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Ponte ciclopedonale sul Chienti, revocati i lavori. Cagnini si difende: "Azione legale contro la Regione Marche"

Ponte ciclopedonale sul Chienti, revocati i lavori. Cagnini si difende: "Azione legale contro la Regione Marche"

"Un mese prima della revoca dei lavori, abbiamo intrapreso un'azione legale depositata presso il tribunale di Ancona, contro la Regione, stante l'ostinazione della stessa nel non voler intraprendere nessuna azione correttiva al progetto posto a base gara che presenta notevoli lacune sul piano della sicurezza dei lavoratori, oltre che per la mancanza di opere da progettare ex novo e necessarie alla realizzazione dei lavori,  tanto che allo stato attuale l'opera risulterebbe non collaudabile e non fruibile per oggettive carenze". A dichiararlo, in una nota, è l'impresa Cagnini Costruzioni relativamente alla revoca del contratto per la costruzione del ponte ciclopedonale sul fiume Chienti annunciata dall'assessore regionale Francesco Baldelli.   

Le problematiche sollevate, secondo la versione dell’impresa edile, "non aderiscono ad aspetti di dettaglio tali da essere rimandate alle capacità organizzative della stessa, ma coinvolgono vere e proprie scelte progettuali, come opere idrauliche, fondazioni in alveo di torri metalliche alte 20 metri, e come quelle riconducibili alle 'vibrazioni delle strutture metalliche' tali da impedire ai pedoni di attraversare il ponte in sicurezza una volta completati i lavori".  

Aspetto sanabile, a detta del team di consulenti esperti in materia chiamati dalla Cagnini Costruzioni per l'assistenza tecnica nella realizzazione dell’impalcato metallico, solo con l'inserimento di sistemi di smorzamento, "ad oggi non previsti nel progetto a base gara, e di costo rilevante, capaci di garantire qualora possibili, i requisiti di comfort alle vibrazioni indotte dai pedoni e dagli effetti dinamici del vento che le normative vigenti richiedono", precisa l’azienda.  

"Senza parlare delle lacune sul piano della sicurezza delle maestranze - prosegue la nota -, non essendo state previste neppure le più elementari misure per la tutela dei lavoratori commisurate alle varie fasi  realizzative, in un contesto ambientale complesso con rischi specifici connessi al lavoro in alveo, ed in un sito inquinato e contaminato, quest'ultimo aspetto aggravato alla luce dell'ordinanza di giugno del sindaco di Civitanova".  

Proprio in seguito al provvedimento firmato da Fabrizio Ciaracapica la Cagnini Costruzioni ha comunicato di voler iniziare "dapprima i lavori nel lato Sant’Elpidio e attendere per il lato Civitanova Marche, per ogni dovuta tutela per la salute e sicurezza dei lavoratori, i necessari approfondimenti in merito all’Analisi  del rischio, commisurata non solo ai fruitori occasionali della pista ciclabile, ma anche dei lavoratori esposti ad un rischio continuativo".  

"La soluzione però è stata bocciata dalla stazione appaltante", spiega Cagnini Costruzioni. La stessa che ha provveduto alla revoca del contratto per "asserito inadempimento contrattuale dell’impresa".  

"Nulla ci dovrebbe stupire se rileviamo che il progetto definitivo è stato approvato il 23 novembre 2022,  validato tre giorni dopo, e che il progetto esecutivo è stato redatto e approvato in meno di una  settimana il 6 dicembre 2022, davvero in tempi record", evidenzia l'impresa. 

L'azione legale che la Cagnini Costruzioni ha intrapreso a propria tutela, "per la prima volta dopo 30 anni di attività" precisano i quadri direttivi dell'azienda, ha fatto seguito a mesi di  interlocuzioni, riunioni, carteggi, nel corso dei quali "abbiamo cercato - proseguono - costantemente ogni forma di collaborazione con la Stazione Appaltante per consentire la realizzazione dell'opera in sicurezza, ma trovando un'irremovibile posizione di chiusura da parte dell'Ente e la totale indisponibilità ad ovviare le gravi carenze del progetto sia sul piano tecnico che economico".  

"Inoltre tanto per fornire agli intervenuti al sopralluogo del 21 marzo 2023, ampie rassicurazioni sulle capacità dell’impresa Cagnini Costruzioni nel completare e realizzare i lavori, vale la pena citare opere analoghe realizzate dall’impresa medesima nell’ultimo periodo".

"Il ponte di scavalco del fiume Apone di luce 460 m e relativa rampa, per il Consorzio Iricav Due - Linea Av/Ac Verona-Padova, dodici pile e quattro spalle eseguite in meno di sette mesi. Tutte le opere in cantiere - conclude la nota -  quali ponti, cavalcavia, e gallerie artificiali appena realizzate nell’ambito dei lavori del Maxilotto 2 - Quadrilatero Marche-Umbria, per il 2° stralcio della Pedemontana delle Marche tra lo svincolo Matelica Ovest e lo Svincolo Castelraimondo nord".

 

 

 

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