Riaperture, discoteche in rivolta: "noi dimenticati, pronti a forme di protesta rumorose"
Le nuove indicazioni del Cts sulla modalità delle riaperture di stadi, palazzetti sportivi, cinema e teatri ha creato un forte malumore fra i gestori delle discoteche. Mentre infatti il governo si appresta, nel prossimo Consiglio dei Ministri, a tradurre in provvedimenti quanto indicato dal Cts, pesa il silenzio di quest'ultimo sui locali da ballo. Per il momento sembra che da Roma non ne vogliano sapere, i locali dopo due anni di chiusura risultano essere fra i luoghi più propizi per la diffusione del contagio.
Da quanto emerge sembra infatti gli esperti del Comitato tecnico scientifico non abbiano neppure esaminato la richiesta, pervenuta al Ministero dello Sviluppo Economico, di riaprire i luoghi di aggregazione per antonomasia: "dopo due anni di chiusura riteniamo servano decisioni forti dal governo e dalla politica rispetto a un comportamento al limite del persecutorio verso imprese e lavoratori. Dopo tante nostre esternazioni soft e composte, siamo pronti a forme di protesta rumorose, di cui si parlerà", ha dichiarato Gianni Indino, presidente regionale del Silb, sindacato italiano delle sale da ballo, "mi sembra chiaro il parere negativo del Cts ma noi ci aspettiamo delle risposte dalla politica. Si tratta di accettare passivamente le indicazioni di un Comitato o essere dalla parte di imprese e lavoratori".
Il Cts, d'altro canto, ha invece espresso parere favorevole ad aumento della capienza negli altri luoghi di aggregazione, resta da attendere quanto di tutto questo verrà recepito dal Governo all'interno dei decreti, a partire dal prossimo Consiglio dei Ministri che si terrà nella giornata di domani.
Commenti