E’ stata presentata nei giorni scorsi, in conferenza stampa, la prima rappresentazione assoluta de “La danse et la vie - Tributo a Isadora Duncan” che andrà in scena al teatro Lauro Rossi di Macerata, giovedì alle 21.15. A descrivere questo connubio di musica e danza, scritto e portato in scena per la prima volta, l’autore della musica, Silvio Catalini, la coreografa, Anna Zanconi e una delle interpreti, Sofia Vitali. “L'incontro con Silvio Catalini risale a circa un anno e mezzo fa - ha detto Anna Zanconi -. Quando ci siamo incontrati e mi ha comunicato la sua intenzione di scrivere musica da balletto, da mettere in scena con le mie coreografie, sono rimasta perplessa; ancora di più quando mi ha detto di aver pensato ad una vicenda medioevale, di adulterio e delitti passionali, ambientata tra Marche ed Umbria. Mi sono vista catapultata in un inferno di scenografie costosissime, di costumi pesantissimi e di coreografie inevitabilmente realizzate con molti uomini, materiale assai raro nel mondo della danza, e quasi introvabile nelle nostre scuole di provincia; di contro, si è naturalmente affacciata alla mia mente l'immagine delle fresche danze di Isadora, mio mito da sempre, che mirando ad esprimere pensieri e stati d'animo trovano in sè la loro ragion d'essere, senza alcun bisogno di una situazione scenica esterna. L'idea è piaciuta a Silvio, che dopo essersi ampiamente documentato, ha cominciato a scrivere la sua musica”. “Il balletto che andremo a presentare - ha detto Silvio Catalini - è il frutto non solo di un percorso tecnico compositivo ma anche di incontro con il mondo della danza e, soprattutto, con l’idea duncaniana della danza. La vita di isadora è stata generosa di spunti ispirativi su cui concentrare il focus di un’idea musicale. La bambina che pur in una condizione di bisogno rincorre un sogno di arte assoluto e sfida le accademie ufficiali di danza; la donna che affronta da sola i grandi palcoscenici armata solo di se stessa; la madre distrutta dal dolore per la drammatica perdita dei suoi figli; l’insegnante instancabile delle sue allieve; la protagonista delle lotte di emancipazione femminile, l’amante totalizzante, la distruttrice di se stessa. Tutto questo è stata Isadora Duncan, la mia musica è un modo di raccontarla. Il linguaggio musicale è il nostro, a voi l’opportunità di ascoltare questa narrazione ed intenderla”. La coreografia è nata grazie ad un lavoro di ricerca che Anna Zanconi ha svolto con le sue allieve per trovare “un movimento libero, che fluisse come le onde del mare. Mi tornavano insistentemente in mente - racconta la coreografa - alcune danze apprese quando ero adolescente da quella che era allora la mia Maestra di danza, Cristina Pelosi Venturi, diretta allieva di Jia Ruskaja, fondatrice dell'Accademia Nazionale di Danza di Roma. Questa danza creata dalla Ruskaja, che lei chiamò "Orchestica", era sicuramente la forma più vicina alle danze di Isadora”. Un tributo alla fondatrice della danza moderna, dunque, fino a raccontare la morte tragica di Isadora, strangolata dalla sua sciarpa che si impigliò nella ruota dell’auto su cui viaggiava. Una morte tragica e spettacolare come era stata la sua vita che le aveva servito, insieme alle perle, le sue carte più tragiche e grottesche. Questo però, non impedì alla grazia e alla forza del suo lavoro di fare ancora molta, molta strada. Il ricavato dello spettacolo, che ha il patrocinio del Comune di Macerata e che verrà rappresentato grazie all’esecuzione dell’ensemble strumentale del conservatorio Pergolesi di Fermo e dalle allieve della scuola di danza Isadora di Macerata e del Centro Teatrale Sangallo di Tolentino, sarà destinato all’Afam, associazione dei familiari dei malati di Alzheimer.
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