A partire dal 20 di agosto Terna avvierà i lavori di rinnovo dell’elettrodotto 120 kV Belforte- Assem S. Severino, in provincia di Macerata, la cui costruzione risale agli anni ‘50. Tale attività, che prevede la sostituzione di circa 9 km di conduttori, isolatori e armamenti, è volta a migliorare la condizione tecnica della linea elettrica e la sua resilienza a beneficio di tutti i produttori e delle utenze connesse.
I lavori, che dureranno circa due settimane e interesseranno i comuni di Belforte del Chienti, Serrapetrona e S. Severino Marche, comporteranno il fuori servizio della multiservizi Assem per 9 giorni. Le tempistiche e le modalità del fuori servizio sono state concordate attraverso una serie di incontri, avvenuti tra marzo e luglio 2022, tra Terna e la multiservizi che nel territorio di San Severino mette in comunicazione un elevato numero di produttori, prevalentemente fotovoltaici, e circa 8.000 utenze di consumatori finali.
Il Comune di San Severino Marche ha portato a termine i lavori di asfaltatura in un tratto, considerato pericoloso, della strada che conduce alla frazione di Straccialena.
Le opere sono state realizzate dall’impresa settempedana Z New Progect Srl su progetto redatto dai tecnici dell’area Manutenzioni per un importo complessivo di circa 60mila euro.
L’intervento di manutenzione straordinaria ha interessato la pulizia dei cigli stradali, la posa in opera di conglomerato bituminoso per la ripresa di buche e avvallamenti, la posa in opera di un tappetino e la fresatura nei punti di attacco delle nuove pavimentazioni
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avvocato Oberdan Pantana,“Chiedilo all'avvocato”. Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica relativa al risarcimento danni derivanti dallo smarrimento del proprio bagaglio in occasione della partenza per le vacanze estive. Ecco la risposta dell’avvocato Oberdan Pantana alla domanda posta da una lettrice di Matelica che chiede: “Si può chiedere il risarcimento danni alla compagnia aerea per il furto di oggetti contenuti nel proprio bagaglio depositato in stiva durante il viaggio?”
Il caso di specie ci offre l’occasione di far chiarezza su una questione estremamente attuale, sulla qua-le ha avuto modo di pronunciarsi il Giudice di Pace di Pistoia, il quale ha approfondito e disciplinato in modo del tutto innovativo, una nuova fattispecie in materia di tutela del passeggero e di danno da vacanza, stabilendo testualmente quanto segue: “Nei casi di smarrimento di bagagli, è da ritenersi pacifico che il danno e la relativa responsabilità siano da attribuire esclusivamente al vettore ai sensi della Convezione di Montreal, del codice del consumatore e dell’art. 1681 c.c., non potendo essere invocata una colpa in capo alla impresa di handling gerente il traffico di bagagli presso lo scalo aeroportuale, in virtù del contratto sottoscritto col cliente” (Giudice di Pace di Pistoia, Sent. n. 902/2013).
Difatti l’art. 1681 c.c. citato nella menzionata sentenza, prevedendo testualmente al comma 1° che: “Salva la responsabilità per il ritardo e per l'inadempimento nell'esecuzione del trasporto, il vettore risponde dei sinistri che colpiscono la persona del viaggiatore durante il viaggio e della perdita o dell'avaria delle cose che il viaggiatore porta con sé, se non prova di avere adottato tutte le misure idonee a evitare il danno”, stabilisce, pertanto, una presunzione di colpevolezza a carico del vettore per il sinistro che colpisca il passeggero durante il viaggio, circostanza questa che opera sul presupposto che sussista un nesso di causalità tra l’evento dannoso occorso al viaggiatore e l’esecuzione del trasporto.
A tal proposito, occorre rilevare che al fine di ampliare la tutela del consumatore/viaggiatore, il legislatore ha previsto un onere probatorio aggravato in capo al vettore, e dunque, alla compagnia aerea, alla quale sia mosso un addebito circa la propria responsabilità; difatti la stessa dovrà dimostrare di aver adottato tutte le opportune precauzioni e di aver posto in essere l’esatto adempimento della propria prestazione, oltre alla sopravvenienza per caso fortuito o forza maggiore, di un evento imprevedibile ed improvviso, dal quale sia derivato il fatto lesivo ai danni del viaggiatore, il quale al contrario, dovrà semplicemente dimostrare la sussistenza di un contratto di trasporto col vettore, nonché l’evidente nesso causale col furto subito.
In aggiunta, è opportuno osservare come la sentenza citata, abbia apportato un contributo innovativo a tale disciplina, estendendo la responsabilità del vettore, non solo allo smarrimento dell’intero bagaglio, ma anche al furto degli oggetti in esso contenuti, escludendo tassativamente ogni responsabilità in capo alla ditta di smistamento dei bagagli selezionata dalla stessa compagnia aerea, la quale, in virtù della relazione contrattuale sussistente con lo sfortunato turista e perfezionato al momento dell’acquisto del biglietto, resterà in ogni caso, l’unica obbligata a provvedere al trasporto, alla custodia e a tutte le attività funzionali.
Pertanto, in risposta alla nostra lettrice e in linea con la più autorevole giurisprudenza di merito e di legittimità in tema di risarcimento danni da furto di bagaglio, si può affermare che: “Con l’acquisto del biglietto aereo, il viaggiatore acquirente conclude un contratto che vincola la compagnia aerea all’esatto adempimento della propria prestazione, la quale comprende il trasporto e la custodia dei bagagli, con presunzione di colpa in capo a quest’ultima, per il sinistro che colpisca il passeggero durante il viaggio, operando sul presupposto di un nesso di causalità tra l’evento e l’esecuzione del trasporto, nonché legittimando le pretese risarcitorie per i danni patrimoniali e non patrimoniali da quest’ultimo sofferti” (Cass. Civ. sez. III, Sent. n. 12143/2016). Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
“Tutti abbiamo il diritto di essere vivi. Giustizia per Alika”. Essere presenti oggi pomeriggio era più di un dovere. Il corteo di 300 persone - che dal piazzale Stadio di Civitanova è giunto intorno alle ore 16 fino alle porte del municipio (piazza XX Settembre) - ha alzato il proprio coro di giustizia e rivendicazione sociale (leggi qui): non solo i diversi membri della comunità nigeriana Marche, ma anche associazioni e movimenti come Amnesty International, Comunità di Sant'Egidio e il neonato ‘29 Luglio’, sorto dal rumore assordante di quel tragico venerdì che costò la vita ad Alika Ogochukwu.
“Basta nascondere la testa sotto la sabbia: il razzismo esiste e non ne possiamo più”, risuona la voce al megafono dei vari rappresentanti della comunità nigeriana Marche intervenuti durante il corteo. “Quello che è successo ad Alika ci riporta ad altre tragedie come quella del 2016 (Emmanuel Chidi Namdi): siamo parte integrrante di questa società, ma continuiamo a sentirci rifiutati e frustrati”.
“Sappiamo bene che l’omicidio di Alika non è di stampo razzista – ammettono Luce e Oriane, cittadine di Chiaravalle in rappresentanza della Repubblica Democratica del Congo – ma tutto quello che si è sviluppato dopo invece sì: i commenti, le dichiarazioni, le strumentalizzazioni politiche. Persino l'averlo accostato alla morte di Pamela Mastropietro è sbagliato e fuorviante. Chiediamo solo di godere del rispetto e degli stessi diritti di tutti quanti: siamo anche noi esseri umani lavoratori e con dellle famiglie”.
Una macchina dell’odio che non ha mai smesso di essere alimentata: il comune rifiuto per il razzismo - diffuso in tutta Italia e oggi messo a processo nel centro abitato di Civitanova - è stato il leitmotiv trainante della manifestazione pacifica, presenziata in prima linea dalla vedova Charity Oriakhi (assistista fra le lacrime da amici e famigliari) e dai rappresentanti istituzionali della città, fra cui il sindaco Fabrizio Ciarapica che ha ribadito i propri cordoglio e partecipazione affinché la città non resti per sempre infettata dal virus dell’odio razziale. Fra i partecipanti al corteo, anche i dem Matteo Orfini e Daniele Maria Angelini, la pentastellata Mirella Emiliozzi, la consigliera Mirella Paglialunga, l’avvocato Francesco Mantella (leggi qui l'intervista) e il presidente della NIDOE George Omo Iduhon.
“Questo Paese deve farsi un esame di coscienza – ha dichiarato nel suo intervento Fabio Burattini di Amnesty International Marche – e e promuovere il cambiamento: ripartiamo da questa piazza e lavoriamo insieme contro il linguaggio d’odio che scatena simili tragedie”.
“Con la morte di Alika – hanno aggiunto i rappresentanti del movimento 29 Luglio - il razzismo si è diffuso a macchia d’olio sui social, nelle piazze, nei negozi, nei bar: abbiamo letto commenti denigratori che ledono la dignità dei nostri fratelli stranieri. Una certa politica fa apparire l'immigrato come cattivo e usurpatore di diritti. Bisogna abbattere la macchina dell'odio con la conoscenza: gli aiuti agli stranieri bisognosi sono legittimi, non vanno strumentalizzati con slogan come ‘Prima gli italiani’. A Civitanova è caduta la maschera: di fatto c'è insofferenza razziale, una condizione sociale che discrimina. Ringraziamo comunque il sindaco Ciarapica per essere qui oggi: ha dato sostegno morale e pratico alla vedova Charity, costituito Civitanova parte civile e proclamato il lutto cittadino. Molti di questa amministrazione comunale, però, non sono stati dello stesso parere: la sicurezza non si ottiene con una maggiore militarizzazione, ma promuovendo la convivenza fra culture diverse”.
Di seguito, la video-diretta della manifestazione:
'Giustizia per Alika': è la scritta 'umana' formata dai partecipanti al presidio organizzato davanti la stazione Centrale, a Milano, per non dimenticare il 39enne venditore ambulante nigeriano ucciso il 29 luglio in strada, a Civitanova Marche, dal 32enne salernitano Filippo Ferlazzo, ora in carcere. I manifestanti hanno indossato delle pettorine con delle lettere fino a formare la scritta che chiede, appunto, giustizia per Alika.
Tra i partecipanti al sit in, all'ombra della Mela di Pistoletto, anche il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle lombardo Simone Verni: "Quello che è successo a Civitanova Marche è troppo grave per rimanere indifferenti, questa recrudescenza dimostra - dice - che non si tratta di casi isolati. Colpisce in particolare che nessuno abbia fermato l'aggressore: oggi vale più un like che la vita di un uomo".
Tra i cartelli, tanti con il volto di Alika e la scritta 'sono un essere umano, non lasciare che mi uccidano' e altri contro il razzismo. "Di questa vicenda mi ha colpito l'indifferenza, è quella a fare più male" aggiunge Christy, nigeriana sposata con un italiano. "Ho 3 figlie nate qui e ancora - sottolinea - c'è qualcuno che dice loro di tornare al loro paese". Tra le associazioni che hanno organizzato il presidio, 'Nessuno è escluso', Abilità diverse e l'Unione nigeriana di Milano.
Rose bianche in mano e t-shirt verdi e bianche con il volto di Alika: un corteo ordinato di circa 300 persone, provenienti da tutta Italia, si è mosso alle 14,20 dallo Stadio guidato da un coro unanime che chiedeva al megafono, in italiano ed inglese: “Cosa vogliamo? Giustizia per Alika”. Così ad una settimana di distanza, la città ha ricordato Ogorchukwu, l’ambulante ucciso in pieno giorno in Corso Umberto I. Ora si attende la data del funerale.
In prima fila tra i manifestanti, scortati ai quattro lati del percorso dalle forze dell’ordine, Charity, la vedova in maglia nera con la scritta bianca Justice for Alika insieme a rappresentanti del coordinamento anti-razzista italiano. Il sindaco Fabrizio Ciarapica si è ritrovato allo Stadio, insieme al vicesindaco Claudio Morresi e all’assessore Roberta Belletti, per rappresentare tutta Civitanova Marche in questa giornata di condivisione, in nome della giustizia e della pace sociale richiesta dalla comunità nigeriana, capitanata da Sammy Kunoun.
Diversi anche i rappresentanti del consiglio comunale di maggioranza e di minoranza e i parlamentari Matteo Orfini e Francesco Verducci. Dopo corso Vittorio Veneto, le persone hanno raggiunto piazza XX Settembre dove si sono susseguiti gli interventi.
“Ribadiamo che Civitanova Marche non è una città razzista e tantomeno indifferente o insensibile e che il gesto di una persone non può essere accomunato alla nostra comunità che è sempre stata accogliente, ospitale e aperta e ha sempre lavorato per la pacifica convivenza" - ha affermato il sindaco Fabrizio Ciarapica - .
"La manifestazione unisce tante etnie, soprattutto la comunità italiana sotto un'unica bandiera che è quella della pace, ha aggiunto il primo cittadino. Oggi condanniamo ogni gesto di violenza, questo fatto atroce che c'è stato”.
“Ribadiamo che Civitanova Marche non è una città razzista e tantomeno indifferente o insensibile e il gesto di una persone non può essere accomunato alla nostra comunità che è sempre stata accogliente, ospitale e aperta e ha sempre lavorato per la pacifica convivenza".
"Ci siamo immediatamente attivati, dal giorno successivo, costituendo un fondo per dare un aiuto immediato alla famiglia di Alika - ha ricordato il sindaco rispondendo ai cronisti a margine della manifestazione - per consentire il pagamento delle spese funerarie; allo stesso tempo stiamo lavorando con il Comune di San Severino Marche (dove risiede la famiglia del 39enne ucciso, ndr) per mettere in atto azioni al fine di dare un aiuto prolungato nel tempo. Non dimentichiamo Alika, la sua famiglia e suo figlio Emmanuel".
Dalle prime ore del giorno, anche nel tratto marchigiano dell'autostrada A14, viene segnalato traffico molto intenso in entrambe le direzioni per gli spostamenti legati alle vacanze, anche per quanto riguarda rientri, in un weekend da 'bollino nero'.
Verso le 6 si è registrato un incidente nella zona di Ancona, direzione sud: un auto-caravan si è ribaltato, senza causare feriti ma innescando ulteriori rallentamenti della viabilità che non ha comunque subito interruzioni
Per "l'esodo estate 2022", la Polizia stradale delle Marche ha diffuso alcuni consigli per viaggiare in sicurezza: "La mattina di sabato 6 agosto è contrassegnata dal 'bollino nero', il primo della stagione, stando alle previsioni di traffico (leggi qui).
Articolo scritto da Gt001
Sono state spese tante parole su quanto accaduto a Civitanova Marche in relazione alla morte di Alika Ogorchukwu, un episodio che ha scosso nel profondo una piccola comunità.
Ho aspettato qualche giorno a mettere in fila alcuni pensieri, perché non nego che anch’io ci ho messo un po' a liberarmi del suo carico emotivo. Per elaborare una qualche riflessione occorre avere prima di tutto la giusta sequenza degli eventi accaduti ed anche la successiva “fotografia” emotiva derivante dalle reazioni conseguenti e non è possibile farlo nell’immediato.
Ciò che mi ha colpito, non sono state tanto le considerazioni di chi ha stigmatizzato un eccesso di voyeurismo a cui non è corrisposto un altrettanto pronto attivismo nel sedare lo scontro, o in alternativa chi ha descritto l’assassinato come un soggetto incline alla provocazione e quindi, pur nell’abnormità dell’accaduto, comunque avviato ad un percorso che avesse già una sua predisposizione ad un epilogo violento.
Il povero Alika per chi lo conosceva, nonostante una lunga permanenza a Civitanova Marche, era sempre meno ambulante e sempre più mendicante, mentre il suo assassino Filippo Ferlazzo ha una storia clinica che ne ha certificato una sindrome psichiatrica bipolare con comportamenti psicotici.
Ferlazzo, era in carico a diversi servizi psichiatrici, tanto da avere necessità di un amministratore di sostegno, compito che era gravato sulla sua stessa madre che in precedenza era stata costretta ad autodifendersi facendo internare il figlio con trattamenti sanitari obbligatori. Come possono due realtà border line, confrontarsi fino a giungere alle conseguenze più estreme senza prendere atto del fatto che viviamo sempre più frequentemente in una società non in grado di contenere forme così chiare di disagio?
Qual è diventato il senso del vivere comune se chi diventa più debole o esposto viene abbandonato in un angolo, finché steso esanime su un qualsiasi selciato, diventa lo scoop giornalistico per una settima, in cui vengono sviscerati i meandri più morbosi della disperazione umana, facendo diventare secondaria la domanda più complicata da porre e cioè…. Perché questo è potuto avvenire?
Quanto accaduto per quanto triste, dal mio punto di vista è la conseguenza evolutiva abbastanza lineare, di un percorso che negli anni ci ha portati ad essere sempre meno una società coesa ed attenta al fatto che i bisogni dei singoli, siano essi di natura sanitaria o più propriamente legati alla sopravvivenza, devono trovare risposta nel diritto e nelle istituzioni.
Complici anche istituzioni politiche e sociali, non più in grado di dare risposte concrete, se non attraverso slogan, brevi di effetto, divisivi e volutamente incompleti, sempre più diretti alle nostre pance più che al nostro cervello e questo purtroppo aggiungo da ogni credo essi arrivino.
Tornano sopra quota 200 (da 199 a 206) i ricoverati per Covid-19 nelle Marche, ma l'aumento è stato registrato solo nei reparti non intensivi (da 186 a 193; +7), mentre in Terapia intensiva (6) e Semintensiva (7) la situazione è invariata. Lo fa sapere la Regione Marche attraverso l'ultimo bollettino giornaliero.
Nelle ultime 24 ore si sono registrati 1.325 casi di positività, sulla base di 4.284 tamponi, e l'incidenza ogni 100mila abitanti è scesa da 768,55 a 718,48. Due i deceduti, con il totale regionale di vittime che si porta a 4.044. Nelle Marche ci sono anche 42 persone in osservazione nei pronto soccorso e una ospite di strutture territoriali.
A seguito di alcune verifiche statiche condotte sul ponte di Piediripa, la provincia di Macerata ha deciso di limitare il transito ai cosiddetti “trasporti eccezionali”, cioè ai veicoli che hanno un peso superiore alle 44 tonnellate.
Tale limitazione, in vigore da sabato 6 agosto, vale esclusivamente nel tratto compreso dalla rotatoria del parco commerciale “Corridomnia” fino alla rotatoria di Piediripa. Quindi i veicoli eccezionali che, in uscita dalla superstrada (SS 77) sono diretti alla zona industriale di Corridonia, possono transitare liberamente, senza alcuna deviazione.
Dovranno, invece, valutare percorsi alternativi, i mezzi oltre le 44 tonnellate che siano diretti verso Macerata. "Non c’è alcun problema di sicurezza per quanto riguarda il ponte – rassicura il presidente della provincia, Sandro Parcaroli -. Le verifiche statiche si sono rese necessarie nell’ambito di un progetto di adeguamento sismico della struttura, finanziato dal Ministero dell’Interno".
"Da queste è emerso che il ponte è staticamente transitabile ai soli carichi pesanti previsti dal Codice della Strada (cioè con massa fino a 44 tonnellate). Da qui la necessità di applicare la restrizione del ponte ai veicoli che superino un certo peso" spiega Parcaroli. Gli uffici della provincia hanno già provveduto a comunicare la nuova limitazione alle varie ditte che avevano ottenuto un’autorizzazione precedente e, dal 6 agosto, verrà posta in opera della segnaletica verticale per avvertire della limitazione.
Sono stati appena ultimati i lavori della struttura per calisthenics realizzata all’interno dei giardini Diaz grazie alla donazione di Decathlon e al contributo dei fondi di Macerata Città Europea dello Sport 2022 concessi al comune dalla regione Marche. L’area per calisthenics, che si inserisce nella complessiva riqualificazione dei giardini Diaz, potrà essere utilizzata per la ginnastica a corpo libero.
"Grazie alla collaborazione con Regione Marche e Decathlon, concretizziamo un’altra delle azioni che compongono il programma di attività realizzate con l’ottenimento del titolo Macerata Città dello Sport 2022 – ha detto l’assessore allo Sport Riccardo Sacchi -. Qualifichiamo il polmone verde del centro cittadino trasformando Macerata in una palestra a cielo aperto, traducendo in fatti un altro degli obiettivi di mandato, la realizzazione di aree sportive attrezzate nei quartieri".
"La missione di Decathlon è quella di rendere accessibili i piaceri e i benefici per lo sport – ha aggiunto Mattia Russo, account manager Decathlon Club Romagna e Marche -. Ci auguriamo, con questa struttura, di avvicinare quante più persone all’attività fisica e ringraziamo la città di Macerata per aver accolto la nostra proposta".
"Non lasciatemi sola": lo chiede, attraverso l'Ansa, Charity Oriakhi, la moglie di Alika Ogochukwu, l'ambulante nigeriano di 39 anni ucciso di botte, lo scorso venerdì 29 luglio, a Civitanova Marche dal 32enne salernitano Filippo Ferlazzo dopo che Alika aveva chiesto l'elemosina.
Charity è una donna distrutta che non si rassegna alla morte di suo marito e come un mantra ripete: "Voglio giustizia". Le poche lacrime rimaste le solcano il viso e si mescolano al sudore, gli occhi a volte si perdono nel vuoto della piccola stanza dove fa un caldo infernale. "Non dormo dal giorno in cui Alika è stato ucciso, mio figlio Emmanuel non si dà pace e chiede sempre di papà", racconta con un filo di voce.
Per poi alzare il tono quando deve sottolineare che "quel Filippo non è matto, è sano e ha voluto uccidere mio marito". Nel frattempo è emerso che il gip avanzerà la richiesta per valutare se Filippo Ferlazzo fosse capace di intendere e volere al momento dell'aggressione. Inoltre verrà acquisita anche tutta la documentazione sul suo stato di salute mentale.
La Commissione dell'Unione europea ha dato via libera oggi ai regimi di aiuto previsti dai bandi NextAppennino del Fondo complementare al Pnrr per le aree sisma 2009-2016, pubblicati su nextappennino.gov.it, che di conseguenza divengono pienamente efficaci e saranno accessibili a partire da settembre.
Con la decisione odierna viene autorizzata la massima intensità degli aiuti di stato possibili in base alla normativa temporanea europea per far fronte all'emergenza Covid e quella indotta dalla guerra in Ucraina.
"Oggi ci è stata comunicata una decisione molto importante, con la quale si chiude un lavoro intenso portato avanti da sei mesi": ha commentato il commissario straordinario alla ricostruzione post sisma, Giovanni Legnini.
"Abbiamo proposto ed ottenuto i migliori regimi di aiuto possibili, che prevedono l'utilizzo delle deroghe legate sia alla crisi sanitaria che alla guerra in Ucraina", ha aggiunto. "Prevediamo la possibilità di concedere contributi a fondo perduto - ha concluso il commissario - che in alcuni casi possono arrivare all'80% e l'utilizzo del regime 'de minimis' che, per le imprese che ne avranno diritto, può essere elevato fino a 500mila euro".
Favorire la crescita del tessuto associativo presente nelle aree colpite dal sisma del 2016, agevolare le nuove realtà e incoraggiare l’iniziativa e l’aggregazione giovanile. Sono questi gli obbiettivi fissati nel neonato progetto “C’entro. Insieme per le terre del sisma”, promosso da CSV Marche e presentato questa mattina presso l’Aula Verde della Fondazione Giustiniani Bandini dell’Abbadia di Fiastra.
A presenziare la conferenza stampa – salutata dal sindaco di Tolentino Mauro Sclavi e dalla Presidente della Fondazione Carima Rosaria del Balzo Ruiti – i cinque relatori rappresentativi delle diverse associazioni che hanno dato vita alla proposta: Simone Bucchi (presidente CSV Marche), Massimiliano Sport Bianchini (presidente Arci Macerata), Fabio Corradini (referente Acli Marche), Paolo Gobbi (referente Avis Macerata) e Gianluca Carrabs (project manager per Adriaeco).
“Si tratta di un progetto che si concluderà il prossimo mese di dicembre 2022 – hanno spiegato Carrabs e Gobbi – e che mira all’informazione, all’ascolto, alla mappatura dei bisogni, alla formazione, per permettere ai soggetti coinvolti di acquisire competenze in tema di co-programmazione e co-progettazione: in questo modo, stimoliamo il lavoro integrato tra ETS ed amministrazioni pubbliche, al fine di agevolare le realtà associative del territorio nella messa a sistema delle importanti risorse previste con i fondi comunitari, nazionali e non ultimo il Pnrr”.
“Selezioneremo le opportunità – ha spiegato ulteriormente il pm di Adriaeco -, le presenteremo, faremo dei report mensili, informeremo i portatori di interesse, daremo a tutti coloro che si metteranno in gioco gli strumenti per sviluppare progetti a finanza agevolata, in modo anche da allargare la maglia delle collaborazioni e reperire quante più risorse possibili all’interno delle aree sisma”.
“Enti pubblici e realtà associative dovranno fare necessariamente squadra – hanno aggiunto Corradini, Bianchini e Bucchi – sviluppando percorsi che mettano al centro di tutto i giovani. L’ambizione massima è quella di trasformare, o quantomeno riprogrammare, i concetti di comunità e società civile: siamo tutti preoccupati per le conseguenze che potrebbero ripercuotersi sui nostri piani l’attuale crisi di governo, ma questo ci spinge a lavorare bene anche senza il sostegno delle istituzioni”.
In vista del corteo in memoria di Alika Ogochukwu, che si svolgerà sabato 6 agosto a Civitanova Marche, il presidente del consiglio comunale Fausto Troiani, ha convocato questa mattina, nella sala Giunta del comune, la conferenza dei capigruppo consiliari per comunicazioni urgenti da parte del sindaco Fabrizio Ciarapica a tutte le forze politiche relative alla manifestazione in programma.
Presenti, Roberto Tiberi per Fratelli d’Italia su delega di Roberto Pantella, Pierpaolo Turchi per Civitanova Unica, Pierluigi Capozucca per Vince Civitanova, Piero Croia per Forza Italia, Giorgio Pollastrelli per Lega Salvini, Francesco Micucci per il Partito Democratico, Roberto Mancini per Dipende da Noi, Mirella Paglialunga per il gruppo che porta il suo nome, Letizia Murri per Ascoltiamo la Città, Piero Gismondi per La Nuova Città, Lavinia Bianchi per Siamo Civitanova.
"In considerazione della delicatezza del momento che la nostra comunità sta attraversando, riferisce il sindaco Ciarapica, la politica vuole porre la massima attenzione affinché non emergano strumentalizzazioni di alcun tipo legate al tragico fatto del 29 luglio. Le autorità competenti stanno lavorando per programmare lo svolgimento in sicurezza del corteo di solidarietà, che nasce per essere un momento di lutto e condivisione, di pace e vicinanza alla comunità nigeriana, per essere espressione dei valori di tolleranza e di pacifica convivenza".
"Sarà un coro unanime di pace contro la violenza e di vicinanza alla famiglia della vittima e alla comunità - rimarca il primo cittadino -, questo è l’unico messaggio che vogliamo veicolare da Civitanova e rivolgere a tutti. Non si usi l’essere contro per strumentalizzare i fatti: quanto accaduto ci insegni il valore dell’essere 'per', l’importanza dell’esserci per l’altro. Per questo, insieme a tutte le forze politiche di maggioranza e di minoranza abbiamo concordato anche di avviare un programma di lavori con momenti formativi contro ogni violenza da condividere nelle scuole e nelle famiglie".
Intanto, l’ufficio commercio del comune di Civitanova Marche ha pubblicato l’ordinanza relativa al mercato del sabato in piazza XX Settembre, di cui si anticipa la chiusura alle 12:30 per dare modo agli addetti del Cosmari di predisporre la pulizia degli spazi, e - in concomitanza - si è deciso di annullare l’allestimento del mercato serale delle bancarelle.
In queste ore anche gli attivisti marchigiani di Amnesty International hanno annunciato la loro presenza alla manifestazione, "senza simboli e bandiere come richiesto dagli organizzatori", per "testimoniare alla famiglia di Alika Ogorchukwu forte vicinanza e la promessa di continuità nell’impegno contro l’odio, la discriminazione e il razzismo".
Sono stati consegnati ufficialmente mercoledì i locali dell’ex Mercato delle Erbe che ospiteranno il progetto Iti In.Nova Macerata, finanziato dal bando Por Marche Fesr 2014/2020, di cui il comune di Macerata è organismo intermedio.
L’assessore alla Cultura Katiuscia Cassetta ha consegnato le chiavi all’amministratore delegato della Rainbow Francesco Mastrofini che, insieme al proprio team, ha iniziato le prime attività funzionali alla progettazione tecnico-scientifica dell’intervento.
Il progetto sarà realizzato da un’associazione temporanea di scopo, di cui Rainbow è appunto capofila, composta da Playmarche, Marchingegno, Grottini Lab, Stark e dalle quattro università marchigiane: Politecnica delle Marche, Camerino, Macerata e Urbino.
“Entra nel vivo la realizzazione di un nuovo polo culturale nel cuore di Macerata – ha commentato l’assessore Cassetta -. Le aziende e le Università sono da mesi a lavoro al progetto di studio e ricerca di nuove tecnologie a servizio dell’arte e della cultura e ora avremo a disposizione anche un luogo fisico dove lavorare e, presto, proporre e sperimentare un’idea innovativa di museo immersivo. Un progetto ambizioso che celebra il connubio tra ricerca e applicazione e la sinergia del pubblico e del privato a servizio del territorio e a beneficio della comunità”.
“È con estremo piacere che la filiera di imprese entra nella fase più importante del percorso produttivo – ha aggiunto Mastrofini -. In.Nova Macerata è un progetto sperimentale teso a sviluppare soluzioni in grado di intercettare le esigenze contemporanee del sistema urbano. Le tematiche fondamentali del progetto saranno la predisposizione di strumenti e tecnologie digitali innovative per il contesto culturale e creativo, la realizzazione di contenuti multimediali e la valorizzazione del patrimonio culturale in chiave innovativa".
"Alla base un nuovo concetto di museo/mostra con approccio esperienziale, interattivo, integrato con le più innovative tecnologie a disposizione, che vuole divenire punto di riferimento e incubatore di contenuti nazionali e internazionali" ha concluso l'ad della Rainbow.
Il progetto prevede la realizzazione e l’allestimento di un polo dove si incontreranno realtà aumentata e virtuale, video mapping e altre tecnologie a servizio del patrimonio culturale della città. Nel polo saranno allestite mostre esperienziali e immersive ed è previsto anche uno spazio per il gaming. L’ex Mercato delle Erbe diventerà così un polo tecnologico all’avanguardia che andrà ad arricchire l’offerta culturale cittadina. L’intervento ha un costo complessivo di 1.025.180,80 euro; di questi, 499.272,44 saranno cofinanziati da fondi Por Fesr e il resto dell’investimento sarà a carico dei soggetti partecipanti all’Ats.
Il sindaco del comune di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha preso parte a un nuovo incontro, che la stessa aveva già sollecitato nelle scorse settimane, per affrontare le questioni che interessano la realizzazione dell’Intervalliva, la principale via di collegamento, in fase di progettazione, tra il comune di San Severino Marche e il comune di Tolentino e, conseguentemente, con la superstrada Ss77 “Val di Chienti” Civitanova Marche - Foligno.
Alla riunione, tenutasi in modalità online e dalla quale non sono emerse novità particolari, hanno preso parte i tecnici della società pubblica di progetto, quelli dei due comuni e della provincia. Come già ricordato in occasione dell’ultima seduta del consiglio comunale settempedano dal sindaco Piermattei, stanno proseguendo le indagini geologiche, idrologiche, ambientali e archeologiche.
A ottobre, in base a quanto emerso anche dalla riunione di queste ore, verrà affidata la progettazione dell’opera per la quale sono poi previsti 120 giorni per la consegna dell’elaborato definitivo. A inizio del nuovo anno è previsto il successivo step per la discussione nelle Conferenze dei servizi.
Lo stesso sindaco aveva ricordato nel corso dell’Assise cittadina che le successive fasi saranno conseguenti all’acquisizione dell’approvazione della progettazione definitiva dal Cipess prevista per il terzo trimestre 2023 e, completata la successiva fase di progettazione esecutiva, entro il 2024 saranno avviati i lavori che saranno completati entro il 2028.
Accesso diretto per i carabinieri al sistema di videosorveglianza del comune. È questo il contenuto dell’accordo siglato dall’amministrazione di Urbisaglia con l’arma. I militari si aggiungono così all’assistente di polizia locale, che fino ad oggi era l’unica ad avere l’accesso diretto al sistema. I carabinieri avranno inoltre a disposizione un apparato installato direttamente in caserma.
L’accordo è stato firmato dal sindaco di Urbisaglia Paolo Francesco Giubileo e dal comandante della Compagnia di Tolentino, il capitano Giulia Maggi. Alla sottoscrizione hanno partecipato anche il luogotenente Rosario Cianci, comandante dalla locale stazione carabinieri e l'assistente Alessandra Spurio Deales, unico componente della polizia locale di Urbisaglia.
"La collaborazione tra polizia locale e le altre forze dell’ordine – commenta il capitano Maggi – ha già dimostrato in numerosi casi la sua efficienza sul territorio per quanto riguarda le indagini, il contrasto alla criminalità e la prevenzione dei reati, come recentemente accaduto per la cattura dei rapinatori dell’autogrill".
"Ora, con la condivisione delle immagini riprese dalle telecamere, potremo usufruire di una sicurezza integrata ancora più capillare, dando risposte sempre più puntuali alla cittadinanza. Siamo convinti che le telecamere di videosorveglianza, per la rilevazione dei reati, abbiano un’importantissima funzione di deterrenza sulle aree pubbliche" conclude il capitano Maggi.
Il Comune di Urbisaglia metterà a disposizione della locale stazione carabinieri un proprio apparato di sistema di videosorveglianza, costituito da una rete di comunicazione dati, collegata alla centrale operativa della Polizia locale.
"Il costante ampliamento della rete di videosorveglianza – afferma il sindaco Giubileo – è stato possibile grazie ai bandi del Ministero dell’Interno a cui abbiamo partecipato e che ci hanno consentito per tre volte, dal 2018 ad oggi, di determinare un completo ampliamento degli 'occhi elettronici' a copertura di diverse zone della cittadina. Lo sviluppo della rete di videosorveglianza, che abbiamo installato fra i primi tra i comuni della zona, è stato possibile grazie alla attenzione alla partecipazione ai vari bandi di finanziamento e alla cura nella stesura dei relativi progetti".
Il comandante della locale stazione dei carabinieri Rosario Cianci conclude affermando che "il sistema di videosorveglianza di Urbisaglia è stato utile anche per indagini svolte da forze di polizia di comuni limitrofi per la repressione di reati. Va sottolineato inoltre che l'individuazione dei punti dove installare le telecamere è frutto della collaborazione tra la stazione dei carabinieri e la polizia locale di Urbisaglia, che hanno concordato insieme la loro dislocazione".
L’assistente Alessandra Spurio Deales ha ringraziato l’amministrazione e il proprio responsabile, Stefano De Angelis, per la fiducia accordatale per la realizzazione dei vari progetti a cui il comune ha partecipato e della collaborazione della stazione dei carabinieri di Urbisaglia.
Protesta in atto lungo il ciglio della strada provinciale Apirese: dopo i lavori di ricostruzione del ponte al km 3+400 della SP2, alcuni abitanti di diverse frazioni del comune di San Severino Marche, rimasti praticamente isolati per un mese a causa del cantiere aperto per un intervento di manutenzione straordinaria, fanno sentire la propria voce contro un’opera che non solo non avrebbe migliorato la viabilità ma che avrebbe addirittura peggiorato, e di molto, in termini di sicurezza e manutenzione il tratto d’asfalto che corre tra le campagne settempedane.
La realizzazione del ponte, infatti, non avrebbe previsto l’allargamento della carreggiata, ma avrebbe finito per veder installato un guard rail che ora corre per diverse decine di metri sul ciglio della stessa provinciale. L’intervento portato a termine dalla Provincia, secondo gli abitanti della zona, sarebbe davvero inutile e, anzi, d’inverno renderebbe praticamente impossibile le operazioni di sgombero della neve.
Il nuovo guard rail, infatti, rischia di causare cumuli di neve sulla stessa carreggiata che sicuramente finirà per restringersi con pericoli per le auto e i mezzi in transito. L’andamento delle protezioni che costeggiano la strada poi sarebbe molto “spigoloso” e pericoloso in caso di incidenti. La speranza è che i progettisti rimettano mano all’opera riutilizzando il guard rail a monte per proteggere invece la strada sul lato a valle.
Nei giorni scorsi si è ufficialmente insediato il nuovo cda dell’Assm SpA, Azienda Specializzata Settore Multiservizi, i cui soci sono, oltre al Comune di Tolentino che detiene le quote di maggioranza, anche i comuni di Belforte del Chienti, Caldarola, Serrapetrona, Camporotondo, Camerino, Cessapalombo, Castelsantangelo sul Nera e Valfornace.
La prima seduta del Consiglio di Amministrazione ha visto l’ufficializzazione del presidente Stefano Servili, nominato direttamente dal neo sindaco Mauro Sclavi; con lui l’imprenditore Roberto Lombardelli, l’avvocato Valeria Attili, l’imprenditrice Monica Martarelli, l’ingegner Stefano Birrozzi nominato dai sindaci soci di minoranza. A far parte del collegio sindacale sono stati chiamati Alessandra Massi, in qualità di presidente, Francesco Macarra e Alessandro Cimarelli revisori dei conti.