Le impressioni di un amico su Fabrizio Monterotti, fondatore dell'omonimo salumificio, a due settimane dalla sua scomparsa.
Di seguito, vi proponiamo, integralmente, il commovente saluto intitolato "Uno sguardo dentro un cuore":
È inverno, un gelido inverno del cuore, dove domande senza risposte si ripetono incessantemente da ore, turbando la mia anima.
Ho perso un Amico.
Anzi: abbiamo, perso un Amico.
Così, come in un soffio di vento...
Avevo sentito la sua voce al telefono solo ventitré giorni prima che ci lasciasse, per scambiarci gli Auguri natalizi, e ora, leggo e rileggo le ultime parole di un "SMS" che mi aveva inviato a ottobre, senza riuscire a prendere pienamente coscienza di quel che è successo sul fare della sera di un giorno di gennaio, in un ospedale marchigiano.
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Queste sue accorate parole me lo fanno sentire estremamente vicino ma al tempo stesso irraggiungibile...
Ci eravamo conosciuti circa sette anni fa, anche se i ricordi che ho di lui e della sua Famiglia risalgono alla mia giovinezza, quando, con i miei genitori, ogni volta che ci recavamo in gita tra i monti Sibillini, facevamo una breve sosta con la macchina nell'ampia piazza della Libertà di Sarnano, per acquistare qualche etto di porchetta presso il loro chiosco ambulante..
Questo era diventato una specie di rito, soprattutto per me, che non vedevo l'ora di mettere sotto i denti la tiepida, fragrante e saporita "crosta del maiale", come allora usavo chiamarla, che Fabrizio o la moglie, puntualmente, mi regalavano in grande quantità.
Chi avrebbe mai potuto immaginare che quell'uomo, dispensatore di leccornie, che all'epoca vedevo imponente come un corazziere, fiero custode dello scrigno di sapori che era il suo chiosco... un giorno, sarebbe diventato mio amico?
Come avrei potuto pensare che avrei dovuto piangerlo e in maniera così dolorosa dopo soli sette anni..?
È veramente poca cosa scrivere queste parole, ma è ciò che ho sentito la necessità di fare per onorare la memoria di un uomo che non tutti conoscono come credo di averlo conosciuto io.
Un uomo che, sono certo, dovrebbe essere preso come esempio da ciascuno di noi.
Un uomo di cuore, un uomo che amava il suo lavoro e lo svolgeva con estrema passione e competenza.
Non è facile fondare un Azienda di prodotti alimentari; così come non è facile rendere sempre fede ai propri ideali e al tempo stesso mantenere in vita quell'Azienda in un mondo fatto di concorrenza... numeri e guadagni non sempre meritati.
Ma lui c'era riuscito, e questo fa di Fabrizio un vero e proprio eroe dei nostri tempi.
Il primo giorno in cui ebbi il piacere di essere trasformato da Cliente in Amico... quasi in una sorta di "iniziazione", Fabrizio, mi condusse a visitare il suo regno.
Così, senza pensarci due volte, mi spalancò le porte del suo Laboratorio artigianale di cui era visibilmente e giustamente orgoglioso.
Questo era per lui il Cliente:
Colui che doveva e poteva guardare "dietro le quinte" per sapere veramente cosa aveva scelto.
Nessun segreto, nessun trucco, nessun inganno...
Mi guidò in locali piastrellati, tra banchi in acciaio e centinaia di salumi appesi a riposare, con una voce e uno sguardo che rivelavano appieno tutta la sua passione. Ebbi la netta sensazione che considerasse ogni ciauscolo, ogni prosciutto, ogni salame, anche il più piccolo, come se fosse un figlio del quale essere profondamente fiero.
E non mi sbagliavo, perché entrando in sempre maggiore confidenza con lui, seppi, come il suo ideale fosse proprio la Qualità.
E la Qualità, ha intimi legami con l'Amore.
Amore per il proprio lavoro, Amore per i risultati, Amore per il prossimo... perché Fabrizio non lavorava per "la massa", non lavorava per vendere, ma perché ogni singolo Cliente fosse più che soddisfatto di quel che aveva acquistato e che avrebbe dovuto avere un posto importante sulla sua tavola...
Anche il più piccolo assaggio di un suo salume avrebbe dovuto incantare il palato di ogni singolo degustatore.
Per questo Fabrizio controllava quasi maniacalmente ogni minimo particolare della produzione che avveniva nella sua Azienda artigianale, che non a caso è a conduzione Familiare.
Mi ricordo che un giorno, parlando dei nostri progetti e delle nostre idee sul mondo, mi condusse passeggiando, con estrema lentezza, nei pressi di una grande catasta di legna, e cominciò a sottolineare la qualità e la provenienza di ciò che avrebbe utilizzato per la cottura e per la stagionatura dei suoi prodotti, e che, grazie al fuoco, avrebbe regalato alle carni tutti i preziosi profumi dei monti Sibillini.
Lui valutava e individuava con cura ogni cosa, figuriamoci le materie prime.
In questi ultimi tempi tutti parlano di "filiera agro-alimentare garantita" e molti non sanno che Fabrizio fu uno dei primi a farne il suo cavallo di battaglia.
Egli sceglieva con particolare scrupolo e nei territori vicini alla sua Sarnano le Aziende agricole con le quali collaborare; studiava con gli allevatori quali mangimi naturali utilizzare e si recava ogni lunedì nei luoghi di macellazione per controllare che tutto si svolgesse secondo il suo ferreo disciplinare.
In buona sostanza egli non produceva salumi ma vere e proprie opere d'arte.
La carne non dimentica ciò che le abbiamo fatto, così come non dimentica di mostrarcelo; ecco perché, anche se quel che abbiamo fatto è importante, ben più importante è come lo abbiamo fatto.
Credo che in queste parole sia racchiusa una parte della Filosofia di Vita di Fabrizio Monterotti che indica il suo profondo Amore per la Qualità e quindi il suo profondo rispetto per il Prossimo... ed io, sono onorato di essere riuscito a guardare un piccolo angolo del suo cuore in questo fin troppo breve scorcio di tempo che ci è stato concesso.
Spero solo di essere riuscito in qualche modo a farvi partecipi di questo grande dono che non dovremo mai smarrire.
Ciao Amico e grazie.
G. P. C.-G.
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