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Meno velocità nei movimenti delle braccia è tra le cause per cui si cade di più da anziani

Meno velocità nei movimenti delle braccia è tra le cause per cui si cade di più da anziani

Quello che si sa da tempo è che gli anziani sono più soggetti al rischio di caduta: alcune stime suggeriscono che una persona su tre tra quelle d’età superiore a 65 anni subisce almeno una caduta e che non è raro che alla prima ne seguano altre, anche a distanza di tempo ravvicinato. Quello che fino a poco tempo fa non si sapeva è che tra i principali responsabili delle cadute negli anziani ci sono i movimenti (limitati) delle braccia.

Con la vecchiaia le braccia si muovono meno ed è più difficile ritrovare l’equilibrio

Un gruppo di ricercatori dell’Università dell’Arizona ha studiato cosa succede quando si cade e, in particolare, durante le cosiddette cadute laterali o scivolamenti. Questa tipologia di cadute è tra le più comuni sia in generale e sia guardando alla sola fetta di incidenti che hanno per vittime gli anziani: bastano scale poco illuminate, superfici irregolari o pavimenti scivolosi infatti per perdere l’equilibrio e cadere di lato rischiando lesioni gravi come le lesioni del bacino che, nell’anziano, in genere richiedono tempi molto lunghi di guarigione. Le braccia, hanno osservato empiricamente i ricercatori facendo camminare i partecipanti allo studio su una superficie di plexiglass e monitorandone i movimenti, ricoprono un ruolo fondamentale quando si tratta di recuperare l’equilibrio dal momento che, rispetto alle gambe, hanno maggiore spazio di movimento. Con l’avanzare dell’età, le strutture coinvolte nel movimento (ossa, muscoli, articolazioni, eccetera) vanno incontro a un deterioramento fisiologico: anche le braccia si muovono meno e meno velocemente sia in condizioni normali e sia in condizioni d’emergenza come una caduta. Il gruppo di studio ha stimato che la velocità di movimento delle braccia in un individuo anziano è ridotta di almeno un terzo rispetto che in un individuo giovane. Ne risulta che quando si scivola, sulle scale per esempio, si impiega più tempo a ritrovare l’equilibrio: spesso questo “più tempo” è “troppo tempo” per evitare la caduta.

Negli anziani più attività fisica e meno ostacoli in casa prevengono le cadute

Per questa ragione e per evitare i danni a carico di ossa, legamenti e articolazioni che, si è accennato, possono derivare dalle cadute laterali gli esperti consigliano di ridurre almeno i fattori di rischio ambientali e, cioè, eliminare in casa e negli altri ambienti frequentati dagli anziani tutti quegli ostacoli che aumentano le probabilità di cadere: tappeti, pavimentazione scivolosa, arredamenti ingombranti sono tra questi. Il più grande pericolo, però, rimangono le scale: se l’abitazione si trova a un piano rialzato o se ha ambienti articolati su più livelli, così, il consiglio è di rivolgersi a una ditta di montascale a Terni e far installare un sistema che permetta all’anziano di muoversi su e giù senza dover fare i gradini rischiando di cadere.

Le ultime scoperte in fatto di cadute negli anziani, come quella degli studiosi dell’Università dell’Arizona, suggeriscono però l’importanza di mantenersi in movimento e, nel caso specifico, di mantenere in movimento le braccia. Non c’è ragione ed è, anzi, sconsigliabile che superati i sessant’anni si smetta di fare la consueta attività fisica. Agli allenamenti che si sono sempre svolti il consiglio è di associare esercizi mirati a rafforzare i muscoli e migliorare la mobilità degli arti e l’equilibrio.

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