Funerali Alika, il ricordo della comunità africana: “Lavoriamo insieme per la convivenza" (FOTO e VIDEO)
Un funerale solenne, eseguito secondo il rito evangelico pentecostale, scandito al suo inizio dalle dolci note di 'Amazing Grace', ordinato e composto per quanto possibile nonostante la presenza di giornalisti, curiosi e qualche rappresentante politico (si segnala la presenza della neo deputata Pd, Irene Manzi).
L’ultimo saluto ad Alika Ogochukwu, tenutosi oggi alle ore 14 presso il chiostro di San Domenico a San Severino Marche, ha riunito fra i vari alcuni membri della comunità nigeriana delle Marche (come il responsabile di Anolf Macerata, Sammy Kunoun), della NIDOE (compreso il presidente George Omo Iduhon) e lo stesso Francesco Mantella (legale della vittima in vista del processo a carico di Filippo Ferlazzo, autore dell’omicidio). Tutti insieme per presenziare alla funzione religiosa e stringersi - ancora una volta - intorno al dolore della vedova Charity Oriachi e della sua famiglia.
“L’unico messaggio da lanciare oggi è ancora una volta quello della tolleranza - ha dichiarato Omo Iduhon - e rinnovare l’invito alla comprensione reciproca. Facciamo parte di culture diverse e possiamo solo imparare l’uno dall’altro. In Nigeria ci sono molti italiani che si sono perfettamene integrati e hanno contribuito alla crescita del paese: come comunità, vorremmo anche noi fare la nostra parte e sostenere lo sviluppo dell’Italia”.
“Questa vicenda ha scosso le coscienze di molti - ha aggiunto Mantella - ed evidenzia la nostra difficoltà nel saper monitorare la presenza di persone con problemi psichici o comunque inclini a manifestare comportamenti violenti. Chi strumentalizza simili eventi vede il problema unicamente dal suo punto di vista, spesso sbagliato; dopodiché, la questione viene rimandata alla necessità di creare le condizioni per la migliore convinvenza possibile fra i popoli. Serve uno scatto culturare reciproco, lavorare sulle regole del vivere civile, affinchè il 'diverso da noi' non sia più visto come un pericolo, ma come un’opportunità”.
Di seguito, il servizio:
Commenti