Macerata, nasce il progetto “C’entro” per lo sviluppo socio economico delle aree sisma (FOTO)
Favorire la crescita del tessuto associativo presente nelle aree colpite dal sisma del 2016, agevolare le nuove realtà e incoraggiare l’iniziativa e l’aggregazione giovanile. Sono questi gli obbiettivi fissati nel neonato progetto “C’entro. Insieme per le terre del sisma”, promosso da CSV Marche e presentato questa mattina presso l’Aula Verde della Fondazione Giustiniani Bandini dell’Abbadia di Fiastra.
A presenziare la conferenza stampa – salutata dal sindaco di Tolentino Mauro Sclavi e dalla Presidente della Fondazione Carima Rosaria del Balzo Ruiti – i cinque relatori rappresentativi delle diverse associazioni che hanno dato vita alla proposta: Simone Bucchi (presidente CSV Marche), Massimiliano Sport Bianchini (presidente Arci Macerata), Fabio Corradini (referente Acli Marche), Paolo Gobbi (referente Avis Macerata) e Gianluca Carrabs (project manager per Adriaeco).
“Si tratta di un progetto che si concluderà il prossimo mese di dicembre 2022 – hanno spiegato Carrabs e Gobbi – e che mira all’informazione, all’ascolto, alla mappatura dei bisogni, alla formazione, per permettere ai soggetti coinvolti di acquisire competenze in tema di co-programmazione e co-progettazione: in questo modo, stimoliamo il lavoro integrato tra ETS ed amministrazioni pubbliche, al fine di agevolare le realtà associative del territorio nella messa a sistema delle importanti risorse previste con i fondi comunitari, nazionali e non ultimo il Pnrr”.
“Selezioneremo le opportunità – ha spiegato ulteriormente il pm di Adriaeco -, le presenteremo, faremo dei report mensili, informeremo i portatori di interesse, daremo a tutti coloro che si metteranno in gioco gli strumenti per sviluppare progetti a finanza agevolata, in modo anche da allargare la maglia delle collaborazioni e reperire quante più risorse possibili all’interno delle aree sisma”.
“Enti pubblici e realtà associative dovranno fare necessariamente squadra – hanno aggiunto Corradini, Bianchini e Bucchi – sviluppando percorsi che mettano al centro di tutto i giovani. L’ambizione massima è quella di trasformare, o quantomeno riprogrammare, i concetti di comunità e società civile: siamo tutti preoccupati per le conseguenze che potrebbero ripercuotersi sui nostri piani l’attuale crisi di governo, ma questo ci spinge a lavorare bene anche senza il sostegno delle istituzioni”.
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