E’ stato pubblicato sul sito dell’Asur Marche alla sezione "Concorsi" il bando con relativo schema di domanda, curriculum vitae e moduli da allegare (clicca qui) relativo al concorso per l’assunzione a tempo pieno ed indeterminato di 7 medici nella disciplina delle cure palliative.
In attuazione della determina 473 del 1° luglio 2022, adottata dal direttore generale dell'Asur Marche, si è stabilito di procedere all'attribuzione di 7 posti come di seguito specificato: dirigente medico a tempo indeterminato ruolo sanitario; profilo professionale area della medicina diagnostica e dei servizi; posizione e disciplina dirigente medico della disciplina di cure palliative.
Così suddivisi: 4 posti per Asur Marche Area Vasta 1; 2 posti per Asur Marche Area Vasta 2; 1 posti per Asur Marche Area Vasta 3. Il termine per la presentazione delle domande scade il 27 ottobre 2022.
Nelle Marche negli anni è stata creata una importante rete di assistenza in merito alle cure palliative, basti pensare agli 8 hospice che insistono nei territori e alla grande collaborazione esistente tra ospedale e territorio.
Una rete che si è sempre più radicata e che offre assistenza a tutti coloro che necessitano di questo percorso di cura, un diritto di tutti a seguito della approvazione della Legge 38 del 15 marzo 2010 sul diritto ad accedere alle cure palliative. Per la sanità della regione Marche si tratta dunque di un messaggio estremamente positivo in questa ottica e a potenziamento delle specialità già presenti.
Il testo integrale dell'avviso è nella sezione “concorsi” del sito istituzionale dell’Asur ed è pubblicato nel bollettino ufficiale della regione Marche del 4 agosto 2022. Per tutte le informazioni ci si può rivolgere agli uffici amministrativi di Fano UOC supporto area politiche del personale Area Vasta 1 siti in via Ceccarini 38, e si possono contattare telefonicamente i numeri 0721.1932556 - 0721.1932535, dalle ore 11.30 alle 13.00 di tutti i giorni feriali, escluso il sabato.
L’Anac, l’autorità Nazionale Anti Corruzione, premia l’Unione Montana Potenza Esino Musone nella pubblicazione sulle linee guida relative alla qualificazione delle centrali uniche di committenza, resa nota unitamente all’elenco delle amministrazioni già in possesso dei requisiti necessari per l’iscrizione all’anagrafe unica delle stazioni appaltanti.
L’ente comunitario risulta, infatti, tra le prime realtà d’Italia figurando al 113esimo posto per i lavori, su circa 1500 centrali uniche appaltanti, e al 72esimo posto nei servizi e nelle forniture, sempre su circa 1500 realtà monitorate. Nella regione Marche l’Unione Montana Potenza Esino Musone figura solo dietro ai Comuni di Pesaro e Fermo.
Per gli addetti ai lavori le linee guida rappresentano un importante aggiornamento normativo, che va nella direzione di una maggiore centralizzazione degli acquisti pubblici mediante la riduzione del numero complessivo delle stazioni appaltanti, In pratica la Cuc dell’ente potrà fare qualsiasi tipo di appalto senza limitazioni di importi.
Il tema della qualifica delle stazioni appaltanti, noto fin dall’introduzione del decreto Legislativo 50/2016 (artt. 37 e 38), è tornato di grande attualità con l’attuazione del Pnrr, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, più specificamente con la missione denominata “Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella Pubblica Amministrazione”, in cui Anac riveste un ruolo cruciale.
Nel concreto, le misure del Pnrr sono finalizzate a snellire la disciplina dei contratti pubblici, con una maggiore certezza del diritto per le imprese e procedure di affidamento più rapide, eque e trasparenti.
“Quello raggiunto è davvero un ottimo risultato – sottolinea il presidente dell’Unione Montana Potenza Esino Musone, Matteo Cicconi – Mi complimento con tutto il personale per lo straordinario lavoro svolto e per la grande professionalità dimostrata. D’ora in avanti la nostra Centrale unica di committenza potrà lavorare molto più speditamente dando uno straordinario supporto alle Amministrazioni locali di tutto il territorio”.
Domenica 2 ottobre si è concluso a San Benedetto del Tronto, presso il centro congressi Palariviera, il 36° congresso nazionale della Società Italiana di Flebologia.
Il presidente fondatore, Giuseppe Genovese, ha conferito alla dottoressa Liza Carelli, flebologa, rappresentante provinciale S.I.F. e membro della segreteria scientifica locale del congresso, il premio R. Bisacci - G. C. Donati, alla sua 29^ Edizione, in memoria del dott. Marco Carelli, noto chirurgo generale e vascolare, deceduto lo scorso gennaio.
Carelli, stimato collega, è stato tra i primi ad occuparsi di Flebologia nelle Marche. Nel caro ricordo di tutti, è stato al centro di questo momento toccante e pieno di commozione e gratitudine per essersi sempre distinto nella ricerca medico-scientifica, in tutta la sua carriera professionale.
In un Teatro Rossini gremito, i Dualaud si sono laureati vincitori della prima edizione di 'TOC Talent of Civitanova'. Ad annunciarlo è stato il maestro Beppe Vessicchio, presidente della giuria, accompagnato sul palco da Claudio Morresi, vicesindaco di Civitanova Marche, Sandro Parcaroli, presidente della provincia di Macerata e dagli altri componenti della giuria, Dario Salvatori, Amedeo e Guenda Goria e Michele Poma.
I Dualaud, dj e percussionista, si sono imposti col loro pezzo Anubi. Al secondo posto si è classificato il gruppo hip hop civitanovese 'Zona 14', a Melissa Agliottone è spettato il terzo posto per l'interessante interpretazione 'tastiera e voce' di 'You make me feel (like a natural woman)’, successo di Aretha Franklin.
Non sono mancati i riconoscimenti speciali, come il ‘Premio Astral Music’ assegnato a Fabiana Di Toro, di cui è stata apprezzata la sua versione del celebre 'Caruso' di Lucio Dalla, come il ‘Premio Consorzio Marche Spettacolo’ assegnato all'undicenne Melissa Agliottone come più giovane artista di 'TOC Talent’ e il ‘Premio Sulvic’ per la miglior interpretazione, consegnato a Sophia Bevilacqua.
Particolarmente apprezzate dal pubblico presente in sala, le esibizioni di Guenda Goria, che ha reso omaggio all'indimenticato compositore Ezio Bosso e di Patrizia Cirulli, che ha interpretato in anteprima nazionale due sue brani, contenute nel cd di prossima uscita, perseguendo il suo progetto di rendere in musica le poesie di Eduardo De Filippo.
Standing ovation del pubblico per Piero Romitelli, affermato autore e cantante civitanovese, che si è esibito cantando successi memorabili, da lui stesso scritti per Eros Ramazzotti, Loredana Bertè e Marco Mengoni.
"Sapevamo di portare a Civitanova uno spettacolo di altissima qualità che ha riscosso ampio successo. Ci riempiono di orgoglio i complimenti a noi rivolti da Beppe Vessicchio che ha espresso ampia soddisfazione per l'alto livello artistico e organizzativo di 'TOC Talent'. Ringraziamo l'Amministrazione comunale e l'Azienda Teatri, i ventiquattro artisti selezionati, tutti bravissimi, protagonisti di 'TOC Talent of Civitanova', i giurati vip, gli influencer, gli ospiti, Sabino Morra alla regia, il gruppo musicale che ha accompagnato live i cantanti, coloro che hanno lavorato nel dietro le quinte e soprattutto il numeroso pubblico accorso a teatro"- hanno dichiarato i direttori artistici Paolo Notari e Dario Salvatori.
“Ad oggi, mentre siamo certi del mancato completamento della recinzione, nulla è dato sapere sull'abbancamento dei rifiuti e sulla sistemazione dell'intera area dell’ex discarica Cimarella, come previsto nel progetto di recupero ambientale a seguito della dismissione della stessa”. Così, in una nota, il comitato “Voce libera” di Montecassiano riguardo il mancato recupero ambientale dell’area di Cimarella.
“Abbiamo prospettato già in passato – proseguono - soluzioni di carattere ambientale, economico e nello stesso tempo energetico, ma da parte dell'amministrazione comunale non c'è stato il minimo interesse”.
“Il comitato, come da impegni presi con i nostri concittadini, si è rivolto al: nucleo operativo dei carabinieri forestali di Macerata e alla polizia provinciale affinché venga verificato il puntuale rispetto del progetto di recupero ambientale dell'ex discarica in località Cimarella”. “La tutela dell'ambiente del nostro comprensorio comunale e la qualità della vita dei nostri cittadini sono i nostri principali obbiettivi”.
Sono passati quattro anni da quel 30 gennaio 2018, quando la cronaca giornalistica tinse di nero la città di Macerata e l’Italia intera. E’ il giorno in cui viene ritrovato il corpo di Pamela Mastropietro, mutilato e nascosto dentro due trolley in via dell’Industria, fra Casette Verdini e Pollenza. Meno di ventiquatt’ore prima, la ragazza era deceduta per cause che (seppur confermate dalle risultanze processuali) ad oggi non sono del tutto chiare. La Corte di Cassazione nel frattempo si è pronunciata con la sentenza di condanna all’ergastolo per Innocent Oseghale, ragazzo nigeriano oggi 34enne e principale "indiziato" (ndr) dell’omicidio.
Quattro anni per una tragedia che il clamore mediatico insieme alla strumentalizzazione politica hanno profondamente segnato, facendo esplodere spesso nel peggiore dei modi (come fu per Luca Traini, ndr) quelle reazioni comuni a sentimenti quali: la rabbia, il risentimento e, non ultimi, il razzismo e la xenofobia. Reazioni che sin dalle prime battute, e poi per tutta la durata del processo ancora in corso, hanno saputo in più di un’occasione andare oltre il puro e semplice dovere di cronaca e trasformarsi in fenomeno sociale, lasciando indietro la componente umana dell’intera vicenda. E con essa i suoi protagonisti: da Alessandra Verni e Stefano Matropietro (genitori di Pamela) a Marco Valerio Verni (zio della ragazza e legale della famiglia), fino agli stessi difensori di Innocent Oseghale, Simone Matraxia e Umberto Gramenzi.
A pochi mesi da quella che sarà la prossima pronuncia della Cassazione - che potrebbe confermare la condanna già a carico di Oseghale, qualora venisse accertata l’aggravante della violenza sessuale -, ci accolgono nel loro studio legale i due avvocati ascolani, fra gli uffici dove lavorano altri colleghi e assistenti, e le montagne di carte e fascicoli di altrettanti processi. Si scambiano occhiate e battute, condividono ragionamenti e conclusioni, a testimonianza di un feeling professionale costruitosi nel tempo e in forza di un processo condotto “da soli contro tutti”. Contro la pubblica opinione, la stampa nazionale, le ingerenze della politica: e sì che di insulti e sputi se ne sono presi, come fu il 26 novembre 2018 in occasione dell’udienza preliminare presso il Tribunale di Macerata.
Per una vicenda - lo ripetiamo - intorno alla quale continuano a gravitare dubbi, a partire dalle cause che avrebbero determinato la morte di Pamela: uccisa a coltellate oppure è stata un’overdose di eroina a toglierle la vita? Persino il contradditorio sviluppatosi intorno alle indagini scientifiche, insieme alle risultanze processuali, non sembrano aver chiarito del tutto la faccenda. Se a tutto questo si aggiunge la possibilità nemmeno troppo remota di nuove rivelazioni con testimoni a sorpresa, gli interrogativi non fanno che aumentare.
Quel che oggi si conosce per certo sono l’insistenza di Oseghale nel dichiararsi innocente, il dolore dei familiari di Pamela e la loro voglia di giustizia, l’abnegazione - seppur in punti opposti della barricata - delle figure legali di Verni, Matraxia e Gramenzi nell’inseguire il principio protetto dall’art. 3 della Costituzione, secondo cui “la legge è uguale per tutti”. E che nel nostro paese, ad ogni nuova inchiesta, si accompagna anche qui a un perenne punto interrogativo.
Di seguito, la prima parte del servizio:
La bara bianca con la salma di Noemi Bartolucci è giunta questa mattina nella chiesa parrocchiale di Barbara (Ancona). Ad attenderla, sul sagrato, gli amici di sempre e le tante persone accorse anche dai paesi vicini per dare l'ultimo saluto alla 17enne travolta e uccisa dall'alluvione.
Alle esequie, officiate dal vescovo di Senigallia mons. Francesco Manente, ha preso parte anche il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, oltre che i rappresentanti delle istituzioni locali. Gli amici di Noemi hanno accolto l'arrivo della bara indossando una t-shirt nera con il volto della ragazza e una rosa bianca in mano.
"Noemi era una ragazza piena di vita, felice di aver compreso che di Gesù poteva fidarsi": è uno dei passaggi dell'omelia pronunciata dal vescovo di Senigallia, mons. Manente, nel tratteggiare il ricordo della ragazza di 17 anni rimasta vittima della piena del torrente Nevola, la notte del 15 settembre.
"Una ragazza che ogni domenica cantava le lodi del Signore, rassicurata dalla sua amicizia", ha ricordato ancora il vescovo rivolgendosi al fratello Simone e agli amici nella chiesa di Barbara. "Custodire questo ricordo, non come si custodisce un oggetto, ma come si coltiva una memoria che indica un percorso alla propria vita, Noemi continuerà ad abitare nei nostri cuori e continueremo a sentirla sorella e amica del nostro cammino".
Noemi Bartolucci era molto attiva nella vita parrocchiale, ogni domenica accompagnava i canti con la chitarra. Proseguono nel frattempo le ricerche della madre della 17enne, Brunella Chiù, 56 anni, l'unica persona che risulta ancora dispersa. Sono 12 le vittime accertate dell'alluvione.
Il presidente della Giunta regionale, Francesco Acquaroli, commissario delegato per l’emergenza legata agli eventi alluvionali che hanno colpito le Marche, ha nominato come vice commissario l’ingegnere Stefano Babini, già direttore dell'ufficio Speciale per la Ricostruzione della Regione Marche e del Genio Civile di Ascoli Piceno.
Contestualmente, il presidente Acquaroli ha provveduto all’individuazione dei soggetti attuatori per il ripristino delle infrastrutture viarie regionali, provinciali e comunali e per i primi interventi a sostegno della popolazione residente.
La nomina di un vice commissario e di soggetti attuatori è prevista dall’ordinanza 924 del 20 settembre scorso del capo Dipartimento della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio. Il vice commissario delegato coadiuverà il presidente Acquaroli, in veste di commissario delegato, nelle attività di gestione dell’emergenza, anche al fine di assicurare il coordinamento tra i soggetti attuatori.
La direzione di Anas Marche è stata individuata quale soggetto attuatore per il ripristino delle infrastrutture viarie regionali e comunali delle Province di Pesaro e Urbino e Ancona e delle strade provinciali della provincia di Pesaro e Urbino, mentre il presidente della Provincia di Ancona è il soggetto attuatore per il ripristino delle infrastrutture viarie provinciali ricadenti nel territorio di competenza.
Inoltre, i sindaci dei comuni colpiti, individuati in prima istanza in un elenco che potrà avere successive integrazioni in base alla stima dei danni, quali soggetti attuatori per il territorio competente e sono tenuti ad assicurare la realizzazione delle attività di soccorso e assistenza alla popolazione; di assegnazione del contributo per l’autonoma sistemazione (CAS); di rimozione delle situazioni di pericolo per la pubblica e privata incolumità di ripristino della funzionalità dei servizi pubblici; di misure volte a garantire la continuità amministrativa nel territorio interessato; di occupazioni di urgenza, eventuali espropriazioni delle aree necessarie per la realizzazione degli interventi, redazione dello stato di consistenza, verbale di immissione del possesso dei suoli; di misure economiche di immediato sostegno al tessuto sociale nei confronti dei nuclei familiari la cui abitazione principale, abituale e continuativa risulti compromessa nella sua integrità funzionale; di rimborso delle spese funerarie. I soggetti attuatori agiranno sulla base di specifiche direttive del commissario delegato o del vice commissario.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dal legale Oberdan Pantana,“Chiedilo all'avvocato”. In questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato tematiche riferibili ai rapporti tra ex coniugi con esplicito riferimento all’addebito della relativa separazione.
Di seguito la risposta del legale Oberdan Pantana alla domanda di un lettore di Tolentino che chiede: “L’anteriorità dell’assenza dei rapporti tra i coniugi rispetto al successivo tradimento può dimostrare ai fini dell’addebito la precedente crisi coniugale?”
A tal proposito risulta utile riportare una vicenda giuridica del Tribunale di Milano nella quale pronunciava la separazione di una coppia, accogliendo la domanda di addebito avanzata dalla moglie per la violazione del dovere di fedeltà da parte del marito. La decisione è stata confermata anche in appello. Il marito ha dunque proposto ricorso in Cassazione dolendosi, per quanto qui d'interesse, per l'addebito della separazione in quanto riteneva non provato il nesso causale tra violazione dei doveri coniugali e intollerabilità della prosecuzione della convivenza. La Corte accoglie il ricorso.
Ricordando che grava sulla parte che richiede l'addebito l'onere di provare sia la violazione dei doveri coniugali da parte del coniuge, sia l'efficacia causale di tale comportamento sull'intollerabilità della convivenza, la S.C. specifica che in caso di inosservanza dell'obbligo di fedeltà tale onere della prova si fa ancora più rigoroso, ferma restando la possibilità per l'altro coniuge di provare l'anteriorità della crisi matrimoniale rispetto al tradimento (v. Cass. 3923/2018; Cass. 2059/2012).
Nella vicenda in esame, la moglie però non ha fornito alcuna prova sul fatto che la relazione extraconiugale risalisse ad un'epoca precedente, anzi l'unica dimostrazione ottenuta a mezzo di relazione investigativa si riferisce ad un episodio addirittura successivo rispetto alla dichiarazione del marito di volersi separare.
Sulla base di tali risultanze, la Corte territoriale avrebbe dovuto dedurre che «al di là della apparente vita comune che la coppia svolgeva, la crisi era molto più risalente, e non certo dovuta alla relazione extraconiugale del marito, che ne è stata una conseguenza. Tanto più che l'assenza di rapporti sessuali tra coniugi da tempo, non era stata contestata dalla moglie».
Pertanto, in risposta al nostro lettore, risulta corretto affermare che: “In tema di separazione dei coniugi grava sulla parte che richiede l’addebito l’onere di provare sia la violazione dei doveri coniugali da parte dell’altro coniuge sia l’efficacia causale di tale comportamento sull’intollerabilità della convivenza.
In caso di inosservanza dell’obbligo di fedeltà il coniuge fedifrago può sottrarsi dall’addebito della separazione dimostrando che la crisi patrimoniale era antecedente e che il tradimento è stata conseguenza; anche l’assenza dei rapporti sessuali tra i coniugi può dimostrare l’anteriorità della crisi matrimoniale rispetto al tradimento del marito” (Cass. Civ., Sez. I, Ordinanza n. 27771/22). Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Diminuisce nelle Marche il numero dei ricoveri ospedalieri legati al Covid che nell'ultima giornata: scendono a 67, -4 su ieri, di cui 3 in terapia intensiva, 4 in terapia semi intensiva, 60 in reparti non intensivi. Questi i dati rilasciati dalla Regione Marche.
Sono invece 1.026 i nuovi casi covid su 2.625 tamponi analizzati, mente prosegue il trend in crescita del tasso di incidenza che arriva a 467,55 su 100mila abitanti (ieri 441,22). Nelle ultime 24 ore è stato segnalato un decesso legato al Covid, che porta il totale da inizio pandemia a 4.113. Inoltre, sono 8.330 le persone in quarantena o isolamento domiciliare, di cui 64 con sintomi.
Un funerale solenne, eseguito secondo il rito evangelico pentecostale, scandito al suo inizio dalle dolci note di 'Amazing Grace', ordinato e composto per quanto possibile nonostante la presenza di giornalisti, curiosi e qualche rappresentante politico (si segnala la presenza della neo deputata Pd, Irene Manzi).
L’ultimo saluto ad Alika Ogochukwu, tenutosi oggi alle ore 14 presso il chiostro di San Domenico a San Severino Marche, ha riunito fra i vari alcuni membri della comunità nigeriana delle Marche (come il responsabile di Anolf Macerata, Sammy Kunoun), della NIDOE (compreso il presidente George Omo Iduhon) e lo stesso Francesco Mantella (legale della vittima in vista del processo a carico di Filippo Ferlazzo, autore dell’omicidio). Tutti insieme per presenziare alla funzione religiosa e stringersi - ancora una volta - intorno al dolore della vedova Charity Oriachi e della sua famiglia.
“L’unico messaggio da lanciare oggi è ancora una volta quello della tolleranza - ha dichiarato Omo Iduhon - e rinnovare l’invito alla comprensione reciproca. Facciamo parte di culture diverse e possiamo solo imparare l’uno dall’altro. In Nigeria ci sono molti italiani che si sono perfettamene integrati e hanno contribuito alla crescita del paese: come comunità, vorremmo anche noi fare la nostra parte e sostenere lo sviluppo dell’Italia”.
“Questa vicenda ha scosso le coscienze di molti - ha aggiunto Mantella - ed evidenzia la nostra difficoltà nel saper monitorare la presenza di persone con problemi psichici o comunque inclini a manifestare comportamenti violenti. Chi strumentalizza simili eventi vede il problema unicamente dal suo punto di vista, spesso sbagliato; dopodiché, la questione viene rimandata alla necessità di creare le condizioni per la migliore convinvenza possibile fra i popoli. Serve uno scatto culturare reciproco, lavorare sulle regole del vivere civile, affinchè il 'diverso da noi' non sia più visto come un pericolo, ma come un’opportunità”.
Di seguito, il servizio:
Anche quest’anno la polizia scientifica di Macerata è stata importante protagonista nella "Notte dei ricercatori e delle ricercatrici", il progetto europeo "Sharper”. In contemporanea in tutta Europa infatti, venerdì sera si è svolta una serie di iniziative dedicate principalmente agli studenti universitari.
Per l’occasione, nelle due città universitarie della provincia Camerino e Macerata, dalle 17 alle 21, presso lo stand della polizia scientifica della questura di Macerata, allestito con la collaborazione del gabinetto interregionale di polizia scientifica di Ancona, sono stati tanti i giovani e meno giovani interessati alle nuove tecniche investigative del reparto più "specializzato" della polizia di Stato.
Nello stand, gli operatori della polizia di Stato hanno mostrato gli strumenti e le più moderne apparecchiature di cui dispone la polizia scientifica, utilizzate per sopralluoghi di varia natura nei contesti più disparati. Gli operatori, presenti a Camerino all’interno del prestigioso Chip (Chemistry Interdisciplinary Project dell’Università) in via Madonna delle carceri, hanno contribuito con la loro esperienza soprattutto nell’illustrare gli strumenti a disposizione nella balistica e nella repertazione di campioni biologici. Anche a Macerata nel centralissimo corso Gramsci, gli agenti della scientifica sono rimasti a disposizione per rispondere alle tante domande dei curiosi
"Gli spiacevoli disguidi relativi all'avvio delle attività didattiche nella città di Macerata hanno purtroppo evidenziato l'urgente necessità da parte dell'amministrazione comunale di centro destra di prestare maggiore attenzione alle esigenze delle famiglie in questo particolare e delicato momento storico". Sono le parole diffuse tramite comunicato stampa dal Comitato Genitori per la Scuola di Macerata.
"Intendiamo rivolgere il nostro compiacimento e approvazione - prosegue la nota - per l'operato del consigliere comunale Claudio Carbonari e dell'assessore Francesca D'Alessandro per aver preso in mano la situazione e la gestione della gravosa vicenda del pre-scuola, riuscendo ad evitare un esborso ingiusto ed esoso a tutti i genitori lavoratori con figli in età scolare. Una nuova tassa che si sarebbe rivelata particolarmente pesante per le famiglie con più figli".
"Auspichiamo - conclude il messaggio del comitato - che questa situazione felicemente risolta possa promuovere per il futuro una sempre maggiore e proficua interlocuzione con tutti i consiglieri e gli assessori; specialmente con quelli che hanno saputo ascoltare, prendersi in carico e risolvere le nostre istanze. Nella speranza che si possa evitare quanto è accaduto all'inizio del corrente anno scolastico in cui purtroppo abbiamo dovuto constatare all'interno della giunta comunale sensibilità, attenzioni e capacità non sempre all'altezza del ruolo ricoperto.
È di poche ore fa la conclusione dell’accordo per la prosecuzione delle attività della RSA, preceduto da un lungo e tortuoso percorso negoziale tra ASUR, IRCER e Comune di Recanati, impegnato come facilitatore, senza contare quello dei lavoratori e delle lavoratrici, preso in carico più energicamente dai Sindacati.
In una delibera approvata al termine del Consiglio Comunale di ieri, infatti, in cui il tema della locale RSA era emerso dalla voce di più consiglieri, si legge che “è interesse di tutte le istituzioni e gli enti implicati arrivare a una soluzione transitoria, avendo in mente l’utilità del servizio e il benessere degli ospiti”.
Le strutture Residenziali per anziani come le Residenze Protette e le Case di Riposo hanno infatti un elevato livello di integrazione socio-sanitaria accogliendo, temporaneamente o permanentemente, anziani autosufficienti e non, con esiti di patologie fisiche, psichiche, sensoriali o miste stabilizzate, non curabili a domicilio ma che non necessitano di prestazioni sanitarie complesse come quelle erogabili all’interno di un ospedale.
La logica avrebbe voluto che l’ASUR, anche a fronte della dichiarata disponibilità della Fondazione IRCER, in qualità di gestore di una Residenza Protetta per Anziani nel Comune di Recanati, potesse richiedere in via diretta a tale Ente una collaborazione per l’utilizzo di personale a carattere temporaneo, in attesa del nuovo bando. Tanto più per via della prossimità spaziale, perché le due strutture operano in porzioni di uno stesso immobile, una delle quali concessa in comodato gratuito all’Area Vasta 3. Tuttavia questa soluzione trovava qualche intoppo a carattere amministrativo, tenuto conto della complessità dei rapporti tra istituzioni pubbliche con differente natura e un ente privato, quale è la Fondazione.
Il Comune di Recanati ha espresso fin da subito l’interesse affinché tale servizio restasse nel territorio, ponendosi nel ruolo di facilitatore nei rapporti di collaborazione tra ASUR Area Vasta 3 e l’IRCER, preso anche atto che la Fondazione IRCER ha interesse a professionalizzare il proprio personale, impegnandosi con utenti che necessitano del più elevato livello di tutela e assistenza sanitaria propria delle R.S.A.. Impegno che la Fondazione IRCER ha deciso di mettere in campo nonostante sia già fortemente gravata dai maggiori oneri organizzativi e più specificamente assistenziali discendenti dalle note vicende pandemiche.
La trattativa ha richiesto numerosi passaggi, arrivando sul filo del rasoio a trovare una composizione, quando l’allarme suscitato dalle dimissioni e dai trasferimenti di alcuni pazienti ha alzato il livello della preoccupazione. È nelle ultime ore che il negoziato ha avuto un esito che salvaguarda almeno dal pericolo della totale dismissione del servizio che sembrava materializzarsi nell’aria. Al momento sono 13 gli anziani ancora presenti in struttura, ma vale la pena ricordare che nel periodo pre-pandemico i posti lettoresidenziali disponibili erano nel numero di 40.
L’IRCER, consapevole del ruolo sociale e dell’importanza per le famiglie Recanatesi del mantenimento del servizio RSA, fin da subito si è fatta parte attiva proponendosi per una temporanea collaborazione con il proprio personale (avrà infatti un incarico ad interim) che permetterà di arrivare a una soluzione più stabile tramite l’emanazione di un bando di affidamento del servizio ad un nuovo gestore.
Resta aperto, seppure qualche spiraglio si vede anche in questa direzione, il problema dei lavoratori e delle lavoratrici che oggi si vedono scadere il proprio contratto di lavoro con la cooperativa che da mesi non eroga gli stipendi. Le dichiarazioni da parte dell’Asur Regionale appaiono confortanti. L’augurio è che la vertenza si componga anche per questa parte in causa.
In ogni caso ed in attesa che l’ASUR emani il nuovo bando per l’affidamento del servizio RSA, le rappresentanze sindacali dei lavoratori stanno definendo con l’IRCER i termini per l’assunzione a tempo determinato dei lavoratori che rimarranno senza impiego, la formula individuata sarà necessariamente del distacco del personale, poiché sussistenti i requisiti fondamentali dell’istituto, ovvero, la temporaneità e l’interesse del distaccante.
Dodici interventi di imminente realizzazione, che si vanno a sommare a quelli già completati o in corso: l’amministrazione comunale di Potenza Picena ha illustrato giovedì, durante l’assemblea pubblica svoltasi presso l’auditorium Scarfiotti, le opere pronte a ridare un nuovo volto all’antica Montesanto. Presenti, oltre agli amministratori, anche i referenti dell’ufficio tecnico comunale e l’architetto Roberta Angelini, consulente esterno, che, per conto del Comune, ha redatto il progetto di riqualificazione complessiva del centro storico potentino.
“In piena pandemia, – ha spiegato in apertura di incontro il sindaco di Potenza Picena, Noemi Tartabini – insieme agli uffici comunali, abbiamo svolto un grande lavoro di ricerca di finanziamenti che potessero aiutarci a far partire interventi che la città attende da decenni”.
Sia nel capoluogo che lungo il litorale. Il risultato è un elenco di opere finanziate con risorse ministeriali e regionali, alcune delle quali con compartecipazione comunale, che consentiranno una riqualificazione complessiva del nostro centro storico e non solo. Sono altrettanti, infatti, gli interventi previsti a Porto Potenza”.
Tra le opere già portate a compimento ci sono la riapertura di vicolo Scipioni e di vicolo Balilla, il rifacimento dell’asfalto in contrada Tergi, la messa in sicurezza del tetto dell’ex Poliambulatorio e gli interventi, con relativi nuovi spazi, presso la scuola primaria e dell’infanzia di Potenza Picena.
Questi ultimi in particolare hanno visto un impegno economico di circa 500.000 euro per la riqualificazione del tetto e l’efficientamento energetico dell’edificio scolastico nonché per la realizzazione, nella medesima struttura, di un parco giochi per i bambini dell’infanzia. Attualmente in corso i cantieri di viale Trieste per il rifacimento dei marciapiedi, di contrada Sant’Angelo e Pianetti per il nuovo manto e dell’ex Cinema Aurora, con la recente ripartenza dei lavori che vedrà la realizzazione di quattro alloggi popolari e di una sala di proprietà comunale.
“Opere a cui si vanno ad aggiungere – ha proseguito il sindaco – una serie di importanti lavori, già finanziati”. Tra questi la riqualificazione della Torre Civica, del Teatro Mugellini, di Piazza Matteotti e la realizzazione di un nuovo Polo Culturale presso i locali donati al Comune da un privato cittadino.
“Opere queste, tutte finanziate con i 5 milioni di euro che il nostro Comune si è aggiudicato nell’ambito del PNRR. Il completamento dei lavori è previsto entro il 2026”. Poi gli interventi su Porta Galiziano e Fonte di Galiziano, sugli edifici che ospitano l’ufficio tecnico comunale e l’ufficio anagrafe, e ancora via Le Rupi, via Recanati, via Cutini. Per la Biblioteca Comunale di via Trento, l’obiettivo è attualmente il reperimento di risorse per una prima messa in sicurezza dell’edificio a cui seguirà la parziale riapertura al pubblico. Nel frattempo, è in procinto di aprire quella con ingresso autonomo sita in via dello sport.
Favorire l’occupazione attraverso il sostegno alla creazione d’impresa. Questo l’obiettivo che si propone di realizzare il bando da poco pubblicato dalla Regione Marche, su iniziativa dell’assessorato al lavoro e alla formazione professionale, che metterà a disposizione risorse per 7 milioni di euro.
“Vogliamo contribuire concretamente – dichiara l’assessore Stefano Aguzzi - alla creazione di nuove realtà produttive o di servizio, compresi gli studi professionali, singoli o associati, e liberi professionisti con sede operativa nel territorio regionale, in grado di creare nuova occupazione. In tal modo si creano nuove opportunità di lavoro, in grado di contribuire allo sviluppo e alla diversificazione del sistema produttivo regionale, incrementando nel contempo i livelli occupazionali”.
I soggetti che possono presentare domanda di finanziamento devono essere disoccupati (inclusi gli inoccupati), iscritti ai Centri per l’Impiego, con le seguenti caratteristiche: residenti nei Comuni della Regione Marche; avere un’età compresa tra 18 e 65 anni.
La domanda va presentata esclusivamente dal soggetto richiedente per via telematica utilizzando il formulario presente nel sistema informatico SIFORM2 all’indirizzo internet https://siform2.regione.marche.it
Dopo la pausa estiva, il 28 settembre scorso, è tornato a riunirsi il Consiglio delle donne di Macerata. A inizio seduta, su proposta della presidente Sabrina De Padova, il consesso ha osservato un minuto di silenzio per tutte le donne vittime di femminicidio.
La presidente ha informato le presenti sui contatti avuti con i delegati delle città gemellate con Macerata sulla proposta di intraprendere un progetto sul tema della discriminazione di genere nei diversi ambiti. Subito dopo il Consiglio è passato a esaminare i vari punti iscritti all’ordine del giorno dei lavori approvandoli.
Si dunque all’intervista a Lucrezia Ercoli sul tema “Nessuno, io stessa, Desdemona e il femminicidio”, all’organizzazione di un incontro che vedrà al centro la filosofia dal titolo “Mai una gioia, una passione inattuale?” con l’intervento del filosofo Sergio Labate e lo psicologo Domenico Baratto, all’incontro con la giocatrice maceratese di softball Ilaria Cacciamani e infine alla divulgazione capillare dell’esistenza di centri di aiuto per le donne attraverso la presenza di info-desk nelle aree di costante affluenza di utenza con distribuzione di depliant informativi in collaborazione con la Polizia di Stato.
Infine è stata proposta un’iniziativa da inserire nel programma del festival Overtime, patrocinata dal Consiglio delle donne, sulla promozione dell’onlus “Salvabebè - Salvamamme” che riserva particolare attenzione alle donne vittime di violenza e ai loro figli. La presentazione dell’evento sarà anche un momento di confronto che vedrà la partecipazione di rappresentanti dell’associazione Il Faro di Macerata.
La Prefettura ha reso noto il calendario delle postazioni degli autovelox che saranno installati lungo la superstrada nel mese di ottobre. Sul sito internet dell'ente, nell'apposita sezione dedicata, è possibile consultare l'elenco delle postazioni attive giorno per giorno.
Un elenco che verrà aggiornato mensilmente. Da sottolineare come il calendario faccia riferimento agli autovelox gestiti sia dalla polizia stradale di Macerata che dalle polizie locali dei singoli comuni.
IL CALENDARIO COMPLETO DI OTTOBRE 2022
Autovelox in funzione da sabato primo ottobre, con orario 13-19, a Corridonia (km 85), in direzione monti. A Camerino , direzione monti-mare, dalle 8 alle 13. Autovelox spenti per domenica 2 ottobre.
Si riprende lunedì 4 ottobre in direzione mare a Macerata, dalle 8 alle 20, e in direzione monti (sempre nel capoluogo dalle 8 alle 20). Mercoledì 5 ottobre controlli ancora a Macerata (dalle 8 alle 20 in direzione mare).
Giovedì 6 ottobre controlli ancora nel capoluogo di provincia, in direzione mare, dalle 8 alle 20. Il 7 ottobre autovelox posizionati a Tolentino in direzione mare-monti dalle 8 alle 13, e a Corridonia direzione monti dalle 13 alle 19. Stop per quanto riguarda l’8 e il 9 ottobre.
Si riparte lunedì 10 ottobre con gli autovelox posizionati a Caldarola-Belforte in direzione mare-monti dalle 8 alle 13. Martedì 11 ottobre la Polstrada effettuerà controlli nel capoluogo in direzione mare dalle 8 alle 20. Stessa cosa mercoledì 12 ottobre, questa volta in direzione mare dalle ore alle ore 20 e a Caldarola-Belforte direzione mare-monti dalle ore 13 alle 19. Giovedì 13 ottobre duplice attivazione a Macerata dalle 8 alle 20 direzione mare-monti.
Venerdì 14 ottobre controlli, invece, a Tolentino, direzione mare, dalle 13 alle 20 e a Montecosaro in direzione monti dalle 8 alle 13 . Il 15 ottobre duplice autovelox: a Corridonia, direzione-monti, dalle 8 alle 13 e a Camerino, in direzione mare, allo stesso orario mattutino. Nessun controllo la domenica.
Il 17 ottobre controlli della Polstrada a Macerata, in direzione monti-mare, dalle ore 8 alle 20 e in direzioni monti allo stesso orario. Polstrada Macerata in azione anche il 18 ottobre, in direzione mare dalle ore 8 alle 20. Stessi orari e stessi controlli all’altezza del capoluogo per mercoledì 19 ottobre.
Giovedì 20 ottobre autovelox posizionati a Tolentino, in direzione mare monti, dalle 13 alle 20; a Corridonia sempre in direzione monti dalle 8 alle 13 e infine a Camerino, in direzione mare, dalle 8 alle 13. Il 21 ottobre controlli a Caldarola-Belforte, direzione monti, dalle 08 alle 13, e a Montecosaro, direzione monti, dalle 13 alle 20. Autovelox a Camerino il 22 ottobre, in direzione mare, dalle 13 alle 19. Saranno, invece, spenti domenica 23 ottobre
Il 24 ottobre la Polstrada effettuerà controlli a Macerata, direzione mare, dalle 8 alle 20. Gli stessi avverranno il 25 ottobre, sempre alle dalle 8 alle 20, anche nella direzione opposta (mare-monti). Stessi orari e stessi controlli per mercoledì 26 ottobre. Giovedì 27 ottobre, invece, la Polstrada effettuerà controlli a Macerata, direzione mare, dalle ore 8 alle 20 e a Corridonia, direzione monti, dalle ore 8 alle 13.
Venerdì 28 ottobre duplice segnalazione: a Tolentino, direzione mare, dalle 8 alle 13 e a Caldarola-Belforte, direzione mare-monti, dalle 8 alle 13. Sabato 29 ottobre autovelox posizionati a Camerino in direzione mare dalle 8 alle 13. Autovelox spenti, invece, domenica 30 ottobre. Si conclude il 31 ottobre con la Polstrada che effettuerà controlli a Macerata, in direzione mare, dalle ore 8 alle 20.
Nel dettaglio, ecco l'elenco completo delle attivazioni con il relativo chilometraggio:
Il comando della polizia locale del Comune di San Severino Marche ha emesso un’ordinanza con limitazioni alla viabilità e alla sosta in via Gorgonero e via Ercole Rosa per la giornata di domani (sabato 1 ottobre) in concomitanza con i funerali di Alika Ogorchukwu, il venditore ambulante nigeriano 39enne ucciso in strada a Civitanova Marche il 29 luglio scorso.
Durante la cerimonia è stato istituito il divieto di sosta con rimozione negli ultimi stalli di sosta, lato San Domenico, di via Gorgonero dalle ore 13,30 alle 17 fatta eccezione per le autorità, le forze di polizia, i mezzi di soccorso e i disabili.
Inoltre viene istituito il divieto di sosta in via Ercole Rosa dall’intersezione con via Gorgonero all’intersezione con viale Bigioli, sempre nello stesso orario. Sarà infine obbligatorio svoltare a destra in via Gorgonero all’altezza dell’intersezione con via Ercole Rosa dalle ore 13,45 e fino alle 16,30.
Inaugurata, nella mattinata di giovedì, a Villa di Castelnuovo Recanati, l’installazione ambientale dal titolo Gli occhi della natura della ceramista Piera Marconi, a cura del comitato quartiere Castelnuovo nell’ambito del progetto artistico/didattico La Natura ci guarda in collaborazione con l’Istituto comprensivo Nicola Badaloni.
“Oggi è stata una festa per gli occhi. Ringrazio tutti coloro che hanno approvato e sostenuto il progetto. Come Comitato abbiamo preso l’impegno di manutenzione del verde di quest’area dal grande potenziale naturalistico e aggregativo” – ha dichiarato la presidente Nikla Cingolani - .
“L’idea è di creare angoli particolari per renderla interessante in modo da produrre una nuova attenzione sul quartiere. In questo caso ci ha aiutato l’arte grazie alle ceramiche di Piera Marconi, che a Castelnuovo è nata, e che abbiamo accolto con enorme piacere sia per il valore artistico, sia per il messaggio di consapevolezza, responsabilità e rispetto nei confronti della natura e dell’ambiente”.
“Per noi del quartiere questo spazio rappresenta non solo un piccolo polmone ma una risorsa dalle molteplici funzioni: ecologiche, ambientali, sociali, ricreative ed estetiche, oltre che culturali e didattiche. Collaborare con la scuola è sempre un enorme piacere e, inoltre, attiveremo laboratori a cielo aperto in collaborazione con il WWF”.
Oltre all’installazione sono stati esposti i lavori realizzati dagli alunni e alunne delle classi della scuola primaria Sandro Urbani e La Scuola Materna Le Grazie seguiti dalle maestre Ilenia Severini Giorgi, Antonella Bufarini, Isabella Galeazzi, Katia Calvano, Miriam Mugnaz, Chiara Vergari e il maestro Giorgio Fabrizi. Filastrocche, disegni, dipinti, crittografie e le voci dei bambini e bambine hanno ravvivato il parco.
Alla cerimonia sono intervenuti il sindaco Antonio Bravi, il vice sindaco Mirco Scorcelli, l’assessora alle culture Rita Soccio, il presidente del WWf Marco Pietroni e il referente Cea WWf Villa Colloredo Mels Gianni Teodori e la dirigente Annamaria De Siena.
L’installazione permanente comprende 10 opere in ceramica, alcune cotte con la tecnica Raku, poste su dei massi e disseminate in vari punti della Villa. Le sculture sono state donate dalla ceramista alla città di Recanati. Rappresentano la forma stilizzata dell’occhio che punta lo sguardo su di noi e sui nostri comportamenti in modo da sentirci più consapevoli e rispettosi verso la natura e l’ambiente.
Importante quindi non solo il valore estetico ma anche il messaggio. Le sculture rappresentano una continuazione della Via della Ceramica con le piastrelle dipinte da Alberto Cecchini e l’Albero d’Oro con la scultura dell’artista Adelaide Gigli.