e legittima. Nessuna richiesta trascendentale e nessun irrefrenabile prurito. Tanto meno voglia di polemizzare. Si chiama esercizio di un diritto, si chiama libertà di esprimere le proprie opinioni, si chiama in una parola libertà di espressione. Io stesso ho pagato la quota associativa e poi, a mia richiesta e a richiesta del mio avvocato, mi sono sentito dire che non per questo ero membro del Comitato per la tutela Ambientale dell’alta Fiastrella. Mi sono sentito rispondere che avevo solo dato un contributo" così Federico Ciabocco, ex Assessore di San Ginesio, risponde alla lettera denuncia della Presidente del comitato per la tutela Ambientale dell’Alta Fiastrella Barbara Archeri.
"Ovviamente ero in diritto di chiedere la differenza tra chi veniva considerato iscritto al comitato e chi mero sostenitore visto che la Presidente mi aveva classificato come solo sostenitore e non membro del comitato senza spiegare il motivo - continua Ciabocco -. Ero in diritto di chiedere se fossero previsti requisiti aggiuntivi per essere classificato membro del comitato, se fossero indicati nello statuto o nel regolamento o in qualsiasi altro documento, e la Presidente, in quanto tale, aveva il dovere di rispondere nell’interesse degli iscritti, dei sostenitori e di tutta la collettività."
"La provvidenziale telefonata non esime comunque la Presidente dal fornire le spiegazioni richieste anche perché ha una responsabilità ovvero quella di conservare e destinare i fondi allo scopo del comitato. Quindi dovrebbe essere la Presidente stessa, senza bisogno di atti di impulso, a portare a conoscenza iscritti e benefattori sull’entità dei fondi raccolti a vario titolo e sulla destinazione degli stessi allo scopo del comitato" conclude l'ex Assessore.
Il Festival della Soft economy di Treia che fa da preludio al Seminario estivo di Symbola, ha visto protagonista il Consiglio regionale delle Marche. Nel corso della giornata conclusiva (giovedì 4 luglio) è stata presentata la ricerca sul progetto “Nuovi sentieri di sviluppo per l’Appennino marchigiano dopo il sisma del 2016”, ideato proprio dal Consiglio regionale, realizzato in collaborazione con le quattro Università marchigiane. Un progetto ambizioso, una delle tante azioni avviate dal Consiglio regionale all’indomani del terremoto, per delineare nuove strategie di ripresa economica e sociale e riconsengnare una speranza ai territori e alle comunità dell’Appennino.
La concretizzazione dell’iniziativa è avvenuta in stretta sinergia con i quattro Atenei marchigiani, attraverso attività multidisciplinari, e gli studi e le risultanze del progetto sono successivamente confluite all’interno del più articolato Patto per la ricostruzione e lo sviluppo della Regione Marche, ed oggi in un volume di 600 pagine che contiene, oltre alla ricerca, altri contributi esterni da parte di esperti e le esperienze di buone pratiche del passato in fatto di ricostruzione e sviluppo. Ad intervenire, il Presidente del Consiglio regionale, Antonio Mastrovincenzo, e il Vicepresidente, Piero Celani. “Accanto al tema della ricostruzione, che resta prioritario - ha rilevato il Presidente Mastrovincenzo – è altrettanto importante offrire prospettive di sviluppo sostenibile capaci di trasmettere alle comunità un’idea di futuro possibile. Sul tema della ricostruzione – ha aggiunto - la Regione ha già più volte avanzato proposte al Governo, ancora ampiamente inascoltate, finalizzate alla semplificazione delle procedure, al potenziamento di infrastrutture e personale e al decentramento delle scelte. L’Appennino può tornare a rilanciarsi puntando sulla costruzione di relazioni, mobilità, capacità imprenditoriali, infrastrutture, potenziamento culturale e coesione sociale. Il nostro progetto – ha concluso Mastrovincenzo – a cui hanno contribuito in modo determinante le quattro Università marchigiane è un tracciato da continuare a percorrere. Le Istituzioni, ai vari livelli, dovranno proseguire ad arricchire la ricerca con attori, iniziative e progettualità per il rilancio di una delle aree più belle d’Europa”.
Da parte sua, il Vicepresidente Celani ha ricordato come sul tema della ricostruzione e dello sviluppo il Consiglio regionale abbia puntato da subito in modo deciso e convinto. “Un impegno – ha rilevato Celani – assunto come importante compito per indicare una strada, sempre in collaborazione con i territori e senza prevaricare il ruolo delle comunità locali”. Il Vicepresidente Celani ha voluto poi richiamare quella che ha definito “la chiave di volta” dell’intero progetto, cioè il concetto del “Qui si vive meglio”. “La migliore sintesi per sottolineare il valore aggiunto di questi luoghi, da sempre contraddistinti da un grande fascino e attrattività – ha affermato Celani – Parlare di ricostruzione senza tener ferma la stella polare di un recuperato sviluppo e di una rinnovata attrattività sarebbe come costruire una cattedrale nel deserto”. Presenti all’iniziativa anche i consiglieri regionali Elena Leonardi e Piergiorgio Fabbri, l’assessore regionale Angelo Sciapichetti, i Rettori delle Università, esperti, studiosi e amministratori locali.
Si è tenuto oggi, presso la sede di Confindustria in via Weiden a Macerata, il convegno “Sblocca Cantieri. Le novità per il codice dei contratti, la ricostruzione post sisma Centro Italia 2016 e l’edilizia”.
Seduti al tavolo di confronto il Presidente ANCE Macerata Carlo Resparambia, l’Avvocato della Direzione Legislazione Opere Pubbliche Ance Matteo Candidi e gli Avvocati Amministrativisti del Foto di Macerata Andrea Calzolaio e Giuseppe Carassai.
Durante il convegno si è parlato delle novità contenute nella legge 55/2019, di conversione del DL 32/2019, delle semplificazioni in materia di trasparenza e abrogazione del rito super accelerato, degli strumenti di difesa per gli operatori economici nell’ambito delle procedure di affidamento e si sono fatti alcuni cenni sulle novità introdotte al testo unico dell’edilizia e sulla ricostruzione post sisma.
Il cosiddetto Decreto Sblocca Cantieri (D.L. 32 del 18 aprile 2019) è stato convertito con L. n. 55 del 14 giugno 2019 ed è entrato in vigore il 18 giugno.
“Quello di oggi è un appuntamento per osservare come sono cambiati gli orizzonti formativi e normativi: come operatori ci troviamo in difficoltà e in difficoltà ci si trova lo stesso legislatore – ha spiegato Candidi -. La domanda che ci dobbiamo porre è se questo è realmente uno Sblocca Cantieri. Credo che sarebbe stato più opportuno agire nelle fasi di organizzazione che si trovano a monte perché sono quelle che creano i maggiori rallentamenti.”
Dal 18 giugno, tutti gli operatori del settore, si sono trovati davanti a nuove regole e si sta attraversando una fase transitoria in cui coesistono normative nuove e vecchie. La volontà del convegno, organizzato da Confindustria Macerata e ANCE Macerata, con il patrocinio di ANCE Marche, è stata quella di osservare e analizzare tutte le nuove normative introdotte dallo Sblocca Cantieri, soprattutto in vista di una “mancanza di coordinamento tra la vecchia e la nuova norma”, uno dei problemi maggiori che è stato illustrato questa mattina presso la sede di Confindustria.
“I disagi per i lavoratori e per i turisti non più sostenibili. L’incidente stradale del 3 luglio, nella tratta sud fra Pedaso e San Benedetto del Tronto, ha generato l’ennesimo blocco del traffico. È necessario intervenire sulla Società Autostrade per attuare misure straordinarie a tutela della pubblica e privata incolumità”. La richiesta arriva dalla vicepresidente della Regione Marche Anna Casini che invia una lettera al Ministro dei Trasporti Danilo Toninelli per sollecitare il governo ad adottare un intervento che sia risolutivo.
Circa un mese fa la Regione si era già rivolta ad Autostrade per l'Italia, in seguito ai disagi che si erano verificati dopo l'incidente dell'agosto 2018 nella Galleria Castellano di Grottammare, in provincia di Ascoli Piceno.
Le misure adottate da Autostrade “non appaiono sufficienti a scongiurare i pericoli, come testimoniato dai ripetuti incidenti e dagli assurdi tempi di percorrenza a cui sono costretti gli utenti che continuano a pagare il pedaggio” ha aggiunto la Casini. Le uscite consigliate inoltre, quando si verificano gli inconvenienti, vanno a gravare sulla Statale 16, determinando un insostenibile carico veicolare a danno degli automobilisti, dei cittadini e dei turisti.
"Nell’incontro con la cittadinanza avvenuto il 1 Luglio 2019 ho approfondito un po’ di più la spiegazione della delibera del CC n. 14 del 29 06 2012, approvata all’unanimità, ribadendo che ogni eventuale progetto che abbia un impatto sul territorio deve seguire tale delibera che non deve rimanere in un cassetto ma che invece deve essere fatta rispettare da tutto il Consiglio Comunale perché è la nostra ROAD MAP. La delibera sul principio di precauzione tutela i cittadini, le imprese esistenti ed anche un eventuale proponente un progetto impattante perché fa riferimento alla Costituzione Italiana e alle Direttive Europee. Ho puntato sul fatto che dobbiamo diventare cittadini consapevoli dei propri diritti per saperli poi esercitare al meglio nel rispetto delle Istituzioni e dei ruoli" a tornare sulla questione che ormai da una settimana tiene banco a San Ginesio è il Presidente del Comitato per la tutela Ambientale dell’Alta Fiastrella Barbara Archeri.
"Con mia sorpresa, ho trovato sul tavolo una lettera di uno studio legale indirizzata al Sindaco di San Ginesio in cui , tra le altre cose si afferma: (…) “ il sig. Costantini ha informato la S.V., diversi componenti della maggioranza ed i funzionari dell’ufficio tecnico in merito alla volontà della Gea Italiana di realizzare nel predetto fondo un impianto di trattamento rifiuti” (…) - prosegue la Archeri -. Non l’ho fatto alla riunione, ma ringrazio ora la mano sconosciuta che mi ha fatto pervenire questa lettera perché smentisce clamorosamente quanto affermato dal Consigliere Comunale Alessio Costantini nell’articolo pubblicato su Picchio News. I commenti li lascio ai lettori ma una domanda la pongo e cioè: con quale autorevolezza e credibilità il Consigliere Comunale Alessio Costantini siede ancora all’interno del Consiglio Comunale di San Ginesio?"
"Durante la riunione, sia componenti la maggioranza che la minoranza ci hanno assicurato che, ad oggi, nessun progetto per trattamento rifiuti è stato presentato in Comune e noi, come Comitato, sempre ci siamo basati sui documenti per poter dare il via ad un processo di analisi del progetto. Ho esortato i presenti a stare vicino al Sindaco, alla Giunta e a tutto il Consiglio Comunale perché è quando si lasciano sole le persone che purtroppo a volte succedono cose spiacevoli così come quando la popolazione si disinteressa dei problemi del territorio e che quindi una popolazione compatta riesce a superare molte difficoltà. In questi giorni poi, ho avuto modo di contattare alcuni Sindaci dei Comuni vicini a San Ginesio ed ho notato nelle loro parole una certa preoccupazione per un eventuale progetto di trattamento rifiuti lungo la nostra vallata. Anche se in ritardo, ringrazio tutti i componenti di maggioranza e opposizione intervenuti all’incontro e naturalmente la cittadinanza presente che era ancora più numerosa dell’incontro precedente" ha concluso il Presidente.
Il Maestro Andrea Bocelli ha voluto ringraziare tramite una nota stampa ufficiale a sua firma l'arcivescovo di Camerino e San Severino Marche Francesco Massara per il sostegno dimostrato durante la fase dei lavori della nuova scuola d'istruzione primaria e d'infanzia "Edmondo De Amicis" di Muccia, finanziata dalla Fondazione che porta il suo nome (clicca qui per leggere l'articolo della cerimonia di inaugurazione del plesso).
Ecco il contenuto integrale della lettera firmata da Andrea Bocelli:
"Insieme, non c’è sogno che non possa diventare realtà! A Muccia si è rinnovato quel piccolo grande miracolo di buona volontà e di sinergie che, in meno di sei mesi e grazie al sostegno di tante istituzioni amiche, ci ha traghettati da uno scenario di rovine alla recente, festosa, emozionante giornata dell’inaugurazione. Attraverso queste poche righe desideriamo esprimerLe la nostra più sincera gratitudine per la vicinanza Sua e dell’istituzione che Lei rappresenta, in questo progetto di rinascita per noi così importante. Siamo fieri di averLa avuta al nostro fianco!".
"Laddove era il plesso formativo compromesso dal terremoto, da oggi c’è una scuola nuova e funzionale, sicura ed ecosostenibile, un’oasi intorno alla quale l’intera comunità potrà finalmente ripartire. La scuola d’istruzione primaria e d’infanzia “Edmondo De Amicis” sarà un luogo dove poter trovare le forze per farlo, incominciando dai bambini e dal loro spazio di socializzazione, di crescita, di studio, di svago, di sport".
"Facciamo nostro lo sprone che lo stesso scrittore a cui la struttura è intitolata concepì, rivolgendosi allo scolaro: «I tuoi libri sono le tue armi, la tua classe è la tua squadra, il campo di battaglia è la terra intera, e la vittoria è la civiltà umana». Spenti i riflettori sull’inaugurazione, Muccia s’appresta ad una faticosa normalità alla quale ambire ogni giorno, ma con più energia e fiducia. La sfida l’ha vinta la comunità intera. Invitiamo tutti a verificare la bellezza della rinascita, fatta di emozioni ed aspirazioni. Invitiamo tutti a restare al nostro fianco, oggi che festeggiamo la fine di un percorso e come sempre, contemporaneamente, il principio di quello successivo".
Un nuovo capitolo della "Lunga estate calda a San Ginesio" è stato scritto. Porta la data del 24 giugno 2019 la lettera, inviata al comune di San Ginesio, a firma del legale Leonardo Filipucci e del Consigliere comunale Alessio Costantini che conferma quelle che lo stesso Costantini, pochi giorni fa, aveva dichiarato fossero solo "dicerie".
Ma facciamo un passo indietro. Arriva alla mail della nostra Redazione lo scorso 20 giugno, la lettera-denuncia del Presidente del comitato per la tutela Ambientale dell'Alta Fiastrella, Barbara Archeri, nella quale emerga la possibilità che nel comune ginesino il Consigliere comunale con delega all'Ambiente e al Cosmari Alessio Costantini, Amministratore Unico di una ditta di nome GEA ITALIANA srl, avesse l'intenzione di costruire un impianto di rifiuti nel territorio comunale.
Non erano passate nemmeno 24 ore che lo stesso Costantini aveva deciso di rimettere le sue deleghe in mano al primo cittadino per confermare il suo "aver operato sempre nella massima trasparenza" come riferito in una nota stampa.
A mettere a tacere (quasi) definitivamente la questione era stata poi una delibera comunale del 22 giugno che modificava la destinazione dell’area in oggetto evitando anche (l’ipotetica) costruzione di un impianto di rifiuti in quanto la stessa area veniva trasformata da zona insalubre ad area agricola.
Ed è qui che arriviamo ad oggi. Sul tavolo del Comune di San Ginesio è arrivata una lettera da parte dell'avvocato Filipucci e dell'ex Consigliere Costantini che conferma il progetto di quest'ultimo e della sua Ditta, la Gea Italiana srl, a procedere alla costruzione di un impianto di trattamento rifiuti nel territorio di San Ginesio. "[...] Qualora la Signoria Vostra (il Comune, ndr.) intenda perseguire l'intenzione di ostacolare il legittimo utilizzo dell'area produttiva acquistata dalla Gea Italiana mediante improbabili varianti al PRG o in altri modi parimenti illegittimi, la mia assistita provvederà a tutelare in ogni sede giudiziaria i propri diritti e interessi, chiedendo anche il risarcimento degli ingiusti danni subiti e subendi." Una lettera che conferma quindi quelle chech sembravano di essere solo delle dicerie.
Lo stesso Costantini, nella lettera inviata dal suo legale, dice di aver avuto incontri con l'Amministrazione Comunale con esito positivo riguardo alla costruzione dell'impianto nei giorni del 9 aprile e del 30 maggio. In suddetti giorni però, la società Gea Italiana srl, di cui Costantini è Amministratore Unico, non era stata ancora costituita. La società in questione infatti, costituita il sei giugno, è registrata nella visura camerale dal 14 giugno e, a oggi, risulta anche inattiva.
Questioni che sicuramente verranno affrontate nel Consiglio Comunale di oggi che si preannuncia di certo delicato. Una lettera che non è di certo passata inosservata ai Consiglieri di minoranza Eraldo Riccucci, Marco Taccari, Loredana Nardi e Massimo Sclavi. "Meno di 48 ore fa siamo venuti a conoscenza di questa lettera che l’avv. Leonardo Filippucci, dello Studio legale 4Lex, ha inviato al sindaco di San Ginesio Giuliano Ciabocco, nella quale si leggono passaggi inquietanti relativi alla questione dell’impianto di trattamento rifiuti che la società Gea Italiana srl, di cui lo stesso consigliere Costantini è legale rappresentante e amministratore, vorrebbe costruire nel territorio ginesino".
"In questo documento si fa riferimento a tre appuntamenti “documentabili” in cui Costantini avrebbe incontrato “il sindaco, diversi componenti della maggioranza ed i funzionari dell’ufficio tecnico” per esporre la volontà di realizzare un impianto di trattamento rifiuti e per “illustrare i dettagli tecnici del progetto presso la sede comunale”, “ricevendo un assenso di massima in considerazione della destinazione urbanistica dell’area” - spiegano i consiglieri di minoranza -. Dichiarazioni gravissime che, se vere, smentirebbero le dichiarazioni rilasciate da un rappresentante della maggioranza nell’assemblea pubblica con il Comitato per la tutela dell’Alta Fiastrella, il quale ha affermato di non essere a conoscenza di alcun progetto ma che si trattava soltanto di voci superficiali e prive di qualunque documentazione. Gravissime perché disegnerebbero un panorama politico in cui gli amministratori di San Ginesio non si sarebbero opposti alla realizzazione di un impianto di trattamento rifiuti tra Cerreto e Santa Croce. Gravissime perché vedrebbero un consigliere comunale con deleghe all’Ambiente e al Cosmari presentare al proprio Comune un progetto di impresa in palese conflitto con il proprio ruolo e in evidente contraddizione con il “Piano della bellezza” che costituiva uno dei punti qualificanti del programma elettorale della lista “San Ginesio Rinasce”, tradendo quindi il mandato che tanti ginesini gli avevano conferito."
"Chiediamo pertanto che il Sindaco Ciabocco e la maggioranza facciano assoluta e totale chiarezza sulla questione nella seduta del Consiglio comunale di domani (oggi, ndr.), spiegando se questi incontri sono effettivamente avvenuti, chi ne ha preso parte, quali sono stati i termini della discussione. La predisposizione di una delibera di Giunta tesa a contrastare tale progetto non è sufficiente a chiarire gli aspetti di una questione a dir poco preoccupante. I cittadini devono sapere cosa sta succedendo e cosa è successo negli ultimi mesi, devono conoscere la verità”.
Il tema, emerso qualche giorno fa sui social, dopo che una persona era stata richiamata dal personale di uno stabilimento balneare, a suo avviso senza motivo, è normato dal regolamento comunale, come ci fa sapere Marco Scarpetta, vice presidente dell'Associazione Balneari, che ci comunica quanto segue.
"Da mezzanotte alle 06:00 non si possono utilizzare attrezzature balneari di alcun genere, né lasciare materiali depositati nelle spiagge libere. Nelle concessioni balneari, oltre la sopracitata norma, c'è anche che nell'ora di chiusura della struttura non possono essere utilizzate le attrezzature di spiaggia, salvo autorizzazione della concessione. L'accesso alla battigia è sempre permesso. Attenzione a rispettare le norme sull'abbandono di oggetti, rifiuti e cicche, oltre alle attrezzature, proprietà privata dei balneari e spesso sorvegliate da apposito personale. Non ultimo, il rispetto delle postazioni e attrezzature di salvamento".
Da quanto comunicatoci da Scarpetta, si evince che l'abitudine di alcuni di lasciare ombrelloni e sdraio sulle spiagge libere, va contro il regolamento, tanto è vero che in qualche occasione si procede al sequestro degli stessi.
Nella Marche inizieranno ufficialmete lunedì 6 luglio anche se, in alcuni negozi, la caccia all'offerta migliore è già partita da una settimana. Stiamo parlando dei saldi, un momento tanto atteso dai consumatori, nonostante i numeri non siano propriamente incoraggianti, come ci spiega il Direttore di Confcommercio Marche e Marche Centrali, Massimiliano Polacco.
"I saldi, al giorno d'oggi, non sono più una soluzione per le attività stagionali: gli estivi soprattutto, sono sempre meno importanti anche se c'è comunque sempre molta attesa da parte dei consumatori per quanto riguarda gli acquisti di prodotti con una scontistica importante - ha spiegato il Direttore di Confcommercio Marche Centrali -. Chiaramente, in termini di fatturato, le entrate non sono così alte; questo perché i saldi estivi, a differenza di quelli invernali, si indirizzano principalmente su capi stagionali come possono essere i costumi, che non hanno una rilevanza di fatturato particolarmente significativa. Se non si tratta quindi di acquisti legati a un brand, i fatturati non sono importanti: i saldi estivi infatti valgono circa il 12% dei fatturati del fashion store. Le vendite di primavera sono letteralmente saltate - ha proseguito Polacco -; l'auspicio è quindi che almeno in questi saldi riparta la corsa allo shopping e si possa riscontrare un'effervescenza dei consumi."
Secondo le ultime stime dell'Ufficio Studi di Confcommercio, quest'anno per l'acquisto dei capi scontati, ogni famiglia spenderà in media poco meno di 230 euro (circa 100 euro pro capite).
Sull'acquisto online Polacco spiega che "soprattutto se parliamo di vestiario, l'attività principale della vendita è quella al bancone perché difficilmente un consumatore compra online un prodotto che vuole provare: l'acquisto in rete è utile per altre tipologie di prodotti. Inoltre il profilo del consumatore rispecchia ancora quella voglia di shopping che rappresenta un momento di divertimento ed evasione."
Il Direttore di Confcommercio raccomanda infine i consumatori su alcuni accorgimenti da avere durante il periodo di saldi. "Controllare sempre bene il cartellino, avendo accortezza che il prezzo sia lo stesso del periodo precedente ai saldi. Se c'è una imperfezione nel capo che si è acquistato è possibile cambiarlo entro otto giorni, riportandolo direttamente in negozio, muniti di scontrino."
"Stanno finendo le risorse disponibili per le macerie che ammontano a 41 milioni di euro, se il governo non rifinanzierà nei prossimi giorni o settimane questa possibilità dovremo sospendere la raccolta". Lo ha detto l'assessore regionale alla Protezione Civile Angelo Sciapichetti rispondendo in aula all'interrogazione avanzata dal Movimento 5 Stelle dopo che ad Ascoli Piceno la guardia di Finanza, coordinata dalla Procura, ha arrestato un funzionario regionale incaricato della gestione delle macerie e un'imprenditrice per le accuse di corruzione e rivelazione di segreti di ufficio. L'Assessore non è entrato nel merito dell'inchiesta. A riportare la notizia è l'ANSA Marche."Abbiamo raccolto finora - ha riferito - circa 660mila tonnellate di macerie di cui il 99% riutilizzato: un esempio virtuoso come pochi di economia circolare. La raccolta continua regolarmente".
22 persone arrestate e 419 denunciate. Di queste 8 sono state arrestate per furto e 63 denunciate, 3 persone arrestate per rapina e 9 denunciate. Sono alcuni dei numeri del bilancio del primo semestre (gennaio-giugno) per quanto riguarda le attività della Compagnia dei Carabinieri di Civitanova Marche, guidata dal Maggiore Enzo Marinelli.
L’attività di contrasto degli stupefacenti ha permesso di arrestare 2 spacciatori e altri 33 denunciati. Sono stati inoltre sequestrati oltre 200 grammi di stupefacente.
In diminuzione, rispetto allo stesso periodo del 2018, i reati contro il patrimonio che passano da 1026 a 863 (furti, ricettazione, rapine, estorsioni e danneggiamenti). Le denunce per truffe e frodi informatiche sono passate da 129 a 122. In diminuzione anche i reati contro la persona che passano da 182 a 96 (lesioni,percosse e minacce) e le violenze sessuali che da 7, nel 2019 ne sono state denunciate 4, spesso ad opera di ex fidanzati o mariti.
I miliatri dell'Arma hanno effettuato 2871 pattuglie nel corso delle quali sono state controllate 19433 persone e 15589 mezzi; 630 le contravvenzioni al Codice della Strada con 62 patente ritirate e 42 veicoli sequestrati.
Ora con l’arrivo dei rinforzi estivi, il controllo del territorio, con lo scopo principale di prevenire la commissione dei reati, sarà ancora più capillare.
A partire da lunedì 2 luglio e fino ai primi giorni di settembre, il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, a seguito della richiesta della Prefettura di Macerata al Ministero dell’Interno e dietro indicazioni del Comando Provinciale di Macerata, diretto dal Colonnello Michele Roberti, ha inviato alla Compagnia Carabinieri di Civitanova Marche, comandata dal Maggiore Enzo Marinelli, 14 Carabinieri di rinforzo per la stagione estiva.
I rinforzi sono stati distribuiti prevalentemente nei comuni costieri in previsione del notevole afflusso di turisti e dei numerosi eventi che si susseguiranno nei mesi di luglio e agosto nei sette comuni sotto la giurisdizione della Compagnia. Le 14 unità saranno così suddivise: 6 a Civitanova Marche, 3 a Porto Potenza Picena, 3 a Recanati e 2 a Porto Recanati dove per alcune settimane del mese di agosto giungeranno anche 10 Carabinieri appartamenti alla Compagnia d’Intervento Operativo.
È morto a 78 anni Piergiorgio Lorenzetti, ex Presidente dell'AVIS Comunale dal 1975 al 1993.
Lorenzetti, originario di Castelsantangelo sul Nera, comune di cui era stato primo cittadino dal 1985 al 1989, fondò anche la "Compagnia dei Ciauscolanti" dopo aver organizzato per anni il premio "Ciauscolo d'oro".
Lorenzetti lascia la moglie e due figlie. I funerali si terranno oggi pomeriggio, alle 16:30, pressa la Chiesa di Santa Croce a Macerata.
"Sono molto affezionata al mio quartiere che mi ha vista bambina, giovane sposa, madre e ora addirittura nonna". Così la signora Patrizia Scarponi in una lettera inviata alla nostra redazione ha voluto evidenziare la situazione di incuria nel quale si trova il quartiere che l'ha vista nascere e crescere.
"Abito in via Pace da una vita. Sono molto dispiaciuta del degrado e della sporcizia che devastano il nostro quartiere. Spero che il Comune voglia accogliere questa richiesta provvedendo al più presto (come faceva precedentemente) ad una pulizia accurata e ad un abbellimento della nostra amata 'piazzetta'. Grazie a nome di tutti i residenti". A conclusione della lettera Patrizia si firma come una "cittadina maceratese che ama la sua città."
Si è insediato oggi il nuovo Comandante della Polizia Locale di Macerata, dottor Danilo Doria. Ad accoglierlo al Comando di viale Trieste il sindaco Romano Carancini, gli assessori alla Polizia municipale Marco Caldarelli, alla Sicurezza e legalità Mario Iesari e tutti i componenti del Corpo.
Con l’augurio di buon lavoro a Doria è iniziato l’incontro dell’Amministrazione durant il quale valorizzazione e riorganizzazione del Corpo, sinergia nel lavoro, vigile di prossimità, relazione forte con i cittadini, sono stati i concetti pregnanti. Al termine un bridisi per suggellare l’inizio per un proficuo lavoro.
Subito dopo il primo cittadino e il nuovo comandante, accompagnati dal Commissario Maura Castellucci, si sono recati in visita di cortesia dal Comandante provinciale dei Carabinieri di Macerata Colonnello Michele Roberti che era in compagnia del Maggiore Luigi Ingrosso. Ribadita l’importanza della collaborazione tra forze dell’ordine per garantire la sicurezza, il controllo del territorio, il rispetto delle regole e della legalità, elementi fondamentali per la qualità della vita della città.
Nel prossimi giorni il Comandate Doria incontrerà il Prefetto Iolanda Rolli e i vertici della Guardia di Finanza.
Il ministro dell'Interno Matteo Salvini, in un post sulla sua pagina facebook, ha espresso solidarietà al carabiniere ferito nei giorni scorsi con una coltellata, da un ubriaco di origine marocchina a Montegranaro.(Leggi qui la notizia).
" Un abbraccio al brigadiere capo dei carabinieri ferito da un marocchino in provincia di Fermo - scrive Salvini nel post apparso ieri - . Nessuno può permettersi di toccare i nostri angeli in divisa e sono orgoglioso del Decreto sicurezza bis che prevede maggiori tutele per le Forze dell’Ordine. Mi aspetto una pena esemplare per l’infame aggressore. Grazie a Mario, coraggioso brigadiere capo al quale auguro pronta e completa guarigione".
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”.
Questa settimana, le numerose mail arrivate, hanno interessato principalmente la tematica relativa all’irregolare istallazione di apparecchi di rilevamento elettronico della velocità, ad opera della Pubblica Amministrazione. Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana, alla seguente domanda posta da un lettore di Civitanova Marche: “Si può chiedere l’annullamento della multa per eccesso di velocità rilevato da un autovelox posizionato in modo irregolare?"
Il caso di specie ci offre la possibilità di far chiarezza su una questione molto attuale, su cui ha avuto modo di pronunciarsi la Corte di Cassazione, in una recentissima sentenza, la n. 16622/19, avente ad oggetto il ricorso formulato da un automobilista, avverso il verbale di accertamento elevato dalla Polizia Municipale in violazione del limite massimo di velocità imposto per lo specifico tratto di strada, sul quale era istallato un apparecchio di rilevamento elettronico fisso.
La Suprema Corte adita, nel valutare la legittimità dell’impugnazione proposta dall’uomo, ha incentrato la propria argomentazione, sull’analisi della normativa vigente in tema di individuazione dei requisiti necessari ad uno specifico tratto di strada, affinché possano essere collocati siffatti dispositivi di rilevamento fissi, ai sensi dell’art. 201, comma 1 bis del Codice della Strada, il quale infatti, ammette la possibilità di procedere alla contestazione non immediata delle infrazioni, mediante l’istallazione di un autovelox fisso, esclusivamente sulle autostrade, strade extraurbane principali, strade extraurbane secondarie e strade urbane di scorrimento, delineando nel contempo le caratteristiche minime che ciascuna delle stesse tipologie di strade, deve presentare per potersi qualificare come tale.
Difatti, occorre osservare, che l’utilizzo di siffatti apparecchi elettronici nei centri urbani, è di regola consentita solo con le postazioni mobili alla presenza di agenti accertatori, mentre le postazioni fisse ed automatiche possono considerarsi legittimamente istallabili, solo sulle strade urbane a scorrimento, previa espressa autorizzazione del Prefetto, contenuta in un apposito provvedimento, dal momento che infatti, il sistema delineato dal Codice della Strada, è improntato sulla regola della contestazione immediata delle infrazioni, ammettendo la contestazione differita, esclusivamente quando la strada abbia determinate caratteristiche tecniche che rendano pericoloso ordinare l’arresto del mezzo per effettuare l’ accertamento.
Pertanto, al fine di verificare la legittima istallazione dei sistemi di autovelox fissi, è necessario che il tratto in questione abbia le caratteristiche proprie della strada urbana di scorrimento veloce, così come indicato all’art. 2, comma 3, lett. d) del C.d.S., ovvero: “Strada a carreggiate indipendenti o separata da spartitraffico, ciascuna con almeno due corsie di marcia, ed una eventuale corsia riservata ai mezzi pubblici, banchina pavimentata a destra e marciapiedi, con le eventuali intersezioni a raso semaforizzate; per la sosta sono previste apposite aree o fasce laterali estranee alla carreggiata, entrambe con immissioni ed uscite concentrate”.
Orbene, nel caso di specie, la Corte di Cassazione chiamata a pronunciarsi, nell’accogliere il ricorso formulato dall’automobilista multato, contestava l’erronea valutazione operata dai Giudici della fase di merito, sull’esistenza della necessaria banchina sul tratto di strada in cui era stato collocato l’apparecchio di rilevamento in oggetto, evidenziando al contrario, che non sussistevano tutte le caratteristiche di quello specifico elemento della sede stradale e che pertanto, tale percorso non poteva classificarsi come strada urbana a scorrimento veloce, determinando l’illegittimità oltre che degli autovelox ivi disposti, anche del provvedimento del Prefetto contenete tali disposizioni, e di conseguenza, del verbale di accertamento elevato al ricorrente.
Per tali evidenti ragioni, in risposta alla domanda del nostro lettore e in linea con la più recente giurisprudenza di merito, si può affermare che: “Il provvedimento prefettizio di individuazione delle strade lungo le quali è possibile installare apparecchiature automatiche per il rilevamento della velocità, senza obbligo di fermo immediato del conducente, previsto dal D.L. 20 giugno 2002, n. 121, art. 4, può includere soltanto le strade del tipo imposto dalla legge mediante rinvio alla classificazione di cui all’art. 2 C.d.S. 1992, commi 2 e 3, e non altre, dovendo perciò, considerarsi illegittimo - e, pertanto, disapplicabile nel giudizio di opposizione a sanzione amministrativa - il provvedimento prefettizio che abbia autorizzato l’installazione delle suddette apparecchiature in una strada urbana che non abbia tutte le caratteristiche minime della strada urbana di scorrimento, in base alla definizione recata dal citato art. 2 C.d.S., comma 2, lett. D)" (Cass. Civ., Sez. II, Sent. n.16622/19, dep. 20.06.2019).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Finanziamenti alle amministrazioni per passerelle, ausili speciali per la balneazione, abbattimento delle barriere architettoniche. Contributi validi anche per l'accesso alle spiagge libere, maggiore punteggio per i progetti in compartecipazione tra Comuni e operatori balneari.
Un mare sempre più senza barriere. La Regione Marche ha stanziato 200mila euro di contributi per le amministrazioni comunali nel biennio 2019-2020 per favorire l'accesso delle persone con disabilità alle spiagge. «Questo provvedimento – spiega il vice capogruppo PD Francesco Micucci – è un altro passo avanti per migliorare l'accessibilità al mare delle persone disabili. Il bando è pronto e si richiama alla legge regionale approvata nel 2018, di cui sono tra i firmatari, per dare a tutti la possibilità di utilizzare le aree destinate alla balneazione. I fondi saranno assegnati ai Comuni costieri che potranno dotare i litorali di attrezzature, segnaletica e servizi dedicati».
I Comuni beneficiari potranno ottenere fino a 8mila euro di contributo per l'acquisto di ausili speciali per fare il bagno, per la dotazione di prese elettriche per l'alimentazione di strumenti a supporto delle persone con disabilità e per l'abbattimento delle barriere architettoniche per accedere ai servizi igienici, ai parcheggi e alle passerelle (ad esclusione degli interventi già obbligatori per la normativa vigente). Le domande devono essere presentate entro il 30 settembre 2019 e i Comuni potranno proporre interventi anche per attrezzare le spiagge libere. «Nella graduatoria – precisa Micucci - verranno premiati con il doppio del punteggio i progetti in cofinanziamento tra amministrazioni e operatori. Questa è una strategia per rafforzare la collaborazione tra Regione, Comuni e imprese balneari, in modo da incentivare gli investimenti privati, ampliando gli interventi e i servizi disponibili per la comunità».
Il punteggio sarà assegnato anche in base ai “Criteri di accessibilità” elaborati dalla Consulta regionale per la disabilità, 13 indicazioni su distanze, spazi e segnalazioni per facilitare l'utilizzo degli stabilimenti non solo ai disabili, ma anche alle persone anziane, alle mamme con bambini in carrozzina e a chiunque si trovi temporaneamente in condizione di non deambulare. «Sicuramente rispetto a qualche anno fa c'è più sensibilità ed attenzione al tema, tanto che numerosi operatori, singolarmente o in forma associata, si sono dotati di attrezzatura per rendere accessibile la spiaggia ai disabili. Ad esempio nel litorale di Civitanova sono già disponibili le sedie non carrozzine per scendere in acqua. È importante inoltre – conclude Biancani – comunicare al servizio turismo della Regione la dotazione di nuove attrezzature, perché consente di aggiornare la banca dati sull'accessibilità che aiuta le persone disabili ad orientarsi nella scelta delle destinazioni».