Attualità

Tolentino, al vaglio due ipotesi per far tornare il mercato in centro: possibili modifiche alla viabilità

Tolentino, al vaglio due ipotesi per far tornare il mercato in centro: possibili modifiche alla viabilità

Nei giorni scorsi il vicesindaco Silvia Luconi, insieme al Consigliere delegato al Commercio Andrea Crocenzi, al Comandante della Polizia Locale David Rocchetti e al funzionario dell’Ufficio Commercio del Comune di Tolentino Stefano Gentili, ha incontrato una rappresentanza dei commercianti ambulanti, dei commercianti del centro e delle associazioni di categoria per presentare una nuova ipotesi di riorganizzazione degli spazi espositivi e di vendita del mercato settimanale in centro storico. L’intento dell’Amministrazione comunale è quello di far coesistere insieme, malgrado le comprensibili difficoltà, il ritorno nelle piazze e nelle vie del centro del mercato settimanale del martedì, le esigenze dei commercianti in sedi fissa del centro e i tanti cantieri aperti per la ristrutturazione degli immobili danneggiati dal terremoto. Sono state vagliate due differenti ipotesi: la prima, più estesa, prevede le bancarelle in piazza dell’Unità, in via Parisani, piazza Martiri di Montalto, via Pacifico Massi, piazza della Libertà, corso Garibaldi, via Roma, area parcheggio largo Marcorelli mentre la seconda ipotesi prevede spazi minori per le bancarelle, individuati in piazza dell’Unità, in via Parisani, piazza Martiri di Montalto, via Pacifico Massi, piazza della Libertà. "Abbiamo voluto presentare queste nostre idee – precisa il Vicesindaco Luconi - sia agli ambulanti che agli esercenti del centro storico per due motivazioni: la prima è che volevamo che entrambe le categorie capissero che da parte della Giunta esiste una ferma volontà di portare avanti gli impegni presi in primis dal Sindaco lo scorso Settembre e la seconda perché ritenevamo necessario che entrambi comprendessero le differenti, ma parimenti importanti esigenze di ciascuno di loro, punto fondamentale per iniziare un lavoro condiviso, duraturo e fruttuoso. Chi si occupa di commercio, che sia in sede fissa, che sia in sede ambulante, ha una dignità che non può cedere il passo a prese di posizione che andrebbero a ledere inesorabilmente i loro fatturati". "Oltre alle due ipotesi elaborate dai nostri uffici e che sapevamo non potessero coprire tutte le esigenze - aggiunge Luconi -, abbiamo chiesto di introdurre e valutare eventuali modifiche, da elaborare con la Polizia locale anche per fare uno studio approfondito sulla modifica della viabilità del centro, altro punto focale da non poter non prendere in considerazione. La volontà comune è quella di riportare il mercato in centro, come più volte dichiarato dal Sindaco Pezzanesi. Per fare questo abbiamo deciso di fare un percorso condiviso per giungere a una decisione comune che eviti problematiche a una o all’altra categoria di commercianti. Portare il mercato in centro, come si può immaginare, significherà anche l’apporto di modifiche continue perché la ricostruzione, che è solo all’inizio, va avanti e quindi l’apertura di nuovi cantieri farà rimodulare gli spazi espositivi". "Un elemento importante richiesto dagli ambulanti, da non trascurare, è quello di dare continuità al mercato; l’impegno che ci siamo presi quindi è quello di scendere direttamente in strada con il collega Crocenzi e il Comandate Rocchetti, per vagliare le ulteriori richieste che ci sono state fatte dagli ambulanti e soprattutto per capire se siano compatibili con la viabilità e le eventuali emergenze o se ci sarà bisogno di un nuovo eventuale piano del traffico da adottare durante il mercato - puntualizza il Vicesindaco -. Vogliamo anche parlare con tutti coloro che potrebbero essere interessati dalle modifiche richieste lo scorso venerdì, per far sì che non ci sia la creazione di un disagio, ma di un’opportunità. Crediamo che le scelte calate dall’alto non funzionino e che un amministratore debba scendere tra la gente e parlare, anche quando i temi sono più ostici". "Il cronoprogramma che ci siamo dati è quello di incontrarci di nuovo prima del periodo Pasquale per definire un progetto che potrà essere attuato dopo settembre, anche in considerazione delle norme anti contagio da covid" ha concluso Luconi.  "E’ stato un primo passo necessario – ricorda il consigliere delegato Andrea Crocenzi - anche in virtù del periodo che stiamo vivendo, per non trascurare nessuna categoria commerciale della nostra Città. Inoltre dobbiamo tenere in considerazione anche il vasto territorio di riferimento e quindi vogliamo rivalutare il nostro mercato settimanale per confermarlo come uno dei meglio organizzati e con proposte commerciali di qualità. Un ringraziamento va al Sindaco e alla Giunta per aver subito condiviso questa nostra proposta e anche al Comandante Rocchetti e al Funzionario del Suap gentili per aver sempre seguito attentamente l’evolversi del nostro mercato settimanale e non ultimi tutti i commercianti, sia in sede fissa che ambulanti, che ogni giorno, in maniera encomiabile, si impegnano per superare questa difficile crisi e per poter offrire a una vasta clientela prodotti di qualità e convenienti".   

02/03/2021 16:16
Macerata, la Giunta Parcaroli incontra gi albergatori: "interventi concreti per sostenere le attività"

Macerata, la Giunta Parcaroli incontra gi albergatori: "interventi concreti per sostenere le attività"

“Dobbiamo organizzarci e farci trovare pronti in vista della ripartenza. La nostra è una città molto attrattiva. La proposta va modernizzata e digitalizzata in un’ottica di insieme che coinvolge tutti gli attori e l’intero territorio aldilà dei campanili”.  Lo slancio a ragionare in termini di programmazione e di sinergia è del sindaco Sandro Parcaroli intervenuto al primo tavolo con i gestori delle attività alberghiere di Macerata fortemente voluto dall’assessore al Turismo Riccardo Sacchi.  Obiettivo: pensare oltre l’emergenza e riprendere l’ascolto di una categoria tra le più colpite dall’attuale crisi dovuta all’emergenza da Covid-19.  Sul piatto diverse questioni. Dall’analisi della situazione alle possibili forme di sostegno per gli esercizi ricettivi, vessati non solo dal calo drastico degli arrivi e delle presenze ma anche dalla lamentata carenza di forme di sostegno da parte del Governo. “Abbiamo voluto dare sin da ora un segnale di attenzione e sensibilità alle attività ricettive a partire da quelle alberghiere – spiega l’assessore Riccardo Sacchi. – Abbiamo ascoltato le istanze degli esercenti che stanno vivendo un momento di estrema difficoltà nel portare avanti le proprie attività. Loro sono la prima interfaccia del visitatore e del turista che arriva a Macerata e devono essere sostenuti in un’ottica sinergica di riorganizzazione dell’attuale offerta dei servizi da parte del Comune. Purtroppo la carenza di risorse del momento impone un’attenta analisi delle soluzioni. Oggi avvertiamo l’importanza di ascoltare le richieste e le proposte degli operatori del settore e di portarle allo studio dell’Amministrazione al fine di intervenire in maniera concreta per sostenere queste attività”.  “In questo quadro drammatico prendiamo atto con molto favore dell’attenzione dimostrata da questa Amministrazione – commenta Giorgio Pietrella titolare dell’Albergo Arena e referente per Federalberghi – A partire dall’abolizione dell’imposta di soggiorno decisa a pochi giorni dall’insediamento fino alla pratica dell’ascolto e del confronto che prende avvio con questo tavolo. Un confronto che auspichiamo possa continuare attraverso sessioni programmate periodicamente”.  Tra le proposte avanzate dagli albergatori l’estensione delle aperture museali soprattutto nei mesi estivi e in concomitanza con il festival dell’opera, il coordinamento e il confronto costante con l’Università con particolare riguardo agli eventi e ai convegni accademici, il coordinamento delle associazioni e delle guide turistiche, la riorganizzazione della promozione uniformando la comunicazione relativa alle attività ricettive della città contenuta nei siti della Regione e della Provincia, bonificare la segnaletica turistica dalle vecchie indicazioni di attività non più attive in città.     

02/03/2021 15:32
Covid-19, la Regione Marche vede 'rosso': l'evoluzione del virus nei grafici dell'Ingegner Petro

Covid-19, la Regione Marche vede 'rosso': l'evoluzione del virus nei grafici dell'Ingegner Petro

Bentornati cari lettori ad una nuova puntata di questa rubrica che sto curando da quasi un anno. Avevo anticipato la scorsa settimana che le previsioni erano di zona arancione e così purtroppo è stato; la provincia di Ancona è la quarta in Italia con più contagi rapportati alla popolazione e questa settimana abbiamo avuto il peggior rialzo di casi su base nazionale: ovvero +52% di casi. La situazione sta andando fuori controllo e il calcolo per il cambio di colore è effettuato il Venerdì; se lo avessero fatto ieri probabilmente saremmo finiti in zona rossa. Uno scenario non assurdo che accada la prossima settimana; al momento il minimo sarebbe inserire i comuni anconetani più colpiti dal virus nella zona rossa.Poco da commentare su questo grafico. L'unico dato rilevante certifica che lo screening ancora sta tenendo e quindi si registra una lievissima diminuzione della proporzione di sintomatici rispetto ai casi totali.Il rialzo dei casi di positività è comunque generalizzato a livello nazionale anche se la nostra regione è stata la peggiore ma notiamo una cosa interessante: i decessi sembrano ancora scollegati dall'andamento dei contagi. Certo che con l'aumento dei casi registrato in questi giorni anche il numero delle vittime sarà destinato a rialzarsi, ma sarà molto interessante esaminare di quanto. Se si conferma la tendenza di diminuzione di letalità certamente sarà un buon segnale e non credo dovuto alle vaccinazioni che ancora per la popolazione over 80 siamo ben lontani da avere una copertura minimamente sufficiente. La notizia positiva è che la Sardegna è la prima regione ad entrare nella zona bianca in quanto essendo un'isola, gode certamente di un maggiore isolamento e può facilmente tracciare gli ingressi nel suo territorio. Come detto questa volta abbiamo la maglia nera per incremento dei contagi che ci pone fra le peggiori regioni d'Italia anche se per ora le terapie intensive non sono troppo sotto pressione considerando che anche in Umbria,dopo alcune settimane, sembra che la situazione sia in miglioramento.Oltre le considerazioni fatte, ancora qualcosa sta sfuggendo di come regioni con scarsa densità abitativa come Marche ed Umbria possano essere messe peggio di regioni che hanno grandi città come Lazio, Lombardia e Campania è evidente che qualcosa nella gestione dell'emergenza non stia funzionando.La campagna di vaccinazione a livello nazionale procede al ritmo di circa 100.000 dosi giornaliere, non si capisce perchè non si segua l'esempio inglese dove anche agli over 65 stanno somministrando il vaccino Oxford e non solo il Pfizer/Moderna, dove è uscito uno studio scozzese dove mostra che il vaccino Oxford sia addirittura più efficace dei 2 vaccini mRNA nel prevenire i casi gravi.Nel frattempo negli USA è stato approvato il vaccino Johnson & Johnson che è il primo monodose che potrà certamente dare una grossa spinta ai piani di vaccinazione.Il paese che è più avanti nelle vaccinazioni è Gibilterra, notiamo che se ad inizio gennaio ha avuto un gigantesco picco di 120 contagi in un giorno (contando 33mila abitanti) ora il virus sembra quasi completamente sparito con un numero di casi giornalieri che si conta sulla dita di una mano.

02/03/2021 13:15
Coronavirus Marche, 415 nuovi casi in 24 ore: 76 sono Provincia di Macerata

Coronavirus Marche, 415 nuovi casi in 24 ore: 76 sono Provincia di Macerata

Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 7094 tamponi: 5040 nel percorso nuove diagnosi (di cui 2985 nello screening con percorso Antigenico) e 2054 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari all'8,2%). I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 415 (76 in provincia di Macerata, 194 in provincia di Ancona, 67 in provincia di Pesaro-Urbino, 14 in provincia di Fermo, 43 in provincia di Ascoli Piceno e 21 fuori regione). Questi casi comprendono soggetti sintomatici (58 casi rilevati), contatti in setting domestico (73 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (173 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (6 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/socialità (3 casi rilevati), contatti in setting assistenziale (5 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (7 casi rilevati), screening percorso sanitario (2 casi rilevati) e 1 caso proveniente da fuori regione. Per altri 87 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 2985 test e sono stati riscontrati 230 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari all'8%. Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si evidenzia un notevole decremento rispetto alla giornata precedente: incidenza all'8,23% oggi, rispetto al 24,54% di ieri. In diminuzione di una unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 648, di cui 78 in terapia intensiva (+4 rispetto a ieri). Sono, invece, 42 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali. Nel Maceratese sono accolti 121 pazienti: 49 all'ospedale di Macerata, 54 al Covid Hospital e 18 a Camerino. Altre 33 persone sono accolte nei Pronto Soccorso di Civitanova Marche, Macerata e Camerino.  Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati dal Servizio Sanità delle Marche:

02/03/2021 10:20
Marche, i contagi non si arrestano: ipotesi zona rossa per le province di Ancona e Macerata

Marche, i contagi non si arrestano: ipotesi zona rossa per le province di Ancona e Macerata

Ipotesi zona rossa per la Province di Ancona e Macerata. Il presidente regionale, Francesco Acquaroli, dopo aver valutato i dati sui contagi nella giornata di ieri,sembra orientato a firmare una nuova ordinanza che porterà ad un'ulteriore stretta. L’avanzata del virus non sembra volersi assestare e con l’aumento del 50% dei contagi, si prevede un’altra ondata di ricoveri negli ospedali marchigiani, già al limite (in particolare nell’Anconetano). La riunione di ieri dello stesso Acquaroli con l’assessore alla Sanità Saltamartini e vari tecnici ha messo ancor più in evidenza la situazione. Nelle prossime ore si farà chiarezza, dunque, sui prossimi provvedimenti: molto probabile che la provincia di Ancona e quella di Macerata diventino zona rossa. La Regione sperava di ottenere qualche risultato dai precedenti provvedimenti restrittivi, ma così non è stato. Verranno esaminati oggi i nuovi dati, poi si procederà con l’ordinanza.

02/03/2021 09:53
Valorizzazione dell'antica via Romano–Lauretana: totem informativo a Passo di Treia

Valorizzazione dell'antica via Romano–Lauretana: totem informativo a Passo di Treia

Il progetto di valorizzazione del tracciato dei Cammini Lauretani prende forma anche a Treia. L’iniziativa, che ha l’obiettivo di riportare alla luce l’antica via Romano–Lauretana, coinvolge anche il territorio treiese come tappa fondamentale. Il progetto, promosso dalla Regione Marche e coordinato dall’Unione Montana Potenza Esino Musone in qualità di ente capofila, è incentrato sulla promozione del cluster spiritualità e meditazione e mira ad incentivare il turismo e la ripresa socio-economica delle aree colpite dal sisma. A seguito dei lavori strutturali di recupero dei tracciati (riapertura dei sentieri dalla vegetazione, sistemazione dei bordi stradali e del fondo viario e regimazione delle acque meteoriche), si è proceduto ad apporre la segnaletica direzionale ed i totem informativi contenenti l’indicazione del percorso di pellegrinaggio ma anche informazioni storico-culturali, artistiche, paesaggistiche e religiose. Il primo totem informativo nel Comune di Treia è stato posizionato a Passo Treia, davanti la chiesa della Natività; successivamente, sono stati posizionati quelli di Villa Spada, di Villa Valcerasa e di Santa Maria in Selva (incrocio tra la via medievale e quella cinquecentesca). I risultati raggiunti, per i quali è doveroso ringraziare gli studi condotti per oltre un decennio dalla professoressa Emanuela Di Stefano, costituiscono un ottimo incentivo alla ripresa del turismo lento e sostenibile di cui i nostri luoghi hanno bisogno.

01/03/2021 16:30
Potenza Picena, Albergo diffuso e Galleria naturale: si cercano partner privati per i progetti

Potenza Picena, Albergo diffuso e Galleria naturale: si cercano partner privati per i progetti

 Prosegue il programma di sviluppo e rilancio del centro storico, avviato già dal 2017 con apposita delibera nella quale l’Amministrazione Comunale avviava una manifestazione di interesse per individuare soggetti privati con i quali sviluppare i progetti "Albergo Diffuso” e Galleria Naturale. “Essi rappresentano la sintesi dell’azione politico-amministrativa della Giunta – ha sottolineato l’Assessore alle Attività Produttive e Turismo, Tommaso Ruffini -  in quanto in loro trovano espressione e confluiscono, in modo strategico e sinergico, tutte le azioni messe in campo fin qui dall’Amministrazione, in relazione al Centro Storico quali la politica urbanistica volta al progressivo recupero del patrimonio immobiliare pubblico, la politica culturale volta alla ridefinizione di una precisa identità fedele alla Storia, che riconosce e riafferma le proprie radici Cristiane e che rivendica un passato ricco di tradizioni, cultura e valori, la politica turistica volta a riconoscere al Centro Storico, un ruolo centrale nell’offerta storico-culturale che la Città offre al turista e la politica commerciale volta a sostenere il tessuto locale creando eventi ed occasioni per vivere il Centro in ogni periodo dell’anno”. In questi anni, il percorso partecipativo con i privati ha prodotto l’aggregazione e la nascita dell’Associazione Artigiani e Commercianti “I Piceni” e dell’Associazione “B&B Montesanto Diffuso”, con le quali l’Amministrazione Comunale intende perseguire e potenziare il sistema commerciale e turistico della Città, attraverso lo sviluppo di questi progetti, definendone gli interventi, le iniziative e gli investimenti. “Per quel concerne la Galleria Naturale, progetto che si aggancia naturalmente a quello recentemente presentato ed incentivato dalla Regione Marche – ha detto l’Assessore al Commercio, Paolo  Scocco - si intende riattivare e rilanciare il percorso che porta alla creazione di un vero e proprio sistema commerciale del Centro Storico (ricognizione su tutto il territorio compresa la costa), attraverso il quale incentivare, promuovere e proporre iniziative di sistema, che possano meglio sfruttare le sinergie con gli altri settori, ambiti e momenti della vita cittadina. Si intende infatti riaprire una manifestazione di interesse rivolta ai proprietari di spazi commerciali all’interno del centro storico, con lo scopo di avere una situazione aggiornata ed attuale sugli spazi privati sui quali sviluppare il progetto. Parallelamente – aggiunge l’Assessore Scocco - si intende avviare una ricognizione degli spazi di proprietà comunale, funzionali a tale progettualità, andandone ad individuare lo stato attuale e gli interventi strutturali necessari per la loro fruizione”. https://www.comune.potenza-picena.mc.it/altri-bandi-avvisi/avviso-pubblico-per-manifestazione-di-interesse-galleria-naturale/    

01/03/2021 13:01
Civitanova, amianto sulla copertura del tetto del cineteatro "Rossini": sì al progetto di bonifica

Civitanova, amianto sulla copertura del tetto del cineteatro "Rossini": sì al progetto di bonifica

La Giunta comunale ha approvato il progetto di fattibilità tecnico-economica, redatto dall’ing. Egidio Santucci, appositamente incaricato, riguardante l’intervento di rimozione e bonifica dell’intera copertura in cemento‐amianto del cineteatro Rossini e la successiva ricopertura mediante l’istallazione di un impianto fotovoltaico a servizio delle attività teatrali e dell’edificio comunale. Nel contempo, sempre con la collaborazione professionale dell’ing. Santucci, il Servizio Patrimonio Edilizio dell’Ufficio tecnico comunale ha avviato la pratica per partecipare al bando del Decreto FER 2019 per cogliere la possibilità di incentivi per cofinanziare l’intervento. Responsabile del procedimento, è l’ing. Giordano Bizzarri. Se l’iter andrà a buon fine, dunque, i fondi ricevuti saranno destinati alla rimozione dell’amianto, operazione ricompresa dall’Amministrazione comunale nel Programma triennale opere pubbliche 2020-2022, con il doppio beneficio ambientale ed economico, in quanto il fotovoltaico si autofinanzierà con gli incentivi del bonus energetico. La struttura del cineteatro Rossini, ubicata in via Buozzi nel centro città, è di proprietà del comune di Civitanova Marche e da anni necessita la rimozione e lo smaltimento dell’eternit. Con la recente delibera, l’Amministrazione comunale conferma l’intenzione di provvedere a risolvere la problematica della rimozione di tali materiali all’interno degli immobili pubblici di propria competenza. Il progetto ha una doppia valenza ambientale che mira oltre alla riqualificazione di un importantissimo centro d’aggregazione sociale, anche all’istallazione di un impianto di produzione dell’energia elettrica “pulita”, cioè da fonte fotovoltaica rinnovabile derivante dall’impianto posto sulla superficie di eternit rimossa. Inoltre, nell’ottica di rinnovare il parco auto comunale di servizio con vetture elettriche e/o ibride, il piano prevede l’istallazione di una stazione da fonte rinnovabile, per la ricarica veloce dei veicoli. La somma stimata per i lavori di rimozione della copertura in cemento – amianto, in efficientamento energetico e installazione di un impianto fotovoltaico con potenza Pn=140,00 Kwp è 450 000,00 € .

01/03/2021 12:22
San Severino, messa in sicurezza della chiesa di Santa Caterina: via libera al progetto

San Severino, messa in sicurezza della chiesa di Santa Caterina: via libera al progetto

L’ufficio speciale per la Ricostruzione della Regione Marche ha approvato il progetto di messa in sicurezza della chiesa di Santa Caterina, di proprietà del Fondo edifici di culto presso il ministero dell’Interno, concedendo un contributo di oltre 310mila euro a favore dell’ufficio del Soprintendente Speciale per le aree colpite dal sisma 2016 presso il Mibact, che risulta soggetto attuatore. La storia della Comunità Monastica Cistercense di Santa Caterina a San Severino Marche inizia nel 1544 ma il monastero in cui si insedia la nuova comunità ha origini benedettine, che risalgono all’anno mille. Le suore vivono nella regola benedettina dell’“ora et labora”, secondo lo spirito cistercense trasmesso da San Bernardo di Clairvoux e dai santi fondatori. Intorno al 1580 su indicazione della Serva di Dio Francesca Trigli dal Serrone viene rinvenuto il corpo incorrotto di santo Illuminato, monaco benedettino, qui vissuto agli inizi dell’anno mille. Divenne il santo protettore del monastero e copatrono della città di San Severino Marche. Alla fine del 1700 il monastero venne ingrandito ed ha conservato la forma attuale.Nel 1865 una legge del nuovo Regno d’Italia decretò la confisca dei beni appartenenti agli ordini religiosi, tra cui anche il monastero di Santa Caterina. Nel 1904 il monastero venne messo all’asta per essere venduto e le monache riuscirono a riacquistarlo. Questa fu quasi una seconda nascita, da cui continuarono a fiorire nuove vocazioni. Oggi vi è qui accolta una presenza di monache cistercensi di provenienza dal Vietnam, dove c’è ricchezza di vocazioni. Vivono qui per un periodo di alcuni anni condividendo la stessa regola e stile di vita in un clima di condivisione e comunione. La chiesa presenta un’elegante facciata neoclassica e una pianta a croce greca. L’altare maggiore, realizzato nel 1838 dall’intagliatore Venanzio Bigioli e dal decoratore Trotti, ospita la tela con Deposizione di Cristo dipinta da Filippo Bigioli, figlio di Venanzio. L’altare di destra accoglie la tela del sanseverinate Cipriano Divini mentre quello di sinistra è dedicato a Sant’Illuminato, monaco benedettino vissuto nel XII secolo le cui spoglie, custodite all’interno di un’urna, vennero trasportate sul Monte Nero dai benedettini di San Mariano.  

01/03/2021 11:14
Coronavirus Marche, 446 casi in 24 ore: più della metà in provincia di Ancona

Coronavirus Marche, 446 casi in 24 ore: più della metà in provincia di Ancona

Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 3020 tamponi: 1817 nel percorso nuove diagnosi (di cui 189 nello screening con percorso Antigenico) e 1203 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 24,5%). I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 446 (77 in provincia di Macerata, 295 in provincia di Ancona, 7 in provincia di Pesaro-Urbino, 46 in provincia di Fermo, 14 in provincia di Ascoli Piceno e 7 fuori regione). Questi casi comprendono soggetti sintomatici (61 casi rilevati), contatti in setting domestico (89 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (157 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (8 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/socialità (4 casi rilevati), contatti in setting assistenziale (5 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (13 casi rilevati), screening percorso sanitario (2 casi rilevati). Per altri 107 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 189 test e sono stati riscontrati 25 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 13%. Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si evidenzia un incremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 24,54% oggi, rispetto al 22,82% di ieri. In diminuzione di 5 unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 649, di cui 74 in terapia intensiva (+2 rispetto a ieri). Sono, invece, 41 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali. Nel Maceratese sono accolti 122 pazienti: 50 all'ospedale di Macerata, 54 al Covid Hospital e 18 a Camerino. Altre 25 persone sono accolte nei Pronto Soccorso di Civitanova Marche, Macerata e Camerino.   Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati dal Servizio Sanità delle Marche:    

01/03/2021 10:13
"Il porto di Civitanova è uno dei pochi non morti, lasciatelo stare": la lettera di chi lo vive da 30 anni

"Il porto di Civitanova è uno dei pochi non morti, lasciatelo stare": la lettera di chi lo vive da 30 anni

Lettera aperta a Civitanova e al suo porto. È quella che PierLuigi Cipolla, uomo che da 30 anni vive il il porto civitanovese e da 30 anni è armatore di un'imbarcazione presso il Club Vela, ha scelto di scrivere per esprimere i propri sentimenti ed il proprio punto di vista circa il gran parlare che negli ultimi giorni si sta facendo sulla riqualificazione dell'area portuale della città rivierasca.  Nel Club Vela Cipolla ha mantenuto, per diversi anni, numerose cariche, compresa quella di Vice-Presidente ed è attualmente il Vice-Presidente del Madiere, associazione che opera all'interno del porto.  Di seguito il testo integrale della lettera di cui PierLuigi Cipolla è firmatario, in cui esprime la sua personale visione del porto, a prescindere dalla cariche avute e che attualmente detiene:  Quanto gran parlare si fa di questo porto, del porto di Civitanova, sono anni che si sente parlare della riqualificazione dell’area portuale e della costruzione di una nuova darsena a nord di quella attuale e, sistematicamente non se ne fa nulla. Quanti perché ci sono dietro a questi 'nulla' e quanti 'perché' ci sono dietro a questa voglia di riparlarne. Tanti, sicuramente di interesse, pochi a comprensione di che cos’è il porto di Civitanova. Avete avuto modo di guardare il porto, con le sue attività lavorative e ludiche? Guardarlo nel senso di vederlo veramente per quello che è? Pochi che non lo vivono lo hanno capito, compreso; il porto di Civitanova non è una costruzione che offre un poco di riparo a delle piccole-medie imbarcazioni di buontemponi festaioli, è un luogo di socialità, di umanità che difficilmente si riesce ad incontrare altrove. Facciamo tanta pubblicità e promozione all’evento quando scopriamo che in un dato luogo una persona si è mostrata umana, ma avete conoscenza di quale linfa mantenga in vita il nostro porto? Il nostro porto è uno dei pochissimi porti non morti, non è un porto dormitorio, ovvero, un porto in cui l’interesse è solo per la propria barca ed il resto non conta, è uno spazio di socializzazione dove, la barca, è l’ultima delle conveniente per viverlo. In questo porto, grazie alla sua propria caratteristica di avere sette associazioni diportistiche - ognuna con un suo imprinting diverso - si fa cultura, sport olimpionico, pesca  sportiva, informazione ai giovani, convegni, si fa da badante ai vecchi, a quei vecchi che 70 anni or sono hanno implementato lo spirito di questo corpo ed iniziato a realizzare quello che il porto è oggi. Nessuno li ha aiutati, non c’è stata una struttura statale o comunale ad averli aiutati, hanno fatto tutto da soli, soli con quelli che li hanno seguiti, hanno costruito banchine con il proprio tempo ed i propri soldi, chiedendo permessi, quelli sì, sempre e sempre pagando il dovuto. In questo porto c’è un’umanità introvabile, dal pescatore professionista a quello piccolino col suo scafetto, dal cantiere organizzato a quello che con più fatica fa il suo lavoro, dal maestro di vela, dal campione mondiale al bambino che cerca di capire come far avanzare il suo optimist in quell’acqua fredda nel mese di febbraio e, tutti, con il solo scopo finale di vivere assieme, uniti, magari ogni tanto con le gambe sotto un unico tavolo per una cena o una merenda conviviale, con una regola: un posto c’è per tutti. Certo, non tutto è perfetto, alcune costruzioni vanno migliorate o addirittura rifatte, ma non è colpa di chi vive il porto, la colpa è di un sistema legislativo che non risponde, e di 20 anni di inerzia del comune, di 20 anni di mancanza di un indicatore su cosa e come fare, ed ora i promotori di quella mancanza, di quella negligenza vorrebbero gettare a mare l’anima di questo porto incollato alla città per costruire un qualcosa che neppure loro sanno, visto che a domande specifiche non sanno rispondere se non con i "poi vedremo". Un progetto come quello proposto ultimamente ha bisogno di trasparenza, chiarezza, non di frasi "non si può fermare il futuro". Quale futuro, il loro momentaneo? E di quello che rimarrà a noi ed alla città che ne sarà? Un progetto di quella importanza deve essere chiaro e trasparente, non tenuto nascosto per anni per poi esplodere allo scoperto solo grazie ad un caso fortuito, ma è così che si fanno gli interessi della comunità? Con gli interessi di pochi? L’amministrazione vuole un porto per barche da 50/70 metri, ma siamo sicuri che non finisca in un grande fiasco? Abbiamo guardato lo storico di tanti porti? Il futuro in quest’area non sono quelle lunghezze così sognate, se proprio lo vuole lo faccia, è prevista dal 2005 una darsena nuova a nord dell’esistente, lasci stare come sta l’umanità che vive in quello attuale e gli permetta di sistemare le proprie costruzioni con i propri soldi, quell’umanità chiede solo il permesso di eseguire a sue spese le migliorie necessarie: diamoglielo. E’ una umanità che non vuole gravare sulla comunità, è una umanità che fa comunità, non interesse privato.     

01/03/2021 08:57
Civitanova, Ciarapica in giro per la città nell'ultima domenica 'gialla': "Nessuna multa elevata"

Civitanova, Ciarapica in giro per la città nell'ultima domenica 'gialla': "Nessuna multa elevata"

"Complice la bella giornata, la nostra Città ha visto molta gente a passeggio nelle vie centrali e nei lungomare. Le preoccupazioni per l'aumento della curva epidemiologica condivise con il Prefetto e il Questore ci hanno imposto di non abbassare la guardia e oggi, insieme all’assessore alla sicurezza Giuseppe Cognigni e a tutte le forze dell’ordine, abbiamo presidiato le zone a rischio assembramento". È quanto fa sapere il sindaco di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica, a conclusione dell’ultima giornata in zona gialla della Regione Marche prima che dalla mezzanotte scatti il provvedimento del Ministero della Salute che vedrà il territorio marchigiano in zona arancione per una settimana.  "L’attività è stata indirizzata nella sensibilizzazione nei confronti soprattutto dei ragazzi a indossare correttamente le mascherine e a non creare raggruppamenti in osservanza delle norme anti-covid - sottolinea Ciarapica -. In questa giornata pre-chiusura per il passaggio da questa notte della nostra regione a zona arancione tutto si è svolto comunque con regolarità e senza ricorrere ad attività sanzionatorie". "Per questo il mio sentito ringraziamento va tutte le forze di polizia, che come ogni giorno, hanno fatto sì che tutto avesse un esito positivo e a tutti gli esercenti, sia gestori di ristoranti, di bar e di pasticcerie, sia ai commercianti che hanno rispettato e fatto rispettare le regole contingentando gli ingressi e controllando la giusta disinfettazione delle mani. Infine, ringrazio anche tutti i cittadini di Civitanova e non, che con senso di responsabilità ci hanno fatto concludere in serenità questa giornata che si era prospettata difficile" ha concluso Ciarapica. 

28/02/2021 20:30
Civitanova, assembramenti sotto la lente di Sindaco e Prefetto: "i controlli saranno intensificati"

Civitanova, assembramenti sotto la lente di Sindaco e Prefetto: "i controlli saranno intensificati"

  "Ieri sera tardi ho avuto un lungo colloquio telefonico con il Prefetto nel corso del quale, all’insegna della condivisione e della sinergia istituzionale, abbiamo svolto un’analisi sull’andamento della pandemia Covid-19". E' quanto annunciato dal primo cittadino di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica che ha tenuta a precisare: "Purtroppo non possiamo che essere molto preoccupati perché ci troviamo ancora una volta di fronte ad una situazione epidemiologica molto critica - ha spiegato - In questi giorni il numero di contagi è salito drasticamente e i numeri disegnano un quadro molto preoccupante per la salute di ciascuno di noi e di tutta la nostra comunità".   "Abbiamo convenuto sulla necessità di disporre un’immediata ed ulteriore intensificazione dei controlli già in corso di svolgimento su tutto il territorio - ha dichiarato il Sindaco Cirapica - Il Prefetto ha ribadito la necessità della piena collaborazione tra le istituzioni, l' importanza della costante ed efficace azione di controllo unita alla necessità di un rigoroso rispetto delle regole da parte dei cittadini. Non abbiamo scelta, soltanto la prevenzione e il comportamento responsabile ci potranno aiutare a frenare questa nuova avanzata del virus, del contagio, delle sofferenze, del dolore e dei lutti".   "So bene che siamo stanchi e che queste belle giornate invitano ad uscire, a passeggiare in riva al mare, a trascorrere più tempo fuori in compagnia degli amici ma non dobbiamo mai perdere di vista il rispetto delle regole, impegnandoci quanto più possiamo per evitare pericolose occasioni di assembramento - ha precisato - I controlli delle forze dell'ordine ci sono stati e proseguiranno in maniera ancora più intensa oggi e nei prossimi giorni ma è evidente che non basta la repressione a far rispettare le regole anche perché, per arrivare dappertutto, i nostri agenti e le forze dell'ordine dovrebbero moltiplicarsi e sappiamo tutti che non è possibile".   "Da domani saremo in zona Arancione, una misura che amareggia, ma era doverosa per proteggere la comunità e assicurare la tenuta delle nostre strutture sanitarie- ha concluso Ciarapica -  Impegniamoci al massimo per tornare quanto prima in zona gialla e non in quella rossa che aggraverebbe oltre che la situazione sanitaria anche quella economica e sociale".      

28/02/2021 12:26
Ricostruzione post-sisma, Pieve Torina approva il PSR: "strumento nato dall'ascolto dei cittadini"

Ricostruzione post-sisma, Pieve Torina approva il PSR: "strumento nato dall'ascolto dei cittadini"

Il Comune di Pieve Torina ha deciso di dotarsi di un Programma Straordinario di Ricostruzione, uno strumento di indirizzo tecnico-amministrativo che ha la funzione di coordinare gli interventi post sisma, pubblici e privati, in modo efficace. Il consiglio comunale durante l’ultima seduta si è espresso all’unanimità approvando la proposta di PSR redatto dall’ufficio tecnico del Comune che si è avvalso anche di professionalità esterne. Alla seduta hanno partecipato, in remoto, il commissario straordinario di governo per la ricostruzione, Giovanni Legnini, l’assessore regionale con delega alla ricostruzione, Guido Castelli, il direttore dell’Ufficio Speciale Ricostruzione, Stefano Babini, oltre ad altri consulenti e figure tecniche. “Un traguardo importante che segna un ulteriore passo, necessario e fondamentale, per accompagnare la ricostruzione post sisma con tutti quegli strumenti che possano indirizzarla e renderla rapida, efficace ed adeguata alle esigenze della nostra comunità” sottolinea il sindaco, Alessandro Gentilucci. “La partecipazione al consiglio delle più alte cariche delegate alla ricostruzione è indice dell’attenzione che Pieve Torina è riuscita a conquistarsi in questi anni su questo fronte posizionandoci tra i primi come capacità progettuale ed operativa ed anche nel confronto proattivo con la popolazione ed i tecnici grazie ai numerosi incontri organizzati: il nostro infatti è stato un approccio non solo tecnico alla ricostruzione, ma anche sociologico, quasi terapeutico direi, perché abbiamo ascoltato il parere degli anziani, dei giovani, dei cittadini, insomma siamo partiti dal basso, dalle esigenze della nostra gente, dal chiedere ai ragazzi ed alle ragazze come immaginano il loro futuro qui, e ai meno giovani come vorrebbero continuare a vivere serenamente nei luoghi che li hanno visti crescere, formare una famiglia, creare opportunità di lavoro”. Il PSR di Pieve Torina s’incentra su alcuni interventi prioritari per consentire il corretto assetto e sviluppo del contesto urbano e del territorio. “In particolare – prosegue il sindaco – abbiamo individuato 5 assi prioritari: le scuole, con l’obiettivo del completamento del polo scolastico con il nuovo centro civico/palestra; il ripristino della sede municipale; il proseguimento del ripristino dell’edilizia residenziale pubblica; il recupero del borgo di Torricchio per il suo valore storico, architettonico e culturale; il ripristino dei servizi e delle infrastrutture comunali, sia del capoluogo che delle frazioni, a cominciare dalla residenza sanitaria assistenziale”. Approvazione e soddisfazione è stata espressa dal commissario Legnini e dall’assessore Castelli per la qualità della collaborazione istituzionale, a vari livelli, che il Comune di Pieve Torina è riuscita a porre in essere, e per il dinamismo dell’ente che ha saputo interloquire sempre efficacemente anche con l’Ufficio Speciale Ricostruzione come sottolineato dal direttore Babini. “Sarà ancor di più fondamentale il ruolo del commissario – conclude Gentilucci – nel processo di accelerazione e semplificazione, e perché consideri anche il tema scuola come prioritario per la comunità di Pieve Torina consentendoci di mantenere le classi: se non si riesce a garantire la residenzialità, diventa altresì difficile garantire un numero minimo di alunni per classe”.  

28/02/2021 12:00
Coronavirus Marche, 588 nuovi casi in 24 ore: 126 sono in Provincia di Macerata

Coronavirus Marche, 588 nuovi casi in 24 ore: 126 sono in Provincia di Macerata

Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 4336 tamponi: 2576 nel percorso nuove diagnosi (di cui 643 nello screening con percorso Antigenico) e 1760 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 22,8%). I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 588 (126 in provincia di Macerata, 264 in provincia di Ancona, 104 in provincia di Pesaro-Urbino, 37 in provincia di Fermo, 46 in provincia di Ascoli Piceno e 11 fuori regione). Questi casi comprendono soggetti sintomatici (64 casi rilevati), contatti in setting domestico (139 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (184 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (10 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/socialità (5 casi rilevati), contatti in setting assistenziale (4 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (27 casi rilevati), screening percorso sanitario (1 caso rilevato).Per altri 154 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 643 test e sono stati riscontrati 28 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 4%. Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si evidenzia un incremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 22,82% oggi, rispetto al 13,29% di ieri. In aumento di 6 unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 654, di cui 72 in terapia intensiva (-5 rispetto a ieri). Sono, invece, 41 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali. Nel Maceratese sono accolti 123 pazienti: 50 all'ospedale di Macerata, 55 al Covid Hospital e 18 a Camerino. Altre 22 persone sono accolte nei Pronto Soccorso di Civitanova Marche, Macerata e Camerino. Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati dal Servizio Sanità delle Marche: 

28/02/2021 11:07
Infortunio sul lavoro del dipendente: quando l’azienda è responsabile?

Infortunio sul lavoro del dipendente: quando l’azienda è responsabile?

Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”. Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica riguardante l’infortunio sul lavoro del dipendente e la responsabilità di tale evento. Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana, alla domanda posta da una lettrice di Morrovalle che chiede: “In caso di infortunio sul lavoro del dipendente quando l’azienda risulta responsabile?" Bisogna innanzitutto far chiarezza sul fatto che, la vittima di un infortunio sul lavoro risulta esclusivamente responsabile solamente in una circostanza, ovvero, quando abbia tenuto un “contegno abnorme, inopinabile ed esorbitante rispetto al procedimento lavorativo e alle direttive ricevute” (così, tra le altre, Cass. Civ. Sentenza n. 19494 del 10/09/2009), secondo il principio che il datore di lavoro risponde dei rischi professionali propri (vale a dire insiti nello svolgimento dell’attività lavorativa) e di quelli impropri (cioè derivanti da attività connesse a quella lavorativa), ma non di quelli totalmente scollegati dalla prestazione che il lavoratore rende in quanto tale (cd. rischio elettivo). Perché sussista il rischio elettivo, dunque, occorrono tre elementi concorrenti: 1) un atto del lavoratore volontario ed arbitrario, ossia illogico ed estraneo alle finalità produttive; 2) la direzione di tale atto alla soddisfazione di impulsi meramente personali; 3) la mancanza di nesso di derivazione con lo svolgimento dell’attività lavorativa. Difatti, la norma di riferimento è evidentemente l’art. 1227, comma 1, del codice civile, secondo la quale, “Se il fatto colposo del creditore ha concorso a cagionare il danno, il risarcimento è diminuito secondo la gravità della colpa e l'entità delle conseguenze che ne sono derivate”, che peraltro va bilanciata, in ambito giuslavoristico, con il potere di direzione e controllo del datore di lavoro, unitamente al dovere di salvaguardare l’incolumità dei lavoratori. Conseguentemente, anche in ipotesi di condotta imprudente del lavoratore va escluso il concorso di colpa a carico dello stesso in tre ipotesi: a) se l’infortunio sia stato causato dalla puntuale esecuzione degli ordini ricevuti dal datore di lavoro (in questo caso l’imprudenza del lavoratore degrada a mera “occasione” dell’infortunio); b) se l’infortunio sia avvenuto a causa della organizzazione stessa del ciclo lavorativo, impostata con modalità contrarie alle norme finalizzate alla prevenzione degli infortuni, o comunque contraria ad elementari regole di prudenza; c) se l’infortunio sia avvenuto a causa di una carenza di formazione od informazione del lavoratore, ascrivibile al datore di lavoro. Pertanto, in risposta alla domanda della nostra lettrice si può affermare che, “Nel caso di infortunio sul lavoro, è responsabile l’azienda, tanto da escludersi la sussistenza di un concorso di colpa della vittima, ai sensi dell’art 1227, comma 1, c.c., quando risulti che il datore di lavoro abbia mancato di adottare le prescritte misure di sicurezza; oppure abbia egli stesso impartito l’ordine, nell’esecuzione puntuale del quale si sia verificato l’infortunio; o ancora abbia trascurato di fornire al lavoratore infortunato una adeguata formazione ed informazione sui rischi lavorativi, ricorrendo, in tali ipotesi, l’eventuale condotta imprudente della vittima degradata a mera occasione dell’infortunio, ed è perciò giuridicamente irrilevante (Cass. Civ., Sez. VI, ordinanza n. 8988/20; depositata il 15 maggio).   Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.                         

28/02/2021 10:00
In una società in cui regnano conflitto e competizione: prevenire gli episodi di violenza è possibile?

In una società in cui regnano conflitto e competizione: prevenire gli episodi di violenza è possibile?

Torna l'appuntamento con la rubrica settimanale "La Strada delle Vittime", nella quale si affronta l'analisi della casistica criminale con approccio vittimologico.  In una società in cui siamo abituati al conflitto, alla competizione, la capacità di empatia diventa un’ esperienza da coltivare, fermandoci di tanto in tanto, per arrivare a quella “calma centratura emotiva” che è l’unica strada percorribile per porci in ascolto dell’ altro. Questo il senso di una delle considerazioni condivise la settimana scorsa dal dottor Andrea Grosso, psicoterapeuta e mental coach, in una diretta facebook molto interessante sulla pagina @IPAMacerataFermo, organizzata e condotta dal Presidente I.P.A. International Police Association Macerata- Fermo, Tommaso Galeone. L’incontro online dal titolo  “ Intervento da parte delle Forze dell’Ordine. Come allenare la nostra mente”, indirizzato appunto alle Forze dell’Ordine  che sono chiamate a gestire i primi momenti di grande tensione quando si verifica un fatto costituente reato, è risultato denso di preziosi spunti di riflessione anche per la quotidianità di ciascuno di noi. Empatia è la capacità di sentire cosa prova l’altro. Richiede la capacità di mettersi in ascolto ponendosi “non in conflitto” e  “non in competizione”. Rifletto sul senso di queste parole: è di tutta evidenza che  in una situazione conflittuale già degenerata, come può essere quella di una quotidianità domestica in cui vengono perpetrati  abusi di ogni tipo, ciò non significa subire passivamente qualsiasi forma di violenza psicologica o fisica.  Quando la tensione ha già raggiunto livelli ingestibili, l’unico modo per salvarsi è denunciare agli organi competenti ogni forma di aggressione. E saranno proprio le Forze dell’Ordine, con la loro esperienza e con l’addestramento ricevuto ad interventire in situazioni altamente conflittuali, ad occuparsi dell’autore del reato e della vittima. Dobbiamo però necessariamente ricordare che ci sono dei segnali da cogliere ed interpretare che arrivano dal nostro interlocutore, che ci possono far presagire con ampio anticipo rispetto alla “tragedia annunciata” che il soggetto non ha quella “calma centratura emotiva” di cui sopra.  E’ raro che la violenza si fermi ad un solo atto; essa innesca una serie di comportamenti sempre più aggressivi. Per poter prevenire prima che sia troppo tardi, cosa possiamo fare? Ritengo che un suggerimento utile potrebbe essere proprio quello di metterci in “ascolto” dell’altro, del suo linguaggio verbale e non verbale. Ma per fare questo, anche la potenziale vittima deve possedere una  “calma centratura emotiva”.  Ed allora? Parlando della violenza di genere nei confronti della donna, assistiamo troppo spesso a donne che “si ritrovano” avvolte nella spirale della violenza e non si ribellano per l’incapacità  di immaginare  la propria autonomia, psicologica o economica, dal partner. Questo continuo subire vessazioni dal proprio partner, come in un circolo vizioso, non fa altro che andare a minare il senso del proprio “sè” della donna, la sua identità. E più viene compromessa la sua identità tanto più si sentirà incapace di poter sopravvivere senza quel patologico “legame” economico e psicologico con il proprio partner. Ecco che in questi casi “mettersi in ascolto” dell’altro, prima che sia troppo tardi, significa prima ancora saper mettersi in ascolto di sè stessa. Significa dedicare 5 minuti di tempo per connettersi con la propria calma interiore, che non è assopimento, passività, ma attenzione vigile a ciò che accade prima dentro di noi e poi intorno a noi. Raggiunta quella consapevolezza del proprio “sè”, diventerà un’attitudine naturale, che già fa parte dell’ animo femminile, quella di saper riconoscere i primi segnali della manipolazione relazionale: perchè non c’è violenza fisica  che a monte  non abbia una o più forme di violenza psicologica.  Ci avviciniamo alla data dell’ 8 marzo, giornata della donna, ma finchè una donna viene malmenata fisicamente o minacciata sia pure verbalmente, è controllata costantemente ed in maniera soffocante dal proprio partner, non ha accesso alle sue risorse economiche, è oggetto di violenza psicologica, cioè è oggetto della violazione dei diritti umani, questa non è una festa da celebrare con leggerezza ma con la consapevolezza che la violenza sulle donne è un fenomeno sociale da combattere con ogni mezzo.    

28/02/2021 08:55
Croce Verde Macerata, Sciapichetti torna presidente. Buldorini: "Spero che errori passati servano"

Croce Verde Macerata, Sciapichetti torna presidente. Buldorini: "Spero che errori passati servano"

"Esprimo la mia soddisfazione per la nomina di Angelo Sciapichetti come neo presidente della Croce Verde, con coraggio e caparbietà ha scelto di riprendere l'incarico che già deteneva nel 2017. A lui manifesto la piena collaborazione, sperando che si opererà nel bene dell'ente e nell'ottica di una sua rigenerazione". A parlare è Luca Buldorini, responsabile cittadino e capogruppo Lega ad Appignano, a seguito dell'ufficialità del ritorno di Angelo Sciapichetti alla guida della Croce Verde di Macerata.  "Il mio auspicio è che gli errori passati - aggiunge Buldorini -, che ci hanno visti congiuntamente nelle aule di tribunale servano per un futuro volto al bene dell’associazione".  Il riferimento è alla condanna che nel 2017 il giudice del lavoro del tribunale di Macerata Germana Russo comminò alla Croce Verde di Macerata sentenziando il pagamento di circa 200mila euro a tre suoi ex dipendenti, tra cui proprio Luca Buldorini.  I tre, che fra il 2009 e il 2013, prestavano servizio per l'ente maceratese, avanzarono una causa ritenendo di aver svolto lavoro dipendente per il periodo in cui sono stati al servizio della Croce Verde. Assistiti dall'avvocato Fabrizio Giustozzi, hanno viste riconosciute le loro ragioni e il giudice ha condannato la Croce Verde al pagamento di una somma che sfiora i 200mila euro, comprensiva oltre che delle differenze retributive, anche degli interessi, delle spese legali e dei danni morali.  Da allora si sono succeduti alla presidenza della Croce Verde Mauro Pannunzi Proietti e Stefano Monachesi, prima del ritorno - ufficializzato nella giornata di oggi - di Angelo Sciapichetti. 

27/02/2021 19:45
Coronavirus, oggi 12 decessi nelle Marche: una vittima all'ospedale di Macerata

Coronavirus, oggi 12 decessi nelle Marche: una vittima all'ospedale di Macerata

Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che purtroppo nelle ultime 24 ore si sono verificati 12 decessi correlati al Covid-19. Una vittima è stata registrata presso l'ospedale di Macerata: si tratta di una 66enne di Montecassiano. Tre, invece, le persone spirate all'ospedale di Jesi: una 84enne di Filottrano, una 82enne di Jesi e un 83enne di Osimo. Tre i decessi segnalati anche all'Inrca di Ancona: sono una 82enne di Loreto, un 98enne di Cingoli e una 82enne di Osimo.  Nell'Anconetano si è avuta un'altra vittima all'ospedale Torrette, una 98enne del luogo.  Una 85enne originaria di Cupramarittima e una 48enne sambenedettese si sono spente presso il nosocomio di San Benedetto del Tronto, mentre una 88enne di Filottrano e una 76enne di Montecalvo in Foglia sono morte presso l'ospedale di Pesaro.   Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19, 2252 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (846), mentre sono 380 quelle totali nella provincia di Macerata. Secondo i dati complessivi, nel 96,1% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 82 anni.

27/02/2021 18:01
Caldarola prepara il restauro e recupero di palazzo Pallotta: reso noto il bando europeo

Caldarola prepara il restauro e recupero di palazzo Pallotta: reso noto il bando europeo

E' stato reso noto da pare dell'Amministrazione Comunale di Caldarola  il bando europeo per la progettazione definitiva, esecutiva, coordinamento per la sicurezza, direzione lavori e contabilità per i lavori di “restauro e recupero funzionale con miglioramento sismico palazzo Pallotta”. Il valore totale stimato è di 852,730,99 euro e l’incarico verrà svolto in due fasi: nella prima sarà svolta la verifica sismica delle strutture esistenti, con individuazione delle carenze strutturali  e redazione del progetto definitivo esecutivo. Nella seconda fase espletata la gara pubblica per la scelta del contraente che eseguirà i lavori, verranno eseguiti i servizi per il coordinamento della sicurezza, direzione lavori e contabilità. Il termine per la presentazione delle offerte scadrà il prossimo 22 marzo, mentre dalla stipula del contratto è previsto un termine complessivo di 150 giorni per l’espletamento della progettazione. Sulla base delle tempistiche ipotizzate, il percorso complessivo che potrà condurre all’avvio materiale dei lavori, dovrebbe concludersi entro i primi mesi del prossimo anno. Il Comune di Caldarola, inoltre, è inserito nell’elenco dei Comuni più colpiti dal sisma del 2016 (attualmente sono 44), nei quali la ricostruzione può avvenire attraverso i piani straordinari di ricostruzione con una serie di deroghe alla normativa urbanistica. Il nostro Comune è stato, peraltro, il primo tra quelli del cratere che hanno approvato la proposta di Piano Straordinario di Ricostruzione, creando quindi le premesse per fruire delle semplificazioni previste. Procedono, infine, gli  studi per la redazione dei piani attuativi per le perimetrazioni, nonché l’attività di indagine e rilievo presso il palazzo Comunale, già affidata all’Università La Sapienza di Roma.  

27/02/2021 13:45
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