La regione delle Marche può dirsi soddisfatta anche quest’anno per quanto riguarda la qualità e il riconoscimento del valore dei suoi vini. La Guida Slow Wine, arrivata alla sua nona edizione quest’anno e diventata ormai uno dei punti di riferimento più importanti per gli appassionati del settore enologico, ha infatti premiato molte etichette marchigiane, riconfermando il successo di etichette apprezzate in tutto lo Stivale.
I vini delle Marche premiati nel 2019
Tra le varie etichette di vini marchigiani premiati sono decisamente i bianchi a farla da padrone. È stato in particolare il Verdicchio dei Castelli di Jesi e di Matelica a stravincere ancora una volta: questo ha infatti ottenuto circa la metà dei riconoscimenti totali, arrivando a comparire nelle migliori enoteche fisiche e online e rientrando anche nella lista dei migliori vini bianchi su Tannico.
Tra i bianchi ha raccolto molti apprezzamenti anche il Pecorino, un vino che ha osservato una crescita sorprendente negli ultimi tempi (insieme al Bianchello), mentre tra i rossi più premiati troviamo soprattutto il Piceno e il Lacrima di Morro d’Alba. Tali riconoscimenti hanno un peso fondamentale sull’andamento della distribuzione dei prodotti, in quanto sono sempre più numerosi i ristoratori e le attività commerciali che traggono ispirazione dalla Slow Wine per selezionare le bottiglie da inserire nella loro offerta al cliente, e la crescita dell’export dei vini marchigiani ne è una forte conferma.
Cresce l’export: +3,8% rispetto allo scorso anno
A confermare il successo dei vini marchigiani, dovuto sia alla qualità della materia prima sia alla grande attenzione posta durante i processi di produzione, è la situazione delle esportazioni di vino delle Marche relativa al primo trimestre del 2019, che appare piuttosto positiva e risulta essere in linea con la media nazionale. Nello specifico, i dati di settore riportano un incremento del 3,8% rispetto allo stesso periodo del 2018; tale crescita ha portato al raggiungimento del valore di 13 milioni di euro, coprendo il 90% dell’export di bevande.
I vini marchigiani rappresentano dunque senza ombra di dubbio uno dei motori di sviluppo della regione, se si considera che la vita è la sua coltura arborea principale (oltre 23mila ettari), e a dimostrarlo sono i numerosissimi marchi DOP e IGP, ottenuti da circa la metà dell’intera produzione. A evidenziarlo è Giorgio Cippitelli, Segretario di Confartigianato Imprese Marche, “nel 2018 sono stati prodotti 878mila ettolitri di vino […] di cui il 36,6% costituiti da vino DOP e il 17,8% da vino IGP”.
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