Riaperto questo mattina il ponte sul fiume Chienti, lungo la Statale 78 all’altezza di Sforzacosta (Macerata). L’infrastruttura era chiusa dallo scorso 20 giugno a causa dei lavori per la messa in sicurezza programmati dall’Anas.
Sono stati svolti interventi di manutenzione straordinaria per il risanamento strutturale dell’opera, che hanno previsto il rifacimento della soletta del ponte e l’allargamento della carreggiata stradale.
Per problematiche legate alla sicurezza e alle ridotte dimensioni del ponte, la strada in quel tratto era stata interdetta a traffico creando non poche problematiche agli utenti essendo, quella in questione, una zona di passaggio piuttosto nevralgica. Sul posto, nella giornata di ieri, si è recata anche la polizia locale di Macerata per svolgere gli ultimi sopralluoghi e dare il via libera alla sospirata riapertura.
++ AGGIORNAMENTO 28 LUGLIO 16.20 ++
L’Arpam ha comunicato che gli esiti delle analisi microbiologiche effettuate nella giornata di ieri nelle acque di balneazione oggetto di divieto di balneazione sono risultati conformi ai limiti consentiti. Pertanto il sindaco Fabrizio Ciarapica ha provveduto a revocare la precedente ordinanza di divieto in direzione fosso Maranello. I tratti di mare interessati possono essere di nuovo aperti alla balneazione.
IL DIVIETO DEL 28 LUGLIO
Divieto di balneazione a Civitanova Marche. L’Arpam – Servizio Laboratorio Multiuso di Ancona - ha comunicato il superamento dei valori limite dei parametri microbiologici relativi agli enterococchi intestinali. Gli esiti non conformi riguardano i prelievi effettuati alle acque di balneazione in direzione del fosso Maranello del lungomare nord, tratto stabilimento Hosvy-Golden Beach.
Pertanto, il sindaco Fabrizio Ciarapica ha emesso l’ordinanza per il divieto di balneazione nella zona indicata dall’agenzia regionale fino a nuove analisi di laboratorio che verranno comunicate nelle prossime ore.
L’Arpam precisa che gli altri punti adiacenti presi a campione allo scopo di delimitare la zona di inquinamento sono risultati conformi. I tratti di costa saranno riaperti alla balneazione con ulteriore ordinanza sindacale.
Sarà operativa già da questo fine settimana a Sarnano la nuova area camper situata presso il parcheggio Bozzoni. L’inaugurazione ufficiale ci sarà nelle prossime settimane, alla presenza delle autorità regionali e del Commissario straordinario alla Ricostruzione Giovanni Legnini, ma nel frattempo l’amministrazione ha deciso di dare la possibilità ai turisti di usufruire di questi nuovi spazi.
L’area camper, realizzata con fondi sisma, occupa una superficie complessiva di circa 1500 metri quadrati su 3 livelli collegati tra loro, dando spazio a 14 piazzole di sosta di dimensioni generose per la sosta camper (8x5m) e 2 ulteriori di dimensioni ridotte adatte ai van (6x5m). Nell'area è presente una diffusa alberatura che fornisce ombra durante le giornate assolate mentre, nelle ore notturne, visibilità e sicurezza sono garantite da un nuovo impianto di illuminazione ad alta efficienza energetica.
L'area mette a disposizione i servizi essenziali per la sosta: controllo dell'accesso all'area, fornitura di energia elettrica (16 punti di prelievo); servizio di raccolta reflui, lavaggio serbatoi e carico acqua potabile oltre ai servizi igienici adatti anche ai portatori di handicap. Si tratta, inoltre, di spazi altamente tecnologici.
Infatti, la gestione dell'area è interamente automatizzata, abbattendo i costi e le risorse per la conduzione. I servizi sono erogati dall'azienda In Area, la quale mettendo a disposizione l'omonima applicazione per qualsiasi tipologia di smartphone, consente di gestire in completa autonomia l'ingresso all'area, l'erogazione dei servizi, l'uscita e ovviamente i relativi pagamenti che vengono fatti online mediante carta di credito.
A testimonianza dell'attenzione dell'amministrazione comunale di Sarnano al tema della sostenibilità e resilienza, la realizzazione dell'area è stata effettuata su un'area già urbanizzata, azzerando il consumo del suolo. Inoltre, la fornitura dell'energia elettrica utilizzata nell'area (illuminazione, funzionamento e servizi ai camperisti) proviene da fonti energetiche certificate come verdi (fonti rinnovabili/sostenibili).
“Siamo molto soddisfatti per la realizzazione di questo spazio” dice il sindaco Luca Piergentili, “che va a confermare ancora una volta l’attenzione che questa amministrazione mette nella valorizzazione di tutto ciò che ruota intorno al turismo”.
“Non a caso, da anni abbiamo ottenuto la Bandiera gialla, ovvero il riconoscimento di qualità turistico conferito dall'Associazione Campeggiatori Turistici d'Italia (ACT Italia) ai piccoli comuni dell'entroterra e della costa italiani che si distinguono per offrire e investire nel turismo in movimento, che avviene coi camper”.
“Questa nuova area, ha un valore aggiunto ancora superiore in quanto realizzata a ridosso del centro storico, dando la possibilità ai turisti di avere tutti i servizi a portata di mano e anche di potersi incamminare verso la via delle Cascate Perdute senza doversi allontanare troppo dai loro camper”.
Multe infondate e nessuna possibilità di contestarle. È quanto denuncia Eleonora Pucci, cittadina maceratese che lavora nel centro storico del capoluogo e titolare di un abbonamento annuale per il parcheggio coperto che si trova ai giardini Diaz. Quello che nello specifico lamenta Pucci è la mancanza di personale nell’ufficio apposito di Apm e la totale indifferenza alla richiesta di confutazione dei responsabili dell’azienda Pluriservizi.
“Due sono gli episodi di riferimento”, racconta Eleonora. “Il primo è risalente al 27 agosto 2021, quando al rientro dal lavoro ho trovato sul parabrezza del mio veicolo un avviso di accertamento. Avendo sostato regolarmente all’interno del parcheggio in questione, con il tesserino dell’abbonamento bene in vista, ho cercato l’addetto al parcheggio per chiedere, nell’immediatezza, spiegazioni. Nell'ufficio, però, non c’era nessuno e la porta, comunque esistente, era chiusa a chiave. Ho atteso per 30 minuti l’arrivo di qualche responsabile, senza successo. Qualche giorno dopo, quindi, ho scritto direttamente all’Apm spiegando l’accaduto e chiedendo l’annullamento della sanzione” .
“La risposta è pervenuta il 2 settembre, lasciandomi esterrefatta. Si dichiara: '[...] Il verbalizzante ha dedotto che l’avviso risulta regolare'. Ha dedotto rispetto a cosa? - si chiede la donna - Li ho sognati i principi di contraddittorio, onere della prova, diritto alla difesa, presunzione di innocenza?“
Basita, ha risposto con una nuova email: “Rammento al riguardo che, nell’immediatezza del fatto, io sono andata a cercare il suddetto 'verbalizzante', non trovandolo all’interno del parcheggio, in quanto lo stesso era completamente sprovvisto di personale e le porte di accesso all’ufficio di competenza chiuse a chiave. Mi corre il dovere di ricordare al riguardo - continua il messaggio - gli elementari e comuni principi del diritto italiano precisando che (in caso di ulteriori unilaterali atti di imperio) dovrò agire come legge impone e i comuni mezzi informativi consentono".
"Quindi pago. Pago perché è più semplice pagare, acquieta prima la mia rabbia”, ammette la donna con una certa riluttanza.
Il secondo episodio incriminato è invece risalente al 20 luglio scorso. “Un altro avviso di accertamento, lasciato senza contestazione alcuna, sul parabrezza dell’auto e con un verbalizzante che, guarda il caso, quando vado a confutare la presenza del tesserino acclarante l’abbonamento non è in loco”, racconta la cittadina.
“Ho mandato un’altra mail al servizio parcheggi dell’Apm (stavolta mettendo in copia anche altri destinatari), un po' più incisiva e categorica dell’anno precedente, che non lascia molti dubbi. Fra l’altro, quel medesimo giorno, la stessa cosa è accaduta anche ad altre persone: perciò ho allegato al mio messaggio una copia della fattura di avvenuto pagamento dell’abbonamento annuale al parcheggio”, prosegue.
“In tutta risposta ho ricevuto la solita risposta, forse prestampata da parte dell’azienda, alla quale ha fatto seguito una mia replica di venerdì scorso 22 luglio. 'La sanzione - si legge - non può essere elevata senza contestazione e prova della violazione, e in questa pseudo-procedura mancano sia l’una che l’altro".
"Quando si eleva una multa - ha precisato Eleonora nella sua risposta - è obbligatorio informare a chi e quando si può ricorrere. Dunque sono doverosamente costretta a sollecitarvi in merito a quanto sopra e ad ogni adempimento relativo alla trasparenza dei vostri unilaterali atti di imperio. Salvo ogni altro diritto”.
"A questa ultima mia – conclude - l’Apm ha risposto con il silenzio: cioè non ha proprio risposto. In uno Stato di diritto, nel 2022, è assurdo assistere a uno scempio del genere".
Aperto il bando per la selezione di 222 operatori volontari da avviare nei progetti di servizio civile regionale per il periodo novembre 2022-agosto 2023 (Misura 6 “Nuova Garanzia Giovani”). Per l’attuazione dell’intervento la Regione Marche destina la somma di 1.094.593,20 euro.
I progetti di servizio civile regionale ammessi sono 27, equivalenti a 114 sedi operative per 222 operatori volontari Neet da selezionare. La misura rappresenta un’opportunità formativa preziosa per i giovani, un arricchimento di conoscenze e occasione per acquisire un bagaglio di esperienze di valore.
I progetti, che dovranno prendere avvio il primo novembre 2022, avranno una durata di 10 mesi con un orario di 25 ore settimanali. Agli operatori volontari spetta un assegno mensile di 444.30 euro lordi, una copertura assicurativa e una formazione generale e specifica della durata minima di 80 ore.
Ai progetti finanziati da Garanzia Giovani potranno partecipare i giovani Neet di età compresa tra i 18 e i 28 anni. Le domande dovranno essere presentate entro il 15/9/2022 sul sistema informatico Siform 2 (accessibile all’indirizzo https://siform2.regione.marche.it); la selezione dei candidati sarà effettuata dall’ente che realizza il progetto.
L’assessore al Turismo Manola Gironacci ritirerà venerdì, la seconda Bandiera Gialla FIAB del Comune di Civitanova Marche conseguita per il secondo anno consecutivo lo scorso 7 aprile. La città è stata nel 2021 la prima nella provincia di Macerata ad ottenere la Bandiera Gialla in considerazione dei suoi percorsi ciclabili e della politica di sensibilizzazione e valorizzazione della mobilità in bici.
La cerimonia di consegna del vessillo ai Comuni che si sono distinti nella mobilità dolce è organizzata dall'Amministrazione comunale di Ancona e dalla FIAB Ancona Conero e si svolgerà venerdì 29 luglio, alle ore 17,30 nel capoluogo dorico, presso la Pineta del Passetto. Si tratta della quinta edizione del riconoscimento che la FIAB attribuisce ai Comuni italiani che hanno deciso di far verificare il proprio livello di ciclabilità, sicurezza stradale e vivibilità urbana, attraverso parametri stabiliti da prestigiosi soggetti quali in particolare Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), INU (Istituto Nazionale Urbanistica) e Università La Sapienza. Hanno ottenuto l’ammissione alla rete dei Comuni Ciclabili FIAB, con l’assegnazione della Bandiera Gialla, numerose città grandi e piccole di quasi tutte le regioni italiane per un totale di circa 11 milioni di abitanti. Per le Marche i Comuni interessati sono attualmente 16.
“La Bandiera Gialla, con due “bike smile” è un riconoscimento che questa Amministrazione comunale è riuscita ad ottenere per prima nella provincia di Macerata – ha detto l’assessore Gironacci. Sono orgogliosa di rappresentare l’Amministrazione comunale e il sindaco Fabrizio Ciarapica in occasione della cerimonia di consegna".
"L’impegno è quello di continuare a lavorare per il continuo miglioramento e lo sviluppo integrato del bike, che risulta profondamente strategico per il turismo, così come per la valorizzazione territoriale, oltre che per l’economia locale alla luce dell’indotto ampio e variegato che coinvolge. Si tratta quindi di un ulteriore passo nella direzione che Civitanova ha già intrapreso, per l'accoglienza dei cicloturisti e la promozione di politiche cittadine di mobilità sostenibile, sia sotto il profilo ambientale sia per il benessere psico-fisico e sociale”.
Da oggi freno al telemarketing selvaggio, ma non si potranno bloccare i call centeri esteri. Il nuovo Registro pubblico delle opposizioni disciplinerà il trattamento delle numerazioni telefoniche nazionali fisse e mobili degli utenti e dei corrispondenti indirizzi postali, e si applicherà a tutte le comunicazioni telefoniche con qualunque mezzo effettuate - sia tramite operatore, sia mediante sistemi automatizzati di chiamata - oppure tramite posta cartacea, finalizzate all'invio di materiale pubblicitario, alla vendita diretta di beni e servizi e al compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale.
COME CI SI ISCRIVE - Ciascun utente può chiedere al gestore del Registro che la numerazione della quale è intestatario o il corrispondente indirizzo postale siano iscritti nel registro per opporsi al trattamento dei propri dati per fini di telemarketing o per il compimento di ricerche di mercato.
L'iscrizione avviene gratuitamente secondo le seguenti modalità: - web, compilando il modulo elettronico alla pagina www.registrodelleopposizioni.it - telefono, chiamando il numero verde 800 265 265 - email, inviando l'apposito Modulo all'indirizzo iscrizione@registrodelleopposizioni.it - raccomandata. Gli iscritti possono revocare in qualunque momento la propria opposizione nei confronti di uno o più operatori. Con l'iscrizione al registro si intendono revocati tutti i consensi precedentemente espressi, con qualsiasi forma o mezzo, che autorizzano il trattamento di numerazioni telefoniche nazionali.
COSA DEVONO FARE GLI OPERATORI - L'operatore di telemarketing che utilizza i dati presenti negli elenchi telefonici pubblici è tenuto a verificare con il RPO le liste dei potenziali contatti, tramite una serie di servizi disponibili sul sito del registro stesso. Gli operatori sono tenuti a registrarsi al sistema gestito dalla Fondazione Ugo Bordoni e a comunicare la lista con i dati che intendono contattare. Il Gestore, mettendo a confronto le informazioni contenute nel Registro e la lista dei contatti fornita dall'operatore, eliminerà da quest'ultima tutti i dati degli abbonati che hanno richiesto di non ricevere comunicazioni commerciali indesiderate
VIGILANZA E SANZIONI - In caso di violazione delle disposizioni, le società di telemarketing rischiano sanzioni amministrative pecuniarie fino a 20 milioni di euro, e per le imprese sono previste multe fino al 4% del fatturato totale annuo. Gli utenti possono denunciare abusi e il mancato rispetto del Registro da parte di call center e operatori inviando una segnalazione attraverso il sito del Garante per la privacy.
BUSINESS DA 4 MILIARDI DI EURO - In base ai dati forniti dal Codacons, il telemarketing rappresenta in Italia un business da circa 4 miliardi di euro annui, e la vendita telefonica di beni e servizi produce un giro d'affari, per l'intera filiera, stimabile in 40 miliardi di euro.
Nel nostro paese si contano circa 1.400 aziende di call center in "outsourcing" per un fatturato annuo di 2,8 miliardi di euro. Considerati anche i call center interni alle aziende (telefonia, energia, banche, ecc.) il settore registra circa 120.000 occupati. Un fenomeno quello del telemarketing che, secondo il Codacons, si è fortemente intensificato negli ultimi mesi al punto da arrivare oggi ad una media di 5 telefonate commerciali a settimana ricevute da un utente medio che dispone sia di linea fissa che di linea mobile.
Questa mattina, nella chiesa di San Domenico, c'è stato l'ultimo commosso saluto a Luigi Taborro, cavaliere del lavoro e fondatore dello Scatolificio Sios di San Severino, scomparso nella giornata di domenica all’età di 98 anni. Taborro ha vissuto una vita irta di difficoltà, come tutta la nazione, negli anni a cavallo tra i due conflitti mondiali, durante la seconda guerra mondiale e nel secondo dopoguerra. Come tanti è stato emigrante in Argentina, ma nel ’55 è rientrato in Italia, perché troppo legato alla sua terra, e ha deciso di mettersi in gioco.
Lo spirito d’autonoma iniziativa, assieme ad altri soci, lo ha portato ad avviare un laboratorio per la produzione di zoccoli in legno, successivamente riconvertito in produzione di ciabattine infradito o a fasce, tanto in uso negli anni ’60. Ma quel lavoro non gli dava soddisfazione e così, nel 1969, in un sottoscala del paese, ha avviato un laboratorio per la produzione di scatole in cartone. È nato così lo scatolificio Sios, azienda che la seconda generazione ha cresciuto e sviluppato grazie al fare dei figli Gualtiero e Sante.
Il Cavalier Luigi Taborro era solito spendere un’oretta giornaliera visitando l’azienda e intrattenendosi cordialmente con le maestranze. Non nascondeva l’orgoglio di aver visto la sua creatura crescere tra le più performanti del centro Italia. La scomparsa di sua moglie Maria, qualche mese fa, lo aveva molto provato, ma ne era uscito; solo un episodio di salute sopravvenuto tre mesi fa lo aveva fiaccato in maniera importante. Cattolico praticante, nella vita si è occupato del sociale dando il proprio apporto a varie organizzazioni locali. Personaggio affabile, serio e con un innato spirito ironico, Luigi Taborro ha vissuto e insegnato i grandi valori del lavoro e dell’onestà. In oltre 60 anni di attività, grazie al suo impegno iniziale e successivamente a quello dei figli, ha contribuito nel dare opportunità di lavoro a tante persone del luogo.
A pochi giorni dal termine della prima settimana della 58esima edizione del Macerata Opera Festival 2022, sono stati ufficiamente resi pubblici i dati registrati fin qui sull'affluenza di pubblico: oltre 7500 spettatori e circa 18mila biglietti venduti per un incasso complessivo di 920mila euro. Numeri che, secondo gli organizzatori, sono indice di un segnale positivo per la proposta culturale estiva di quest'anno della città: soprattutto se confrontati con quelli del 2019 (prima della pandemia), quando a piena capienza risultavano presso lo Sferisterio 6000 astanti, a fronte di tre sole opere messe in scena.
Ma davvero questi dati sono utili a certificare un debutto di successo per il MOF, o qualcosa a livello organizzativo poteva essere gestito in maniera più ottimale? Si consideri - ad esempio - che i 7500 spettatori di cui sopra vanno distribuiti nell'arco di una settimana che di per sé ha previsto ben 6 eventi complessivi: 3 spettacoli della Tosca, il concerto di apertura di Zubin Mehta e quello di Myung-Whun Chung, e la proiezione del film Rapsodia Satanica. Tutto questo in considerazione del fatto che lo Sferisterio possiede una capienza massima di 2500/3000 posti, compresi anche quelli in balconata.
Inoltre, altre e di vario genere risultano le problematiche riscontrate quest’anno ed esposte direttamente dai partecipanti del MOF: innanzitutto, il costo dei biglietti. L'Arena di piazza Nazario Sauro iniziò le sue stagioni dell’Opera nel 1921, quando venne rappresentata l’Aida di Giuseppe Verdi: scopo principale della nascente rassegna era quello di accogliere tutti i cittadini di Macerata, senza distinzione di ceto, ad eventi come le rappresentazioni teatrali che generalmente si rivolgevano solo a una parte ristretta della società, i nobili acculturati. Sicuramente ne è passato di tempo da allora: eppure, il festival oggi risulta essere per lo più accessibile a una classe elitaria, a fronte dei prezzi al botteghino che raggiungono i 150 euro, se si vuol sedere in prima fila. Altrimenti, per risparmiare, bisogna accontentarsi del posto in piedi in balconata.
Altre segnalazioni rimandano alle difficoltà riscontrate nell’acquisto dei biglietti online: se una buona parte del target del festival registra un’età avanzata e preferisce acquistare gli ingressi direttamente in biglietteria, è altrettanto vero che questa edizione ha saputo incuriosire anche un pubblico più “fresco” - soprattutto grazie alle 'Anteprime Giovani' e alle riduzioni Under 30 – che predilige l’acquisto online di norma facile e veloce. Ma che non sempre in questo caso è andato a buon fine: sito bloccato, email di risposta mai ricevute, complessità del sistema nel terminare l’operazione. A questo, vanno ad aggiungersi anche le considerevoli delusioni da parte di turisti provenienti dalla costa per il mancato servizio di navette utile a raggiungere Macerata durante gli eventi della manifestazione e tornare poi in serata in albergo, senza dover aspettare per forza il treno del giorno seguente.
In ultimo, la questione sulla promozione insufficiente dell'evento e la presunta convenienza dei libretti dell’Opera: se gli scorsi anni un unico catalogo al costo di 10 euro racchiudeva tutta la stagione del MOF, quest’anno ogni evento è comprensivo del suo libretto, con prezzi che variano dai 5 e ai 10 euro e nelle cui pagine la maggior parte dello spazio è riservato agli sponsor a scapito dei testi operistici (come nel caso della Tosca, dove è completamente assente). Sul fronte pubblicitario, volantini dapprima minimal sulle informazioni sono stati sostituiti nella prima settimana del MOF da altri più corposi e meritevoli (integrati da altre offerte culturali che nulla hanno a che fare con la rassegna operistica). La promozione partita in ritardo ha di fatto penalizzato la vendita dei biglietti, spingendo addirittura alla sponsorizzazione via social attraverso pagine Instagram e Facebook dedicate a giovani e studenti di Macerata e provincia (dove il flop di vendite viene attestato).
Insomma, fra premesse e aspettative alimentate durante le varie conferenze stampa, non si può certo definire quello del 2022 il "Macerata Opera Festival della ripartenza post pandemia e dell'inclusività". Ça va sans dire, la macchina organizzativa messa in piedi dal Comune e dagli addetti ai lavori si è inceppata, oppure non ha saputo gestire adeguatamente fin dall'inizio l'offerta culturale in comodato d'uso. Col beneficio del dubbio, non rimane che attendere i prossimi eventi previsti dal cartellone da qui a fine agosto, e avere riprova o smentita dell'analisi fin qui compiuta.
È stato sottoscritto questa mattina in Provincia il nuovo protocollo per il conferimento dei rifiuti agricoli, firmato dal presidente Sandro Parcaroli e dal dirigente del settore Gestione del territorio e Ambiente, Maurizio Scarpecci con le associazioni di categoria (Confederazione italiana agricoltori, Unione provinciale agricoltori, Coldiretti, Copagri, Apimai e Ordine provinciale dei veterinari).
L’obiettivo è quello di costituire un sistema di gestione dei rifiuti che, in attuazione dei principi di responsabilizzazione e cooperazione di tutti i soggetti coinvolti nel ciclo dei rifiuti agricoli, favorisca la raccolta differenziata, il recupero, il riciclaggio e, comunque, il corretto smaltimento degli stessi, semplificando gli adempimenti amministrativi a carico dei produttori agricoli e aumentando l’efficacia dei controlli.
Con la firma del protocollo gli enti interessati si impegnano a costituire appositi centri di conferimento gestiti da cooperative agricole, consorzi agrari, rivenditori privati di prodotti per l’agricoltura, cooperative di meccanizzazione agricola e di conduzione dei terreni, gestori del servizio pubblico, gestori di centri di stoccaggio di rifiuti previamente autorizzati.
I centri di conferimento, allestiti e gestiti da soggetti pubblici o privati, possono essere fissi, per consentire il deposito per categorie omogenee di rifiuti, nel rispetto delle relative norme tecniche, nonché, per i rifiuti pericolosi, nel rispetto delle norme che disciplinano il deposito delle sostanze pericolose in esse contenute ed essere accessibili in orari stabiliti e dietro sorveglianza; oppure mobili con comunicazione obbligatoria, entro il mese di dicembre di ogni anno, di un calendario da inviare alle associazioni di categoria convenzionate ed all’ente locale competente, in cui siano stabiliti i luoghi e gli orari degli appuntamenti per lo svolgimento delle attività di raccolta, previsti per l’anno successivo.
Il produttore di rifiuti che intende conferire i propri rifiuti in più centri deve sottoscrivere un modulo di adesione per ogni centro prescelto. Il produttore deve conferire i rifiuti ai centri che si trovano nell’ambito del territorio provinciale di Macerata scegliendo, preferibilmente, quelli più prossimi alla propria azienda. Il modulo di adesione, redatto in tre copie (una conservata dal produttore di rifiuti nella sede della propria azienda, una conservata dal centro di conferimento, una inviata alla Provincia di Macerata a cura del gestore), indicherà le generalità del produttore di rifiuti conferente, le generalità del centro di conferimento prescelto, la tipologia di rifiuti che è possibile conferire, nonché l’impegno di osservare le clausole presenti nell’accordo di programma per la gestione dei rifiuti agricoli. Nel protocollo vengono disciplinati anche i conferimenti di rifiuti fitosanitari, di quelli veterinari, degli oli esausti e degli pneumatici.
I dati della Regione indicano che il numero dei nuovi positivi rilevati nelle ultime 24 ore torna salire: 3.104 (ieri erano meno di mille anche per l'effetto lunedì con meno tamponi analizzati), mentre continua scendere il tasso di incidenza cumulativo, che arriva a 1.049,93 su 100mila abitanti (ieri 1.091,09).
In lieve aumento i ricoveri legati al covid negli ospedali marchigiani: 191, +2 su ieri, dei quali 6 in terapia intensiva, 11 in semi intensiva, 174 in reparti non intensivi. In aumento anche le persone in osservazione nei pronto soccorso, 62, +4, e ci sono anche 2 ospiti di strutture territoriali di area post critica.
Con 7 decessi nelle ultime 24 ore, le Marche sfiorano le 4.000 (3.999) vittime dall'inizio dell'emergenza pandemica legata al covid. Le persone in quarantena o isolamento domiciliare scendono da 29.579 a 28.378, di cui solo 138 con sintomi.
E sono 7. Anche nel 2022, per il settimo anno consecutivo, la città di Matelica riceve il riconoscimento di “Spighe Verdi”, la “bandiera blu” dell’economia rurale. Un premio che è stato annunciato questa mattina (martedì 26 luglio) in videoconferenza dalla Fee Italia (Foundation for Environmental Education, organizzazione che rilascia nel mondo anche il riconoscimento “Bandiera Blu” per le località costiere). In tutto sono 63 i comuni scelti per le “Spighe Verdi” 2022: rispetto al 2021 ci sono 7 new entry e 3 uscite, con Matelica che continua la sua bella tradizione grazie al suo patrimonio rurale e al continuo miglioramento delle pratiche ambientali.
Spighe Verdi, infatti, è un programma per lo sviluppo rurale sostenibile che ogni anno premia le località italiane al top in questo settore. Nel rapporto che si crea tra Comune, agricoltori e comunità locale sta il successo di Spighe Verdi, un programma flessibile e adattabile per promuovere buone pratiche ambientali in diversi contesti territoriali.
Nel programma è centrale il ruolo che ha l’agricoltura nella difesa del paesaggio, nella tutela della biodiversità e nella produzione di alimenti di qualità. Il Comune, per ottenere la certificazione e il marchio Spiga Verde, deve autocandidarsi seguendo un protocollo in cui è prevista la rispondenza a criteri contenuti in diverse aree tematiche (acqua, energia, agricoltura, rifiuti, assetto urbanistico, tutela del paesaggio, ecc.).
La candidatura è volontaria e gratuita e viene valutata da una commissione di valutazione nazionale che riunisce esperti provenienti da diversi enti privati e pubblici (tra i quali il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, il Ministero per il Turismo, il Ministero della Transizione Ecologica, l’ISPRA e Confagricoltura).
«Una conferma che ogni anno ha un valore sempre maggiore – spiega il vicesindaco e assessore all’Agricoltura Denis Cingolani, che ha assistito alla cerimonia in videoconferenza -. In primis per l’importanza del premio che certifica le buone pratiche della nostra città, poi perché riuscire per 7 anni di fila a superare determinati standard non è cosa da tutti. Un plauso va alle nostre realtà locali che investono sulla sostenibilità, unica via per un futuro che deve andare sempre più verso questa dimensione».
Nelle Marche, oltre a Matelica, le altre “Spighe Verdi” sono state assegnate a: Esanatoglia, Grottammare, Mondolfo, Montecassiano, Montelupone, Numana, Senigallia e Sirolo. La regione marchigiana con 9 località premiate è la seconda in Italia, dietro solo al Piemonte che nel 2022 ha conquistato ben 10 “Spighe Verdi”.
Il transito di aria più fresca sull'Europa centrale determinerà un aumento dell'instabilità atmosferica con lo sviluppo di rovesci o temporali. Per questo la Protezione civile regionale delle Marche ha emesso un’allerta gialla valida per tutta la giornata di mercoledì 27 luglio.
In base al bollettino meteo della Regione, il cielo si presenterà sereno o poco nuvoloso con aumento della copertura da fine mattinata per la formazione di nubi cumuliformi nelle zone interne in estensione alla fascia collinare e costiera. Diminuzione della nuvolosità dalla nottata.
Dalla tarda mattinata rovesci o temporali sparsi, localmente di forte intensità nelle zone collinari e costiere in estensione anche alla fascia basso collinare e costiera in particolare del settore centro meridionale della regione. Le temperature saranno in diminuzione in particolare nei valori minimi. I venti saranno di brezza tesa nord occidentali, il mare poco mosso.
"Abbiamo preso nuovi provvedimenti che riguardano la provincia di Pesaro Urbino e non solo. Da oggi a mezzogiorno si è deciso di aprire il pozzo del Burano per 200 litri al secondo. La situazione dell'idropotabile infatti è maggiormente drammatica per questa provincia". Così l'assessore regionale alle Risorse Idriche delle Marche Stefano Aguzzi a proposito dell'emergenza idrica visto il perdurare del grande caldo. A margine del consiglio regionale, Aguzzi ha spiegato che il prossimo 2 agosto la Regione chiederà lo stato di emergenza al governo.
"C'è una riunione del comitato di emergenza prevista per quella data - ha dichiarato l'assessore - alla fine della quale scaturirà la richiesta di stato di emergenza. Aspettavamo di attivare il pozzo del Burano e di attivare le autobotti in zone montagna quindi i presupposti ci sono tutti".
Altra situazione di grossa sofferenza è infatti riscontrata nei luoghi di montagna del Maceratese - Ussita, Visso e Pieve Torina - dove ci sono degli allevamenti "che hanno grosse difficoltà per essere abbeverati e di conseguenza hanno richiesto servizio di autobotti”, ha spiegato Aguzzi. “Come lo scorso anno da parte nostra, della protezione civile, abbiamo deciso di fornirle". Il fiume Metauro, in provincia di Pesaro Urbino, "è quasi a secco e gli invasi sono al 20 per cento dalla loro potenzialità, quindi questione di pochi giorni e non ci sarebbe più acqua da attingere per gli acquedotti di Fano e di Pesaro.
“Vogliamo sperare - ha concluso - che l'apertura del pozzo del Burano possa bastare per gestire nei prossimi giorni questa emergenza, perché già abbiamo 150 litri al pozzo di Sant'Anna che è già attivato da una settimana e abbiamo ridotto di 150 litri il rilascio dell'acqua dagli invasi per mantenere vivo il fiume Metauro". In annate precedenti anni il pozzo era stato aperto per 300 litri e, "in casi di altissima emergenza anche per 400 liti si cerca di attenuare al massimo la pressione su quel territorio, su quella fonte di acqua per quanto sarà possibile".
Il Comando della polizia locale ha emesso un’ordinanza per regolamentare temporaneamente la circolazione stradale in via Piave in vista dell’esecuzione del carico di un silo per intonaci situato all’interno dell’area di cantiere dell’arteria cittadina. Il provvedimento, in vigore dalle 9:30 alle 11:30 del 28 luglio - e comunque fino al termine dei lavori - prevede:
in via Piave divieto di sosta con rimozione coatta, per un posto auto al civico 11; tra via Piave e piazza Marconi (deviazione traffico a sinistra verso via Caduti di Nassiriya); divieto di transito in via Piave con direzione obbligatoria a sinistra compresi bus urbani ed extraurbani, con presenza di moviere equipaggiato, eccetto veicoli diretti in via 226°, reggimento Fanteria oppure per accesso garage o aree private a monte dell’occupazione di via Piave n.13 o veicoli in emergenza.
Senso unico alternato da movieri, nel tratto a monte l’occupazione, per consentire l’uscita dei veicoli in sosta con direzione piazza Marconi, con precedenza per i veicoli in uscita. Ogni altro, o diverso provvedimento che si dovesse rendere necessario su indicazione del Comando della polizia locale.
Il tolentinate Edoardo Mattioli è stato insignito del titolo onorifico di "Ambasciatore di Isola d’Istria". La consegna del riconoscimento è avvenuta a Isola nel corso di una tradizionale festa cittadina, durante la quale è stato ricordato il "patto di gemellaggio" con Tolentino, sottoscritto nel 1981. Grazie a questa onorificenza il legame tra il comune sloveno e la provincia di Macerata si allarga attraverso nuovi progetti che coinvolgeranno il Lions club, il Coro della Bura e quello di Madonna del Monte.
“La collaborazione tra Tolentino e Isola è fiorita già a metà degli anni Settanta e a propiziarla fu l’organizzazione del 'Cantapiccolo', noto festival della canzone per bambini che ha coinvolto le due realtà", ha ricordato Mattioli nel corso di una conferenza stampa. L’imprenditore ed ex presidente dell’ente 'Cantapiccolo' ha sempre tenuto vivo il rapporto tra le due città: da qui l’assegnazione del prestigioso riconoscimento.
“Per svariati motivi l’evento canoro si è poi interrotto tanti anni fa, ma l’amicizia tra le due realtà è continuata nel tempo e si è potuta rinnovare con scambi di carattere economico, sociale, ambientale che hanno consentito di consolidare i già saldi vincoli di amicizia esistenti", ha concluso Mattioli.
“Edoardo Mattioli ha fatto molto per far conoscere le nostre eccellenze anche in terra slovena", ha ribadito Deborah Pantana, consigliera alle pari opportunità della Provincia. “Quello Istriano è un territorio amico perciò vogliamo allargare sempre di più le nostre collaborazioni con ulteriori interscambi".
A tal proposito è recente il gemellaggio tra il Lions club Isola d’Istria e quello di Macerata attraverso il Lions club International. Il rapporto di collaborazione, come hanno spiegato la past president del Lions del capoluogo Gaia Tedesco e l’avvocato Alessandra Massari, porterà nuovi incontri e nuove attività di volontariato tra le due realtà.
Collaborazione e unione anche nel nome della musica che si concretizzerà anche con nuove esibizioni del coro della Bura e di quello di Madonna del Monte di Macerata in terra istriana, come già avvenuto lo scorso 8 luglio in occasione della tradizionale festa della città di Isola.
Lo scambio con la città di Tolentino si è allargato poi anche alla Asp Porcelli, come ha illustrato il sindaco Mauro Sclavi. Nelle scorse settimane il personale dell'azienda pubblica di servizi alla persona di Tolentino si è recato in visita a Isola d’Istria per approfondire il modus operandi degli sloveni nella gestione di una struttura che ospita gli anziani. Il tutto continuerà con una visita a Tolentino della delegazione slovena e ad alcuni incontri tramite videocall come già avvenuto per gli Uffici Servizi Sociali dei due comuni.
Servirà ancora qualche giorno al Cosmari per completare l’impianto temporaneo per il trattamento meccanico – biologico (Tmb) dei rifiuti indifferenziati (sacchetto giallo) in sostituzione dell’impianto andato distrutto a seguito dell’incendio del 15 aprile scorso.
Per tale motivo, per non creare un’interruzione nel servizio di smaltimento dei rifiuti, la Provincia si è attivata per prorogare fino al 6 agosto l’ordinanza urgente che consente di abbancare provvisoriamente 500 tonnellate settimanali nella discarica di Fosso Mabiglia, a Cingoli.
"Altre 300 tonnellate, invece, continueranno a essere indirizzate all’impianto di Corinaldo che ha confermato la possibilità di poter trattare per ulteriori due settimane i rifiuti maceratesi. “Si tratta di una proroga temporanea per permettere al Cosmari di ultimare i lavori al suo impianto" – spiega il presidente della Provincia, Sandro Parcaroli dopo aver firmato l’ordinanza -.
"Grazie all’impegno dei Comuni di Cingoli e Corinaldo che hanno accettato di abbancare ancora per qualche giorno i rifiuti, riusciremo a dare continuità al servizio di raccolta. Poi non appena l’impianto Tmb sarà terminato, il Cosmari provvederà a trattare i rifiuti al suo interno, come avveniva fino a quando l’incendio del 15 aprile scorso non ha distrutto parte del vecchio macchinario”.
Subito dopo l’incendio, infatti, il Cosmari ha avuto il via libera dalla Provincia per l’installazione di un impianto provvisorio che prevede, però, dei lavori piuttosto lunghi. Per non interrompere il servizio di raccolta, quindi, ad aprile si era reso necessario sottoscrivere due accordi interprovinciali per lo smaltimento di 800 tonnellate di rifiuti settimanali, di cui 300 indirizzate all’impianto di Corinaldo e 500 a quello di Fermo. Accordi scaduti il 30 giugno scorso.
Da qui una prima ordinanza della Provincia per prevedere l’abbancamento, fino al 22 luglio scorso, per 500 tonnellate settimanali, nella discarica di Cingoli e per altre 300 tonnellate a Corinaldo. Considerato, però, che il Cosmari ha necessità di ancora qualche giorno per completare l’impianto, la Provincia ha prorogato l’ordinanza per altre due settimane.
All’alba del 23 luglio scorso due uomini a volto coperto e armati di pistola hanno fatto irruzione all’interno di un autogrill posto in superstrada a Tolentino e, dopo aver minacciato la commessa, l’hanno costretta a consegnare l’incasso della serata, stecche di sigarette e gratta e vinci. Riempito un borsone, si sono dati alla fuga a bordo di uno scooter (leggi qui), in direzione Macerata. Sul posto sono immediatamente intervenuti gli uomini del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia, guidati dal tenente Pellegrini.
Nonostante la supervisione dei primi girati della sorveglianza, l’identificazione dei due soggetti è risultata particolarmente difficile poiché l’uno portava una parrucca da pagliaccio e una calza sul volto, mentre l’altro un casco con visiera; entrambi inoltre indossavano magliette a manica lunga e abiti senza particolari segni distintivi, oltre a guanti di lana per non lasciare impronte digitali.
Nell’uscire dal locale, però, l’uomo armato di pistola si è voltato verso la barista e ha puntato il dito indice verso il basso con aria intimidatoria, facendole cenno di rimanere ferma. Ciononostante, la barista è comunque riuscita a dare l’allarme e a richiedere l’intervento.
LE INDAGINI E L’ARRESTO
A dispetto dei pochi elementi investigativi a disposizione, i militari hanno continuato incessantemente le indagini, mediante sommarie informazioni testimoniali e chiedendo il supporto informativo e la visione ed estrapolazione di immagini di impianti di videosorveglianza alle stazioni carabinieri di tutto il Comando Provinciale con il supporto delle polizie locali.
Proprio grazie alle telecamere del comune di Corridonia e Tolentino – e al supporto della polizia locale - è stato possibile acquisire i primi riscontri concreti. Infatti, è emerso che lo scooter utilizzato per il colpo (T-Max Yamaha) risultava provento di un furto denunciato dal proprietario qualche giorno prima (il 12 luglio) a Porto Sant’Elpidio. Nel video, lo stesso motociclo veniva seguito a breve distanza da un’autovettura Ford Focus di colore nero, il cui conducente, al cenno del complice, accostava presso una piazzola.
Le successive investigazioni, hanno consentito di far convergere i sospetti su un uomo residente a Corridonia, che spesso utilizzava quell’autovettura - risultata a noleggio – transitando all’interno del Comune di Tolentino.
Grazie alla videosorveglianza è stato possibile altresì ripercorrere il tragitto dei rapinatori. Tra la serata stessa del 23 e nel corso della notte, i militari operanti – Nor e Stazioni Carabinieri di Tolentino, San Severino Marche e Corridonia - sono riusciti, mediante attività tecnica e servizi di osservazione, a rintracciare il sospettato nel comune di Corridonia, all’interno di un casale parzialmente diroccato.
Nella prima mattinata di domenica 24 luglio i militari hanno fatto dunque irruzione e hanno trovato entrambi gli uomini. All’interno dell’abitazione venivano recuperati e sottoposti a sequestro parte dei contanti provento della rapina, pacchetti di sigarette, contenitori in carta contenenti monete, una pistola a gas, il documento di circolazione dello scooter rubato, tutti gli indumenti utilizzati da uno dei rapinatori nel corso dell’evento delittuoso e le scarpe utilizzate dall’altro nello stesso contesto.
Inoltre, presso la residenza di uno dei due sono stati invece rintracciati altri indumenti e la pistola a tamburo 38 special con sei colpi (anch’essa risultata provento di furto), oltre allo scooter utilizzato per la commissione della rapina. Le operazioni di perquisizione personale e domiciliare hanno consentito di sottoporre a sequestro anche due involucri di eroina, materiale per il confezionamento e un bilancino di precisione.
All’esito dell'intervento, eseguito sotto la direzione del Sostituto procuratore dottor Enrico Barbieri, entrambi i soggetti sono stati sottoposti al fermo di polizia giudiziaria e tradotti al carcere di Ancona, con l’accusa di rapina a mano armata, ricettazione, detenzione illegale di arma da sparo. Si tratta di un italiano con numerosi precedenti di polizia per reati contro il patrimonio – furto aggravato, simulazione di reato, truffa – e uno straniero non in regola con il permesso di soggiorno e con pregiudizi in materia di stupefacenti.
Nel corso della giornata di venerdì scorso (22 luglio), gli agenti della Squadra Mobile di Macerata hanno arrestato un 53enne e condotto presso il carcere di Fermo. Le ragioni: un litigio verbale avvenuto mercoledì 20 luglio fra l’uomo e la compagna, la quale – riuscendo a chiamare il numero unico per le emergenze 112 - ha poi chiesto alla pattuglia intervenuta sul posto di essere portata al pronto soccorso.
Sulle prime, il maceratese - che si trovava in casa della donna per scontare una pena residua secondo la formula dei servizi sociali - avrebbe minimizzato la faccenda parlando alla polizia di “normale discussione”: successivamente, però, si sarebbe messo in contatto telefonico con la donna (terrorizzata a seguito di minacce e schiaffi), intimandole di “fare attenzione a cosa raccontare agli agenti”.
Chiarita la vicenda, il magistrato Enrica Olivieri dall’Ufficio di Sorveglianza di Ancona ha ritenuto opportuno revocare all’uomo la misura cautelativa di cui sopra – onde evitare evoluzioni negative ulteriori a scapito della compagna – e dispondendone, quindi, il trasferimento in carcere.
Il maceratese doveva scontare un residuo di pena definitiva per truffa, ottenendo a fine 2019 dal magistrato di Sorveglianza di poter estinguere la pena con una misura alternativa al carcere: in regime di affidamento in prova ai servizi sociali. La misura ha consentito all’uomo di svolgere negli ultimi anni il proprio impiego di muratore senza problemi, fino al “diverbio verbale” di mercoledì scorso.
(fonte Corriere Adriatico)
Numeri tutti in calo per i covid nelle Marche con 1.980 nuovi casi in 24 ore (ieri 2.203) e l'incidenza che continua a scendere, arrivando a 1.099,27 (ieri 1.131,65) su 100mila abitanti, secondo i dati diffusi dalla Regione . Non ci sono stati ulteriori decessi nell'ultima giornata, e il totale resta fermo a 3.988.In calo anche i ricoverati: 202 ricoveri (-5 su ieri), di cui 6 in terapia intensiva, 13 in semi intensiva, 183 in reparti non intensivi. In aumento solo il numero delle persone in osservazione nei pronto soccorso: sono 61, +5 rispetto a ieri. Infine diminuiscono anche le persone in quarantena o isolamento domiciliare: sono 29.568 (ieri 30.521), di cui solo 154 con sintomi.